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FRANCESCO II DI BORBONE medaglia campagna sett-ott 1860


Risposte migliori

buongiorno mi chiamo Giuseppe ed ho da poco intrapreso il difficile e faticoso cammino di collezionista delle medaglie militari del Regno delle Due Sicilie. Devo ringraziare una persona amica che mi ha dato l'opportunità di conoscere ed apprezzare la produzione medaglistica del Regno attraverso la pregevolissima opera del dr. Salvatore D'Auria - "Il Medagliere" - un testo veramente impagabile.

Altro fattore che mi ha spinto ad intraprendere questo tipo di collezionismo è la simpatia sorta in me per questa dinastia , quella dei Borbone di Napoli, che la storiografia ufficiale post unitaria ha sempre bistrattato - per non dire insultato- in tutti i testi scolastici, non riconoscendo ad essa neppure uno dei molteplici pregi e valori che caratterizzarono la Casa di Borbone.

Vorrei condividere con i partecipanti a questo sito l'ultima mia acquisizione : la medaglia di Francesco II per la sfortunata campagna di settembre ottobre 1860. Amo molto la figura di questo giovanissimo Re, di un rigore morale assoluto.

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Complimenti

molto bella questa medaglia,se ne hai altre postale pure in questa sezione,e ti sarei molto grato se ciascuna medaglia la accompagnassi con la sua storia.

--Salutoni

-odjob

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Grande Giuseppe! Hai iniziato il cammino delle medaglie borboniche con una medaglia militare di grande valore storico ..... e soprattutto di grande conservazione, complimenti.

Sul D'Auria ci sono tante informazioni su questa in particolare.

Su questa Campagna Militare, ci sarebbe tanto da scrivere e addirittura da farci un film ............ ma non un film scritto dalla parte dei vincitori come spesso capita di vedere nelle recenti fiction .........

Comunque ti informo che una di queste medaglie fu oggetto a Caserta di dibattito storico in uno dei tanti incontri organizzati dal circolo Neo-borbonico (10 Ottobre 2009). Ti allego la locandina.

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Giuseppe concordo pienamente con il tuo pensiero, la figura di questo Regnante non è stata mai valorizzata in alcun modo, bisogna pensare che come ultimo detentore della corona, ebbe il compito più arduo in parte, visto gli eventi che volgevano verso l'unificazione della penisola.

La sua monetazione da tutti poco considerata, almeno da ciò che vedo e sento, stilisticamente non ha nulla da invidiare ad altre precedenti.

Anche se pur breve come monetazione, la carica artistica, del ritratto, e lo splendido giglio simbolo per eccellenza del casato,trasmette attraverso tale simbologia il vigore e la forza, in un semplica ed unico elemento!

Per la medaglistica poi l'incisore a potuto sbizzarrirsi maggirmente, con la possibilità di inserire elemnti tali e riconducibili, ai noti fatti e avvenimenti che hanno caratterizzato la storia!

Complimenti per la scelta!!!!!!!

Modificato da eracle62
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grazie amici per le vostre belle parole! Come collezionisti sapete meglio di me quanto siano importanti talvolta certe affermazioni e piccoli gesti d'incoraggiamento che ti spingono a continuare nella ricerca e nella acquisizione di ulteriori pezzi da aggiungere alla nostra collezione.

Acquisizione ahimè talvolta dolorosa per le nostre finanze (o quanto meno per le mie....).

@ odjob: purtroppo questa è l'unica medaglia militare di Francesco II che possiedo. Dovessi entrare in possesso di altre non esiterò a postarle qui.

@ francesco77: avessi saputo per tempo dell'incontrodi cui parli avrei senz'altro partecipato: è ora di fare chiarezza su quegli eventi.

@ eracle62: hai ragione quando affermi che il giglio borbonico emana forza e vigore. Specialmente se paragonato al piatto stemma sabaudo.

saluti a tutti.

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Giuseppe, voglio dirti solo una cosa che mai ho detto a nessuno e che ora voglio lanciare, visto il tuo estremo interesse per la nostra storia (nonostante tu sia del profondo nord) .......... le medaglie borboniche, specialmente del periodo post 1799 hanno un'importanza dal punto di vista esoterico a dir poco agghiacciante e criptano dei messaggi che coincidono con ciò che avvenne dopo la loro coniazione. Ogni medaglia borbonica ha un suo significato e simbolismo celato tra le immagini e le lettere. Il Giglio borbonico è all'apice di tutto ed ha un significato molto forte.

