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IGNORED

OBOLI CHE PASSIONE!


Risposte migliori

Ed ecco a Voi...illustri amici e fruitori, il rovescio della monetina (chiamatela monetina!? questa è una monetona!) su postata:

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Mi sbalordisco...e mi taccio.

Parla la moneta.

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Supporter

Bisogna riconoscere che soprattutto l'ultimo frontale inserito é assolutamente eccezionale per qualitá e soprattutto freschezza dello stile. Severo ma non greve, divino ma molto "umano". Giá piú classico che arcaico.

Non conoscevo questa tipologia di Abaceno e ringrazio Piakos degli splendidi contributi che offre costantemente (oltre alle eccezionali integrazioni/arricchimenti di Medusa ovviamente)

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E dall'emidracma postata da Numa numa che richiamerebbe lo stile di Eukleidas …

… ad una emilitra bronzea battuta ad Himera tra il 420-407 a.C., con un ritratto di tre quarti della Ninfa Himera…: proprio questa testina di tre quarti di Himera verrebbe considerata dalla Caccamo Caltabiano quale terminus ante quem per lo schema dell'Arethousa di Kimon…!

(Fonte: "Himera tra realtà ed immaginazione" – A. Cutroni Tusa)

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Eccovi a destra la divina Arethousa di Kimon (particolare del volto sul celeberrimo tetra di Siracusa, 410-400 a.C.) a confronto con l'altrettanto ammaliante Himera (a sinistra) …

Valeria

Davvero molto interessante questo confronto Medusa e con una rassomiglianza di tratti davvero sorprendente.

Ma mi fermo qui perche ipotizzare una medesima maestranza potrebbe essere al di là di quanto sia possibile provare

con l'evidenza a disposizione. Il campo delle ipotesi resta estremamente affascinante.

Esiste un bronzo di Metaponto, iper-raro (non presente credo in alcuna collezione pubblica e citato solo dal Garrucci), che riporta un sorprendente ritratto frontale che ricorda i tratti selvaggi delle figure mitologiche legate alla terra e alle selve.

Un parallelo, ovviamente solo figurativo con i frontali di Abaceno è troppo azzardato ?

In quanto all'ultima litra di Piakos, trovo la rappresentazioni un'incisione di ottimo livello e perizia, ma di stile meno classico e raffinato se il termine di paragone è lo stile pienamente classico di fine V secolo epitomizzato dall'Arethusa frontale di Kimon.

numa numa

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Davvero molto interessante questo confronto Medusa e con una rassomiglianza di tratti davvero sorprendente.

Ma mi fermo qui perche ipotizzare una medesima maestranza potrebbe essere al di là di quanto sia possibile provare

con l'evidenza a disposizione. Il campo delle ipotesi resta estremamente affascinante.

Esiste un bronzo di Metaponto, iper-raro (non presente credo in alcuna collezione pubblica e citato solo dal Garrucci), che riporta un sorprendente ritratto frontale che ricorda i tratti selvaggi delle figure mitologiche legate alla terra e alle selve.

Un parallelo, ovviamente solo figurativo con i frontali di Abaceno è troppo azzardato ?

In quanto all'ultima litra di Piakos, trovo la rappresentazioni un'incisione di ottimo livello e perizia, ma di stile meno classico e raffinato se il termine di paragone è lo stile pienamente classico di fine V secolo epitomizzato dall'Arethusa frontale di Kimon.

numa numa

ciao ecco un altro esemplare, la conservazione non è elevata, ma vista la rarità....(dal vivo è piu bella!!!!!)

sku

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Grande Skubydu!!!

Complimenti per la moneta iper rara.Tuttavia sarei lieto e penso lo sarebbero tutti...se contribuissi a questa discussione con dei post più frequenti, atteso che, sicuramente, potresti essere in grado - data per scontata la tua preparazione - anche per belle foto da postare.

