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IGNORED

MULTIPLI VENEZIANI IN ORO.


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https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1849-1121-667
 

L’esemplare al BMC pesa 349.620 grammi.

Se non erro, in Italia questo esemplare non è presente nei musei.

d

 

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È unico, non sono noti altri esemplari.

Una curiosità:

Il pezzo in questione è sicuramente il più pesante ma non il più grande, perché il multiplo 50 zecchini di Paolo Renier (1779-1789) [attenzione non quello riportato dal CNI che in realtà è da 55 e con un diam di 76mm] con un diam. di mm. 83 supera tutti i multipli di zecchino veneziani noti ad oggi. 

Quelli da 100 e da 105 zecchini dei dogi Alvise Mocenigo IV e Lodovico Manin misurano  mm. 76 e 79.

Edited by ak72
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10 minuti fa, ak72 dice:

È unico, non sono noti altri esemplari.

Una curiosità:

Il pezzo in questione è sicuramente il più pesante ma non il più grande, perché il multiplo 50 zecchini di Paolo Renier (1779-1789) [attenzione non quello riportato dal CNI che in realtà è da 55 e con un diam di 76mm] con un diam. di mm. 83 supera tutti i multipli di zecchino veneziani noti ad oggi. 

Quelli da 100 e da 105 zecchini dei dogi Alvise Mocenigo IV e Lodovico Manin misurano  mm. 76 e 79.

 

Un po' di pazienza e...

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Complimenti.

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Che coraggio - o altro...meglio non dirlo - nel forare una moneta del genere!

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1 ora fa, Liutprand dice:

Che coraggio - o altro...meglio non dirlo - nel forare una moneta del genere!

 

Ciao!

Purtroppo forare le monete è un "esercizio" che si perde nella notte dei tempi.

Il più delle volte accadeva perché la moneta in parola riproduceva le sembianze di Cristo, della Madonna o di qualche Santo ai quali il portatore era devoto; ma ci sono tanti casi di foratura della moneta, per motivi politici, scaramantici, per ostentazione, o semplicemente per moda.

Ricordo che anche le matrone romane non disdegnavano di farsi orecchini, spille o pendagli vari usando monete.

E' appena il caso di ricordare che nella monetazione veneziana, tanti esemplari di Multipli di zecchino e di Oselle sono bucati o, tutt'al più, appiccagnolati o incastonati in cornici di filigrana.

saluti

luciano

 

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Fotografia fatta dall’Ing. Riva di Milano per incarico dell’ingegnere Federico Berchet ed apparsa, insieme ad altre, nel “Contributo alla storia dell’edificio della Veneta Zecca prima della sua destinazione a sede della Biblioteca Nazionale Marciana dell’Ing. Federico Berchet” (Adunanza del 31 ottobre 1909).

Tale Contributi trovassi negli Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Anno accademico 1909-910 - Tomo LXIX - Parte seconda.

Punzone del pezzo da 100 zecchini del doge Lodovico Manin.

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  • 1 year later...
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Che meraviglia! Grazie per la condivisione. Peccato solo che non siano tavole a colori.

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Il numero 10 e' qualcosa di fantasmagorico!!! 

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Già! 
@ak72 ha notizie dell’esemplare 10?

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5 ore fa, Oppiano dice:

Già! 
@ak72 ha notizie dell’esemplare 10?

 

No non lo ho trattato, lo considero affine alle oselle che sto ancora studiando 

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Posted (edited)

Leggo infatti "munus senatus consultus"...un bel munus non c'e' che dire! ...uno stormo di oselle...

Edited by Andrea Costa
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9 ore fa, Andrea Costa dice:

Il numero 10 e' qualcosa di fantasmagorico!!! 

 

Secondo me il 7 li batte tutti. 209 grammi d’oro…😱

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 Venezia e’ straordinaria ha prodotto multipli fino a 100 e 105 zecchini

Credo solo alcuni stati indiani hanno coniato monete auree piu’ grandi ( escluse le produzioni moderne naturalmente)

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3 ore fa, Scudo1901 dice:

Secondo me il 7 li batte tutti. 209 grammi d’oro…😱

 

Ostrega!

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10 ore fa, ak72 dice:

No non lo ho trattato, lo considero affine alle oselle che sto ancora studiando 

 

Ciao!

la prima cosa che mi è venuta in testa è che si tratti di una medaglia di benemerenza data a qualche patriota per meriti navali/commerciali

Non sono ovviamente sicuro .....

saluti

luciano

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Ha ragione @417sonia,

l’ho trovata nel lavoro di Giuseppina Majer nella RIN 1927 Le medaglie di benemerenza del Senato veneziano.

 

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23 minuti fa, Oppiano dice:

Ha ragione @417sonia,

l’ho trovata nel lavoro di Giuseppina Majer nella RIN 1927 Le medaglie di benemerenza del Senato veneziano.

 

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Ciao Domenico

Si sa, quando si trattava di coniare monete o/o medaglie, i veneziani non brillavano per inventiva. Nonostante abbiano fatto dei conii (non molti) da considerarsi delle opere d'arte in miniatura, la gran parte erano conii ripetitivi, si usava un diritto già usato qui, un rovescio già usato la ... insomma era la volontà di non impegnarsi molto, non volendo correre il rischio che una immagine venisse considerata indigesta dal popolo. Perseguire l'uso di iconografie conosciute (anche a livello internazionale) era più semplice e sicuro. :pardon:

saluti

luciano

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