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Aliquota ridotta sulle importazioni


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La mia collezione è di monete contemporanee, acquistate di norma direttamente dalla Zecca di emissione.

Al passaggio in dogana, sovente il trasportatore si sente chiedere l'IVA al 20%, ovvero una costosa attestazione rilasciata dagli organi del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, con la conseguenza che il pagamento più conveniente diventa quello dell'IVA al 20%.

Questo significa rinunciare ad una moneta ogni 10 (a parità di budget)!

Ebbene, questa volta una gentile signorina della DHL mi ha fatto pervenire la Circolare Ministeriale in base alla quale le Dogane richiedono l'attestazione ministeriale.

Riporto qui gli estremi e l'articolo rilevante.

Circolare N. 177/E del 22 giugno 1995

Direzione generale per gli affari giuridici e per il contenzioso tributario

"IVA - Regime speciale per i rivenditori di beni usati, di oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione. Applicazione decreto-legge 23 febbraio 1995 n. 41, convertito dalla legge 22 marzo 1995, n. 85 e successive modificazioni, apportate con decreto-legge 10 giugno 1995, n. 226."

6. Aliquota ridotta per oggetti d'arte, di antiquariato e da collezione

Con l'articolo 39 viene fissata al 10 per cento l'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto applicabile alle importazioni di oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione, indicati nell'allegato al provvedimento in esame.

Il carattere di oggetto d'arte o di antiquariato deve risultare, anteriormente all'importazione, da attestazione rilasciata dai competenti organi del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali.

[...]

Se ne deduce che, per gli oggetti da collezione, non è richiesta alcuna attestazione ministeriale, perché non fanno parte dell'elenco richiesto dalla circolare.

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. . .6. Aliquota ridotta per oggetti d'arte, di antiquariato e da collezione

Con l'articolo 39 viene fissata al 10 per cento l'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto applicabile alle importazioni di oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione, indicati nell'allegato al provvedimento in esame.

Il carattere di oggetto d'arte o di antiquariato deve risultare, anteriormente all'importazione, da attestazione rilasciata dai competenti organi del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali.

[...]

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A buon senso deve essere proprio così (se ne era già parlato in altre occasioni, ma mi pare senza mai un riferimento normativo preciso).

Mi rimane però un dubbio: cosa vuol dire "Il carattere di oggetto d'arte o di antiquariato deve risultare, anteriormente all'importazione, da attestazione rilasciata dai competenti organi del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali"?

Non è che siamo daccapo? :blink:

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Un aureo di Augusto non è forseun oggetto d'antiuquariato e collezione ??

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Beh, se si riuscisse ad acquistarlo direttamente dalla zecca di emissione a quel punto la classificazione merceologica sarebbe la minore delle stranezze :D

Ma direi che qui stiamo parlando di monete contemporanee:

La mia collezione è di monete contemporanee, acquistate di norma direttamente dalla Zecca di emissione...

297658[/snapback]

Per quelle antiche (in questo caso "antiche" nel senso di precedenti al XIX secolo) penso che sia inevitabilmente come suggerisci tu ;) .

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Mi rimane però un dubbio: cosa vuol dire "Il carattere di oggetto d'arte o di antiquariato deve risultare, anteriormente all'importazione, da attestazione rilasciata dai competenti organi del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali"?

Non è che siamo daccapo?  :blink:

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Vuol dire che gli oggetti d'arte (ad esempio: un quadro) o d'antiquariato (ad esempio: un tavolo antico), per poter accedere all'agevolazione IVA del 10% all'importazione devono ricevere un'attestazione di un funzionario del ministero prima di passare la dogana.

Questo comporta una spesa di circa 200 Euro più i costi di immagazzinaggio della merce importata (almeno, questa è il preventivo richiestomi dall'ultimo spedizioniere).

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Ah, se poi invece si trattasse di monete d'oro di XIX-XX-XXI secolo, probabilmente sarebbe più conveniente considerarle non monete da collezione, ma oro da investimento, con un regime IVA che dovrebbe essere del tutto particolare:  http://www.fiscooggi.it/reader/?MIval=cw_u...&giornale=10983

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Sull'oro da investimento (che, per essere considerato tale, deve soddisfare una serie di condizioni non solo rispetto all'anno di emissione, ma anche rispetto il grado di purezza ed il prezzo rispetto alla quantità dell'oro contenuta nella moneta), non c'è IVA all'importazione, ma la legge prevede invece una tassazione dell'eventuale plusvalenza realizzata al momento della rivendita.