Con riferimento alle dotte chose di Numa, osservo che l'ultima foto da me postata ha il suo particolare interesse proprio nello stile ibrido della moneta (la Sicilia antica non era solo dei Greci) che, a mio modesto avviso, non guasta in quel conio...in qualche modo supera un canone, ma non in peius.

Le donne più belle hanno sangue misto.

Perbacco!

:D

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Supporter

Con riferimento alle dotte chose di Numa, osservo che l'ultima foto da me postata ha il suo particolare interesse proprio nello stile ibrido della moneta (la Sicilia antica non era solo dei Greci) che, a mio modesto avviso, non guasta in quel conio...in qualche modo supera un canone, ma non in peius.

Le donne più belle hanno sangue misto.

Perbacco!

:D

Penso sia difficile non concordare con questa osservazione che si riferisce ad uno dei periodo piú interessanti della storia numismatica (mi riferisco alla metá del V sec in giú) e il cui interesse risiede appunto nella "transizione".

Esperienze nuove, rivisitazioni, influenze e innesti di modelli di culture diverse costituiscono l'humus da cui poi scaturiranno i cosidetti grandi classici della monetazione greca e siciliana nello specifico.

Il grande interesse della moneta postata di Piakos risiede, secondo me, proprio in ció: nel mostrare chiaramente i primi passi della nascita del nuovo stile di cui se intravedono le potenzialitá, ma ancora senza le "briglie" e la dolce austeritá del canone dei classici che la seguirono.

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Supporter

rovescio

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Penso sia difficile non concordare con questa osservazione che si riferisce ad uno dei periodo piú interessanti della storia numismatica (mi riferisco alla metá del V sec in giú) e il cui interesse risiede appunto nella "transizione".

Esperienze nuove, rivisitazioni, influenze e innesti di modelli di culture diverse costituiscono l'humus da cui poi scaturiranno i cosidetti grandi classici della monetazione greca e siciliana nello specifico.

Il grande interesse della moneta postata di Piakos risiede, secondo me, proprio in ció: nel mostrare chiaramente i primi passi della nascita del nuovo stile di cui se intravedono le potenzialitá, ma ancora senza le "briglie" e la dolce austeritá del canone dei classici che la seguirono.

Eh no, calma, non possiamo mettere a fianco uno stile ancora non maturo e non compiuto con la piena classicità dello stile siracusano a cavallo tra il V e l'inizio del IV che rappresenta nei grandi, come nei piccoli nominali una summa dello stile classico che tanta ammirazione suscita in tutto il mondo. Nulla di male nella itra di Abaceno ma trovo dura sostenere che possa costituire uno dei prodromi dell'evoluzione classica siracusana (sempre che questo sia l'intenzione del messaggio).

Un altro ritratto frontale assai suggestivo appare su una litra di Motya, qualcuno ne ha una foto ?

numa numa

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Supporter

Eh no, calma, non possiamo mettere a fianco uno stile ancora non maturo e non compiuto con la piena classicità dello stile siracusano a cavallo tra il V e l'inizio del IV che rappresenta nei grandi, come nei piccoli nominali una summa dello stile classico che tanta ammirazione suscita in tutto il mondo. Nulla di male nella itra di Abaceno ma trovo dura sostenere che possa costituire uno dei prodromi dell'evoluzione classica siracusana (sempre che questo sia l'intenzione del messaggio).

Un altro ritratto frontale assai suggestivo appare su una litra di Motya, qualcuno ne ha una foto ?

numa numa

Evidentemente c'é un problema di comunicazione (o probabilmente di lettura del testo).

Nel precedente post, ho parlato, riferendomi alla moneta postata da Piakos, del periodo di transizione (fra arcaico e classico) in cui questa venne coniata.

