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Tempio di Venere e Roma


Illyricum65

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Come descritto nel sottotitolo, contribuisco con un altro tempio...

TEMPIO DI VENERE E ROMA

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il tempio di Venere e Roma (templum Veneris et Romae) era il più grande tempio conosciuto dell'antica Roma. Situato nella parte est del Foro romano occupa tutto lo spazio tra la basilica di Massenzio e il Colosseo. Era dedicato alla dee Venus Felix (Venere portatrice di buona sorte) e Roma Aeterna.

Precedentemente si trovava in questo sito l'atrio della Domus Aurea di Nerone, dove era collocato il colosso dell'imperatore, un'enorme statua bronzea alta 35 metri più la base. Quando Adriano decise la costruzione del tempio, procedette a ridedicare la statua al dio Sole e la fece spostare, con l'aiuto di ventiquattro elefanti. I saggi archeologici al di sotto del tempio hanno trovato i resti di una ricca casa di età repubblicana.

L'architetto del tempio fu lo stesso imperatore Adriano. La costruzione, iniziata nel 121, fu inaugurata ufficialmente da Adriano nel 135 e finita nel 141 sotto Antonino Pio. L'opera venne aspramente criticata dall'architetto imperiale Apollodoro di Damasco, che pagò con la vita la sua audacia. Cassio Dione Cocceiano narra così la vicenda: Gli fece recapitare i disegni del tempio di Venere e Roma per fargli vedere come una così grande opera potesse essere realizzata anche senza il suo aiuto, e chiedendogli se il progetto dell'edificio fosse di suo gradimento. L'architetto nella sua risposta dichiarò, come primo punto, che si sarebbe dovuto costruire il tempio su di un piano sopraelevato e che si sarebbero dovuti creare locali sottostanti, di modo che esso avrebbe potuto meglio dominare la Via Sacra dalla sua posizione rialzata, e avrebbe potuto anche accogliere macchine teatrali nei suoi scantinati cosicché, potendole tenere nascoste, sarebbe stato possibile introdurle nell'adiacente teatro (Colosseo) senza essere viste in anticipo. Come secondo punto, a proposito delle statue delle dee, disse che erano state fatte troppo grandi per l'altezza delle loro celle. "Di fatto," osservò, "se le dee volessero alzarsi dai loro troni e andar fuori, sarebbero impossibilitate a farlo." Quando egli scrisse tutto questo ad Adriano così, senza mezzi termini, l'imperatore ne fu irritato, e a maggior ragione dispiaciuto, per il fatto che era ormai troppo tardi per poter rimediare agli errori in cui era caduto, e non volendo contenere né la sua rabbia né il suo rincrescimento, lo fece uccidere. Sempre lo stesso autore spiega che i rapporti di Apollodoro con l'imperatore erano pessimi fin da quando, molti anni prima, mentre parlava di architettura con Traiano, egli si era rivolto ad Adriano, che lì presente l'aveva interrotto con alcune osservazioni, dicendogli di andarsene e aggiungendo: "Tu di queste cose non capisci niente."

Danneggiato dal fuoco nel 307, fu restaurato dall'imperatore Massenzio. Un ulteriore restauro fu eseguito sotto Eugenio, un effimero usurpatore (392-394) contro Teodosio I, la cui politica mirava alla restaurazione dei culti pagani.

Nel IX secolo un terremoto distrusse il tempio.

Si tratta del tempio più grande di Roma e forse dell’antichità: lungo 164 metri, alto 33 metri, con colonne alte 18 metri. Collocato di fronte al Colosseo sulla via Sacra, la facciata presentava addirittura dieci imponenti colonne di porfido in stile corinzio. Il tempio era dedicato ad un doppio culto, Venere e Roma, voluto da Adriano per rinforzare la fede nei valori tradizionali romani. Il tempio compare con numerose varianti su sesterzi di Adriano ed Antonino Pio, non su aurei o denari, forse per il modulo ristretto di questi ultimi.

Posto su un podio che misurava 145 metri in lunghezza e 100 metri in larghezza, il peristilio misurava 110 x 53 metri. Due doppi colonnati sui lati lunghi cingevano poi l'area sacra, con dei propilei al centro. Alcune delle colonne in granito della prima fase adrianea tutt'ora esistenti facevano parte di questi portici.

La peristasi del tempio è scomparsa e ne resta solo traccia in pianta, dove sono state collocate siepi di bosso e comprendeva originariamente dieci colonne sui lati brevi (tempio decastilo) e ventidue sui lati lunghi seguendo lo schema dei templi dipteri[3] e quattro davanti ai pronai.

