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IGNORED

Gens Cassia


Leopold.85

Risposte migliori

tralasciando il titolo ;) volevo chiedere se qualcuno dei validi amici del forum poteva darmi delle informazioni su questa gens dell' antica Roma....

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Elenco da Wikipedia (D) di personaggi della Gens Cassia

• Spurius Cassius Vecellinus, consul

• Gaius Cassius Longinus, consul in 171 v. Chr.

• Quintus Cassius Longinus, consul in 164 v. Chr.

• Gaius Cassius Longinus, consul in 124 v. Chr.

• Lucius Cassius Longinus, consul in 107 v. Chr.

• Gaius Cassius Longinus, consul in 96 v. Chr.

• Gaius Cassius Longinus, consul in 73 v. Chr.

• Lucius Cassius Longinus, consul in 30 v. Chr.

• Lucius Cassius Hemina, annalist

• Lucius Cassius Longinus Ravalla, consul

• Quintus Cassius Longinus, quaestor

• Gaius Cassius Longinus, tirannendoder

• Gaius Cassius Longinus, jurist

• Lucius Cassius Longinus, tribunus

• Cassius Parmensis, (II; jurist en tirannendoder)

• Cassius Severus, redenaar

• Cassius Chaerea, centurio

• Avidius Cassius, soldaat en usurpator

• Cassius Apronianus, vader van Dio Cassius

• Lucius Cassius Dio (Cocceianus), historicus, senator en tweemaal consul

• Cassius Dio, consul in 291

Via Cassia : incerta parrebbe l'identificazione del personaggio pubblico

(Curator o Console) che le diede il nome.

I due "Cassio" più accreditati come personaggio a cui è dedicata la strada potrebbero essere allora il censore Cassio Longino del 154 a.C. ed il console Cassio Longino del 127 a.C., anche se il più accreditato rimane il primo

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Mi sembra che un Cassio sia anche tra gli assassini di Cesare, giusto?

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• Gaius Cassius Longinus, tirannendoder

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Dovrebbe essere lui, "tirannendoder" credo che significhi "tirannicida"

P. :)

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La gens Cassia era famosa per il rigore dei suoi costumi e la devozione alla causa della libertà; non sorprende quindi che da loro sia uscito uno degli uccisori di Cesare, visto (a ragione) come un pericolo per le istituzioni repubblicane.

Un altro esponente da ricordare è Lucio Cassio Longino Ravilla, giudice nel 113 a.C. nel processo contro le Vestali Aemilia, Marcia e Licinia, accusate di aver violato i voti di castità.

Nonostante il parere contrario dei sacerdoti, il giudice volle che tutte e tre le Vestali fossero condannate a morte e seppellite vive <_<

petronius :)

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La gens Cassia era famosa per il rigore dei suoi costumi  e la devozione alla causa della libertà; non sorprende quindi che da loro sia uscito uno degli uccisori di Cesare, visto (a ragione) come un pericolo per le istituzioni repubblicane.

Un altro esponente da ricordare è Lucio Cassio Longino Ravilla, giudice nel 113 a.C. nel processo contro le Vestali Aemilia, Marcia e Licinia, accusate di aver violato i voti di castità.

Nonostante il parere contrario dei sacerdoti, il giudice volle che tutte e tre le Vestali fossero condannate a morte e seppellite vive <_< 

petronius :)

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Cavolo erano tramendi!!!

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Ciao

vorrei dissentire da Petronius che chiaramente è un esponente dei Boni :) :D e parteggia per i cesaricidi, io da populares :D , convinto Cesariano dico che ad animare la congiura non fù un atto di difesa repubblicano ma un coacervo interessi tutt'altro che nobili, la difesa dell' oligarchia aristocratica, l'invidia, il risentimento contro colui che li aveva sconfitti e graziati .

Ricordiamoci che Cesare per tre volte ha rifiutato la corona di re e anche che i più accesi avversari di Cesare(Bruto e Catone Uticense erano cravattari)

quindi chiedo l'assoluzione per Cesare e la condanna per gli assassini......

e a tutti voi amici del forum di schierarvi....

facciamo le elezioni

chi volete Cesare o Bruto

P.S.

Chiaramente sto scherzando ;)

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Staff

...la questione sollevata da meja e petronius meriterebbe maggiori approfondimenti... ci starebbe bene un sondaggio dedicato ;) ...con tutte le conseguenti osservazioni...

Per quanto riguarda la gens Cassia aggiungo una presunta etimologia del nome:

Il nome Cassius avrebbe un origine etrusca e significherebbe "elmo metallico".

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Awards

Ciao

vorrei dissentire da Petronius che chiaramente è un esponente dei Boni :)  :D  e parteggia per  i cesaricidi, io da populares :D , convinto Cesariano  dico che ad animare la congiura non fù un atto di difesa repubblicano ma un coacervo interessi tutt'altro che nobili, la difesa dell' oligarchia aristocratica, l'invidia, il risentimento contro colui che li aveva sconfitti e graziati .

