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Il 30/06/2023 alle 22:28, Oppiano dice:

due esemplari in asta NAC 139 del 27/6/2023, Lotti 551 e 552, di cui riporto le descrizioni e le foto di catalogo:

Lotto 551

CAMPANIA. Napoli.

Da 40 franchi (tipo Arnaud) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL*DUE SICI* Testa del Re a

s. Rv. PRIN"E GRAND'AMMI DI FRAN*1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza.

Pagani 54. Pannuti-Riccio 8. MIR 438. Friedberg 858.

Della più grande rarità. q.Spl

https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176408

Lotto 552

CAMPANIA. Napoli.

Da 40 franchi (tipo Morghen) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL 'DUE SICI * Testa del Re a s., N.M. (Nicola Morghen) incise in rilievo sul troncato del collo del sovrano. Rv. PRIN * GRAND* AMMI DI FRAN *1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza. Pagani 54a. Pannuti-

Riccio 8a. MIR 438/1. Friedberg 858.

Estremamente raro. Spl

Le monete d'oro del valore di 40 franchi furono battute nel 1810 in linea di esperimento, prima che fosse approvata definitivamente la legge che introduceva la monetazione decimale nel Regno delle due Sicilie (19 maggio 1811). Furono approntati due coni differenti, eseguiti dagli incisori aggiunti della Zecca:

Achille Arnaud e Nicola Morghen. La prima coniazione (lotto 551) assegnata dell'Arnaud, non piacque al Direttore della Zecca il Marchese Giuseppe De Turris che, in una lettera diretta all'incisore, così la descrisse:

*... non sono ben centrate, e l'orlo non è tecnicamente bene in arte; ragioni di questo

avversione principalmente per l'utilizzo di una pasta d'oro più pallida in lega 800/1000 presente in zecca.

L'impronta dell'Arnaud non andò persa, ma venne utilizzata per la coniazione dei 2 grana di rame. Per questo motivo si decise di affidare l'incarico al Morghen che, al contrario del suo predecessore, utilizzò la lega del sistema monetale francese con 900/1000 di fino e firmò l'opera ponendo le sue iniziali N.M. nel troncato, tranne che per pochi esemplari (lotto 552), del collo del sovrano. Queste monete del valore di 40 franchi ebbero poco corso, poiché, poste in circolazione nel giugno 1810, furono del tutto ritirate e ntuse nel dicembre dello stesso anno per le seguenti ragioni che si rlevano dai documenti del tempo

Prima di ogni altra, esse furono poste in corso senza alcuna autorizzazione e ne sancite da legge. La loro dicitura in franchi; come giustamente osservava il Consiglio delle finanze nel Rapporto del Duca di Carignano Presidente del Consiglio delle Finanze, non era confacente alla nomenclatura nazionale e per cui potevasi incorrere in svariati equivoci, specie per il commercio interno. Si presume da dati non confermati che si salvarono meno di una ventina di esemplari in tutto dalla produzione dei coni.

https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176409

Saluti,

Domenico

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Uhmm, gran bel colpo...complimenti

Modificato da Oppiano

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Buongiorno a tutti.

Complimenti @Oppiano due splendide monete R5 = Solo alcuni esemplari conosciuti (18?). 

Esprimo il mio parere sulla questione degli incisori Nicola Morghen e Achille Arnaud, consapevole di scrivere qualcosa che mette in discussione ciò che è stato riportato nella descrizione dei lotti in oggetto ma, onestamente, penso che in questo specifico caso, tali attribuzioni siano errate e cioè - a mio avviso - entrambi gli esemplari postati, sarebbero da attribuire ad un unico incisore, ovvero, Nicola Morghen. Io sono dell'opinione che, quest'errore di valutazione sia scaturito dal fatto che, nessuno ha mai visto uno dei pochissimi esemplari prodotti dal conio eseguito dall' Arnaud e quindi, troviamo più facile classificare come "errore" quanto riportato dal Prota nel suo articolo pubblicato sul BCNN 1931: [...] nel contorno della moneta vi è incisa la leggenda " DIO PROTEGGE IL REGNO". [...] 

image.thumb.jpeg.2916c103fe1c3168957521c62d2260c2.jpeg

Credo perciò, che sull'argomento ci sia ancora molta confusione, nonostante il catalogo Gigante provi a fare chiarezza con questa eloquente descrizione: "Queste monete furono battute, in via sperimentale, prima della promulgazione della legge del 19 maggio 1811, che introdusse la monetazione a sistema metrico decimale nel Regno. Il progetto fu affidato agli incisori Achille Arnaud e Nicola Morghen, che prepararono dei coni di prova dai quali furono scelti due coni approntati da Nicola Morghen, il quale pose, in uno dei due, le proprie iniziali in rilievo nel taglio del collo del re." (pag.560). 

