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Inviato

 

Lo confesso,

io sono intervenuto, come era del tutto evidente,  per il fastidio che mi ha provocato il  giudizio sui referee della RIN, abbastanza condiviso nella discussione.  Contiene anche un aspetto molto spiacevole, direi, guardando a qualcuno che lo ha ribadito.  Non è certo questa la sede per discuterne,  ma sicuramente  amareggerà i due ottimi e noti studiosi  coinvolti nella valutazione, se verranno mai messi a parte di questa discussione. Tra l'altro i veri colpevoli, nel caso ci fossero stati dei colpevoli, cosa che non è, avrebbero dovuto essere individuati nei revisori dei Quaderni Ticinesi, che hanno fatto passare per primi in quella rivista l'articolo da cui è cominciato tutto (l'ipotesi  che nella zecca di Napoli fossero stati coniati dei testoni mantovani di Francesco II Gonzaga, sulla base di un documento interpretato in modo  decisamente innovativo). Tra l'altro, visto il prestigio  della rivista svizzera, non si può escludere che il loro giudizio possa aver indotto una certa cautela anche ai nostri revisori, nel bocciare una tesi che tra l'altro era marginale rispetto al contenuto del nuovo articolo. Io però, per una certa cognizione di causa, so che non è così: il lavoro non è stato bocciato, anche se molto criticato, semplicemente perché impedire a qualcuno di esprimere la propria opinione è un atto decisamente grave ed ogni referee (almeno che collabori con me) deve sapere che se è disdicevole far passare un lavoro inadeguato, è addirittura criminale (absit iniura verbis) bocciare una lavoro che poi dovesse rivelarsi  veramente innovativo. E nell'assoluta complessità (ai limiti della confusione, diciamolo chiaramente), della produzione perfettiana sull'argomento, qualche ragionevole dubbio può rimanere "mettendo assieme imitazioni, sempre possibili, fabbricazione per conto terzi (ad esempio, Napoli aveva l'oro, Firenze la tecnologia, magari talvolta hanno spostato le maestranze, anziché il metallo, tanto le monete rimanevano fiorentine); io penso che sia improbabile, perché a Napoli conveniva fabbricare ducati con una propria immagine, ma non si può mai dire, in caso di bisogno; vere e proprie falsificazioni etc.) Credo sinceramente che la ragione dei dubbi sia questa.

Ho visto però che nei vostri commenti, soprattutto quello di un giovane e bravo ricercatore, contano anche i giudizi popolari, addirittura anche di ambito scientifico e qualificato... ma senza essere scritti, citati o semplicemente attribuiti. No,  non funziona così, la ricerca scientifica non si muove mai per sentito dire, ancor più  in ambito umanistico, dove quasi sempre manca la prova sperimentale e quindi cancellare una nuova idea per partito preso è sempre sbagliato. Così di fatto si ritorna alla vox populi vox dei, la vera base di ogni pensiero totalitario. Scherzando un po'. devo dire che l'ossimoro di Arka (Perfetto = Galileo + Keplero) mi era sembrato quasi blasfemo, ma poi leggendo le parole del giovane ricercatore sul concetto di "lo dicono tutti quelli bravi". beh, me lo ha reso addirittura credibile.

Valete diu

Andreas

  • Grazie 1

Inviato
2 ore fa, Andrea Costa dice:

Perché non potevano essere di conto?

 

Perché la moneta può essere di conto nei documenti contabili e in altre occasioni narrative,  dove viene usata come misura. In questi casi può essere anche effettivamente coniata, ma non è detto, per cui va analizzato caso per caso.

Nel nostro documento siamo sul velluto perché sono indicate le monete che effettivamente si dovevano coniare…


Inviato (modificato)
10 ore fa, Andreas dice:

 