Ricordiamoci che Cesare per tre volte ha rifiutato la corona di re e anche che  i più accesi avversari di Cesare(Bruto e Catone Uticense erano cravattari)

quindi chiedo l'assoluzione per Cesare e la condanna per gli assassini......

e a tutti voi amici del forum di schierarvi....

facciamo le elezioni

chi volete Cesare o Bruto

P.S.

Chiaramente sto scherzando ;)

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:D :D mi sorprende come l'uccisione di Cesare sia sempre al centro dell'attualità ! Anch'io sono un cesariano convinto. Per dirlo come canfora, Cesare era un dittatore democratico, la dittatura era comunque una magistratura (estrema) delle istituzioni repubblicane. cesare fu ucciso per motivi abbietti: da X Bruto Albino perché escluso dai comandi della missione partica, da Cassio per invidia, da Bruto, che era un individuo spregevole, uno strozzino della peggior specie, perché intralciava gli interessi della oligarchia senatoriale. Ma quale liberazione dalla tirannide ??? Cesare stava per fare la riforma agraria e spezzettare i latifondi dei senatori in tanti campicelli da dare al popolo, per questo fu ucciso. L'unico che merita rispetto della fazione anticesariana fu Catone, che, se fosse stato vivo, non avrebbe partecipato alla congiura.

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quindi chiedo l'assoluzione per Cesare e la condanna per gli assassini......

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Io personalmente avrei ingabbiato gli uni e gli altri (al mamertinum, ovviamente) e buttato via la chiave... se volete scendo nel dettaglio... ;)

P. :)

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Staff

...visto l’andazzo mi esprimo anch'io... :)

Cesariano, ma ultimamente un po' più moderato.

Mi spiego meglio...

La fine della Repubblica e l’inizio dell’Età Imperiale rappresentarono probabilmente una tappa obbligata del processo evolutivo della società romana… con Cesare o senza Cesare, con Ottaviano o senza Ottaviano, prima o dopo una svolta radicale in quel verso sarebbe molto probabilmente avvenuta. La storia non è fatta di se o di ma ovviamente, ma in tutte le cronache di Roma non sono mai mancati personaggi scaltri, ambiziosi e potenti...

Personalmente giudico la figura di Cesare un po’ ambigua, non riesco ancora a definirne “la psiche”. Leggendo i commentarii Cesare appare come un “supergiusto”, come il solo, unico e vero salvatore di Roma. Lui è sempre buono, corretto, equo, leale… e questo è normalissimo considerando la fonte in sé.

Ovviamente bisogna tentare di “interpretare”, di dare il giusto peso alle parole, bisogna distogliersi dalla soggettività cesariana e tentare di visualizzare un quadro il più oggettivo possibile… e questo è molto molto difficile.

Ovviamente quel che mosse Cesare non fu la sola “causa superiore”, non fece quel che fece solo per il bene di Roma o per tenere alti i valori supremi dell’Urbe e del popolo; fu anche animato da una grandissima ambizione, teneva indiscutibilmente non solo al bene comune ma anche a quello personale. Il punto è: in che percentuale queste due componenti erano in lui presenti? ...e nei suoi avversari?

Su questo piano penso che bene o male tutti fossero sullo stesso piano, ma Cesare dimostrò altre doti che, ai miei occhi, fanno la differenza.

Fu in grado di cogliere e sfruttare ogni buona occasione… e non fu tutto merito della “Fortuna”.

Peccato che la locuzione Carpe diem nacque poco dopo per mano di un certo tribuno militare che combatté proprio al fianco di Bruto nella battaglia di Filippi… le stranezze della storia! :)

Modificato da Rapax
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Awards

L'ho già scritto in un'altra discussione ma lo ripeto volentieri: se dobbiamo dar retta agli storici antichi (e non c'è ragione di non farlo) nella sola guerra gallica Cesare (la sua smodata ambizione, il suo ego ipertrofico) fu la causa diretta della morte di almeno due milioni di persone. Il moloch Cesare in questo non è diverso da tanti altri protagonisti della storia per i quali l'essere iscritti nella colonna dei "grandi" o dei "mostri" dipende solamente dal fatto di essere risultati, alla fine, tra i "vincitori" o tra gli "sconfitti" o, più esattamente, da chi ha scritto la storia dopo che la polvere si è posata.

Solo la mia opinione personale, ovviamente :)

P.

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Personalmente giudico la figura di Cesare un po’ ambigua, non riesco ancora a definirne “la psiche”.

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Prendo al volo questa interessante ed affascinante parentesi della discussione per "professare" la mia simpatia per Cesare e la sua genialità che è tutt'una con la sua studiata ambiguità.

