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IGNORED

IN MISTURA VOLTERRA ???


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SAVE A TUTTI, VORREI SAPERE SE ESISTONO MONETE IN RAME O MISTURA DELLA ZECCA DI VOLTERRA ??HO UNA MONETA LARGA CM 1,3 E DI GR 0,7 "" NON BEN CONSERVATA "" CHE CREDO SIA DI VOLTERRA, MI SEMBRA INFATTI DI LEGGERE DALLA PARTE DEL SANTO O VESCOVO A SEDERE, LA SCRITTA NIRIUS E AL ROVESCIO DALLA PARTE DELLA CROCE PATENTE LE ULTIME DUE LETTERE DELLA DICITURA SONO RA E LE PRIME DE V - SE QUALCUNO AVESSE INFORMAZIONI???

NELL' UNICO TESTO A MIA DISPOSIZIONE " BIAGI " NON CI SONO RIFERMENTI..

IN ATTESA GRAZIE SEAL MATRIX

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X ORA NON RIESCO A CARICARLE - PROVERO DOMANI CON UN ALTRA MACCHINA -- COMUNQUE SA' SE ESISTONO MONETE IN MISTURA DI VOLTERRA? SALUTI

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Stando al Biaggi "Monete e zecche Medievali Italiane" che poi dovrebbe essere il testo da te citato, le uniche monete coniate a Volterra, in diversi periodi, sarebbero varie tipologie di grossi al tipo agontano di diametro non inferiore a mm.18 e peso non inferiore a gr.1,50. Invece la moneta che descrivi come metrologia dovrebbe essere un denaro. Ho letto da poco il Cairola che in pratica riprende il CNI ma non mi pare di aver trovato neanche lì coniazioni di denari a Volterra, magari potrò essere smentito. Una foto comunque aiuterebbe.

P.S. su internet scrivere tutto maiuscolo equivale a URLARE!!! ;)

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P.S. su internet scrivere tutto maiuscolo equivale a URLARE!!! ;)

Questa non l'avevo mai sentita :D

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P.S. su internet scrivere tutto maiuscolo equivale a URLARE!!! ;)

Questa non l'avevo mai sentita :D

Regolamento p.11.5:

Non scrivere in maiuscolo... il maiuscolo è sinonimo di urlare, non è apprezzato in nessuna community. (rif. NETIQUETTE)

La NETIQUETTE UFFICIALE del NIC (il registro dei siti Web italiani)

P. :)

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COMUNQUE SA' SE ESISTONO MONETE IN MISTURA DI VOLTERRA? SALUTI

Si, esistono: grossetti in mistura e piccioli in rame, oltre a grossi in argento. Od almeno la leggenda riporta VVLTERRA o qualcosa di simile, ma c'è qualche dubbio che alcuni non siano stati coniati li.

Per notizie più precise però è meglio che aspetti quacuno esperto :rolleyes:

Edited by Giuseppe
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Stante alle specifiche da te elencate, probabilmente si tratta di un Picciolo di Volterra, coniato dal Comune e dal Vescovo Ranieri III Belforti (1316-1321).

Dir: + PRAINERI . D'

Rov: * VVOLTERRA * o * VVLTERRA *

Il MIR lo riporta al nr. 616 come R3

Certo che una foto sarebbe di aiuto...

Edited by pistacoppi
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Il MIR lo riporta al nr. 616 come R3

Ti riferisci al MIR sulle zecche minori della Toscana uscito recentemente, immagino?

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grazie a tutti per le cortesi risposte e scusate per gli urli anche se non erano voluti...

sono riuscito solo ora a caricare le foto , ma almeno per ora non riescoa farne di buone !! credo comunque un esperto possa riuscire anche dalla tipologia del santo a rintracciarne la zecca ""presunta volterra "" in attesa , ciao a tutti e grazie ancora

post-14351-1248362874_thumb.jpg

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Francamente la foto mi lascia molto Stupito.... a giudicare dalla raffigurazione del Diritto (la foto a destra) la figura a mezzo busto farebbe pensare al Grosso da 6 Denari, questo è avvalorato dal fatto che la moneta mi sembra tosata. Anche la croce nel Rovescio è diversa da quella notoriamente osservata sui piccioli. Ritengo pertanto che si tratti di un GROSSO da 6 DENARI o GROSSETTO che veniva fatto in Mistura.

Il MIR lo classifica al nr. 615 e lo porta come R5

Complimenti davvero, anche se molto brutta la moneta è davvero molto rara.