Lo confesso,

io sono intervenuto, come era del tutto evidente,  per il fastidio che mi ha provocato il  giudizio sui referee della RIN, abbastanza condiviso nella discussione.  Contiene anche un aspetto molto spiacevole, direi, guardando a qualcuno che lo ha ribadito.  Non è certo questa la sede per discuterne,  ma sicuramente  amareggerà i due ottimi e noti studiosi  coinvolti nella valutazione, se verranno mai messi a parte di questa discussione. Tra l'altro i veri colpevoli, nel caso ci fossero stati dei colpevoli, cosa che non è, avrebbero dovuto essere individuati nei revisori dei Quaderni Ticinesi, che hanno fatto passare per primi in quella rivista l'articolo da cui è cominciato tutto (l'ipotesi  che nella zecca di Napoli fossero stati coniati dei testoni mantovani di Francesco II Gonzaga, sulla base di un documento interpretato in modo  decisamente innovativo). Tra l'altro, visto il prestigio  della rivista svizzera, non si può escludere che il loro giudizio possa aver indotto una certa cautela anche ai nostri revisori, nel bocciare una tesi che tra l'altro era marginale rispetto al contenuto del nuovo articolo. Io però, per una certa cognizione di causa, so che non è così: il lavoro non è stato bocciato, anche se molto criticato, semplicemente perché impedire a qualcuno di esprimere la propria opinione è un atto decisamente grave ed ogni referee (almeno che collabori con me) deve sapere che se è disdicevole far passare un lavoro inadeguato, è addirittura criminale (absit iniura verbis) bocciare una lavoro che poi dovesse rivelarsi  veramente innovativo. E nell'assoluta complessità (ai limiti della confusione, diciamolo chiaramente), della produzione perfettiana sull'argomento, qualche ragionevole dubbio può rimanere "mettendo assieme imitazioni, sempre possibili, fabbricazione per conto terzi (ad esempio, Napoli aveva l'oro, Firenze la tecnologia, magari talvolta hanno spostato le maestranze, anziché il metallo, tanto le monete rimanevano fiorentine); io penso che sia improbabile, perché a Napoli conveniva fabbricare ducati con una propria immagine, ma non si può mai dire, in caso di bisogno; vere e proprie falsificazioni etc.) Credo sinceramente che la ragione dei dubbi sia questa.

Ho visto però che nei vostri commenti, soprattutto quello di un giovane e bravo ricercatore, contano anche i giudizi popolari, addirittura anche di ambito scientifico e qualificato... ma senza essere scritti, citati o semplicemente attribuiti. No,  non funziona così, la ricerca scientifica non si muove mai per sentito dire, ancor più  in ambito umanistico, dove quasi sempre manca la prova sperimentale e quindi cancellare una nuova idea per partito preso è sempre sbagliato. Così di fatto si ritorna alla vox populi vox dei, la vera base di ogni pensiero totalitario. Scherzando un po'. devo dire che l'ossimoro di Arka (Perfetto = Galileo + Keplero) mi era sembrato quasi blasfemo, ma poi leggendo le parole del giovane ricercatore sul concetto di "lo dicono tutti quelli bravi". beh, me lo ha reso addirittura credibile.

Valete diu

Andreas

 

Caro @Andreas, non è mia abitudine dilungarmi in polemiche che non portano a nulla, anche nell'interesse dell'economia della discussione, per questo sarò breve. Volevo solo ricordarti che l'autore che tu spalleggi, in altro topic occorso su questo Forum (che allego qui sotto), tirava in ballo presunte voci complottiste di "guru" e "poteri forti" della numismatica che agivano contro di lui. Ovviamente, anche qui si trattava solo di voci del tutto infondate riportate da Perfetto senza alcun riferimento, tant'è che non ha mai fornito spiegazioni al riguardo, nonostante le richieste di delucidazioni. Questo solo per dirti che non sono io a parlare per sentito dire, come pure mi hai accusato testé di fare. Anzi! Ancora una volta, due pesi e due misure. Seguirò il tuo prezioso consiglio e vedrò di continuare a percorrere la strada maestra, però almeno le note a piè di pagina che inserisco, con tutti i riferimenti del caso, leggetele attentamente. Altrimenti poi finisce, come è già accaduto, che venite qui a dire “dove sta scritto” questa o quell’altra cosa 😉

 

Modificato da Caio Ottavio
  • Grazie 1

Inviato

 

Suona un po' di scusa tirare in ballo presunti errori altrui per giustificare scelte che sarebbe stato opportuno meditare meglio.  Come a dire 'ci siamo fidati' .. ma un approccio scientifico presuppone un'analisi rigorosa delle fonti, un controllo a priori.   Errori se ne commettono continuamente negli studi scientifici e fior di ipotesi - all'epoca della pubblicazione anche plausibili (molto piu' di quelle addotte pretestuosamente dal Perfetto) - sono state in seguito smentite, smontate, rinnegate.  L' importante è non nascondersi pero' una volta accorti dell'infondatezza di una tesi, o mettere in guardia sulla sua plausibilità, assumendosi le proprie responsabilità e non scaricandole su eventuali altrui spalle.