Sulle caratteristiche della moneta nello specifico ho riferito "Bisogna riconoscere che soprattutto l'ultimo frontale inserito é assolutamente eccezionale per qualitá e soprattutto freschezza dello stile. Severo ma non greve, divino ma molto "umano". Giá piú classico che arcaico." Intendendo, come mi sembrava chiaro, ma evidentemente non per tutti, il carattere di novitá e avanzamento artistico che questa rappresenta.

Tesi questa meglio espressa da Piakos quando afferma "in qualche modo supera un canone, ma non in peius."

Infine la proposizione dell'immagine della litra Siracusana del precedente post é, ovviamente perlomeno per me, intesa come esemplificazione dello stile "classico" e esemplificativa dell'ultima parte del messaggio "Il grande interesse della moneta postata di Piakos risiede, secondo me, proprio in ció: nel mostrare chiaramente i primi passi della nascita del nuovo stile di cui se intravedono le potenzialitá, ma ancora senza le "briglie" e la dolce austeritá del canone dei classici che la seguirono." e che ribadisce quanto espresso in precedenza senza ovviamente voler "sostenere che possa costituire uno dei prodromi dell'evoluzione classica siracusana" (il che non é scritto da nessuna parte)

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Evidentemente c'é un problema di comunicazione (o probabilmente di lettura del testo).

Nel precedente post, ho parlato, riferendomi alla moneta postata da Piakos, del periodo di transizione (fra arcaico e classico) in cui questa venne coniata.

Sulle caratteristiche della moneta nello specifico ho riferito "Bisogna riconoscere che soprattutto l'ultimo frontale inserito é assolutamente eccezionale per qualitá e soprattutto freschezza dello stile. Severo ma non greve, divino ma molto "umano". Giá piú classico che arcaico." Intendendo, come mi sembrava chiaro, ma evidentemente non per tutti, il carattere di novitá e avanzamento artistico che questa rappresenta.

Tesi questa meglio espressa da Piakos quando afferma "in qualche modo supera un canone, ma non in peius."

Infine la proposizione dell'immagine della litra Siracusana del precedente post é, ovviamente perlomeno per me, intesa come esemplificazione dello stile "classico" e esemplificativa dell'ultima parte del messaggio "Il grande interesse della moneta postata di Piakos risiede, secondo me, proprio in ció: nel mostrare chiaramente i primi passi della nascita del nuovo stile di cui se intravedono le potenzialitá, ma ancora senza le "briglie" e la dolce austeritá del canone dei classici che la seguirono." e che ribadisce quanto espresso in precedenza senza ovviamente voler "sostenere che possa costituire uno dei prodromi dell'evoluzione classica siracusana" (il che non é scritto da nessuna parte)

Sinceramente non vedo questo "eccezionale" interesse artistico né eccessiva originalità di stile nella litra postata da Piakos.

Personalmente anzi vedo uno stile ancora incompiuto, ancora acerbo, che non si anticipa un'evoluzione verso uno stile più classico.

Trovo, in questo senso, molto più interessanti e in linea con lo stile classico della piena maturità le litre postate da Medusa.

Ma le percezioni artistiche, si sa , sono abbastanza personali e quindi, al di là dell'esprimere, giustamente, diversi punti di vista o percezioni, non vi è alcuna necessità di imporre le proprie idee o le proprie convinzioni in questa materia.

L'importante è discettarne tranquillamente, non c'è chi deve avere ragione per forza e un punto di vista non concordante non significa certo un punto di vista errato.

numa numa

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Grande Sku!!!!!!!!

Avanti con litre, obolie frazioni che postar si voglia!

Niente da meno, come fascino, delle sorelle maggiori...a parte il peso.

Per quanto attiene alle considerazioni espresse da Numa, debbo riservarmi un ulteriore intervento...che però richiede qualche minuto di calma.

Sarò contento di eprimere ulteriori concetti...atteso che questa lunga conservazione ha anche il pregio di svilupparsi in un ambiente cortese e corretto.

Un carissimo saluto.

