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Genova - denaro minuto per Carlo VII


fra crasellame

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Vi presento uno dei recenti acquisti.

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Denaro minuto - Carlo VII Re di Francia e Signore di Genova (1458-1461).

Mistura, il titolo d'argento scende a 97 millesimi fra il 1437 e il 1444 (circa al tempo di Tomaso di Campofregoso Doge XXI) e ancora a 83 millesimi intorno al 1492.

Diritto: C . R . F . D . IAN Castello che taglia in basso e giglio sopra

Rovescio: CO NR AD ? Croce intersecante

Raro (?)

CNI 14/30, MIR 100

Fonte Enrico Janin - I minuti della zecca di Genova e la loro classificazione - Fed. It. dei Circoli Numismatici Boll. di informazione Dic.1977

Cosa si comperava con un minuto? A questa domanda non è facile rispondere anche se siamo di fronte ad una moneta spicciola e quindi di facile corso. Si può citare a tale riguardo quanto afferma il Felloni: "... Nel settore edilizio, verso il 1441-1442 i maestri muratori ed i loro lavoranti ricevevano rispettivamente 9-10 soldi e 4-6 soldi per ogni giornata di lavoro, ma dopo un secolo siamo a 13 ed a 8 soldi...".

Moltiplicando per 12, si avranno le paghe giornaliere espresse in denari minuti. Dalla stessa fonte ho appreso che nel 1300 una mina di grano (116 litri e mezzo, cioè circa 90 Kg.) costava una lira: quindi circa 350 grammi di grano costavano un danaro. Nel 1450 erano necessarie invece tre lire per comperare una mina di grano, cioè circa 100 grammi di grano costavano un danaro.

(...)

Anche per quanto riguarda il peso, il discorso non può essere preciso perché, trattandosi di monete piccole e di poco valore, il controllo del peso non veniva certamente fatto pezzo per pezzo bensì a partite: che questo sia vero ce lo conferma ancora il Desimoni il quale, nelle sue "Tavole descrittive delle monete della zecca di Genova" (6) afferma a pag. XXVI che " ... I minuti o danari si riponevano e si pagavano in sacchetti da lire cinque ossia minuti 1200 per ciascun sacchetto, sotto multa per ognuno d'essi a cui mancassero più di tre denari...".

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Anche per quanto riguarda il peso, il discorso non può essere preciso perché, trattandosi di monete piccole e di poco valore, il controllo del peso non veniva certamente fatto pezzo per pezzo bensì a partite: che questo sia vero ce lo conferma ancora il Desimoni il quale, nelle sue "Tavole descrittive delle monete della zecca di Genova" (6) afferma a pag. XXVI che " ... I minuti o danari si riponevano e si pagavano in sacchetti da lire cinque ossia minuti 1200 per ciascun sacchetto, sotto multa per ognuno d'essi a cui mancassero più di tre denari...".

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I rotolini di una volta ;)

Fra, quando ti arriva la moneta la potresti rifotografare? Non mi tornano le iscrizioni del dritto (la seconda parte) ma e' sicuramente perche' non riesco a leggerle bene, la foto e' un po' sfuocata...

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