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Inviato

Buon giorno.

Voi cosa ci vedete sotto la "R" di Regno in questo marengo del 1878?

Le foto non sono il massimo, mi scuso in anticipo. Inserisco anche il dritto per completezza.

Saluti.

M.

Ribattitura rov.jpg

Ribattitura diritto.jpg

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Inviato

A me sembrerebbe sempre una "R", ma più piccola.

Come se per errore avessero utilizzato una "R" di un font diverso.

Si conoscono casi analoghi sui marenghi del Regno d'Italia di V.E. II?

M.

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Inviato
11 minuti fa, Raff82 dice:

Ciao, 

Io vedo una A, forse di dimensione leggermente più piccola delle altre A in legenda ma sulla dx vedo il tratto abbastanza lineare e non curvilineo come quello della gambetta dx della R. 

Un saluto Raffaele. 

Grazie Raffaele.👍

M.


Inviato

Buongiorno a tutti.

Sono anche io in possesso di un esemplare sostanzialmente identico. Si tratta sempre di un marengo del 1878 di Vittorio Emanuele II. Il caso è il medesimo: la R di Regno presenta una chiara ribattitura su altra lettera sottostante (oltre a diverse ribattiture dei numeri della data). A mio parere potrebbe trattarsi di una R.

Trovo molto interessante che sia emerso un altro esemplare perché in questo modo non si può più parlare di un caso isolato (la posizione è la stessa). Ritenete si possa parlare di una variante?

Saluti

Regium

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Inviato
7 ore fa, Regium dice:

Buongiorno a tutti.

Sono anche io in possesso di un esemplare sostanzialmente identico. Si tratta sempre di un marengo del 1878 di Vittorio Emanuele II. Il caso è il medesimo: la R di Regno presenta una chiara ribattitura su altra lettera sottostante (oltre a diverse ribattiture dei numeri della data). A mio parere potrebbe trattarsi di una R.

Trovo molto interessante che sia emerso un altro esemplare perché in questo modo non si può più parlare di un caso isolato (la posizione è la stessa). Ritenete si possa parlare di una variante?

Saluti

Regium

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Grazie a tutti e, in particolare, a Regium, che è in possesso di un esemplare con la stessa ribattitura del mio.

Non mi pare che questa "variante" sia mai stata censita dai cataloghi, ma a questo punto lo dovrebbe essere, vista la presenza di almeno due esemplari attestati.

Saluti.

M.


Inviato
Il 28/06/2025 alle 18:02, bizerba62 dice:

Non mi pare che questa "variante" sia mai stata censita dai cataloghi, ma a questo punto lo dovrebbe essere, vista la presenza di almeno due esemplari attestati.

Buonasera, confermo che nella letteratura sui Marenghi in mio possesso non ricordo di aver mai visto menzione di questa ribattitura.

Vi è anche da dire che non tutti pongono particolare attenzione a questo genere di cose considerandole, tolto quelle eclatanti, solo delle curiosità.

Io in realtà per quanto concerne il Regno d'Italia credevo di aver messo in collezione tutte le varianti e/o ribattiture oltre ad un paio che possiedo e che mai ne ho vista menzione... ma questa mi manca... mannaggia... non si finisce mai di imparare!!!

Massimo.


Inviato
9 ore fa, Max68Busca dice:

Buonasera, confermo che nella letteratura sui Marenghi in mio possesso non ricordo di aver mai visto menzione di questa ribattitura.

Vi è anche da dire che non tutti pongono particolare attenzione a questo genere di cose considerandole, tolto quelle eclatanti, solo delle curiosità.

Io in realtà per quanto concerne il Regno d'Italia credevo di aver messo in collezione tutte le varianti e/o ribattiture oltre ad un paio che possiedo e che mai ne ho vista menzione... ma questa mi manca... mannaggia... non si finisce mai di imparare!!!

Massimo.

Secondo Te cosa c'è sotto la R?


Inviato
10 minuti fa, Max68Busca dice:

Guarda, a me sembra che quello che ti hanno già scritto possano essere tutte cose plausibili...

Vedremo se in futuro i Cataloghi/Manuali recepiranno questo curioso esemplare......

M.