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Eh no, calma, non possiamo mettere a fianco uno stile ancora non maturo e non compiuto con la piena classicità dello stile siracusano a cavallo tra il V e l'inizio del IV che rappresenta nei grandi, come nei piccoli nominali una summa dello stile classico che tanta ammirazione suscita in tutto il mondo. Nulla di male nella itra di Abaceno ma trovo dura sostenere che possa costituire uno dei prodromi dell'evoluzione classica siracusana (sempre che questo sia l'intenzione del messaggio).

Un altro ritratto frontale assai suggestivo appare su una litra di Motya, qualcuno ne ha una foto ?

numa numa

EccoVi un profluvio di testine frontali su monetine d'argento (e un bronzo) di Motya !!!

La tavola con alcuni prototipi e copie dell'Arethousa di Kimon da Motya, Katane Himera e Kamarina proviene da: "Syracusan Medallions and Their Engravers in the Light of Recent Finds" - Arthur John Evans

Sotto:

- Motya - Litra AR 405-397 aC

- Motya - AR7 420-400 aC

- Motya - Onkia AE10 413-397aC

- Katane - Dracma firmata Choirios che rappresenta Amenanos

Valeria

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.... e infine ... concedetemi di postare anche il sublime Apollo di Choiron sul tetra di Katane ... 410-404 aC .... :rolleyes:

Valeria

che profluvio di ritratti, di enfatici stili, di ieratiche posture, di eteree bellezze, di armoniche proporzioni..

per culminare in un'esplosione di sensi suscitata dall'algido ritratto frontale di Apollo (Musagete?)

che ricorda vagamente "La nostalgia del poeta" di de Chirichiana memoria ?

Tu ci vuoi annientare cara Medusa, il tuo piano è ormai chiaro e da tempo venuto allo scoperto..

tu ci vuoi annientare con l'eccessiva bellezza, quella degli dei, sublime perfetta, algida, sfrontata,

o semplicemnete terribile come in questo ritratto del bellissimo dio che ormai trascende l'umano...

Ah greca cuna del mondo quanta armonia ci hai donato e quanta bellezza ci hai profuso,

ebbri di questa vaghiamo come fantasmi alla ricerca di un ideale iperuraneo perduto

e il riflesso delle vestigia antiche dei cari nummi ci trasmette al tempo stesso il riso e l'oblio

numa numa

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post-11590-1255477436,18_thumb.jpg

Ok.

Allora, perchè non iniziamo a dire le cose come veramente sono.

Il frontale sopra postato ha indubbiamente un effetto iconografico, piacevole.

Ma sarebbe un capolavoro.

Vediamo.

Il parruccone sembra quello di Robespierre appena sceso da una moto (forse tentava di scappare prima di finire alla Conciergerie.... :) )

La corona di alloro è eccessiva...nemmeno il barocco, 2.100 anni dopo ha profuso tanta magniloquenza.

Gli occhi sono strabici, uno gurda averso dx...l'altro, legggermente socchiuso come se avesse preso un cazzotto...guarda dall'altra parte.

La bocca è troppo grande ed è irrealisticamente lontana in un labbro...dall'altro, sembra il volto di un fumetto moderno.

Il volto è asimmetrico: l'effetto di tre quarti è lasciato quasi completamente alla maggior massa di capelli sul lato destro, più che doppia (alla faccia del canone greco) rispetto ai capelli di sinistra, mentre il volto è in realtà quasi fisso.

Peraltro l'artista non è nemmeno riuscito a mitigare tale pessimo effetto ricorrendo allo sguardo che, oltre che strabico è anche quello piuttosto fisso...con espressione della bocca quasi ebete, più che decisa o sensuale.

Mi fermo qui...

Che altro dire...stilisticamente non ci siamo, la correttezza delle proporzioni è saltata...siamo molto più vicini ad un artista che esprime un ibrido provinciale...di quanto comunemente si pensi.