La genialità di Cesare è consistita nel comprendere e sintetizzare le aspirazioni del suo tempo.

Da buon Epicuréo egli segue sia l'istinto che spinge il popolo a salvare il benessere che dipende strettamente dalla conservazione dell'Impero sia la propria indole di patrizio che lo fa approdare emotivamente al desiderio di comandare sui Romani. Più dello stesso Silla (altro mio grande eroe), Cesare è convinto della necessità di fondere la disciplina romana che ha soggiogato il mondo con la cultura ellenistica di cui il mondo è saturo.

Con un ritorno rivoluzionario agli antichi principi religiosi della democrazia latina egli saprà sfruttare, a sostegno della sua ambizione, anche le nuove istanze mistiche.

Questo piano Cesare lo ha concepito quando aveva circa trent'anni, ma all'inizio nessuno di quelli che lo circondavano se ne accorse: le dissipazioni e le prodigalità della sua giovinezza nascondevano, agli altrui occhi, la sua vera natura e le sue ambizioni. Silla fu il solo ad essere riuscito a vedere chiaro in quest'anima così vicina alla sua e si sforzò invano nell'opera di mettere in guardia, "profeticamente", gli amici: "Diffidate di questo adolescente che si lega male la cintura. C'è in lui la stoffa di molti Marii" (Plut., Caes., I, 1; Svet., Caes., 1 et 45). Nessuno dette credito alle "presunte paranoie" dell'astuto Silla: il giovane Cesare non intimoriva i suoi concittadini; con quell'aria di "dandy amato dalle donne" non ci fu mente che prese sul serio il giovane della Gens Iulia che si soffermava con gusto a recitare i versi delle "Fenici" di Euripide: "Se dovete essere ingiusti, fatelo per regnare. Altrimenti praticate la pietà" (Cic., De off., III, 21, 82).

Dietro quell'aria frivola, Cesare nascondeva eccezionali doti strategiche, una resistenza fisica che i suoi stessi soldati gli invidieranno, sobrietà e disciplina, doti di eloquenza molto raffinate ed una cultura universale e padroneggiata con una memoria perfetta. "Valde acutus et multum providens" lo definì Cicerone e dimostrò inoltre una prudenza pari all'audacia: "cautior an audentior" sono i termini usati da Svetonio. Sapeva assumere atteggiamenti beffardi o serenamente intrepidi nelle situazioni difficili: la cattura dei pirati del 78, i cavalieri che nel 63 lo aspettavano all'uscita dal Senato per "fare i conti", gli ammutinati di Piacenza nel 49 e di fronte ai congiurati che nel 44 lo trucidarono senza strappargli una sola parola di supplica o un grido di paura (Lirico elogio di Vell. Paterc., II, 41).

Per delineare il carattere di Cesare è necessario aggiungere la sua esemplare fedeltà verso gli amici. Nei confronti dei nemici dimostrò un'indulgenza spontanea e voluta nella quale si mescolavano il disprezzo per i singoli, l'abilità calcolata, gli impulsi di una generosità spontanea (Plinio, N.H., VII, 93; Vell. Paterc., II, 52, 6: 55, 2; Svet., Caes., 75; Cic., Ad Attic., IX, 4, 8) e ad intervalli, quel rispetto della vita umana che spesso ha fermato la vendetta degli uomini forti quando questi, come Cesare, sono convinti che la morte non sia altro che un annientamento senza attenuanti e senza speranza. Enrico.

Modificato da minerva
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Io non sono una persona colta ed esperta come voi ma mi permetto di inserirmi nella vostra discussione

Secondo me è diffcile dire se schierarsi da una parte o da un'altra in quanto la storia, da che mondo è mondo, viene scritta dai vincitori.

Bisognerebbe sempre cercare di capire quello che non viene detto o scritto (in più fonti possibili) da tramandare ai posteri e poi ragionare con la propria testa sperando di aver compreso/interpretato il giusto.

Dobbiamo considerare anche, tra le variabili, il fatto che il modus vivendi e di ragionamento dei giorni nostri è alquanto diverso da quello di duemila anni fa.

Anche a questo punto la certezza di schierarci dalla parte giusta non la avremo mai.

Io, personalmente, non me la sento di schierarmi nè da una parte è dall'altra.

Iome

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grazie a tutti per la partecipazione anche se questa non voleva essere una discussione per dividere tra i pro e contro Cesare ma per tracciare un ritratto storico-sociale di una gens romana...... :)

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"Se dovete essere ingiusti, fatelo per regnare. Altrimenti praticate la pietà"

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Mi pare che questa riassuma perfettamente tutta una filosofia che non è certo scomparsa con gli antichi. Machiavelli avrebbe quotato al 100%, mi verrebbe da dire ;)

P.

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