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Alla prossima asta Nomisma 69 del 23-24/3/2024 sarà battuto il Lotto 1258 così ottimamente descritto in Catalogo e relative foto.

NAPOLI Filippo IV (1621-1665) 2 Cavalli 1632 - Magliocca 140 (questo esemplare illustrato, indicato R/5 senza alcuna valutazione) CU (g 1,49) RRRRR Questo esemplare, estremamente raro, è raffigurato nel Magliocca a pag. 247, n. 140. Il due Cavalli di Filippo IV, con al rovescio ritratte due cornucopie e con la legenda PVBICA COMMODITAS, venne, nel passato, denominata moneta dal valore di un Cavallo. Gli studiosi della monetazione di Napoli, Michele Pannuti e Vincenzo Riccio nel loro lavoro sulle monete di Napoli (dalla caduta dell’Impero Romano alla chiusura della zecca), pag. 182 nota 22, corressero questo errore riportando la moneta (in considerazione del suo peso) al valore di due Cavalli. Sia il Cagiati che il Dell’Erba restituirono due esemplari di questo tipo, rispettivamente, uno con la data 1622 (rif. Corpus 272, pag. 290 - Cagiati n. 1 pag. 285, coll. Gnecchi) e l’altro con la data 1636 (citato dal Dell’Erba), ma gli stessi Autori (cioè il Pannuti ed il Riccio) hanno tralasciato, giustamente, la trascrizione delle suddette monete perché ritenute inesistenti con incise queste date; l’evidenza venne avvalorata esaminando l’esemplare del Corpus al n. 667, pag. 339 e del quale né proposero la foto nel loro lavoro, ma non si accorsero che al rovescio la parola PVBLICA era mancante della lettera L. Il Cagiati disegnò solo l’esemplare con la data 1622. La moneta è con la lettera S dietro la testa, a sinistra di Filippo IV e questa è accertata identificativa del mastro della zecca dell’epoca, Lorenzo Salomone il quale svolse la sua funzione nella zecca di Napoli negli anni dal 1630 fino al 1634. Nel 1622 la zecca era retta da Michele Cavo, che siglava le monete con le sue iniziali M e C, appare quindi manifesta l’errata catalogazione e trascrizione da parte sia del Cagiati sia dal Dell’Erba degli esemplari con la data 1622 e 1636; quanto accaduto ha portato, probabilmente, ad un errore di lettura della data da parte degli autori tenuto conto delle piccolissime dimensioni della moneta oppure, molto probabilmente, da un disegno originato con errore. Al contrario, trascritti correttamente con la data 1632, ma con la denominazione di Cavalli (perché antecedenti al lavoro del Pannuti), sono i due esemplari presenti nel Corpus ai nrr. 667 e 668 pag. 339, rispettivamente il primo della collezione Reale (SM) ed il secondo riportato dallo stesso Cagiati al n. 2 (sempre della coll. Gnecchi). L’esemplare della collezione Reale (SM) è raffigurato alla Tav. XII con il n. 19 e contiene, come detto, l’errore al rovescio della parola PVBICA anziché PVBLICA e avanti busto, a destra, il contrassegno del coniatore, cioè la raffigurazione di un piccolo giglio. Un ulteriore esemplare è della coll. Bovi, trascritto al n. 69 pag. 55 del suo lavoro sulle monete di Napoli di Filippo IV e di Enrico di Lorena (Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano, Anno L-LI, gennaio 1965 - dicembre 1966); Il Bovi la descrive come moneta da Due Cavalli e aggiunge la nota (61) che sul Corpus venne denominata Cavallo, evidenziando (perché visibile) il giglio avanti busto (contrassegno come la moneta di SM) ma non nota l’errore PVBICA. Nel catalogo della collezione di monete di Bovi/Mastroianni (Museo Principe Gaetano Filangieri), stampato nell’anno 1984, l’esemplare (del Bovi) è raffigurato a pag. 239 Tav. 30 con la numerazione 38/1006, con la data 1622 e con le sigle M/C, ovviamente anche in questo caso è compiuto lo stesso errore di trascrizione del passato. Infatti, esaminando attentamente la foto si evince che è con la data 1632, ha il giglio avanti busto ed è con l’errore PVBICA. La moneta proposta ha la sua prima apparizione sul mercato numismatico (stessa moneta raffigurata dal Magliocca), ha la data 1632, contiene l’errore PVBICA e ha il contrassegno del coniatore “giglio”. Non si conoscono altresì passaggi tra privati e il nominale manca in tutte le collezioni conosciute, a parte SM e il Bovi. Ultima e doverosa osservazione è determinata dalla condizione, ad oggi, a meno di una prova contraria, che questi limitati esemplari conosciuti avendo sempre il giglio (come contrassegno) e contenenti lo stesso errore di conio “PVBICA”, provengono da un'unica battuta e operata sempre dallo stesso coniatore di turno nei locali della zecca di Napoli. 
 

Grading/Stato: MB
 

Complimenti!

