Jump to content
IGNORED

Vittoriato


Dan

Recommended Posts

Ciao,

mi farebbe piacere avere qualche informazione su questo vittoriato e più in generale sulle caratteristiche di queste emissioni, ad esempio perchè circolavano in contemporanea con i denari, ecc....

grazie per qualsiasi interessamento :)

dan
Link to comment
Share on other sites


ciao Luigi,

assolutamente non sicuro.... :)


...è la prima cosa che mi è venuta in mente vedendo l'immagine sul retro..... sul repubblicano sono una scarpa..... :D

ciao

daniele
Link to comment
Share on other sites


L'iconografia appare simile, ma il peso ed il prigioniero ai piedi del trofeo, nonchè la lettera Q in esergo, mi fanno pensare ad un quinario di T.Cloelius.

[url="http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=696&AucID=3&Lot=323"]http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=3&Lot=323[/url]

Luigi
Link to comment
Share on other sites


Questi sono alcuni appunti che avevo tratto leggendo un lavoro di R. Thomsen intitolato "The victoriate and the denarius" (in Early Roman Coinage, vol II, cap VIII, pag 320 e segg., 1961). Perdona/te le inesattezze sicuramente presenti (sono appunti di qualche anno fa' che non ho mai ricontrollato).

Luigi

============================
Il vittoriato, coniato in lega argento/rame con l'80% di metallo nobile, dal punto di vista ponderale corrisponde ad una dramma da 3 scrupoli ed il suo valore era pari a 3/4 di quello del denaro. Gordus A.A. e Gorduss J.P (1974) hanno analizzato la composizione di alcuni vittoriati ottenendo: AR: 85.7-83.4%, Cu: 13.8-16.1%, Au: 0.45-0.43%.

La produzione del doppio vittoriato è dubbia; l'unico esemplare noto è conservato al museo di Parigi, ma potrebbe essere falso. Al contrario sono noti diversi mezzi vittoriati: Leo Benz Collection Auction lotto 75 e Pedoni listino Libeccio n° 122 (0.86 g); entrambi recano il monogramma VB ai piedi della vittoria

Qualche vittoriato è anonimo, cioè senza simboli, lettere o monogrammi, ma sono noti vittoriati molti recanti al rovescio alcuni simboli quali ad esempio: clava, cornucopia, crescente, pentagramma, spiga di grano, cane, punta di lancia, coltello, fulmine, scrofa, torcia e scettro. Altre monete sono state coniate con lettere al dritto come C, L, N o al rovescio quali CROT, KOP A[font="symbol"]G[/font], L, LT, MP, MT, Q, VB e T o su entrambe le facce contemporaneamente.

Una moneta in rapporto ponderale esatto con la dramma facilitava probabilmente il commercio con le regioni ellenistiche dell'Italia meridionale, ma si discute ancora sia sulle reali motivazioni economiche che hanno portato alla introduzione di questo nominale, sia sulla datazione delle prime emissioni, mentre pare certo che la sua coniazione cessò attorno al 170 a.C. alla luce della aumentata capacità di Roma di imporre una propria moneta caratteristica.

Dall'analisi della distribuzione dei ritrovamenti di vittoriati appare una decisa prevalenza nelle regioni dell'Italia meridionale, con sporadiche presenze nella Gallia Cisalpina. Si ritiene perciò che, nei primi anni della sua introduzione il vittoriato circolò prevalentemente nel sud d'Italia, ma ben presto il suo utilizzo si espanse alla Gallia Cisalpina. Alcuni ritrovamenti contemporanei in Emilia di dramme padane e vittoriati confermerebbero il ruolo di "moneta di occupazione".