Inviato

Propenderei anche io per una R più piccola sulla quale hanno ribattuto una R più grande, ma non trovo riscontro nella lunghezza delle stanghette che si vedono sopra la R grande e su quella dell'ipotetica gambetta obliqua, mi sembrano troppo grandi per una R di dimensioni ridotte, se notate hanno la stessa lunghezza di quella grande.

Potrebbe essere, dato che ci sono più pezzi simili in giro, che abbiano messo un carattere per sbaglio e poi resisi conto dell'errore abbiano rimediato con una seconda battitura, i carattteri venivano battuti singolarmente all'epoca, se non sbaglio.

oppure potrebbe essere una R normale che si è spezzata nella parte superiore e che sia salita leggermente per poi essere ribattuta in un secondo momento.

Un caro saluto. 

  • Mi piace 3

Inviato
4 ore fa, Massimiliano Tiburzi dice:

oppure potrebbe essere una R normale che si è spezzata nella parte superiore e che sia salita leggermente per poi essere ribattuta in un secondo momento.

Concordo, inoltre non si può definire una variante ma è un difetto scaturito dal processo di coniazione...


Inviato
14 ore fa, Massimiliano Tiburzi dice:

 

Potrebbe essere, dato che ci sono più pezzi simili in giro, che abbiano messo un carattere per sbaglio e poi resisi conto dell'errore abbiano rimediato con una seconda battitura, i carattteri venivano battuti singolarmente all'epoca, se non sbaglio.

... Buongiorno a tutti...  A mio personalissimo avviso direi che questa ipotesi non può essere corretta... anche dove si parla di ribattiture il risultato che si vede sulla moneta è frutto di un intervento sul conio ma la moneta è stata battuta una volta soltanto... Sarebbe impossibile battere due volte la stessa moneta senza che questa risultasse totalmente "sfuocata"... Basterebbero pochi centesimi di disallineamento tra le due battiture...

Inoltre, per esempio se effettuo una prima battitura ed "appiattisco" quegli spazi che diventeranno i fondi, con una seconda battitura come potrei far riemergere del materiale per ottenere i rilievi? (Discorso valido per tutte le ribattiture, ma stiamo parlando di Marenghi...).

Che il conio dei marenghi potesse essere "componibile" e quindi adattabile per vari millesimi ne sono quasi sicuro ma dubito fortemente che lo fosse stato per la singola lettera della legenda... a cosa sarebbe servito? Lo capisco per la data ma non per il resto. In ultimo, sempre a mio parere, la moneta veniva coniata in una sola battitura e non una lettera per volta...

Ovviamente mie personali considerazioni, cordialmente, Max.

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Inviato
6 ore fa, Max68Busca dice:

... Buongiorno a tutti...  A mio personalissimo avviso direi che questa ipotesi non può essere corretta... anche dove si parla di ribattiture il risultato che si vede sulla moneta è frutto di un intervento sul conio ma la moneta è stata battuta una volta soltanto... Sarebbe impossibile battere due volte la stessa moneta senza che questa risultasse totalmente "sfuocata"... Basterebbero pochi centesimi di disallineamento tra le due battiture...

Inoltre, per esempio se effettuo una prima battitura ed "appiattisco" quegli spazi che diventeranno i fondi, con una seconda battitura come potrei far riemergere del materiale per ottenere i rilievi? (Discorso valido per tutte le ribattiture, ma stiamo parlando di Marenghi...).

Che il conio dei marenghi potesse essere "componibile" e quindi adattabile per vari millesimi ne sono quasi sicuro ma dubito fortemente che lo fosse stato per la singola lettera della legenda... a cosa sarebbe servito? Lo capisco per la data ma non per il resto. In ultimo, sempre a mio parere, la moneta veniva coniata in una sola battitura e non una lettera per volta...

Ovviamente mie personali considerazioni, cordialmente, Max.

Interessante.

Quindi non sarebbe tecnicamente una "ribattitura" ma un'unica battitura con l'utilizzo di un punzone modificato della lettera "R" di REGNO composto in realtà da due lettere: quella sottostante (forse una R più piccola) e quella sovrastante (la lettera R normale).

Tuttavia mi chiedo: perchè utilizzare un punzone "ibrido" anzichè quello giusto? Forse perchè si voleva "salvare" quello della lettera (sbagliata) sottostante riutilizzandolo con la lettera corretta? Ma questo ragionamento valeva anche per la monetazione aurea, dove la cura della coniazione doveva essere, per ragioni intuibili, la più accurata possibile?

