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Inviato

Buongiorno a tutti ultimamente mi sono deciso di partecipare più assiduamente al forum , in quanto sto trovando oltre a persone meravigliose , competenze e pareri che non riuscirei a trovare in altro modo .

In questi giorni mi è capitato di interrogarmi sempre di più sul concetto di rarità nei miei approfondimenti sui Fiorini D'oro fiorentini : vorrei proporre dei punti su cui sarei molto felice che gli utenti del forum  partecipassero con la propria opinione .

Mi scuso in anticipo se in alcuni punti commetterò delle imprecisioni  , purtroppo al momento non ho accesso alla mia biblioteca e devo affidarmi soltanto ai testi che ho disponibili sul  pc e dentro il mio cervello .

I punti tratteranno sia degli aspetti generali che passaggi più specifici .

 

1) Seppur di definizioni se ne possano trovare a iosa , come definireste il concetto di rarità ? , lo rappresentereste tramite il modello più utilizzato ( R , RR , RRR ECC...) e trovate il metodo limitante , soprattutto per quel che concerne monetazioni medioevali/rinascimentali ? 

2) differenze tra rarità e reperibilità , contesto : catalogo .

Esempio : del fiorino del 1307 con segno "x" ( che chiameremo moneta 1 ) sono conosciuti 7 esemplari di cui 6 in collezioni pubbliche e solo 1 in collezioni private ; mentre del fiorino 1308 con segno "y" ( moneta 2 ) , sono conosciuti sempre 7 esemplari di cui 5 in collezioni private e 2 in collezioni pubbliche , riterreste necessario e/o di grande utilità , che venisse indicato oltre al livello di rarità , che dovrebbe essere uguale , un livello di reperibilità dato dal fatto che la moneta 2 sarà sempre più facile da poter aggiungere alla propria raccolta della moneta 1 . 

3) Entriamo nel vivo della questione , i nostri tanto amati Fiorino d'oro , ritengo necessario prima ancora di proporre una definizione più accurate della rarità interrogarsi su alcuni aspetti .

Quale può essere ritenuto il gruppo ideale da prendere come riferimento per l'attribuzione della rarità ?

Mi spiego meglio , di fiorini d'oro ne esistono un numero veramente grande di esemplari e costituiscono una percentuale di assoluta rilevanza di tutte le monete della repubblica fiorentina . 

se prendo in considerazione un periodo , esempio 1303-1310 avrò un grosso numero di esemplari e ne potrebbe corrispondere un livello di rarità relativamente basso .

Mentre se prendessi in considerazione le monete con una specifico segno di zecca , indicherei dei livelli di rarità molto alti .

 

per il momento mi fermo qua , anche perché ritengo che sia un argomento più adatto a una discussione partecipata che a un assolo del primo bischero che passa . 

 

un abbraccio da leonardo 


Inviato

Il concetto di rarità è un concetto relativo. E' per questo motivo che nei lavori scientifici non viene indicato. Al suo posto viene usato il numero di esemplari noti, perche è un dato che presenta caratteristiche di oggettività, anche se può sempre essere soggetto a correzioni in caso di nuovi esemplari venuti alla luce.

Quindi la rarità è un concetto che interessa soprattutto il mondo del collezionismo. Qui sul forum ci sono varie discussioni sulla rarità e di come attribuirla. Per quel che riguarda la monetazione medievale, a mio avviso, la migliore classificazione della rarità è quella che si basa sulla presenza nelle collezioni. Per esempio:

C = presente in tutte le collezioni

R = presente in molte collezioni

RR = presente in poche collezioni

RRR = presente in pochissime collezioni

RRRR = manca anche nelle collezioni più importanti

RRRRR = unico esemplare conosciuto

Ora, se vogliamo tenere un profilo commerciale, potremmo tenere conto se le collezioni sono pubbliche o private, distinguendo così la reperibilità sul mercato.

Arka

# slow numismatics

  • Mi piace 3

Inviato

se è un RRRRR ed è unico, non potrebbe essere un falso?


Inviato
23 minuti fa, LaHire dice:

se è un RRRRR ed è unico, non potrebbe essere un falso?

Perchè?

Arka

# slow numismatics


Inviato

magari essendo talmente raro, unico, i prezzi sono elevati e quindi appetibile per i falsari 


Inviato
14 minuti fa, LaHire dice:

magari essendo talmente raro, unico, i prezzi sono elevati e quindi appetibile per i falsari 

Certo, ci sono vari falsi conosciuti di monete che in reatà non esistono. Ma stiamo parlando di esemplari sicuramente genuini e della loro classificazione. Gli esemplari falsi esulano da questo discorso.

Arka

# slow numismatics

  • Mi piace 1

Inviato
2 ore fa, Arka dice:

Il concetto di rarità è un concetto relativo. E' per questo motivo che nei lavori scientifici non viene indicato. Al suo posto viene usato il numero di esemplari noti, perche è un dato che presenta caratteristiche di oggettività, anche se può sempre essere soggetto a correzioni in caso di nuovi esemplari venuti alla luce.

Quindi la rarità è un concetto che interessa soprattutto il mondo del collezionismo. Qui sul forum ci sono varie discussioni sulla rarità e di come attribuirla. Per quel che riguarda la monetazione medievale, a mio avviso, la migliore classificazione della rarità è quella che si basa sulla presenza nelle collezioni. Per esempio:

C = presente in tutte le collezioni

R = presente in molte collezioni

RR = presente in poche collezioni

RRR = presente in pochissime collezioni

RRRR = manca anche nelle collezioni più importanti

RRRRR = unico esemplare conosciuto

Ora, se vogliamo tenere un profilo commerciale, potremmo tenere conto se le collezioni sono pubbliche o private, distinguendo così la reperibilità sul mercato.

Arka

# slow numismatics

 

I miei complimenti, la trovo una spiegazione sintetica, esauriente e precisa, meriterebbe di essere inserita in un decalogo dei termini e concetti fondamentali della numismatica...

  • Grazie 1

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