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IGNORED

“Consegna al Governo italiano della parte della collezione delle monete del Re Vittorio Emanuele III rimasta in possesso del Re Umberto II”


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Inviato

Buongiorno,

si dava cenno di quanto sopra nello stesso Bollettino che conteneva la famosa "Nota 56".

Un pezzo di storia d'Italia che meriterebbe maggiore conoscenza non solo in ambito numismatico, stante la grandezza dei personaggi citati, a cominciare da S.M. il Re Umberto II.

I fatti successivi al 1983 obbligano a chiederci se chi ha beneficiato di tanta generosità ne sia stato degno: ognuno risponda nel silenzio della propria coscienza...😊

Un saluto cordiale e a presto.


Inviato

La collezione del re Vittorio Emanuele III e’ srata donata dal re in persona con volontà esoressa di suo pugno al POPOLO ITALIANO ( non allo Stato ne’ a sue istituzioni) . Il Re aveva tenuto per se solo le monete dei suoi avi i Savoia - oltre 8.000 pezzi nei vari metalli custoditi e affidati al figlio Umberto II che ha voluto che dopo la sua scomparsa venissero ricongiunti alla collezione del padre donata agli italiani. 
le vicende della collezione - soprattutto i suoi cambi di sede - sono noti e stranoti essendo stati riportati i numerosi articoli e diversi volumi a cura di funzionari (Balbi de Caro) , numismatici (Travaini) , curatori della collezione ( Panvini Rosati) e altri studiosi.

eccetto che per alcune brevissime esposizioni ( quella del 1961 in occasione del Congresso Internazionale di Numismatica che si tenne a Roma; successivamente un’altra dedicata a Ferrara negli anni Ottanta) le monete restarono non esposte al pubblico fino alla loro risistemazione e all’pprontamento  di un caveau dedicato nel Museo Nazionale Romano ove furono rese finalmente fruibili, in ambiente consono e adeguato a chiunque volesse vederle ( naturalmente una selezione - ma ben cospicua e di eccellente qualità- in quanto esporre tutta la collezione di oltre 100.000 pezzi risulterebbe impossibile).

in tal modo si era compiuta almeno in parte la volonta’ del Sovrano che desiderava, con il suo lascito, che le monete da lui raccolte con tanta passione fossero rese fruibili al suo Popolo. 
vi era pero’ un altro importante compito da assolvere: quello della catalogazione delle monete - solo in parte elencate e fotografate in quella che puo’ definirsi la maggiore opera bibliografica dedicata alla numismatica italica: il Corpus Nummorum Italicorum, opera - incompiuta -  redatta in XX volumi ad opera dello stesso sovrani e dei suoi collaboratori che elenca e illustra per zecca le monete conosciute elencando naturalmente anche tutte le monete della collez Reale al momento della pubblicazione del volume che le comprendeva, regione per regione.

mancava pero’ un’opera che riprendesse le monete citate nel Corpus, ne emendasse eventuali errori ( di peso, legenda etc) ne correggesse l’inquadramento storico- numismatico alla luce degli studi piu’ recenti ( esempio: le emissionidei Bentivoglio classificate dal Corpus per Antegnate sono oggi attribuite con certezza a Bologna), e insomma aggiornasse quanto pubblicato nel Corpus non solo includendo gli esemplari Reali ivi non inclusi ma rivedendo tutte le monete alla  luce della dottrina attuale. 
tale compito e’ stato impostato e svolto per un ingente numero di zecche e quantità di esemplari con la redazione di Bollettini ad hoc a cura di studiosi riconosciuti, selezionati dal Medagliere, che hanno contribuito in una sorta di volontariato culturale a riprendere, emendare, ampliare quanto pubblicato in precedenza dando vita a un’opera che seppur tuttora in corso e ancora marginale rispetto alla consistenza globale Della collezione rappresenta un grandissimo risultato per lo studio delka numismatica italiana.

il progetto e’ stato avviato dalla d.ssa Bufalini, ex responsabile del Medagliere dell’MNR e ha visto la partecipazione  di professori universitari accanto a specialisti, diversi dei quali, partecipano anche a questo Forum, in un corale sforzo di progresso degli studi e di divulgazione della nostra piu’ importante collezione.

finora 77 bollettini sono stati pubblicati a cura del Poligrafico dello Stato sotto la responsabilità del Medagliere. 
anche se l’opera non e’ certamente terminata e molto si dovra’ ancora fare tuttavia la direzione intrapresa con questo lavoro di revisione generale dei materiali, la loro illustrazione/pubblicazione a beneficio di studiosi e appassionati e infine l’esposizione al Pubblico di una selezione importante e significativa della collezione stessa fanno certamente pendere la bilancia verso un giudizio positivo rispetto alke volonta’ ’ del donante.

Forse l’unico appunto che si potrebbe fare - oltre quello dell’assoluta necessità di continuare l’operazione di pubblicazione intrapresa - e’ quello di comunicare meglio e di piu’ l’importante lascito portandolo oer esempio a conoscenza nelle scuole, in particolare elementari e medie ai cui studenti verrebbe dara l’opportunità di studiare la Storia - attraverso una visita al Medagliere - in modo piu’ vivo e diretto apprezzando le preziose testimonianze che le monete possono fornire. 

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Supporter
Inviato

 Credo che Umberto II si sia comportato da signore, non so quanti l'avrebbero fatto. A lui va' tutto l'onore e la stima del popolo italiano. Poi c'è il capitolo delle sparizioni, o meglio, delle sostituzioni. Si è fatto uno studio per capire quante monete mancano all'appello? E soprattutto si è capito chi sono stati i responsabili? Qualcuno ha pagato? 


Inviato
17 minuti fa, dareios it dice:

 Credo che Umberto II si sia comportato da signore, non so quanti l'avrebbero fatto. A lui va' tutto l'onore e la stima del popolo italiano. Poi c'è il capitolo delle sparizioni, o meglio, delle sostituzioni. Si è fatto uno studio per capire quante monete mancano all'appello? E soprattutto si è capito chi sono stati i responsabili? Qualcuno ha pagato? 

 

Sia sparizioni che sostituzioni. Indagini ne sono state fatte e accuratamente, arrivando a dei risultati. Poi il resto...............

 


Supporter
Inviato
17 minuti fa, dareios it dice:

 Credo che Umberto II si sia comportato da signore, non so quanti l'avrebbero fatto. A lui va' tutto l'onore e la stima del popolo italiano. Poi c'è il capitolo delle sparizioni, o meglio, delle sostituzioni. Si è fatto uno studio per capire quante monete mancano all'appello? E soprattutto si è capito chi sono stati i responsabili? Qualcuno ha pagato? 

 

Non si saprà mai nulla, in nostro paese è maestro per "insabbiare" le malefatte. Io avrei anche dei forti dubbi se negli armadi della collezione che fu lasciata a Roma da Vittorio Emanuele III° ci sia ancora tutto. 


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