Poi vogliamo dire che la moneta ha un impatto notevole? Diciamolo!

Vogliamo aggiungere che è in alto rilievo? Diciamolo! (Con tutto quell'argento a disposizione...)

Vogliamo dire che è caratterizzante ed originale? Diciamo anche questo...come tutte le espressioni provinciali.

Certamente non rammenta il volto dell'afrodite cnidia e, tanto meno quelli del frontone del Partenone.

Insomma...Prassitele e Fidia, avevano un altro stile.

Anche gli scultori rodii del IV e del III sec. a.C., avevano una mano più canonica.

Forse, qualcosa del genere, possiamo rinvenirla tra le opere degli artisti della scuola di Afrodisia...in periodo tardo e non tra le mani migliori.

Adesso che vi ho detto la verità...o se preferite...una verità, restiamo calmi e confrontiamoci con dialettica stimolante...ma pacata.

:)

P.S.

Che altro fascino e che freschezza nei frontali di Abaceno...nei limiti dei 0,65 grammi d'argento.

post-11590-1261271004,7_thumb.jpg

Qui non c'è ambizione nè la ricerca di un vertice.

Il volto è un'espressione non realistica...ma simbolica.

Pochi tratti magistrali e l'epressione è raggiunta.

Il volto non è greve...è espressivo, non è umano è un simbolo.

Niente di troppo.

Eppure c'è novità e fantasia...e tanta freschezza.

Il tutto, non mi stanco di dirlo, nel limite di decimi di grammo.

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Ok.

Allora, perchè non iniziamo a dire le cose come veramente sono.

Il frontale sopra postato ha indubbiamente un effetto iconografico, piacevole.

Ma sarebbe un capolavoro.

Vediamo.

Il parruccone sembra quello di Robespierre appena sceso da una moto (forse tentava di scappare prima di finire alla Conciergerie.... :) )

La corona di alloro è eccessiva...nemmeno il barocco, 2.100 anni dopo ha profuso tanta magniloquenza.

Gli occhi sono strabici, uno gurda averso dx...l'altro, legggermente socchiuso come se avesse preso un cazzotto...guarda dall'altra parte.

La bocca è troppo grande ed è irrealisticamente lontana in un labbro...dall'altro, sembra il volto di un fumetto moderno.

Il volto è asimmetrico: l'effetto di tre quarti è lasciato quasi completamente alla maggior massa di capelli sul lato destro, più che doppia (alla faccia del canone greco) rispetto ai capelli di sinistra, mentre il volto è in realtà quasi fisso.

Peraltro l'artista non è nemmeno riuscito a mitigare tale pessimo effetto ricorrendo allo sguardo che, oltre che strabico è anche quello piuttosto fisso...con espressione della bocca quasi ebete, più che decisa o sensuale.

Mi fermo qui...

Che altro dire...stilisticamente non ci siamo, la correttezza delle proporzioni è saltata...siamo molto più vicini ad un artista che esprime un ibrido provinciale...di quanto comunemente si pensi.

Poi vogliamo dire che la moneta ha un impatto notevole? Diciamolo!

Vogliamo aggiungere che è in alto rilievo? Diciamolo! (Con tutto quell'argento a disposizione...)

Vogliamo dire che è caratterizzante ed originale? Diciamo anche questo...come tutte le espressioni provinciali.

Certamente non rammenta il volto dell'afrodite cnidia e, tanto meno quelli del frontone del Partenone.

Insomma...Prassitele e Fidia, avevano un altro stile.

Anche gli scultori rodii del IV e del III sec. a.C., avevano una mano più canonica.

Forse, qualcosa del genere, possiamo rinvenirla tra le opere degli artisti della scuola di Afrodisia...in periodo tardo e non tra le mani migliori.

Adesso che vi ho detto la verità...o se preferite...una verità, restiamo calmi e confrontiamoci con dialettica stimolante...ma pacata.