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Un aureo di Augusto non è forse un oggetto d'antiquariato e collezione ??

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Tecnicamente, leggendo la circolare esplicativa, se ne chiedi l'importazione come oggetto d'antiquariato, allora sei soggetto alla preventiva attestazione ministeriale, se invece lo importi come oggetto da collezione, non è richiesta alcuna attestazione ministeriale.

In questo secondo caso, però, la Dogana ha sempre il diritto di chiedere una perizia a carico dell'importatore per verificare la congruenza del prezzo dichiarato.

Nel mio caso, in cui: (i) l'acquisto avviene direttamente presso il produttore; (ii) l'azionista del produttore è un entità governativa, (iii) i prezzi al dettaglio sono pubblici e fissi e facilmente consultabili, (iv) la spedizione è accompagnata da una fattura commerciale di importo coerente con il valore dichiarato, il problema della perizia non si pone.

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In buona sostanza il ragionamento è: "dal momento che la Circolare N. 177/E del 22 giugno 1995 in materia di IVA speciale su oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione richiede ogni volta una attestazione ministeriale che certifichi il carattere di oggetto d'arte o di antiquariato, ma la circolare non nomina a questo riguardo gli oggetti da collezione se, ne ricava che gli oggetti da collezione (compresi quelli NUOVI ?) godono di un'IVA ridotta senza bisogno di alcuna attestazione che comprovi la loro natura" .

Mmmh, il buon senso dice che dovrebbe essere all'incirca così (anche se a fini IVA la distinzione fra oggetti nuovi ed oggetti usati non mi sembra irrilevante), ma se fosse veramente così sfuggirebbero dall'aliquota piena anche un sacco di altri beni NUOVI (dagli orologi Swatch, ai liquori in bottigliette mignon, soprammobili e riproduzioni militaria fino a praticamente tutti i giochi di società o passatempi vari e perché magari non accessori d'abbigliamento di moda? invece come sono ivati oggi questi altri oggetti? bisognerebbe controllare per capire cosa aveva in mente chi ha scritto la Circolare).

A buon senso mi convince il risultato che tu sostieni (l'IVA deve essere al 10% per le monete da collezione), ma non mi convince del tutto la motivazione che stiamo portanto.

OK la Circolare, ma la Legge 85/1995 (e successive modificazioni) cosa dice?

E' già insita nella Legge una differenziazione fra "oggetti d'arte o di antiquariato" e "oggetti da collezione" ? E la legge prevedeva l'estensione dell'IVA ridotta anche agli oggetti NUOVI ?

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In buona sostanza il ragionamento è: "dal momento che la Circolare N. 177/E del 22 giugno 1995 in materia di IVA speciale su oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione richiede ogni volta una attestazione ministeriale che certifichi il carattere di oggetto d'arte o di antiquariato, ma la circolare non nomina a questo riguardo gli oggetti da collezione se, ne ricava che gli oggetti da collezione (compresi quelli NUOVI ?) godono di un'IVA ridotta senza bisogno di alcuna attestazione che comprovi la loro natura" .

Mmmh, il buon senso dice che dovrebbe essere all'incirca così (anche se a fini IVA la distinzione fra oggetti nuovi ed oggetti usati non mi sembra irrilevante), ma se fosse veramente così sfuggirebbero dall'aliquota piena anche un sacco di altri beni NUOVI (dagli orologi Swatch, ai liquori in bottigliette mignon, soprammobili e riproduzioni militaria  fino a praticamente tutti i giochi di società o passatempi vari e perché magari non accessori d'abbigliamento di moda?  invece come sono ivati oggi questi altri oggetti? bisognerebbe controllare per capire cosa aveva in mente chi ha scritto la Circolare).

A buon senso mi convince il risultato che tu sostieni (l'IVA deve essere al 10% per le monete da collezione), ma non mi convince del tutto la motivazione che stiamo portanto.

OK la Circolare, ma la Legge 85/1995 (e successive modificazioni) cosa dice?

E' già insita nella Legge una differenziazione fra "oggetti d'arte o di antiquariato" e "oggetti da collezione" ?   E la legge prevedeva l'estensione dell'IVA ridotta anche agli oggetti NUOVI ?

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Per quanto riguarda questo punto, riprendo le definizioni dell'Unione Europea.

1. Definizione di monete da collezione (almeno per quelle contemporanee)

Monete da collezione (ossia “monete commemorative ed in metallo pregiato aventi corso legale, ma che non sono coniate per essere immesse in circolazione” così definite, ad esempio, all’articolo 1, comma a), della RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE del 13 gennaio 1999 relativa alle monete da collezione, alle medaglie e ai gettoni [notificata con il numero SEC(1999) 24/2], Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, del 27.1.1999, pagina L 20/61).