Ho avuto modo di approfondire alcune interpretazioni del simbolismo presente sulle monete e le medaglie borboniche in uno dei miei incontri (esoterici) a Napoli e ti assicuro che dietro quei preziosi tondelli di metallo c'è un mondo a parte e mai approfondito.

Modificato da francesco77
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Francesco, ora capisco perchè hai messo come tua icona il giglio che si trova sul rovescio della medaglia di Ferdinando IV coniata per la fedeltà della città di Pizzo Calabro.

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Non è un Giglio ma un Giglio Borbonico.

Su uno dei tanti significati del Giglio Borbonico è stato fatto di recente uno studio in collaborazione con l'amico Gionata, ti invito a leggerlo attentamente ......... specialmente nelle ultime pagine

http://www.ilportaledelsud.org/s_pulcheria.htm

Modificato da francesco77
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ciao regiodecreto.

ho la possibilità di leggerti solo ora e dunque eccoti il mio benvenuto sul forum.

complimenti e auguri per la nuova collezione che ti appresti ad intraprendere, e ricorda di postare, se ti fa piacere, le immagini delle tue future acquisizioni.

devo dire che le medaglie borboniche mi hanno sempre profondamente colpito (in positivo) ma purtroppo sono, almeno per me, fuori budget visti prezzi e disponibilità che offre il mercato.

a Francesco posso solo dire che i suoi studi e l'impegno profuso sul tema "numismatica=Borbone" sono da encomio.

complimeti pure a te.

a proposito, l'articolo di santa Pulcheria sul Brigantino non lo ricordavo. è fresco di stampa?

Mauro

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Caro Mauro, grazie mille. Spero che ti sia piaciuto l'articolo su Santa Pulcheria. E' una medaglia coniata nel 1862 e che nasconde delle particolarità davvero insolite per una medaglia coniata a Napoli durante il regno dei Savoia. Non trovi? L'articolo è di circa due mesi fa apparso su Panorama Numismatico. Per motivi di spazio abbiamo provveduto a spostare l'appendice on-line anzichè nella rivista, con l'autorizzazione dell'editore.

Per quanto concerne poi la quotazione commerciale delle medaglie napoletane, devo darti ragione, rispetto alle medaglie di altri stati sono tra le più care, ma nel passato erano le più economiche. Un mio amico mi disse un giorno che negli anni '80 al mercatino numismatico di Via Foria a Napoli si trovavano facilmente sui banchetti. Questo balzo in avanti è dovuto al fatto che sono opera di grandi artisti incisori. Ci sono molti antiquari, anche all'estero, che trattano medaglie napoletane per via dei loro incisori già noti nel mondo dell'arte.

Da convinto meridionalista quale sono, posso soltanto dirti che una situazione di tale apprezzamento delle medaglie napoletane e siciliane (ma soprattutto monete) non può fare altro che rendere orgogliosi tutti noi del sud, e soprattutto gli italiani in generale, perchè dal Po in giù l'Italia c'era e c'è ............ ed è anche grande.

p.s. Nella Napoli dell'800 gli incisori si scatenavano sulle medaglie perchè solo su di esse avevano l'opportunità di mettere la propria firma e di entrare nella storia, sulle monete, tranne che in casi rarissimi, non troviamo alcuna firma.

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Spero che ti sia piaciuto l'articolo su Santa Pulcheria. E' una medaglia coniata nel 1862 e che nasconde delle particolarità davvero insolite per una medaglia coniata a Napoli durante il regno dei Savoia. Non trovi?

Sono davvero impressionato dalla quantità di indizi che in questa medaglia farebbero alludere ad una fedeltà ribadita di Arnaud per i sovrani napoletani.

La moltitudine di gigli, la croce gigliata dell'Ordine nonchè la citazione di "Provvidentissima" al rovescio mi sembrano tutte evidenti testimonianze in tal senso.

Del resto conosciamo bene Arnaud e la sua incondizionata fedeltà al regno: come bene hai detto nell'articolo proposto su Santa Pulcheria, il suo talento trovò la massima espressione artistica grazie ai Borbone di Napoli.

Personalmente rimango affascinato dalla medaglia che egli approntò per il congresso degli scienziati del 1845, ... è semplicemente fantastica !

Eccola ritratta dal sito della prossima asta Artemide (base d'asta € 2'000)

A presto, Mauro.