 

Che ogni tesi, poi, per quanto strampalata abbia diritto a pubblicazione è quantomeno discutibile come principio ispiratore di una rivista scientifica.  Per restare su un tema oggi molto popolare, se qualcuno proponesse a Nature un articolo sulla validità del terrapiattismo  si puo' pensare che venga ospitato per tema  che possa - un domani - rivelarsi un lavoro veramente innovativo' ?

e proviamo a lasciare in pace i poveri Galileo e Keplero che si staranno facendo una sonora risata se magari avranno l'opportunità di seguire la querelle in questione 😁😉

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Inviato (modificato)

  

16 ore fa, mero mixtoque imperio dice:

Sì, e infatti lo ripeto, ma la cosa è detta riguardo al ducato, che non esiste né come ducato alfonsino, né come moneta napoletana coniata del valore di un ducato.

 

Okay, è qui che non siamo d'accordo. Tu leggi "ducato alfonsino" e pensi che debba valere un ducato, nel caso esistesse questa moneta, e quindi li vedi come termini separati. 
Io leggo ducato alfonsino e penso al sesquiducato e quindi, dal mio punto di vista, il documento dice di coniare sesquiducati, carlini ecc... 

A maggior ragione, se il termine ducato alfonsino era appunto utilizzato per indicare quella moneta (ed è documentato da manoscritti coevi), reputo più probabile la mia lettura anziché la coniazione di ducati veneziani. 

 

14 ore fa, Andrea Costa dice:

Perché non potevano essere di conto?

 

Nella risposta a questa domanda sono d'accordo con @mero mixtoque imperio, il documento in questione parla chiaramente di monete da coniare e seppur in altre situazioni si potrebbe ritrovare un "si devono coniare 100 ducati di carlini" per indicarne la quantità, non è questo il caso perché le quantità non sono specificate, non dove appare la dicitura oggetto del dibattito almeno. 

 

____________________________________________________________________________________

Ad ogni modo, ammesso e non concesso che il documento citato indicasse di coniare alfonsini e ducati veneziani, il Fusco (negli Annali di Numismatica di G. Fiorelli) cita un manoscritto interessante: "Quadernus tocius pecunie facte et liberate Neapolis tama ureo quam argenteo", con le liberate dei vari metalli effettuate nel 1442. In questo manoscritto l'unica liberata in oro risultano appunto gli alfonsini e non vi è indicato alcun ducato. Seppur nell'articolo non riporta interamente il contenuto del manoscritto, ritengo che il Fusco avrebbe avuto tutto l'interesse del mondo nel riportare eventuali coniazioni di ducati veneziani ed invece (cito) "Di Alfonso altre monete battute nella zecca di Napoli non si conoscono per anco, tranne le cennate in questa scrittura".

Quindi, anche se l'ordinazione avesse previsto di coniare ducati veneziani (e secondo me non lo prevedeva), non ne risulta comunque la coniazione/liberata dalla contabilità di zecca. 

 

EDIT: nel dubbio voglio specificare che la contabilità riportata dal Fusco non parla di liberata di "tot alfonsini" come valore ma "tot alfonsini" in numero (esemplari coniati), non lasciando quindi ambiguità alcuna. 

Modificato da ggpp The Top
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Inviato
9 ore fa, Caio Ottavio dice:

Caro @Andreas, non è mia abitudine dilungarmi in polemiche che non portano a nulla, anche nell'interesse dell'economia della discussione, per questo sarò breve. Volevo solo ricordarti che l'autore che tu spalleggi, in altro topic occorso su questo Forum (che allego qui sotto), tirava in ballo presunte voci complottiste di "guru" e "poteri forti" della numismatica che agivano contro di lui. Ovviamente, anche qui si trattava solo di voci del tutto infondate riportate da Perfetto senza alcun riferimento, tant'è che non ha mai fornito spiegazioni al riguardo, nonostante le richieste di delucidazioni. Questo solo per dirti che non sono io a parlare per sentito dire, come pure mi hai accusato testé di fare. Anzi! Ancora una volta, due pesi e due misure. Seguirò il tuo prezioso consiglio e vedrò di continuare a percorrere la strada maestra, però almeno le note a piè di pagina che inserisco, con tutti i riferimenti del caso, leggetele attentamente. Altrimenti poi finisce, come è già accaduto, che venite qui a dire “dove sta scritto” questa o quell’altra cosa 😉

 

 

Penso che il concetto di moneta forestiera ti sfugga al punto tale da far entrare in questa discussione di tutto di più.

Gli augustali sono moneta locale.