 

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Inviato

L'unica cosa che posso aggiungere all'ottima didascalia curata dall'amico Pietro è che il due cavalli del 32 sembrerebbe (il condizionale è d'obbligo per le vicereali) che sia l'unico della serie dei due cavalli a riportare il simbolo del coniatore, particolare che,a mio avviso,lo rende ancora più interessante...

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  • 1 mese dopo...
Inviato

I miei complimenti al collezionista che si è aggiudicato questo pezzo da museo. 

Un saluto Raffaele. 

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Inviato (modificato)

Mi associo ai complimenti di Raff, aggiungo che ancora una volta il mercato ha dato il giusto valore ad una moneta che non si è mai vista in vendita pubblica, questo dimostra che non solo le monete di grosso modulo o in metallo prezioso possono essere aggiudicate a cifre a tre zeri ma anche una piccolissima moneta in rame di un grammo e mezzo può fare la differenza per il suo grande valore storico ...

Ancora complimenti all'appassionato che si è aggiudicato questa importante moneta...

Modificato da gennydbmoney
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Inviato
30 minuti fa, gennydbmoney dice:

all'appassionato

Più che appassionato direi un GRANDE collezionista che non si è lasciato passare questo spicciolo. 

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Inviato

Buongiorno a tutti e Buona Domenica delle Palme,  mi sarebbe piaciuto essere '' l'aggiudicatario" faccio i complimenti a chi è riuscito a portarla a casa, io metterò solo un cartellino con i riferimenti dell'asta e le foto. 

I complimenti vanno anche al collezionista che ha custodito nel passato questo esemplare e che se ne è privato. 

Saluti 

Alberto 

 

  • Grazie 1

Inviato
1 minuto fa, Litra68 dice:

complimenti vanno anche al collezionista che ha custodito nel passato questo esemplare e che se ne è privato

E che ha scovato questa meraviglia. 

  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Complimenti

Modificato da Oppiano
  • Grazie 1

Inviato

Salve la moneta in questione è un esemplare simile a quella descritta dal dott. Bovi o è proprio quella descritta nella collezione del dott.Bovi e dalla moglie?

Grazie 


Inviato (modificato)
1 ora fa, endryck dice:

Salve la moneta in questione è un esemplare simile a quella descritta dal dott. Bovi o è proprio quella descritta nella collezione del dott.Bovi e dalla moglie?

Grazie 

 

Ciao, è della stessa tipologia ma non è quella della collezione Bovi,che tra l'altro è nella raccolta del museo Filangieri...

L'esemplare passato stamattina in asta apparteneva alla collezione D.B.G....

Modificato da gennydbmoney
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Inviato
31 minuti fa, gennydbmoney dice:

Ciao, è della stessa tipologia ma non è quella della collezione Bovi,che tra l'altro è nella raccolta del museo Filangieri...

L'esemplare passato stamattina in asta apparteneva alla collezione D.B.G....

 

Tua?


Inviato
2 minuti fa, Oppiano dice:

Tua?

 

Ciao Oppiano, vai a vedere a chi apparteneva la moneta in questione sul Magliocca dedicato alle vicereali...


Supporter
Inviato
3 minuti fa, demonetis dice:

Ciao Oppiano, vai a vedere a chi apparteneva la moneta in questione sul Magliocca dedicato alle vicereali...

 

Vado….


Supporter
Inviato
23 minuti fa, Oppiano dice:

Vado….

 

Avrò visto male, oppure non ho il testo (strano).


Inviato
10 ore fa, Oppiano dice:

Tua?

 

Ciao,si faceva parte della mia umile collezione...

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  • Grazie 1

Inviato
17 minuti fa, gennydbmoney dice:

umile collezione

Chiamala umile 🤣

  • Haha 1

Inviato (modificato)

In verità ci sono state due offerte

Modificato da Oppiano

Inviato

A mio avviso ciò che fa' il valore di una moneta è la storia che si porta dietro,si i grossi moduli in argento e oro sono belli, imponenti,ma la storia è un'altra cosa indipendentemente dal peso e dal metallo di cui sono fatte...

  • Mi piace 3

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Inviato
1 minuto fa, gennydbmoney dice:

A mio avviso ciò che fa' il valore di una moneta è la storia che si porta dietro,si i grossi moduli in argento e oro sono belli, imponenti,ma la storia è un'altra cosa indipendentemente dal peso e dal metallo di cui sono fatte...

 

Ne sono convinto.


Supporter
Inviato

Questo esemplare, estremamente raro, è raffigurato nel Magliocca a pag. 247, n. 140”:

Vero, ma nella descrizione del Magliocca non si fa alcun riferimento all’errore PUBICA, tant’è che nella descrizione dell’esemplare si parla solo di PUBLICA.


Inviato
Il 9/2/2024 alle 21:31, Oppiano dice:

così ottimamente descritto in Catalogo

Domenico, 

Sai dirmi chi ha egregiamente scritto la nota di questo pezzo per Nomisma ?

Un caro saluto,

Rocco.


Inviato

Chiedo scusa a tutti, non ricordavo il post #2


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Inviato

Dal CNI

 

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Supporter
Inviato

Quanto riporta “esattamente” il Magliocca:

 

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Supporter
Inviato

Dal Pannuti-Riccio:

 

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