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Per quanto concerne poi la quotazione commerciale delle medaglie napoletane, devo darti ragione, rispetto alle medaglie di altri stati sono tra le più care, ma nel passato erano le più economiche. Un mio amico mi disse un giorno che negli anni '80 al mercatino numismatico di Via Foria a Napoli si trovavano facilmente sui banchetti.

conoscevo bene quel mercatino, un tempo ben frequentato da collezionisti di monete, francobolli e cartoline.

a quel tempo ero studente ma questo non mi esonera dalle mie responsabilità ... avrei dovuto prestare più attenzione post-5560-1269868678,86_thumb.gif

... ma si sa che l'età della ragione spesso non coincide con quella dell'adolescenza ...

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Caro Mauro, Luigi Arnaud fu un artista di ineccepibile bravura. Tuttavia, non è possibile affermare con certezza che fosse il migliore in assoluto, devi sapere che in quell'epoca gli artisti incisori facevano a gara per produrre i conii più belli e per ingranziarsi la benevolenza dei sovrani che retribuivano gli incisori nonostante precedentemente avessero stabilito dei compensi inferiori. Prossimamente uscirà un mio studio centrato sulla figura di Luigi Arnaud e saranno resi noti alcuni lavori inediti dell'artista. La medaglia di Santa Pulcheria, vista con la lente di ingrandimento rivela dei particolari incredibili. La figura della Santa che vedi sulla copertina di PN è un super-ingrandimento della medaglia................ da notare (nonostante le minuscole dimensioni) la perfetta inclinazione, plasticità e gioco di luci ed ombre del palmo della mano protesa ............. dal punto di vista artistico perfetta! I gigli ovunque rivelano poi dei retroscena e dei messaggi da vero rompicapo.

Per quanto concerne poi il mercatino di via Foria a Napoli, posso dirti che esiste ancora e che c'è ogni Domenica mattina dalle 7,30 alle 10,30 ma un tempo era frequentato da grandi studiosi a caccia di monete da studio come ad esempio Pannuti...........

sarebbe bello far rivivere quei momenti se, al posto degli speculatori venissero ogni Domenica tutti i giovani numismatici lamonetiani (della zona ovvio) che con la loro voglia di sapere e conoscere diventeranno un giorno dei veri professionisti del settore.

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Caro Mauro, Luigi Arnaud fu un artista di ineccepibile bravura. Tuttavia, non è possibile affermare con certezza che fosse il migliore in assoluto, devi sapere che in quell'epoca gli artisti incisori facevano a gara per produrre i conii più belli e per ingranziarsi la benevolenza dei sovrani che retribuivano gli incisori nonostante precedentemente avessero stabilito dei compensi inferiori. Prossimamente uscirà un mio studio centrato sulla figura di Luigi Arnaud e saranno resi noti alcuni lavori inediti dell'artista.

Del tutto analoga alla situazione che si viveva nello stesso periodo in ambito architettonico-urbanistico riguardo ai livori generazionali che avvolgevano le relazioni interpersonali di ingegneri ed architetti di casa Reale o impiegati presso il Genio Civile. A volte lo spirito di competizione superavano i limiti della decenza e del bon ton: a titolo di esempio potremmo ricordare l'ostruzionismo patito dal famoso Antonio Niccolini, architetto alla corte di Napoli apertamente osteggiato dai suoi colleghi Pietro Valente ed Errico Alvino che ne criticavano il gusto in quanto "esponente di uno stile barocco ... indizio del decadimento delle arti". Evidentemente simili calunnie erano finalizzate solo a determinare la paralisi del Reale Istituto delle Belle Arti di cui il Niccolini ne era il direttore.

Ma l'operato dei professionisti attivi a Napoli per volere più o meno diretto dei regnanti borbonici si attuava anche grazie alla presenza rilaevante di una corposa squadra di tecnici specializzati come Pietro Bianchi, Stefano Gasse, Bartolomeo Grasso, Gaetano Genovese ... ovvero tutti grandi interpreti del neoclassico che seppero dare a Napoli attraversando l'epoca napoleonica fino alla reggenza di Ferdinando II, strutture che ancora oggi rappresentano il meglio dell'architettura del secolo XIX: l'abbellimento del palazzo Reale, il rifacimento del teatro S.Carlo, la villa Reale già inziata da Carlo Vanvitelli, il cimitero munumentale di Poggioreale, il corso Napoleone così come il c.so Maria Teresa, il più lungo d'Europa, per mano del già citato architetto ed urbanista Errico Alvino, primo esempio di "tangenziale" per larghi tratti panoramica.

L'Alvino riuscì poi a riciclarsi nel regime post-unitario dove fu l'artefice di alcune opere con finalità puramente celebrative del neonato regno d'Italia (si veda ad esempio l'obelisco in largo S.Maria a Cappella (poi divenuto "dei Martiri") che intendeva celebrare le quattro rivoluzioni del 1799-1820-1848-1860).