Facci la cortesia di aprire una discussione a parte dove puoi denigrare tutte le mie pubblicazioni, così il tema è specifico. Qui puoi denigrare al massimo solo quelle sulla moneta forestiera. 
 

 

  • Haha 1

Inviato

Salve anche se non è la mia monetazione vi seguo volentieri per l'alta competenza che dimostrate,dispiace per la polemica.Nino


Inviato

Buon pomeriggio a tutti, 
La discussione è intrinsecamente divisiva ed è evidente che non è possibile trovare un parere comune tra i vari protagonisti della stessa. Non é nemmeno verosimile che una parte riuscirà a convincere la controparte di avere torto. 

Anche in luce di ciò, penso sia del tutto evidente che scadere nelle offese interpersonali sia essenzialmente inutile, in quanto alla lunga porterebbe solo alla chiusura della discussione.

Cosa che sarebbe un peccato, in quanto la discussione si presenta molto interessante, con vari temi che si possono/potrebbero approfondire.

@mero mixtoque imperio non ha molto senso aprire una discussione con pezzi di discussione che al di fuori di questo contesto (ovverossia del dibattito) perdono significato. 
Quello che posso fare è rimuovere gli ultimi 7 interventi per cancellare l'inizio di bega interpersonale.  

 


Inviato (modificato)

..

Modificato da Carlo.
superato

Inviato (modificato)

Devo modificare il mio intervento perché con la cancellazione del post cui si riferiva rischia di andare fuori contesto.

 

Quello che si è contestato nella discussione  è proprio il metodo a-scientifico propugnato che non vede una citazione oggettiva delle fonti come metodo di confronto, bensi una serie di auto-citazioni che si incastellano una sull'altra senza produrre un'evidenza oggettiva bensi solo delle interpretazioni soggettive.

Invece di attenersi ad elementi oggettivi, eventualmente contestandoli o precisandoli meglio se si dissente, si procede con una critica rivolta al soggetto, parlando di incomprensioni, imprecisioni (quali di grazia visto che attribuire carattere di fiduciarietà agli stateri primitivi della Ionia - il cui valore intrinseco (e quindi non fiduciario) - appare come uno strafalcione bello e buono.

Restiamo nel dibattito oggettivo e utilizziamo la metodologia di una critica oggettiva senza personalizzare il confronto e senza fare le vittime ...please. 

Modificato da numa numa
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  • Grazie 1

Inviato

Ho nascosto alcuni commenti off-topic e altri con note polemiche riguardanti leghe varie e le relative risposte. 
 


Inviato
16 minuti fa, CdC dice:

Buon pomeriggio a tutti, 
La discussione è intrinsecamente divisiva ed è evidente che non è possibile trovare un parere comune tra i vari protagonisti della stessa. Non é nemmeno verosimile che una parte riuscirà a convincere la controparte di avere torto. 

Anche in luce di ciò, penso sia del tutto evidente che scadere nelle offese interpersonali sia essenzialmente inutile, in quanto alla lunga porterebbe solo alla chiusura della discussione.

Cosa che sarebbe un peccato, in quanto la discussione si presenta molto interessante, con vari temi che si possono/potrebbero approfondire.

@mero mixtoque imperio non ha molto senso aprire una discussione con pezzi di discussione che al di fuori di questo contesto (ovverossia del dibattito) perdono significato. 
Quello che posso fare è rimuovere gli ultimi 7 interventi per cancellare l'inizio di bega interpersonale.  

 

 

Il parere contrario non è un problema, ben venga, ma sulla moneta forestiera a Napoli.

Che aprano altre discussioni per altre monetazioni o per prendermi in giro o per criticare i referees, non ho problemi di sorta.


Inviato
5 ore fa, numa numa dice:

Devo modificare il mio intervento perché con la cancellazione del post cui si riferiva rischia di andare fuori contesto.

 

Quello che si è contestato nella discussione  è proprio il metodo a-scientifico propugnato che non vede una citazione oggettiva delle fonti come metodo di confronto, bensi una serie di auto-citazioni che si incastellano una sull'altra senza produrre un'evidenza oggettiva bensi solo delle interpretazioni soggettive.

Invece di attenersi ad elementi oggettivi, eventualmente contestandoli o precisandoli meglio se si dissente, si procede con una critica rivolta al soggetto, parlando di incomprensioni, imprecisioni (quali di grazia visto che attribuire carattere di fiduciarietà agli stateri primitivi della Ionia - il cui valore intrinseco (e quindi non fiduciario) - appare come uno strafalcione bello e buono.

