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IGNORED

emissione aurea di Mazaios


fra crasellame

Risposte migliori

Posto anche qui, magari con maggiore successo... ma non ci spero. Ma almeno condivido con chi interessato delle belle monete.

Leggendo "Forgotten Empire" (Curtis, J E; Tallis, N, Forgotten Empire: The world of Ancient Persia, London, BMP, 2005), questa moneta è attribuita alla monetazione civica di Tarso sotto Mazaios (Mazday) come satrapo della Cilicia. Ma non c'è il suo nome sulla moneta. Altro particolare è l'iscrizione in aramaico BAL (Baal) e non BALTRZ (Baaltars o Baal di Tarso), con un ankh nella mano. Mi chiedo se l'attribuzione del libro sia corretta... L'unica emissione aurea che conosco di Mazaios è il doppio siglos coniato a Babilonia sotto l'autorità di Alessandro Magno

Ho chiesto al British: nulla; ho osato disturbare eminenti studiosi: ma nulla su questa monetina che pesa proprio quanto un darico (8,41 grammi).

AN00029637_001_l.jpg

AN29637001

© The Trustees of the British Museum

Department: Coins & Medals

http://www.britishmuseum.org/research/search_the_collection_database/search_object_details.aspx?objectid=1276441&partid=1&IdNum=1937%2c0606.18&orig=%2fresearch%2fsearch_the_collection_database%2fmuseum_no__provenance_search.aspx

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Dunque. Una piccola coniazione di monete d'oro se l'era permessa Pixodaros in Caria, ma si sa che gli Ecatomni fanno storia un po a parte in quanto ad autonomia rispetto al potere del Gran Re. Altrimenti era assolutmente escluso che un dinasta locale o satrapo o karanos potesse coniare oro.

Ed allora come si spiega questa monetina custodita al British ?

Mazaios ha coniato parecchio e le sue emissioni sono sia "karaniche" che civiche (in quanto satrapo) a differenza dei suoi predecessori (Tiribazos, Farmanazo e Tarkumuwa). Ma escludo che questa moneta sia stata coniata a Tarso e che sia un'emissione civica.

Alcuni elementi. Il peso è quello di un darico (8,41 grammi). L'iconografia ricorda molto quella dei primi stateri di Mazaios, il leone che attacca il cervo (che il Newell propone come primo gruppo in virtù del quadrato incuso che delimita la scena del leone in alcune emissioni). MA ci sono alcune differenze.

Primo: Baal non tiene nella mano un grappolo d'uva ed una spiga ma un ankh (egizio ?).

Secondo: la scritta in aramaico indica solo BAL e non BALTRZ (Baal di Tarso).

Terzo: la lettera aramaica (credo una "Y") nel campo sopra il leone ed il cervo. Lettera che ho ritrovato su alcuni stateri di Mazaios al tipo col leone attribuiti alla zecca di Myriandros.

Quarto: non compare il nome di Mazaios.

La mia idea, anche se con scarsissimi elementi, è quella che questa moneta sia stata coniata nel periodo che va dal 333 al 331 a.C. cioé tra la battaglia di Isso (333 a.C.) e quella di Gaugamela (331 a.c.). Oppure subito appena dopo.

Altra bella domanda è... ma è da attribuire a Mazaios ?

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Inviato (modificato)

Una risposta, o meglio, ulteriori elelementi che corroborano la mia idea provengono dalla lettura del volume di Olivier Casabonne, La Cilicie à l'époque achéménide, "Persika" 3, de Boccard, 2004.

Prima ipotesi: si conoscono alcune emissioni di Pumiathon da Kition con un peso di quasi mezzo darico (4,14 grammes) ed un'iconografia che al R/ richiama la prima serie di doppi sigloi di Mazaios (leone che attacca un cervo)

59689.jpg

http://www.acsearch.info/record.html?id=59689

Queste emissioni, assieme a queste oggetto di questa discussione ed a quelle di Evagora II, potrebbero essere quelle destinate a finanziare la campagna contro Cipro diretta dal satrapo ecatomnide Idrieus (351 BC).

Seconda ipotesi (più accreditata dal Casabonne): considerando i legami di stile (vedi Le Rider 1997) tra il Ba'altars della prima serie dei doppi sigloi di Mazaios e gli Zeus delle prime emissioni tarsiote di Alessandro il Grande, si potrebbero considerare le monete di Mazaios con leone che attacca un cervo più tarde. Quindi questa emissione aurea potrebbe essere un'emissione della "Resistenza" alla conquista macedone. In questo periodo il potere centrale del Gran Re è in crisi e la domanda di un nominale forte è pressante. E non si tratterebbe di un fenomeno isolato: K. Konuk ricorda l'ipotesi di un darico con un lettera caria che potrebbe essere stato coniato a Salmakis nel 334 aC.

baalze10.jpg

Modificato da fra crasellame
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Fra complimenti! Non mi permetto di aggiungere niente perché non conosco la monetazione in questione; volevo solo darti segno "tangibile" che ti leggo con estremo piacere....:)

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Fra complimenti! Non mi permetto di aggiungere niente perché non conosco la monetazione in questione; volevo solo darti segno "tangibile" che ti leggo con estremo piacere....:)

Quoto in pieno! anch'io leggo volentieri i tuoi scritti complimenti!

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