Insomma, un panorama intricato in cui l'eccellenza della scuola del Genio non si esauriva con l'operato dei suoi migliori allievi, ma proseguiva piuttosto in un interminabile lavoro di "ingraziamento" delle simpatie regali, le sole in grado di determinare le fortune ($) di questo o di quello.

Ovviamente Francesco attendo impaziente gli esiti dei tuoi studi sull'incisore Arnaud di cui sono riuscito a raccogliere ben poco dal Web.

Ciao, Mauro.

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Ciao Mauro, un breve cenno su Luigi Arnaud lo diedi in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/54311-libri-e-quotazioni-medaglie-borboniche/page__p__563498__hl__arnaud__fromsearch__1entry563498

Arnaud lavorò anche per Pio IX. Il pontefice commissionò delle medaglie ad Arnaud che ancora oggi sono inedite.

Se ti capita qualche medaglia di questo incisore (anche non napoletana), comprala, non te ne pentirai. Le opere d'arte con il tempo si rivalutano.

Per quanto concerne le opere pubbliche da te accennate, conosco la fama di quegli architetti ed alcune loro opere sono commemorate nelle più belle medaglie napoletane. Dopo il 1860, devi sapere che i Savoia diedero inizio alla damnatio memoriae dell'ex Regno delle Due Sicilie. Il mastodontico c.so Maria Teresa venne rinominato c.so Vittorio Emanuele, il Largo di Palazzo venne rinominato p.zza del (effimero) Plebiscito. L'errore più grave fatto dai Savoia però, è stato quello di staccare dalle cancellate dei vari palazzi reali del sud Italia il Giglio Borbonico per rimpiazzarlo con lo stemma sabaudo (reggia di Caserta o palazzo reale di Napoli). Un gesto questo che ha portato alla casa Savoia non poche sciagure e tutte testimoniate dall'anziana Maria Sofia di Baviera (moglie dello sfortunato Francesco II) morta nel 1925 che prima di morire rilasciò un'intervista.

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carissimi,

mi riallaccio alla felice espressione usata dall'amico Mauro quando parlando di Arnaud fa riferimento alla "incondizionata fedeltà al Regno". Sarebbe interessante iniziare una discussione sulle medaglie date dai Borbone a chi, nelle avverse fortune, dimostrò loro la propria fedeltà.

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Sarebbe interessante iniziare una discussione sulle medaglie date dai Borbone a chi, nelle avverse fortune, dimostrò loro la propria fedeltà.

bella idea.

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Arnaud lavorò anche per Pio IX. Il pontefice commissionò delle medaglie ad Arnaud che ancora oggi sono inedite.

Se ti capita qualche medaglia di questo incisore (anche non napoletana), comprala, non te ne pentirai. Le opere d'arte con il tempo si rivalutano.

Vorrà dire che all'arrivo dei prossimi cataloghi d'asta daremo un'occhiata anche al repertorio di medaglie del Vaticano. Tutto sta ad iniziare ... ;)

L'errore più grave fatto dai Savoia però, è stato quello di staccare dalle cancellate dei vari palazzi reali del sud Italia il Giglio Borbonico per rimpiazzarlo con lo stemma sabaudo (reggia di Caserta o palazzo reale di Napoli). Un gesto questo che ha portato alla casa Savoia non poche sciagure

Credimi, ma ogni volta che passo per largo di Palazzo non posso fare a meno di guardare quelle ringhiere.

non si capisce proprio perchè le amministrazioni comunali non cominciano a pensare di ripristinare i simboli originali laddove erano presenti.

Eppure i Savoia non ci sono più ... e la Repubblica così com'è non mi sembra in pericolo se rimettessimo un po' di gigli in giro per il Regno.

eccole ringhiere ricordate da Francesco.

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ed ecco due link moolto interessanti sui gigli che furono ...

http://www.facebook.com/note.php?note_id=103088527054

http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3563

comunque sono anche dell'idea che andrebbe rivista nel complesso tutta la toponomastica della città di Napoli.

non è giusto che a più di un secolo di distanza siamo ancora zeppi di riferimenti alle mistificazioni risorgimentali e ad una dinastia con cui non abbiamo mai avuto alcun legame storico.

magari cominceremo da una petizione on line ...

a presto,

Mauro

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Modificato da mper
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Bellissima Discussione e spero vivamente che non si fermi ma vada avanti con successo.