Restiamo nel dibattito oggettivo e utilizziamo la metodologia di una critica oggettiva senza personalizzare il confronto e senza fare le vittime ...please. 

 

Mi spiace darti del furbetto, ma questo mi sembra il caso.

L'accusa di mancanza di scientificità è generica, nonché abusata. Esistono argomenti circoscritti su singole monete e su determinati periodi. Quindi per ogni tema 'forestiero' si può andare passo passo, anche senza pervenire a conclusioni drastiche in un senso o nell'altro, fermo restando che le documentazioni sull'operatività della zecca di Napoli nei periodi sinora sconosciuti sono grandi come travi.

Quindi, temo quasi che non ci sia voglia, ma soprattutto possibilità di controbattere con argomenti diretti. Qualora ci siano, ben vengano i detti argomenti, che potrebbero servire anche a fare passi indietro.

Un acconto di forestiera: fiorini di conio fiorentino, ducati veneti, grossi toscani, tornesi Grecia franca, Francesco IV Gonzaga, etc.

Il capitolo 'moneta locale' non riguarda questa discussione, benché emessa a Napoli!

Ducali, Augustali, tarì normanno-svevi e augustali e tarì angioini, etc.

Tantomento le monete locali immobilizzate

Gigliati e sesquiducati, etc.


Inviato

Non comprendo perché dovrei essere considerato ‘furbetto’ … a che pro?

continuo a vedere contrapposizioni personali ( non tanto verso di me a onor del vero quanto verso colleghi) piuttosto che riferimenti documentali oggettivi che - analizzati criticamente- potrebbero negare o al contrario dirimere le questioni sollevate nella discussione e finora non sciolte.

da un lato si sostiene la coniazione a Napoli di monete appartenenti ad altre giurisdizioni e che sappiamo - con certezza - essere state coniate principalmente altrove. Tuttavia tale posizione deriva unicamente da una soggettiva interpretazione di alcuni documenti di archivio per i quali schiere di studiosi non hanno ravvisato - in precedenza- questa interpretazione. 
qualcuno sostiene che possa coartare il progresso della ricerca non dare spazio a interpretazioni innovative - come questa - per la quale non saremmo in grado di escludere completamente la fondatezza.
 

Onestamente leggendo quanto riportato negli articoli pubblicati non riesco a convincermi della tesi che si propugna. Mentre leggendo le argomentazioni riportate nella presente discussione vedo per lo piu’ una grande confusione se non addirittura cacofonia di citazioni e illazioni sparse  che sono tutto meno che risolutive e convincenti.

Mio limite sicuramente ma sono abituato ad una ricerca filologica che permette deduzioni partendo da una base oggettiva di dati e se questa base non e’ ben definita ( come spesso accade) si avanzano ipotesi dando il beneficio del dubbio agli studiosi che andranno convinti e non - come si pretende qui - essere trattati come mentecatti rei di non essersi inchinati alla luce interpretativa rivoluzionaria di uno studioso folgorato - sulla via di Damasco -  dall’unica interpretazione possibile e corretta di documenti la cui lettura autentica avrebbe eluso secoli di critica , cieca al suo vero significato.

A questo punto lasciamo che sia il tempo - galantuomo - ad avallare o rinnegare certe ipotesi. Molte sono state le tesi che promettevano di essere rivoluzionarie - solo  il tempo ha permesso di verificare quelle poche/pochissime che lo sono state veramente. 

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  • Grazie 1

Inviato

Disamina lucidissima, obiettiva e pienamente condivisibile, che evidenzia come alcune criticità di fondo rendano quantomeno “instabile” una teoria che vuole essere imposta dall’alto a tutti i costi, in maniera anche piuttosto veemente e aggressiva nei confronti di una parte della comunità scientifica. Complimenti @numa numa e grazie per il tuo importantissimo apporto a questa discussione, che aiuta sicuramente ad inquadrare meglio alcuni aspetti basilari della questione! :clapping:

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Inviato

L'imposizione dall'alto era tipica della pratica medioevale del mero et mixto imperio, con la quale il sovrano delegava al feudatario l'amministrazione assoluta del territorio e della giustizia: quindi, per estensione, la definizione di verità. 