:)

P.S.

Che altro fascino e che freschezza nei frontali di Abaceno...nei limiti dei 0,65 grammi d'argento.

Qui non c'è ambizione nè la ricerca di un vertice.

Il volto è un'espressione non realistica...ma simbolica.

Pochi tratti magistrali e l'epressione è raggiunta.

Il volto non è greve...è espressivo, non è umano è un simbolo.

Niente di troppo.

Eppure c'è novità e fantasia...e tanta freschezza.

Il tutto, non mi stanco di dirlo, nel limite di decimi di grammo.

Ah Piakos, che caduta..

Se avevo apprezzato molto certe tue assonanze stilistiche finora e il gusto nel saper cogliere il particolare dei mikrà,

qui mi distruggi la stiam tenacemente costruita.

Non entro, ripeto, nella sensibilità artistica che per ognuno è la risultanza di un complesso percorso culturale personale, fatto di studi, frequentazioni di musei, esposizioni ad ambiti culturali ed estetici diversi, influenza di scuole e culture cui si è stati esposti, più una sensibilità propria (genetica?) tutti elementi che concorrono a formare per ognuno di noi una particolare sensibilità artistica.

Ma cercare di smontare, ridurre e banalizzare una delle massime (a mio , e non solo, avviso) espressioni estetiche della glittica siceliota del V secolo, che presenta una forza espressiva che non si ritrova nemmeno nella statuaria locale (nota bene locale) mi sciocca e mi sa quasi di sacrilego ...

aiuto Valeria nstanno distruggendo i miei miti.. :D

Scambiare delle meravigliose sensuali labbra carnose per delle labbra troppo grandi,

e lo sguardo terribile e meravigliso del giovane dio per un banale strabismo (quando invece, ci scommetto, il valentissimo artista realizzò appositamente tale artificio per aumentarne il fascino) mi lascia senza parole...

Un'ultima nota, conosciamo il valente artista che realizzò tale capolavoro così tanto decantato nella letteratura numismatica, e non solo,

Herakleidas, artista insigne sul quale consiglio di leggere le belle pagine lasciateci dal Rizzo, e dal Prof. Mirone che ci ha lasciato l'unica (incredibile vero?) monografia prodotta sulla zecca di Katane.

Per la cronaca, di questa celeberrima emissione conosciamo tre diverse tipologie, la terza delle quali è quella realizzata, in stile assai diverso ma anche molto suggestivo da Choirion e illustrataci dall'ottima e sensibile Medusa. Esiste un secondo tipo, realizzato sempre da Herakleidas,meno conturbante di quello postato e anche meno raro ma atrettanto impressionante.

Infine suggeriso una visione delle belle foto riportate nel Franke-Hirmer, Grrek Coins, che permetteranno di apprezzare, molto meglio di quanto possa fare io, la perizia dei capolavori di Herakleidas, nonche degli altri artisti sicelioti.

Diamo ai mikrà il posto che giustamente gli spetta , ma altrettanto non togliamo nulla ai loro fratelli maggiori...

numa numa

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Supporter

Sí, si puó concordare con molto di quanto detto Piakos, peró bisogna riconoscere che Medusa é andata a scovare (e figurarsi se non lo faceva) l'esemplare piú bello di tutta la serie (ed anche il piú raro). Ed é un frontale pieno non un 3/4, lo sguardo é un altro, idem la massa dei capelli, le labbra etc.

In definitiva penso che molte delle tue osservazioni, che possono valere per gli esemplari postati da te e Numa, mal si adattino alla moneta di Medusa. :)

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rovescio

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Sí, si puó concordare con molto di quanto detto Piakos, peró bisogna riconoscere che Medusa é andata a scovare (e figurarsi se non lo faceva) l'esemplare piú bello di tutta la serie (ed anche il piú raro). Ed é un frontale pieno non un 3/4, lo sguardo é un altro, idem la massa dei capelli, le labbra etc.