Il vittoriato manca di un segno del valore e che la rappresentazione del rovescio fa riferimento sicuramente ad una vittoria militare di importanza rilevante, ma quale?. Plinio il Vecchio nel libro XXXIII della sua Naturalis Historia (46) riporta: "Livius Drusus in tribunatu plebei octavam partem aeris argento miscuit. is, qui nunc victoriatus appellatur, lege Clodia percussus est; antea enim hic nummus ex Illyrico advectus mercis loco habebatur. est autem signatus Victoria, et inde nomen." (Il tribuno della plebe Livio Druso mescolò l' argento con una ottava parte di rame. La moneta, detta ora "vittoriato" fu autorizzata dalla legge Claudia, ma anche in precedenza era usata nei commerci con l'Illiria. Rappresenta la Vittoria e da ciò prese il nome.)
Anche se a prima vista questo sembrerebbe essere un ottimo punto di partenza per una datazione (come erroneamente sostenuto da Eckhel e Bockh), sembra accertato che Plinio si riferiva alla reintroduzione del quinario (moneta con la medesima iconografia) e non alla produzione del vittoriato vero e proprio (cfr. Crawford). Numerosi lavori sono stati condotti in merito alla datazione del vittoriato, anche se nessuno è giunto a conclusioni certe e definitive. Riassumendo le principali:

Borghesi (1840): 229-228 a.C. Borghesi propone questa datazione associandola alla spedizione contro i pirati Illirici nel 229 a.C.ed alla vittoria e l'accordo conseguito nel 228 d.C. dal console Cn. Fulvius Centumolus.

Cavedoni (1850): 223 a.C. L'introduzione del vittoriato viene riferita alla vittoria contro gli Insubres nel 223 a.C. ottenuta dal console C. Flaminius

Mommsen (1870) 229-228 a.C.

Bahrfeldt: 269-268 a.C. Vittoriato e denario sono contemporanei per questo autore

Soutzo 269 a.C.: Concorda con Bahrfeldt, ma sposta la datazione del denario al 264 a.C.

Mattingly (1929): 240 a.C.

Mattingly & Robinson (1932): 205 a.C.

Giesecke (1935): 215 a.C. Avanzo l'ipotesi che il vittoriato sia di poco successivo al denario, e lo datò attorno al 215 a.C., mentre il denario al 218 a.C.

Sydenham 205 a.C.

Milne & Krizek 269-268 a.C.

Mattingly (1949) 220 a.C.

Herch 229 a.C.

Thomsen 213 a.C. : R. Thomsen (Early Roman Coinage, vol II, cap VIII, pag 320, 1961) sostiene, tramite una attenta analisi di numerosi gruzzoli e ritrovamenti di vittoriati nell'Italia meridionale, che esso fu introdotto contemporaneamente o poco successivamente al denaro.

Crawford 211 a.C. : Crawford ritiene il denaro di molto anteriore al vittoriato.

Lippi 222 a.C.: R. Lippi ipotizza almeno quattro date ricollegabili alla introduzione del vittoriato: 1) 235 a.C. a seguito della chiusura delle porte del Tempio di Giano dopo sconfitta dei Cartaginesi nella prima guerra punica; 2) 229 a.C. vittoria sulla regina Teuta ed i pirati Illirici; 3) 225 a.C. successo sui Galli a Talamone; 4) 222 a.C. alla vittoria sui Galli ottenuta da Claudio Marcello a Casteggio (cfr R. Lippi - La Numismatica n° 9, 1998). Secondo Lippi quest'ultima ipotesi sarebbe la più convincente poichè l'iconografia della vittoria che incorona un trofeo ricorda la "spolia optima" trasportata da C. Marcello a Roma.
Link to comment
Share on other sites


Capperi Luigi, stasera sei in forma!

io volevo solo aggiungere che ho letto (credo sul Savio) che il vittoriato poteva essere stato coniato per pagare le legioni ausiliarie composte da socii italici. Cioè denarii ai romani e vittoriati algli altri. dato che il vittoriato pesava meno del denaro, a parità di numeri, le legioni ausiliarie venivano pagate circa la metà !

Comunque ciò non è in contrasto con la tesi della moneta di occupazione.

Caius
Link to comment
Share on other sites


  • ADMIN
Staff
Tacrolimus, te la sentiresti di integrare questa pagina?

[url="http://www.lamonetapedia.it/index.php/Vittoriato"]http://www.lamonetapedia.it/index.php/Vittoriato[/url]

(la provenienza originale del testo è da wikipedia)

Ciao,
Massimo
Link to comment
Share on other sites


Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
×
  • Create New...

Important Information

We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue., dei Terms of Use e della Privacy Policy.