 


 

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2 ore fa, LOBU dice:

due splendide monete R5 = Solo alcuni esemplari conosciuti (18?). 

Fossero 18 non penso sia adeguato R5, un po troppi 18 pezzi, direi più R4

Modificato da didrachm

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Confrontando la moneta da 2 Grana 1810 (lotto 550 NAC 139) con i 40 Franchi di Morghen... la mia idea non cambia, è sempre lo stesso incisore. 

I compensi per entrambi gli incisori dei 40 Franchi, si giustificano per il fatto che Morghen incise il conio per il dritto e Arnaud quello per il rovescio.

 

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Modificato da LOBU
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Dal Gigante 2021:

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I due lotti dell’asta Varesi del 2017 citati dal Gigante 2021:

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Dal Montenegro 2011:

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“…

Altre monete rare sono quelle battute in oro nel 1810 del valore di 40 franchi.

Di questa emissione sperimentale furono approntati due conii differenti, eseguiti dagli incisori aggiunti della zecca, Achille Arnaud e Nicola Morghen. La prima coniazione fu ad opera di Arnaud ma non piacque al direttore della zecca, il marchese Giuseppe De Turris che, in una lettera diretta all'incisore, così la descrisse: ...non sono ben centrate. e l’orlo non è tecnicamente bene in arte. Per questo motivo si decise di affidare l'incarico al Morghen che, al contrario del suo predecessore, firmo’ l’opera ponendo le sue iniziali nel taglio del collo del sovrano. L'esemplare illustrato (fig. 4) da 40 franchi 1810, reca al dritto la leggenda "GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL * DUE SICI * Testa, a sinistra, e al rovescio. PRIN * E GRAND' AMMI * DI FRAN *. Nel campo, FRANCHI / 40 entro corona d'alloro; sotto, nel giro, 1810. Contorno: treccia in rilievo (CNI, 40; Pagani, 54; Pannuti Riccio, 8).

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…..”

da: https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/LE-RARITA-DI-RE-GIOACCHINO.pdf

Le rarità di re Gioacchino

articolo a firma Lucio Esposito


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Dalla R.I.N. 1957 Vol. VII

Le monete borboniche delle due sicilie. (Periodo 1799 - 1860)

di Vico D’ Incerti

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Dal 

CATALOGO DELLA COLLEZIONE SAMBON DI MONETE DELL'ITALIA MERIDIONALE
IN ORO, ARGENTO E BRONZO DAL VII AL XIX SECOLO.

 

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Dalla Ratto 1962

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Dalla Collezione Nazarri.

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Da Bank Leu 

 

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Da Schulman

 

 

 

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Mi permetto di evidenziare questa interessante discussione del 2012:

 

Modificato da Oppiano

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Inviato

Grazie per aver riportato nell'attualità questa magnifica discussione impreziosita

dagli interventi di pietre miliari del nostro forum come Picchio, Juno, Francesco77

e Rex Neap.  

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Inviato
3 minuti fa, rhoss dice:

Grazie per aver riportato nell'attualità questa magnifica discussione impreziosita

dagli interventi di pietre miliari del nostro forum come Picchio, Juno, Francesco77

e Rex Neap.  

 

Peccato che, salvo errori, queste “pietre miliari” non intervengano più!😂


Inviato
20 ore fa, LOBU dice:

Confrontando la moneta da 2 Grana 1810 (lotto 550 NAC 139) con i 40 Franchi di Morghen... la mia idea non cambia, è sempre lo stesso incisore. 

I compensi per entrambi gli incisori dei 40 Franchi, si giustificano per il fatto che Morghen incise il conio per il dritto e Arnaud quello per il rovescio.

 

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Buongiorno,se può essere di interesse avevo avanzato delle ipotesi proprio sulla correlazione tra il 2 grana e il 40 franchi al post 36 di questa discussione ...