2. Definizione di oggetti da collezione.

Gli oggetti da collezione sono definiti dalla Corte di giustizia nella sentenza n. 252/1984: «Gli oggetti da collezione ai sensi della voce 97.05 della TDC sono quelli che possiedono le qualità richieste per far parte di una collezione, cioè gli oggetti relativamente rari, che non sono normalmente usati secondo la loro destinazione originaria, che formano oggetto di transazioni speciali al di fuori del mercato abituale degli analoghi oggetti di uso comune ed hanno un valore elevato».

Quindi, relativamente ai possibili oggetti da collezione che citi tu, la maggior parte non soddisfa in tutto od in parte le condizioni citate.

Le monete che colleziono io sono:

- in edizione limitata e numerata (quindi relativamente rare)

- moneta legale ma non coniata per essere immessa in circolazione (quindi non sono normalmente usate secondo la loro destinazione originaria)

- con un valore commerciale di molto superiore al valore legale (quindi formano oggetto di transazioni speciali al di fuori del mercato abituale degli analoghi oggetti di uso comune)

- con un valore elevato.

Nessuna menzione viene fatta relativamente alla "NUOVITA'" degli oggetti stessi. Quindi anche un oggetto nuovo può essere oggetto di collezione.

Come capirete, la mia "lotta" contro la dogana non è iniziata da poco, e mi sono ampiamente documentato.

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Nessuna menzione viene fatta relativamente alla "NUOVITA'" degli oggetti stessi. Quindi anche un oggetto nuovo può essere oggetto di collezione.

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Bene, andiamo avanti :) : ma un oggetto NUOVO che soddisfi alla definizione europea di "oggetto da collezione" rientra, in quanto nuovo, nell'ambito di applicazione della Circolare N. 177/E del 22 giugno 1995 ?

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Nessuna menzione viene fatta relativamente alla "NUOVITA'" degli oggetti stessi. Quindi anche un oggetto nuovo può essere oggetto di collezione.

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298002[/snapback]

Bene, andiamo avanti :) : ma un oggetto NUOVO che soddisfi alla definizione europea di "oggetto da collezione" rientra, in quanto nuovo, nell'ambito di applicazione della Circolare N. 177/E del 22 giugno 1995 ?

298009[/snapback]

Vedremo alle prossime importazioni se e che cosa mi opporranno a tutta la tiritera che allego ogni volta (ma spero vivamente che sia finita e che passino al 10% senza problemi).

Ho anche più volte effettuato quesiti all'Agenzia delle Dogane, ed anche le risposte ricevute mi danno ragione.

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Secondo me dovresti focalizzare sulla questione del "nuovo" o meno.

Rileggendo bene il testo della Legge (oltre che della circolare) e cercando di capire se la distinzione in Italia potrebbe esser rilevante a fini IVA.

Solo se la distinzione ti paresse veramente infondata (cioè se tu fossi proprio convinto che la circolare si riferisce ad oggetti di antiquariato e da collezione indipendentemente dal fatto che siano usati o nuovi), potresti rivolgere un QUESITO SCRITTO esclusivamente al Ministero BBCC (ma assolutamente solo a loro) richiamando con ordine la definizione europea, la Legge e la circolare sull'IVA al 10%, suggerendo la tua interpretazione sulla non previsione normativa di una certificazione da parte loro per l'importazione dei semplici oggetti da collezione ai fini dell'IVA ridotta e chiedendo una risposta scritta riguardo alla loro competenza a fornire ai fini della aliquota IVA ridotta una attestazione sulla natura del bene "da collezione" nel caso di materiale di produzione attuale proveniente da zecche internazionali e consistente in monete in corso.

Se si dichiarano incompetenti è fatta, se invece rispondono affermativamente si gira la loro risposta alle Dogane provando a sostenere la validità "una tantum" (forse sarebbe più corretto dire "erga omnes") delle attestazioni già formulate nel tempo riguardanti quei beni.

Modificato da LUCIO
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Non resta che attendere pazientemente 60 giorni :D .

Se posso azzardare una pura scommessa, secondo me risponderanno che il requisito dell'attestazione ci vuole, ma che esso è soddisfatto da una certa qual nota già a suo tempo scambiata fra i due Ministeri qualche anno fa ... :rolleyes:

Intendiamoci: non ne so niente in realtà, sto solo tirando ad indovinare ;) .

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