Lo stilobate con gradini seguiva uno stile tipicamente greco, come in auge al tempo di Adriano. Il tempio consisteva in due cellae adiacenti, orientate simmetricamente verso l'esterno con la parete di fondo adiacenti. Originariamente non avevano abside ed avevano un copertura piana a travi lignee: le attuali absidi e le volte furono aggiunte dal restauro di Massenzio. Ognuna delle celle ospitava la statua di un dio: Venere, la dea dell'amore, e Roma, la dea che personificava lo Stato romano, ambedue sedute su un trono.

La cella ovest, dove si trovava la statua di Roma, venne inglobata nell'ex convento di Santa Francesca Romana, che oggi ospita l'Antiquarium del Foro. Grandi colonne in porfido ne scandiscono le pareti e fiancheggiano l'abside. È visibile un tratto di pavimento originale e una parte del basamento in laterizio della statua. Altre colonnine in porfido poste su mensole inquadrano le nicchie dove erano collocate altre statue, secondo uno schema decorativo tipico dell'epoca imperiale che si trova anche nella basilica di Massenzio e nella ricostruzione dioclezianea della Curia Iulia.

La cella est, visibile dall'esterno, è peggio conservata, ma resta una parte degli stucchi del catino absidale.

Alcuni dati contrastano con altri provenienti da altre fonti:

Dal link: http://www.sesterzio.eu/rovesci/templi.htm

Sottoposto forse a ristrutturazioni, il tempio ricompare su antoniniani di Probo, ove le colonne sembrano però di tipo ionico. Il tempio fu chiuso da Valentiniano II nel 391 ed il luogo abbandonato alla rapina e al decadimento. Per secoli le sue possenti strutture divennero cave di pietra, fino a lasciare le scarne fondamenta che vediamo oggi.

Allego pianta del tempio e veduta dal Colosseo del tempio allo stato attuale.

Ciao

Illyricum

:)

PS: mi scuso per l'errore nel titolo... ma non riesco a correggerlo ormai! :(

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E continuo con alcune monete tratte dal consueto link

http://www.sesterzio.eu/rovesci/templi.htm

a) Antoninus Pius, RIC 622, 141 A.D.

b ) Philippus I, RIC 25 b, 248-249 A.D.

(segue)

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Edited by Illyricum65
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Ed infine un antoniniano di Probus, RIC 765.

Ciao

Illyricum

;)

PS: questo è quanto ho trovato in rete. Un dubbio però m'assilla:

Sottoposto forse a ristrutturazioni, il tempio ricompare su antoniniani di Probo, ove le colonne sembrano però di tipo ionico.

Va bene la ristrutturazione ma 4 colonne dove son finite? Forse sacrificate dall'incisore per le dimensioni ridotte del tondello rispetto a quello del sesterzio?:blink:

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Edited by Illyricum65
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Dopo aver scritto quanto sopra, vi segnalo il link

http://penelope.uchicago.edu/Thayer/I/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/Forum_Romanum/_Texts/Huelsen*/2/42.html

molto interessante per il Tempio di Venere e Roma e tratto dal testo

Il Foro Romano - Storia e Monumenti

da Christian Hülsen

pubblicato da Ermanno Loescher & Co

Editori di S. M. la Regina d' Italia

1905

Stagionato... ma buono.

Ciao

Illyricum

;)

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Grazie mille Illyricum per questa esposizione! :)

E' impressionante notare come nella moneta di Probo la statua assomigli a quella che doveva essere l'Atena Parthenos greca ma seduta.

Per quanto riguarda le 6 colonne io credo che il Tempio sia stato restaurato come esastilo, e credo che lo pensi anche chi ha curato l'esposizione al pubblico dei resti, visto che come si può notare nella foto che hai postato, si vedono solo 6 colonne.

Si conosce qualche avvenimento catastrofico dal nei 100 anni dal 141 al 248? Di sicuro la diminuzione di 4 colonne non avviene per una semplice ristrutturazione.

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secondo me le colonne centrali venivano eliminate solo nello studio della moneta, cosi da aprire la vista alla statua altrimenti sita nel pronao

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A ) E' impressionante notare come nella moneta di Probo la statua assomigli a quella che doveva essere l'Atena Parthenos greca ma seduta.

Per quanto riguarda le 6 colonne io credo che il Tempio sia stato restaurato come esastilo, e credo che lo pensi anche chi ha curato l'esposizione al pubblico dei resti, visto che come si può notare nella foto che hai postato, si vedono solo 6 colonne.

B ) Si conosce qualche avvenimento catastrofico dal nei 100 anni dal 141 al 248? Di sicuro la diminuzione di 4 colonne non avviene per una semplice ristrutturazione.

A ) Roma di solito nella monetazione imperiale è corazzata,seduta su corazza/scudo o semplicemente trono, rivolta a sinistra, reggente il globo o la Vittoria in una mano ed uno scettro/lancia nell'altra.