 

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  • Oppiano ha messo questo topic in primo piano
Inviato

Buon pomeriggio.

Grazie @Oppiano per tutto il materiale postato e grazie anche a te @gennydbmoney per il tuo contributo. Il mio intervento mirava solo a far comprendere che purtroppo, da un secolo a questa parte, pare che si perpetuino delle errate convinzioni che non hanno alcun fondamento provato e documentato. Ad esempio, alcuni autori che si sono susseguiti nel tempo - fino a quelli contemporanei - probabilmente hanno male interpretato o travisato lo studio del Prota, fino a riportarci come dati certi e documentati, delle notizie non totalmente esatte o incomplete, a volte frutto di supposizioni non confermate dai documenti e a dir poco avventate. A mio avviso, l'errore più grave è stato quello di tramandare l'infondata convinzione che, il conio senza le sigle N.M. sia da attribuire all'incisore Arnaud. Cioè, il fatto che Morghen abbia siglato un conio, non significa affatto che - lo stesso incisore - non ne abbia potuto eseguire un altro senza le proprie sigle! 

Per fare un paragone: E' come se io affermassi che, i 10 Tornesi 1847 "Testa grande" con sigle A.C. sotto il taglio del collo, sono da attribuire indubbiamente ad Andrea Cariello, mentre i 10 Tornesi 1847 "Testa grande" senza le sigle, siano da attribuire ad esempio a Scipione Catenacci, solo perché in qualche documento della Zecca c'è scritto che lo stesso incisore realizzò un conio di prova (che poi tra l'altro fu bocciato e scartato - questo sì che è documentato -) e per il fatto che, qualche altro documento riporta un compenso economico per un lavoro svolto su questa moneta, che con molta  probabilità, fu meritato per l'incisione del conio del rovescio e forse per l'esecuzione della legenda sui conii della stessa moneta. Poi magari, sovrapponendo i due conii "testa grande" - quello con le sigle e quello senza le sigle - scopriamo che le due effigi risultano quasi identiche in ogni tratto dell'opera incisoria... 

Ora, indipendentemente da tutto quello che è stato scritto nell'ultimo secolo sull'argomento, mettendo quindi da parte tutti i testi pubblicati dai più venerabili autori, dimenticando solo per un attimo tutte quelle discussioni sull'argomento che hanno visto la partecipazione dei nomi più illustri del forum... Provate a consultare qualsiasi critico o esperto d'arte oppure il direttore dell'Accademia di Brera, interpellate uno specialista, il massimo conoscitore delle opere del Morghen o chiunque se ne intenda di attribuzioni e comparazioni stilistiche nel mondo dell'arte... sono certo, che vi confermerà quanto da me ipotizzato: le due diverse effigi su questi due conii, sono certamente opera di un unico incisore, Nicola Morghen.

Per questo, ripropongo l'immagine GIF comparativa dei due pezzi da 40 Franchi in oggetto. 

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Un caro saluto a tutti, Lorenzo

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Ci tengo a congratularmi con l'amico @Oppiano per essere riuscito ad aggiudicarsi questa strepitosa coppia di esemplari della monetazione murattiana. Veramente tanto di cappello! :hi:

Il 2/7/2023 alle 16:12, LOBU dice:

le due diverse effigi su questi due conii, sono certamente opera di un unico incisore, Nicola Morghen.

In effetti sono assolutamente sovrapponibili, tranne che per la questione della sigla N.M. 
C'è, però, qualcosa che non mi torna del tutto. Perché Prota nel suo articolo afferma quanto segue?

"Quelle eseguite con il conio dell'incisore Achille Arnaud portano nel dritto la medesima testa del re Murat che servì per il conio della due grana di rame, eseguita dallo stesso incisore"

Posto che, come tu stesso hai dimostrato, i conii al dritto sono i medesimi, non avrebbe dovuto affermare che l'autore era Nicola Morghen? 

Altro punto che non mi è chiaro è il seguente: come mai in nessun catalogo attuale (almeno da quel che mi risulta) viene riportata un'immagine del vero 40 franchi dell'Arnaud, con il motto DIO PROTEGGE IL REGNO nel taglio? 

  • Grazie 1

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17 ore fa, lorluke dice:

C'è, però, qualcosa che non mi torna del tutto. Perché Prota nel suo articolo afferma quanto segue?

