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Dall’isolotto di San Mauro il cimitero degli antichi veneziani


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Dall’isolotto di San Mauro il cimitero degli antichi veneziani

A Jesolo trovate 136 tombe che diranno molto sugli usi alimentari, relazionali e sulle malattie degli abitanti della laguna veneta

30 Novembre 2023Aggiornato alle 16:562 minuti di lettura
 

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Una delle tombe rinvenute alla foce della Piave vecchia su quello che era l'isolotto di San Mauro

Arriva da Jesolo il primo cimitero degli antichi veneziani. Ha avuto infatti luogo anche quest'anno, nei mesi di settembre e ottobre 2023, la campagna di scavo degli archeologi del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca’ Foscari Venezia impegnati a Jesolo nell'area del monastero di San Mauro (in prossimità del complesso monumentale delle "Antiche Mura").

Le attuali ricerche, avviate nel 2018, su quella che doveva essere una sorta di barena emergente da un paesaggio lagunare alle foci del Piave Vecchia, hanno messo in luce una sequenza insediativa che dal VI secolo arriva fino al XIII-XIV. Da un paio di anni le indagini sono state principalmente indirizzate all'esplorazione delle fasi cimiteriali collegate ad un complesso ecclesiastico, di cui sono state poste in luce due principali fasi edilizie.

La prima, alto-medievale, è costituita da una chiesa absidata ad una sola navata provvista di portico; la seconda, databile al pieno medioevo, documenta un ampliamento a tre navate scandite da pilastri.

 
 

Nel corso dell'ultima campagna di scavo si è valutata l'opportunità di ampliare ulteriormente l'indagine nell'area cimiteriale per acquisire un campione significativo per lo studio del profilo biologico di una comunità della laguna di Venezia nel lungo periodo.

Oltre al profilo strettamente biologico (età, sesso, cause della morte, malattie), l'analisi delle 136 tombe rinvenute (per un totale di circa 170 individui) permetterà di mettere a fuoco aspetti della socialità di questo gruppo di individui, mettendone in evidenza comportamenti alimentari (cosa mangiavano) e relazionali, facendo emergere per la prima volta i tratti caratterizzanti una delle comunità lagunari nel lungo periodo.

Durante gli scavi è stato inoltre rinvenuto uno scheletro molto particolare, afflitto da una grave e rara patologia chiamata osteocondrite. Si tratta del caso più grave di osteocondromi multipli mai registrato nella documentazione paleopatologica internazionale. Lo scheletro in esame è il primo caso proveniente da un contesto archeologico italiano.

La ricerca di quest'anno ha permesso, anche di acquisire nuove conoscenze sull'insediamento che si è sviluppato nell'isolotto di San Mauro all'inizio dell'Alto Medioevo, prima della realizzazione degli edifici religiosi: edifici in legno con focolari a terra che sembrano aver subito interventi di risistemazione e riorganizzazione interna nel breve periodo di utilizzo.

Questi rinvenimenti continuano a fornirci informazioni importanti per comprendere molti aspetti della vita e dell'ambiente nell'antica Equilo. La ricerca si svolge grazie all'appoggio e al supporto economico dell'Amministrazione Comunale di Jesolo e al finanziamento Fondo Scavi di Ca’ Foscari. Esso si avvale inoltre di un nutrito numero di collaborazioni scientifiche: il Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova per le indagini geomorfologiche (prof. Paolo Mozzi, dott.ssa Sandra Primon) e il Dipartimento di beni culturali sempre dell'Università di Padova (prof. Michele Secco) per lo studio delle malte, con l'Università di Umea (Prof. Johan Linderholm) e l'Università di Pisa (dott.ssa Claudia Sciuto) per le analisi micro-morfologiche, con l'Università di Siena (Prof. Stefano Campana) per la geognostica, con il Laboratorio di Antropologia Fisica dell'Università del Salento (Dott.ssa Serena Viva) per lo studio dei reperti osteologici, e con il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, Università Ca’ Foscari Venezia (Prof. Carlo Barbante, Prof. Dario Battistel e Prof.ssa Clara Turetta) per lo studio della dieta alimentare. Le indagini biometriche si sono avvalse, inoltre, della preziosa collaborazione di Polimedica srl e Poliambulatorio Caorlese srl per la realizzazione di indagini diagnostiche su traumi a carico dell'apparato scheletrico del campione umano equilense. La ricerca, in concessione ministeriale, è diretta dal prof. Sauro Gelichi, Professore Ordinario del Dipartimento di Studi Umanistici, con la collaborazione sul campo della Dott.ssa Silvia Cadamuro e dei Dott. Roberto Rizzo e Mirko Furlanetto e, per la parte di studio antropologico, dalle Dott.sse Serena Viva e Norma Lonoce.

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2023/11/30/news/venezia_archeologia_primo_cimitero-13899910/

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