Questa mi pare corazzata, seduta su trono (coperto dalla veste), reggente la Vittoria e lo scettro. Di anomalo c'è il fatto che le gambe siano in posizione frontale e non rivolte lateralmente come di consueto per l'epoca ma potrebbe essere semplicemente che la statua si presentava seduta frontalmente rispetto all'orante.

Le colonne sono state rinvenute durante gli scavi dei Fori Imperiali e quando possibile rialzate. Potrebbe anche trattarsi dei resti della spoliazione tardoantico-medioevale... Quanto marmo è finito nelle calcare per farne calce... :(

B ) Non ho trovato nota di eventi sismici di una certa intensità tra il 141-248 AD e coinvolgenti l'Urbe.

secondo me le colonne centrali venivano eliminate solo nello studio della moneta, cosi da aprire la vista alla statua altrimenti sita nel pronao

In base a quanto sopra lo ritengo anch'io anche perchè nella pianta non risulta siano stati spostati gli alloggiamenti dei 10 rocchi inizialmente impiantati. Togliere i 4 centrali mi pare tecnicamente difficile e pericoloso per la stabilità della struttura. Più facile una "licenza d'incisore" al fine di consentire la visione dell'interno della cella e quindi la divinità ivi esposta e a cui è dedicato il conio.

Ciao

Illyricum

:)

Edited by Illyricum65
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Togliere i 4 centrali mi pare tecnicamente difficile e pericoloso per la stabilità della struttura.

aggiungo che non è tecnicamente difficile, ma addirittura impossibile togliere le quattro colonne centrali, per un motivo semplice: la soprastante trabeazione ( Trabeazione: parte orizzontale sovrastante il capitello, costituita da cornici,architrave e fregio ) non avrebbe più avuto punti di appoggio poichè ogni elemento aveva una lunghezza di tot metri, visto che il peso di svariate tonnellate per metro cubo del calcare non avrebbe permesso di eccedere in lunghezza, anche perchè i meccanismi di approvigionamento, di trasporto e di sollevamento degli elementi lapidei erano ovviamente inferiori a quelli odierni, si basavano su leve e carrucole; ma soprattutto, se anche avessero osato costruire un architrave in un un unico pezzo ( cosa impossibile ) non avrebbe retto al peso proprio e a quello dei soprastanti timpano e copertura, POICHE' LA PIETRA RESISTE MAGNIFICAMENTE A COMPRESSIONE E QUASI PER NIENTE A TRAZIONE, per questo motivo l'invenzione del cemento armato o meglio conglomerato cementizio è una delle più grandi in campo edilizio dei nostri giorni, perchè all'elemento pietra , cioe cemento + inerti, si aggiunge l'elemento ferro, che insieme formano un elemento che resiste magnificamente a trazione, se ben dimensionato. Quando i romani volevano distanziare gli elementi verticali tra loro ( in questo caso le colonne, ma potrebbero essere anche plinti o pilastri ) utilizzavano un'altra struttura portante, più solida dell'architrave, ereditata dagli etruschi : 'L'ARCO. Ad esempio, la costruzione del colosseo si basa sull'uso dell'arco e della volta, che altri non è che un arco che gira sul suo asse o chiave, il pantheon è un altro esempio dell'uso dell'arco, anzi un grande esempio! Dopo il pantheon, per attendere dall'uomo l'edificazione di una cupola che abbia dimensioni maggiori, bisogna arrivare al rinascimento col brunelleschi e il suo capolavoro: la cupola di santa maria del fiore a firenze.

Scusate se mi sono prolungato un pò, ma sono stato assistente universitario di una materia chiamata degrado e diagnostica dei materiali nell'edilizia storica, poi la vita mi ha portato a fare altre cose per questioni di natura pratica, ma ovviamente è rimasta un pò di nostalgia...

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Osservando più attentamente la moneta, e come è rappresentato il Tempio, concordo con voi sull'ipotesi "Libertà d'autore". In effetti disegnare un decastilo comprensivo di statua non deve essere stata una cosa facile. Mi ha tradito la fotografia del Tempio dal Colosseo.

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Togliere i 4 centrali mi pare tecnicamente difficile e pericoloso per la stabilità della struttura. Più facile una "licenza d'incisore" al fine di consentire la visione dell'interno della cella e quindi la divinità ivi esposta e a cui è dedicato il conio.

aggiungo che non è tecnicamente difficile, ma addirittura impossibile togliere le quattro colonne centrali, per un motivo semplice: la soprastante trabeazione ( Trabeazione: parte orizzontale sovrastante il capitello, costituita da cornici,architrave e fregio ) non avrebbe più avuto punti di appoggio poichè ogni elemento aveva una lunghezza di tot metri, visto che il peso di svariate tonnellate per metro cubo del calcare non avrebbe permesso di eccedere in lunghezza, anche perchè i meccanismi di approvigionamento, di trasporto e di sollevamento degli elementi lapidei erano ovviamente inferiori a quelli odierni, si basavano su leve e carrucole; ma soprattutto, se anche avessero osato costruire un architrave in un un unico pezzo ( cosa impossibile ) non avrebbe retto al peso proprio e a quello dei soprastanti timpano e copertura....