"Quelle eseguite con il conio dell'incisore Achille Arnaud portano nel dritto la medesima testa del re Murat che servì per il conio della due grana di rame, eseguita dallo stesso incisore"

Posto che, come tu stesso hai dimostrato, i conii al dritto sono i medesimi, non avrebbe dovuto affermare che l'autore era Nicola Morghen? 

Buon pomeriggio.

Ciao @lorluke, Non mi sentirei di escludere a priori, la possibilità che Arnaud abbia potuto realizzare anche un conio - o più conii - per i 2 grana (come riportato dal Prota). Non a caso, nella descrizione dell'immagine GIF che ho postato, ho fatto presente che la moneta da 2 Grana usata per il confronto grafico con i 40 Franchi del Morghen siglati N.C., è la stessa moneta del lotto 550 NAC, che rappresenta solo uno specifico conio - uno solo - delle numerose varianti catalogate dal Pannuti per questo tipo di moneta (in questo caso quindi, si tratta del n° 455 catalogo Montenegro 2023). 

17 ore fa, lorluke dice:

Altro punto che non mi è chiaro è il seguente: come mai in nessun catalogo attuale (almeno da quel che mi risulta) viene riportata un'immagine del vero 40 franchi dell'Arnaud, con il motto DIO PROTEGGE IL REGNO nel taglio?

Probabilmente, nessun catalogo menziona i 40 Franchi del "tipo Arnaud", forse proprio perché, tutti gli esemplari ad oggi conosciuti, presentano il contorno con una treccia in rilievo e non con il motto in incuso... trattandosi di un conio di prova utilizzato per coniare solo una manciata di esemplari - di una moneta mai messa in circolazione - questa ipotesi potrebbe essere la più plausibile.

E poi, a rigor di logica: perché mai il Direttore di Zecca avrebbe dovuto scartare uno di questi due conii in oggetto se - a parte le sigle - agli occhi di tutti appaiono pressoché identici? Dove sono i difetti rilevati dal Direttore? Quale dei due conii presenta quella "decentratura" di cui si lamenta il De Turris nella lettera diretta all'Arnaud?

["le monete non sono ben centrate e l'orlo non è tecnicamente bene in arte"]

A mio avviso, l'errore tanto grave quanto banale, consiste nell'errata deduzione che le monete senza le sigle, presentando anche l'orlo perlinato (al contrario di quelle siglate), possano essere le monete riconducibili al conio dell'incisore Arnaud, probabilmente proprio perché, nella lettera del Direttore, viene menzionato l'orlo della moneta... ma questo non significa che il Morghen a sua volta, non abbia potuto realizzare anche lui un conio con una perlinatura - questa volta - tecnicamente ad arte. 

In ogni caso, se ci fossero ancora dei dubbi sull'argomento -anziché girarci attorno - perché non si prova a contattare direttamente colui che cura questa monetazione sul Gigante (Di Rauso?) per chiedere delle spiegazioni su ciò che è riportato a riguardo: "Il progetto fu affidato agli incisori Achille Arnaud e Nicola Morghen, che prepararono dei coni di prova dai quali furono scelti due coni approntati da Nicola Morghen, il quale pose, in uno dei due, le proprie iniziali in rilievo nel taglio del collo del re." 

Spero di essere stato utile. 

Un saluto, Lorenzo
 

Modificato da LOBU
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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Il Prota, nell'articolo riportato da Lobu, riferendosi all'Arnaud e al Morghen li definisce "incisori aggiunti"; ma cosa significa quest'aggettivo? Perché non chiamarli, tout court, incisori?
Nella lingua corrente "aggiunto" è colui che è incaricato di sostituire o coadiuvare altri nell'esercizio di date funzioni o servizi; quindi, i due incisori non erano i titolari di tale ufficio, ma allora chi era? il Rega? Quest'ipotesi è verosimile dato che il Rega "essendo poco pratico nell'incisione in acciaio, fu aiutato nell'esecuzione dagli incisori Rebora e Michele Arnaud" (Prota, Maestri ed incisori della Zecca Napolitana, p. 29).

Altro quesito. Prota scrive che nel 1810 l'incisore era Achille Arnaud, mentre Magliocca (Nomisma 2022-2023) afferma che quest'incisore fu attivo dal 1825 al 1834. Chi dei due ha ragione? Che il Prota confonda Michele per Achille Arnaud?

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