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Supporter
Inviato

Buongiorno! 

Seguendo l'esempio di altre discussioni, titolo così la mia, rimanendo sul vago.

In realtà, nell'ambito del cambio tra baiocchi e centesimi, intendo fare una domanda più specifica. Siccome vedo lettere dell'anno 1867 affrancate con valori postali espressi in baiocchi (e forse ne compro un paio), mi chiedo come sia avvenuto il cambio. C'è stato il solito periodo di convivenza tra le due valute? C'è stato un termine di ritiro della valuta espressa in scudi e baiocchi? Fino a quando sono stati utilizzati i francobolli espressi in baiocchi? Non mi sovviene al momento nessun decreto che dia risposte ai miei quesiti. 

Grazie!

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Supporter
Inviato

Chiamo a testimoniare @PostOffice! Magari ci dice qualcosa di storia postale ASI.


Inviato

I francobolli dello Stato Pontificio espressi in baiocchi (prima emissione, 1852-1867) e quelli in centesimi (seconda emissione, dal 1867) convissero brevemente, con il passaggio effettivo segnato dal 20 settembre 1867, ma la loro validità si estese fino al 30 settembre 1870, quando l'occupazione italiana pose fine al potere temporale dello Stato Pontificio, rendendoli obsoleti e sostituendoli con i francobolli del Regno d'Italia. 

Questo per quanto riguarda i francobolli, non saprei dire per la monetazione. 

La storia postale di questo periodo può avere materiale importante e costoso, consiglio acquisti ponderati. 

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Supporter
Inviato
38 minuti fa, Saturno dice:

Buongiorno! 

Grazie, ho presente quell'articolo ma cercavo notizie più dettagliate sul termine ultimo del cambio di scudi & baiocchi in lira & centesimi. 

16 ore fa, PostOffice dice:

I francobolli dello Stato Pontificio espressi in baiocchi (prima emissione, 1852-1867) e quelli in centesimi (seconda emissione, dal 1867) convissero brevemente, con il passaggio effettivo segnato dal 20 settembre 1867, ma la loro validità si estese fino al 30 settembre 1870

Ancora buongiorno! 

Ho letto il POSTALISTA (https://www.ilpostalista.it/pontificio_file/pontificio_080.htm) e il SASSONE (ho l'edizione 2010), e mi sembra di capire che in realtà i francobolli in baiocchi e in centesimi abbiano convissuto solo per 20 giorni e non fino a Porta Pia. La validità di quelli, secondo il Postalista, è andata avanti per solo 20 giorni dopo l'introduzione dei nuovi valori postali in lire.

Rimane il dubbio su una eventuale doppia circolazione o comunque sul termine per il cambio delle monete. 

Qualcuno ha l'editto del 1866 preparato dal cardinale Antonelli?


Supporter
Inviato
16 ore fa, PostOffice dice:

La storia postale di questo periodo può avere materiale importante e costoso, consiglio acquisti ponderati

Grazie della gentilezza. Acquisto ormai da diversi anni articoli di storia postale. Sono spese secondarie rispetto a quelle prettamente numismatiche. Non scelgo mai la qualità eccelsa del francobollo. Non mi interessa. Ciò che mi interessa è il valore testimoniale del documento: riforme monetarie, passaggi tariffari, indicazioni di prezzi.

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Inviato
6 ore fa, sdy82 dice:

Qualcuno ha l'editto del 1866 preparato dal cardinale Antonelli?

Buon pomeriggio @sdy82, gli editti in realtà sono 2, datati 18 e 19 giugno 1866.

Allegati in pdf, estratti dal volume presente su Google books "Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione nello Stato Pontificio" dell'anno 1866.

Per la data di fine valore legale delle vecchie monete in scudi, si rimanda ad un successivo apposito editto (che al momento non ho trovato).

Ciao, RCAMIL.

Raccolta_delle_leggi_e_disposizioni_STATO PONTIFICI_1866_estratto.pdf

  • Grazie 2

Inviato
9 ore fa, sdy82 dice:

... mi sembra di capire che in realtà i francobolli in baiocchi e in centesimi abbiano convissuto solo per 20 giorni e non fino a Porta Pia. La validità di quelli, secondo il Postalista, è andata avanti per solo 20 giorni dopo l'introduzione dei nuovi valori postali in lire.

Esatto @sdy82, questo l'estratto del "Regolamento sull'uso dei franco- bolli postali" del 17 SETTEMBRE 1867:

5555.jpg

Ciao, RCAMIL.


Supporter
Inviato
13 ore fa, rcamil dice:

questo l'estratto del "Regolamento sull'uso dei franco- bolli postali" del 17 SETTEMBRE 1867

Grazie!

Curioso che si trovi il termine del corso dei francobolli in baiocchi ma non il termine del corso legale dei baiocchi stessi. 

Dobbiamo supporre che la valuta immediatamente precedente alla lira pontificia non è stata mai demonetizzata? Dobbiamo ipotizzare che essa, fino al 1870, sia stata sempre accettata secondo le tavole di ragguaglio e secondo le tariffe che conosciamo?


Inviato

Non è da escludersi tale ipotesi, dopotutto nello Stato Pontificio, vedi questi editti, erano ancora citate monete del XVIII secolo, che evidentemente avevano una "convivenza" con i più moderni baiocchi di Pio IX.

Però nel nostro caso l'editto di "fine vita" è stato preannunciato, non credo che se ne siano dimenticati, magari non è stato emesso subito (nel 1867 non mi risulta ancora) o c'è stata qualche "proroga", come del resto avvenne nel resto d'Italia con l'avvento del Regno, nelle Marche ad esempio la moneta pontificia era ancora "legalmente tollerata" fino al 1864...

Ciao, RCAMIL.


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