grosso rinforzato

29 Marzo

Ho sempre trovato di grande fascino la monetazione medioevale di Roma, in particolare i grossi del senato romano. Ho però notato che ultimamente - diciamo dopo l'importante asta NAC 90 - molti esemplari rimangono invenduti, e mi chiedo se sia un fatto dovuto a circostanze accidentali, come il venir meno di collezionisti di queste monete, ovvero la saturazione di un mercato tutto sommato limitato (ma possibile che manchino collezionisti di monete della capitale?), o se circolino notizie riguardo a falsificazioni insidiose prima ignote. Ad es. mi ha colpito che questo esemplare del grosso rinforzato di Carlo d'Angiò, un esemplare rarissimo del tipo con la stella sopra il globo al rovescio (pochissimi gli esemplari noti, anche nel medagliere vaticano) sia rimasto invenduto nella recente asta Nomisma:

https://nomisma.bidinside.com/it/sitem/22530/senato-romano-carlo-i-dangi-/

Certo la moneta non era priva di qualche piccolo difetto e il prezzo di partenza non era basso, ma è pur sempre una moneta che si vede molto raramente: è peraltro l'esemplare che si trova anche nel catalogo di questo sito: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM9/4

Idee al riguardo?

Modificato 29 Marzo da Bartolus

30 Marzo

Il collezionismo soffre di corsi e ricorsi storici. In questo caso credo ci sia anche la componente anagrafica: i collezionisti delle monete medievali (denari, grossi, ecc.) sono quasi tutti avanti con l'età, quindi credo che sia fisiologico un calo della domanda. E poi oggi si cerca il fdc ad ogni costo delle monete moderne che non possono però appagare chi è alla ricerca della moneta "battuta", ognuna delle quali è unica e irripetibile.