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Inviato
1 ora fa, Caio Ottavio dice:

Disamina lucidissima, obiettiva e pienamente condivisibile, che evidenzia come alcune criticità di fondo rendano quantomeno “instabile” una teoria che vuole essere imposta dall’alto a tutti i costi, in maniera anche piuttosto veemente e aggressiva nei confronti di una parte della comunità scientifica. Complimenti @numa numa e grazie per il tuo importantissimo apporto a questa discussione, che aiuta sicuramente ad inquadrare meglio alcuni aspetti basilari della questione! :clapping:

 

 

36 minuti fa, Carlo. dice:

L'imposizione dall'alto era tipica della pratica medioevale del mero et mixto imperio, con la quale il sovrano delegava al feudatario l'amministrazione assoluta del territorio e della giustizia: quindi, per estensione, la definizione di verità. 

 

Ah, dopo che vi ho sottoposto monete e documenti, invitandovi a smentirli uno per uno con calma, senza scrivere risposte generiche, avrei imposto qualcosa! Che coraggio!

Secondo me avete problemi di fondo legati alle argomentazioni contrarie.

Quindi non posso far altro che abbandonare di nuovo la discussione visto che non può scorrere nel suo alveo naturale.

Alla prossima.


Inviato
Il 03/08/2025 alle 23:49, Ulpianensis dice:

Chiedo scusa per la domanda naïf e forse non così propria, magari mi sono perso qualcosa… ma l’argomento della discussione è troppo interessante, le tematiche chiamate in causa troppo rilevanti e l’occasione di imparare qualcosa troppo cogente perché resti a leggere senza cercare qualche chiarimento.

Il fatto che, secondo la ricostruzione di @mero mixtoque imperio, a Napoli si batterono monetazioni “estere” con il consenso ed anzi secondo precisi accordi e mandati da parti di entità politiche “estere”, vista la levatura di numerose di queste monetazioni (denari lucchesi in pieno XII secolo, fiorini di Firenze, ducati veneziani… se non ricordo male in qualche pubblicazione ai parlava forse anche di fiorini senesi?) davvero non ha rilevanza, almeno economica? Sì, il sovrano di Napoli avrebbe “concesso” la coniazione di monetazioni “altre”… ma in una sua zecca, con conseguente afflusso dei diritti di zecca a lui, invece che ai Tesori delle altre entità politiche “accordatesi”… questo, per una piazza commercialmente rilevante quale quella napoletana, non costituiva forse un potenziale rischio di perdita economica per le entità politiche che concedevano alla zecca partenopea la produzione degli esemplari “di punta” della loro monetazione…? peraltro, si badi, non di semplici imitazioni, ma proprio degli “originali col bollino”… anzi, se ho capito bene, e mi chiedo se anche questo non sia di sostanziale rilevanza, in alcuni casi addirittura degli “originali col bollino con l’esclusività di produzione”, come avrebbero dovuto essere - secondo @mero mixtoque imperio - per le prime imitazioni pisane dei denari lucchesi (e, se ho compreso bene, per le prime emissioni senesi)…

 

Non avendo ricevuto alcuna risposta, torno nella discussione per l’unico argomento sul quale mi sento di intervenire e rinnovo a @mero mixtoque imperio la domanda: dove troverebbe, nel Chronicon di Falcone Beneventano, la conferma limpida ed incontrovertibile della coniazione di denari pisani e della coniazione di ducali a Napoli? Come già ampiamente discusso in precedente discussione:

quanto affermato, anzi, apoditticamente sbandierato come verità incontrovertibile da @mero mixtoque imperio deriva unicamente da:

1) l’interpretazione di una (supposta) coniazione di moneta a Napoli con l’argento requisito dalle chiese della città… ma continuo a non trovare il passo in cui si citano appositamente denari lucenses… di cui NON abbiamo alcun altro dato a conferma… se dobbiamo sbandierare una verità rivelata sulla base di una soggettiva interpretazione di un unico passo su tutto ciò che ci è pervenuto in 800 anni, mi sembra un po’ pochino per non utilizzare il congiuntivo ed il condizionale…

2) la deduzione che, essendosi fermato Ruggero II a Napoli subito dopo la “legale introduzione” del ducale nelle Assise di Ariano, allora tale moneta sia stata necessariamente coniata a Napoli: anche qui, nessuno che lo scriva chiaramente, e nessun altro che lo riporti in altra sede documentale valida come documento dell’epoca; sicuramente - per una serie di argomenti addotti - una interpretazione sensata e condivisibile ma, ancora una volta, NON una “verità rivelata” per la quale almeno la prudenza del congiuntivo e del condizionale sarebbero sensate in uno studioso che sappia distinguere le proprie convinzioni visionarie dalle ipotesi e dalle certezze. Dote che sicuramente non mancava né a Keplero né a Galileo.


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