Adesso provo ad aggiungere qualcosa di personale. Penso infatti che nella medaglistica borbonica la medaglia che coniughi al meglio il GIGLIO alla Casa Borbonica sia quella per la fedeltà della Città di Pizzo Calabro. Su questa medaglia c'è un articolo molto bello ed interessante sul portale del sud. Giglio che ritorna spesso anche su medaglie di coniazione privata come quelle per i Facchini di Dogana (si veda Ricciardi). Credo infine, che l'apoteosi si possa trovare nella medaglia che ha dedicato l'incisore Barone a Ferdinando II. Stupenda medaglia dove compare Ferdinando II con un volto non più giovanile o maturo, ma negli ultimi mesi di vita.

Per quanto riguarda le medaglie di Francesco II, sono da ritenere tutte molto rare, vista la brevità del regno di quest'ultimo.

In sintesi, possono essere considerate una rarità nella rarità...

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Ottimo l'intervento di Michelangelo e soprattutto, ottimo l'intervento di Mauro su questi link ed immagini che ha avuto il coraggio di postare, se l'avessi fatto io sarei stato etichettato come il solito meridionalista legittimista, visto che l'ha fatto Mauro non possiamo fare altro che comprendere come oggi, a differenza di anni fa, gli italiani siano bene informati. Spero soltanto che un giorno, i discorsi che vengono fatti sul nostro glorioso passato siano resi pubblici anche nelle scuole, dove ai ragazzi vengono ancora raccontate frasi tipo "Garibaldi scacciò finalmente gli oppressori dal Sud" o "i Savoia fecero l'Italia, liberando il Meridione dai Borbone" ............... ma oppressori di chi? Liberati da chi?

A chiunque vi dice che i Borbone erano dispotici, oppressori o ignoranti mostrate questo video

e fatemi sapere.

Ritornando alla medaglia di Luigi Arnaud per Santa Pulcheria desideravo far notare quanto l'incisore fu bravo a mascherare la croce dell'Ordine Costantiniano nella medaglia. Quest'ordine cavalleresco http://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_Costantiniano_di_San_Giorgio_(Napoli) . Vi pare una cosa normale che su una medaglia napoletana del 1862 vi sia un simbolismo legato alla dinastia borbonica? ohmy.gif L'incisore non avrebbe dovuto mettere qualche riferimento all'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro? wink.gifhttp://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_dei_Santi_Maurizio_e_Lazzaro Che rompicapo!

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Spero soltanto che un giorno, i discorsi che vengono fatti sul nostro glorioso passato siano resi pubblici anche nelle scuole, dove ai ragazzi vengono ancora raccontate frasi tipo "Garibaldi scacciò finalmente gli oppressori dal Sud" o "i Savoia fecero l'Italia, liberando il Meridione dai Borbone" ............... ma oppressori di chi? Liberati da chi?

A chiunque vi dice che i Borbone erano dispotici, oppressori o ignoranti mostrate questo video http://www.youtube.c...h?v=WE-h12f-Mfs e fatemi sapere.

G R A N D E ..!!

il tuo intervento così come il video che hai proposto: in particolare quest'ultimo mi è sembrato proprio efficace, didattico, che non ammette repliche.

e poi il commento di Alberto Angela lo rende ancora più sostanzioso.

---

Tornando alle medaglie, sarebbe bello se si proponessero dei topic da dedicare a quelle che maggiormente si prestano ad essere discusse per l'importanza del soggetto celebrato o per le speciali abilità tecniche dimostrate nell'incisione o ancora per i misteri celati come quelli nella medaglia di S.Pulcheria ... magari presentando i threads in forma organica e compatta a tutto vantaggio della fruibilità dell'opera.

Una medaglia che mi ha davvero impressionato è quella dedicata al Bacino di Raddobbo in cui, se non ricordo male, grazie a particolari tecniche di realizzazione, si riuscì a ricreare uno scenico effetto 3D del ritratto.

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Caro Francesco volevo rassicurarti sul lavoro svolto dagli insegnanti, io posso portare la mia modesta testimonianza come tu ben sai, fatta di anni di sacrificio, nella speranza di aver donato, esperienze didattiche,attraverso racconti storico-artiscici, privi di banali episodi conosciuti o letti sui vari testi scolastici. Mi son sempre prodigato, nel raccontare fatti ed avvenimenti meno noti alla storiografia, ma più reali, rubati qua e là, dai vecchi saggi di paese, o da insegnanti che come me, hanno sempre coltivato lo studio incessante verso il vero! Stai trasmettendo, sempre più un'interesse verso la medaglistica, fatta di nozioni conoscitive, che in alcuni casi sorpassa la monetazione, di questo staordinario e mistico periodo, complimenti anche ai diversi interventi che hanno supportato tale discussione.

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