Edited by pistacoppi
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Francamente ho riletto il MIR sulle zecche minori della Toscana e ritengo che la dicitura Grosso da 6 per una moneta in bassa lega non sia corretta, rappresentando una moneta da 6 denari a mio avviso era più corretto chiamarla SESTINO visto che anche Lucca nello stesso periodo si coniavano monete di specifica simile con questo nome. Poi altre zecche, e quella più ricorrente è Perugia, hanno coniato Sestini in mistura di dimensioni e peso simili a questo.

A questo punto ci terrei ad avere un autorevole parere da Alessio MONTAGANO autore del predetto volume, che già è intervenuto in una mia discussione passata.

Edited by pistacoppi
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SALVE, cosi a colpo d'occhio mi sembra un falso d'epoca del grosso agontano, sei sicuro che il peso e specialmente il diametro siano giusti? non mi tornano le proporzioni fra la mano e la moneta almeno che' non sia una mano molto piccola.

saluti

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grazie ancora a tutti , le proporzioni e il peso sono esatte -- ma siamo sicuri che sia di volterra ??? esistono altre zecche italiane le cui ultime lettere della dicitura finiscono per "" ra "" ?? e poi il santo o vescovo e' a sedere e la mitra e' molto inclinata a destra.. nutro ancora molti dubbi .. !!! comunque cerchero' di fare delle foto migliori ... sono veramente molto curioso

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buongiorno, capisco i dubbi. Volterra si trova nelle Colline metallifere, zona che come dice il nome, è ricca di giacimenti minerari, specie di rame e argento. Sfruttate fino dal tempo degli etruschi e forse ora in disuso, all'epoca nei pressi delle miniere potevano esserci officine improvvisate. Autorizzate o abusive. Di quelle autorizzate esiste, non sempre, adeguata documentazione, ma le altre...

Altra officina toscana che finisca in "RA" è Santa Fiora.

B)

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Awards

Altra officina toscana che finisca in "RA" è Santa Fiora.

Come metrologia e zona di emissione ci saremmo ma le legende e mi pare anche l'iconografia (da quel poco che si distingue sul Biaggi) non tornano.

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ecco nuove foto !!! si legge al dritto - +DE.VVLTERRA - e al rovescio - PP.RANIRIVS -

che sia un denaro o sestino della zecca di volterra o di berignone non ancora classificato ???

spero che il professor montagnano intervenga nella discussione .. grazie ancora a tutti

post-14351-1248540657_thumb.jpg

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Caro Seal Matrix,

penso che la moneta che tu abbia sia un grosso da 6 denari fatto battere dal Vescovo di Volterra Ranieri III Belforti tra il 1316 e il 1317 (riferimento al MIR n. 28). Il peso è leggermente calante per il tipo ma visto la bassa conservazione ci può stare: infatti sarebbe comunque di peso eccedente per essere un denaro piccolo, soprattutto perchè la moneta è anche leggermente tosata. Il grosso da 6 denari, chiamato anche grossarello (cfr. LISINI A. 1909, "Le monete e le zecche di Volterra, Montieri, Berignone e Casole", estratto RIN, anno XXII, fascicolo I, II), non può essere definito sestino per diverse motivazioni: innanzitutto perchè le fonti del 1316-18 parlano esclusivamente di grossi da 6, grossetti o ramini (cfr. BETTI-MONTAGANO-SOZZI-VILLORESI 2004, "Grossi da 6 e 20 denari delle zecche di Arezzo, Firenze, Massa Marittima, Siena e Volterra in un documento orvietano del 1318", RIN CV, pp. 367-391) e, in secondo luogo, perchè il sestino è una moneta differente, sia per tenore intrinseco che per data di emissione (1340 ca.); a riguardo riporto una frase del noto numismatico perugino A. Finetti tratta dal suo libro La zecca e le monete di Perugia (p. 77, 1997, Volumnia Ed.): "varie zecche, all'inizio del XIV secolo, avevano tentato emissioni di grossetti di vario titolo che non incontrarono il favore del pubblico e furono pertanto costrette ad interromperle (...) Perugia realizza il suo originale multiplo da 6 denari in mistura nel 1340 (...)".

E' una moneta molto rara, per la valutazione economica riferisciti al MIR.

Ciao

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molte grazie per la gentile risposta, sono riuscito solo oggi ad averare il MIR e in effetti la tipologia della moneta e' proprio quella del grosso da 6 denari coniato nella zecca di berignone, solo l'iconografia del vescovo e' leggermente diversa -nella mia moneta il pastorale e' inclinato dalla parte opposta rispetto all'immagine riportata nel MIR n 28--. riguardo il diametro della moneta , avevo sbagliato la misura e' infatti cm 1,75 e dato la leggera tosatura torna perffettamente ,il peso e' comunque molto inferiore . ciao e grazie a tutti

p.s chiedo scusa a FOGLIONCO ma ero certo di aver misurato bene

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