In definitiva penso che molte delle tue osservazioni, che possono valere per gli esemplari postati da te e Numa, mal si adattino alla moneta di Medusa. :)

certo che mal si adattano alla rappresentazione di Apollo fatta da Choirion.

Qui abbiamo un Apollo pensoso, algido e distaccato, asimmetrico, un dio irraggiungibile

in Herakleidas prevale una figura di enorme sensualità, un giovane di una bellezza terribile e sfrontata,

ma attenzione non un ragazzo, bensi sempre un dio con tutta la potenza , la forza e la sicurezza che gli deriva dal lignaggio.

Al suo cospetto l'uomo è ben poca cosa, fragile e caduco, tenera foglia in balia dell'imperioso vento dell'olimpo greco.

Ecco il terzo conio (o meglio il secondo di Herakleidas per confronto)

numa numa

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Modificato da numa numa
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Supporter

Dopo aver ognuno legittimamente espresso le proprie opinioni estetiche e tornando ai piccoli moduli, vi propongo l'immagine di una hemilitra Siracusana, giá del periodo classico in questo caso 415a.c, apparsa tempo fa su internet e, a parer mio, molto meritevole della fama acquisita dai suoi incisori.

A proposito di questa emissione, il Calciati scrisse : " Lo stile di questo gruppo di monete, che presentano la E dietro la testa e la stella a 8 raggi al rovescio, é molto coerente, tanto da far pensare, piú che a un marchio di zecca alla firma di un incisore, anche se le firme sui bronzi di Siracusa non si presentano mai con lettere di questo corpo".

Dalla qualitá incisoria espressa in questa coniazione verrebbe da pensare lo stesso :P

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Si, lo stile, il periodo e la qualità dell'incisone sono di ottimo livello.

:D

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Torno un attimo al tetra di Cimone. Ringrazio Numa Numa per il supporto tecnologico (che a me manca totalmente), ma quello postato è il secondo conio, stilisticamente inferiore al primo. La distinzione più facile si trova sul rovescio. Nel conio postato la Nike è in piedi, invece nel primo conio vola in posizione orizzontale.

Per quanto riguarda il bronzo, di cui non sono un esperto, ho l'impressione che la datazione al 415 sia un po' alta. Per lo stile di capigliatura e la forma plastica del viso mi sembra una incisione posteriore. Ma è solo un'impressione...

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Supporter

Torno un attimo al tetra di Cimone. Ringrazio Numa Numa per il supporto tecnologico (che a me manca totalmente), ma quello postato è il secondo conio, stilisticamente inferiore al primo. La distinzione più facile si trova sul rovescio. Nel conio postato la Nike è in piedi, invece nel primo conio vola in posizione orizzontale.

Per quanto riguarda il bronzo, di cui non sono un esperto, ho l'impressione che la datazione al 415 sia un po' alta. Per lo stile di capigliatura e la forma plastica del viso mi sembra una incisione posteriore. Ma è solo un'impressione...

Riguardo al bronzo, ho riferito la data che riporta il Calciati (vol. II, p.39) e non sono a conoscenza di ulteriori studi che collochino questa emissione in date diverse, ma non si sa mai.

Bisognerebbe aggiungere che di questa tipologia monetale, esiste una versione con al rovescio una stella a 8 raggi (quella da me inserita per intenderci) e una con stella a 16 raggi (che non riporta la lettera dietro la nuca al dritto).

Riguardo al tipo in questione (8 raggi e lettera) egli aggiunge: "Non mi risulta che sia mai stata segnalata la presenza di due diversi tipi di stella, una con 8 raggi e una con 16, la distinzione é importante in quanto il tipo con la stella a 8 raggi é accompagnato da una testa di stile piú severo, e pertanto risulta anteriore."

Poi, volendo, noi ne possiamo discutere ma questo é il dato di partenza.

Questo il rovescio

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