Scusate se mi sono prolungato un pò, ma sono stato assistente universitario di una materia chiamata degrado e diagnostica dei materiali nell'edilizia storica...

Non devi mica scusarti, anzi, hai dato delle chiare motivazioni tecniche all'ipotesi di cui sopra e che non potevo comprovare, avendo culturalmente delle basi di tecnica costruttiva... alquanto sommarie!

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao

Illyricum

:)

ciao anche a te Illyricum, sono onorato di essere iscritto in questo forum tra gente competente e appassionata come voi, con un unico rammarico, avrei dovuto farlo prima :P

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Ciao,

mi permetto di postare questo denario di Adriano Romae Aeternae

raffigurante sul R la statua di Roma presente nel Tempio di Venere.

Grande Illyricum!

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Edited by mika
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  • 1 month later...

Seguentemente a segnalazione da parte dell'amico Tacrolimus che ringrazio per l'informazione, posto il seguente denario di Geta, al fine di ampliare la galleria di monete.

Geta. Caesar, AD 198-209. Denarius (Silver, 3.25 g 6), Rome, 206. P SEPTIMIVS GETA CAES Bare-headed and draped bust of Geta to right. Rev. ROMAE AETERNAE Roma seated facing in the center intercolumniation of a hexastyle temple with a statue at the base of each column; in the pediment, Jupiter standing between two reclining figures. BMC p. 247, * = Cohen 176 = Hill 788 = RIC 54 (all citing the specimen in Paris). RCV 7199 (also presumably referring to the Paris piece, but this is not clear). Extremely rare and of great importance. A clear and remarkably well preserved example. Extremely fine. The reverse of this coin shows the Temple of Roma and is remarkable for the great detail the die cutter has managed to show on such a small flan. It is also one of he rarest of all Severan denarii, of which only the specimen in Paris seems to have been known previously (all references to the type in literature go back to that piece). The same reverse also appears on an apparently unique aureus of Caracalla (BMC p. 210, ‡ = Calicó 2810 = Hill 780 = RIC 143A, all referring to a piece that appeared in the NCirc of 1925). Tratto da CoinArchives.com

Ciao

Illyricum

:)

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Edited by Illyricum65
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ma la cosa che mi incuriosisce di più in questa moneta è l'egida che ha l'imperatore al collo.

Secondo voi quale potrebbe essere la classificazione di questa moneta?

grazie, Antonia

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Ciao,

di sesterzi ROMA AETERNAE di Antonino Pio ci sono più tipi; quello con il tempio senza la figura centrale è il 622. Di questo a sua volta esitono 3 varianti a seconda del tipo di busto. Il tuo è uno di questi tre.

Ciao

Illyricum

;)

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  • 11 years later...
Il 30/4/2010 alle 14:38, mika dice:

Ciao,

mi permetto di postare questo denario di Adriano Romae Aeternae

raffigurante sul R la statua di Roma presente nel Tempio di Venere.

Che grande Illirico!

post-10757-1272631084,41_thumb.jpg

Ciao, ho trovato anche io la stessa moneta, sapresti dirmi se alla fine hai trovato altre informazioni riguardanti essa?

 

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Supporter

@razoming

Innanzi tutto benvenuta/o in sezione imperiali.

Come vedi la discussione a cui ti sei allacciata/o e' molto vecchia (anche se davvero molto interessante), di ben 11 anni fa. Difficile ricostruire (dopo così tanto tempo)  il filo logico,  considerando anche che la moneta a cui tu fai riferimento non rimanda direttamente all'argomento della discussione (Il tempio di Venere e Roma) se non per la legenda.

Ti consiglio quindi di aprire una nuova discussione con le foto della tua moneta o qui (se hai già bene identificato la moneta e vuoi approfondirne lo studio dal punto di vista numismatico, storico...) o nella sezione "Identificazioni" se ti interessa esclusivamente capire di che moneta si tratti e quindi identificarla.

Come regola generale e' comunque sempre bene non attaccarsi a discussioni precedenti, soprattutto se molto vecchie, anche per dare una maggior visibilità alle tue monete o agli argomenti che ti interessa approfondire.

Magari, nella tua discussione, puoi fare un collegamento a questa.

Comunque, non preoccuparti; all'inizio pare tutto un po' complicato, ma in realtà e' molto semplice. E poi ci siamo noi ad aiutarti: se hai dubbi, chiedi pure.

Buona serata da Stilicho

 

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Supporter

Questo sicuro. 

Il forum è una vera miniera. 

Buona giornata da Stilicho 

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