Fra l'altro, se così fosse, perchè gli esemplari con questa caratteristica sono così poco diffusi? Se non si tratta di ribattitura tout court ma di coniazione ordinaria con punzone della R "adattato", perchè questa ribattitura (continuiamo per un momento a chiamarla così) è così poco nota, visto che non è neppure censita dai consueti Cataloghi/Manuali, a differenza di altre "ribattiture" specialmente di numeri del millesimo? Solo perchè i collezionisti non ci fanno caso?

Grazie per la risposta e saluti.

M.


Inviato
2 ore fa, bizerba62 dice:

Interessante.

Quindi non sarebbe tecnicamente una "ribattitura" ma un'unica battitura con l'utilizzo di un punzone modificato della lettera "R" di REGNO composto in realtà da due lettere: quella sottostante (forse una R più piccola) e quella sovrastante (la lettera R normale).

Tuttavia mi chiedo: perchè utilizzare un punzone "ibrido" anzichè quello giusto? Forse perchè si voleva "salvare" quello della lettera (sbagliata) sottostante riutilizzandolo con la lettera corretta? Ma questo ragionamento valeva anche per la monetazione aurea, dove la cura della coniazione doveva essere, per ragioni intuibili, la più accurata possibile?

Fra l'altro, se così fosse, perchè gli esemplari con questa caratteristica sono così poco diffusi? Se non si tratta di ribattitura tout court ma di coniazione ordinaria con punzone della R "adattato", perchè questa ribattitura (continuiamo per un momento a chiamarla così) è così poco nota, visto che non è neppure censita dai consueti Cataloghi/Manuali, a differenza di altre "ribattiture" specialmente di numeri del millesimo? Solo perchè i collezionisti non ci fanno caso?

Difficile a dirsi cosa sia effettivamente successo... A mio avviso potrebbe essere anche un maldestro tentativo di "aggiustare un conio con un problema" poi stampo un po' di monete (quante???) vedo che non vanno e sostituisco il conio.... boooo....

Di seguito ti posto un interessante articolo e le mie considerazioni, appena posso cerco un'altra discussione su questo argomento e la giro

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Nelle prime righe dell'articolo, molto interessante, si afferma non vi siano Marenghi di Vittorio Emanuele II che presentano ribattiture ma questo non è corretto.

Rimanendo solo sulle ribattiture del millesimo vi sono queste due a me note in quanto le ho in collezione:

20 Lire VEII 1877 con primo 7 ribattuto su 7 (qFDC R3)

20 Lire VEII 1878 con 1 ribattuto su 1 capovolto (SPL/FDC R2)

e poi passando al segno di zecca c'è ovviamente il 20 Lire VEII 1861 T su F e c'è da aggiungere quella appena segnalata da te.

 

Di Umberto I mi permetto di aggiungere alcune ribattiture non citate nell'articolo ma presenti nella mia collezione:

20 Lire Umberto I 1882 con 2 ribattuto su 2 (qFDC R3)

20 Lire Umberto I 1883 con 3 ribattuto su 2 (SPL/FDC R2) No codina bensì molto evidente

e poi un 20 Lire Umberto I 1882 con 2 molto distante dall'8 (qFDC R?)

Grazie a tutti per l'attenzione, Massimo.

  • Mi piace 1

Inviato

Buongiorno a tutti,

la discussione sta diventando molto interessante.

Da quanto vedo sulla moneta, a me sembrerebbe che una R sia stata punzonata sul conio troppo in alto e solo parzialmente, per cui, notato l’errore, si sia corsi ai ripari ribattendo una seconda R (nel senso di aver utilizzato solo ed esclusivamente il punzone della R, non di tutti i punzoni, altrimenti come si diceva ci sarebbero state decentrature più marcate). Questo potrebbe essere avvenuto anche nel caso dei numeri della data (1 ribattuto, 7 ribattuto 3 volte). Questo non spiegherebbe però il perché siano emersi così pochi esemplari con questo errore (forse in zecca si accorsero dell’errore, tentarono di sistemare il conio, ma dopo poche coniazioni, non soddisfatti, sostituirono direttamente tutto). 
 

Saluti

Regium

  • Mi piace 1

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