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Massimiano - Radiato Post Riforma


Mirko8710

Risposte migliori

Salve a tutti! Era da un po' che non postavo una monetina e oggi vorrei mostrarvi un radiato di Massimiano.

La moneta, che acquistai a Verona questo Maggio, si presenta molto gradevole alla vista, il ritratto è molto gradevole ed il rovescio è completamente visibile con legende pressoché complete.

Marco Aurelio Valerio Massimiano Erculio - Massimiano, Radiato

Al D/ IMP C M A MAXIMIANVS PF AVG, busto radiato e barbuto dell'Imperatore rivolto a destra, corazzato.

Al R/ CONCORDIA M-ILITVM, l'Imperatore, che riceve una Vittoria su Globo da parte di Giove.

Nel campo, al centro, K A Cyzicus, prima officina.

Cyzico, 295-299 d.C.

RIC VI 15b, C2

IMP (erator) C (aesar) M (arcus) A (urelius) MAXIMIANVS P (ius) F (elix) AVG (ustus)

Massimiano, nacque a Sirmio, in Serbia. Come sappiamo ebbe una carriera militare esaltante, raggiungendo numerosi traguardi e ricevendo svariati titoli onorifici.

Fu nominato Augusto d'Occidente da Diocleziano nel 286 d.C., dopo aver servito per lui come Cesare.

Salito al trono vinse contro gli Alemanni, i Bagaudi, i Germani, fino a ritirarsi dopo queste numerose vittorie in Italia fino al 305, anno in cui, insieme a Diocleziano abdicò.

Di questi anni è la moneta in questione, Massimiano aveva bisogno del suo esercito, fondamentale per lui per ogni sua vittoria, senza dimenticare gli 8 imperatori susseguitesi dal 270, dopo la morte di Claudio II sino a Diocleziano; in 14 anni una media di neppure due anni a Imperatore, segno che gli eserciti non erano molto propensi a sottostare a personaggi poco capaci.

Finito il 306 Massimiano ritornò Augusto, per aiutare suo figlio Massenzio che si era appena ribellato a Costantino, come sappiamo finì male, perché nel 310 dopo aver tentato di deporre il figlio di Costanzo Cloro (una volta cesare di Massimiano stesso) gli venne imposto di uccidersi in quel di Marsiglia. Massimiano in questo periodo subì anche una sorta di Damnatio Memoriae, ritirata dopo la sua morte, divinizzandolo.

La figura allegorica che notiamo al rovescio è senz'altro riferita a Giove che augura successi all'Imperatore, donando la bellissima Vittoria alata sopra a quel globo altre volte identificato come lo stesso Impero.

Passando ad aspetti tecnici della moneta, questa della riforma di Diocleziano, è la tipologia "leggera", pesante circa 3 gr., che si contraddistingue dalle "pesanti" grazie all'assenza del punto sotto la linea dell'esergo.

A Verona, la moneta fu anche "pesata" con una bilancina per calcolarne il peso specifico e il suo relativo quantitativo di materiale "nobile". Il risultato fu che la moneta è al 75,6% di rame, con le percentuali restanti distribuite per Stagno e forse, Zinco. Per questo dato ringrazio Centurioneamico.

Voglio segnalare, infine, una bellissima discussione di gpittini sull'argomento Concordia, che merita di essere letta!

La Concordia

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Modificato da Mirko8710
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Comune... ma bella!

Il risultato fu che la moneta è al 75,6% di rame, con le percentuali restanti distribuite per Stagno e forse, Zinco. Per questo dato ringrazio Centurioneamico.

Per quanto riguarda la lega componente, hai forse qualche riferimento biblio/web sulle percentuali dei vari metalli nelle leghe di follis e antoniniani?

Io non ne ho trovato alcuno! :(

Ciao

Illyricum

:)

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Per quanto riguarda la lega componente, hai forse qualche riferimento biblio/web sulle percentuali dei vari metalli nelle leghe di follis e antoniniani?

Io non ne ho trovato alcuno! :(

Ciao

Illyricum

:)

Purtroppo no...anche a me piacerebbe saperne di più su questo argomento. In realtà un piccolo sacrificio sarebbe quello di acquistare la bilancina in questione....e mettersi a misurare tutte le monetine del caso.....verrebbe fuori un gran lavoro....

Tra l'altro si misurarono altre monete, quali una Civetta con 93% di argento....e un asse di Nerone se non ricordo male....ma di quest'ultimo non ricordo le percentuali.

Modificato da Mirko8710
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A Verona, la moneta fu anche "pesata" con una bilancina per calcolarne il peso specifico e il suo relativo quantitativo di materiale "nobile". Il risultato fu che la moneta è al 75,6% di rame, con le percentuali restanti distribuite per Stagno e forse, Zinco. Per questo dato ringrazio Centurioneamico.

Trovo stupefacente come si possa stimare la composizione di una lega complessa (non binaria) da una misura di densità.

A puro titolo di esempio posto qualche dato tratto da una pubblicazione del BM su alcune frazioni radiate coniate tra il 295 ed il 305 d.C. (Occasional paper n. 120: metal analyses of roman coins minted under the empire).

Una CONCORDIA MILITVM di Diocleziano, RIC 19a (Cizico) aveva la seguente composizione: Cu 93.96%, Pb 3.43%, Sn 0.71, Ag 0.12%; CONCORDIA MILITVM Daia RIC 60b (Alessandria): Cu 96.85%, Pb 1.57%, Ag 0.16%.

Per altri esemplari la % di Cu è sempre dell'ordine del 90% o oltre, lo zinco è presente in quantità trascurabile (0.01%), l'argento è dell'ordine dello 0,1-0,3% ed in due componenti prevalenti (dopo il rame) sono piombo (fino al 5%) e stagno (quest'ultimo in misura minore).

Si tratta di poche misure, ma credo possano dare l'idea dell'ordine di grandezza della composizione di un radiato post riforma coevo al tuo.

Se la lega è composta da Cu, Sn e Pb (con densità sono notevolmente diverse), dovendo determinare 3 variabili non credo sia possibile arrivare a dati di composizione attendibili mediante misure di densità. E' forse per questo che il dato relativo alla % di rame del tuo esemplare sembra ampiamente sottostimato.

Luigi

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Grazie Luigi per il tuo intervento.

Francamente i dati me li ha passati Centurioneamico per mail, perché non ricordavo proprio le percentuali e mi ha dato solo quella del rame. Se magari ci legge potrebbe mandaci anche le altre percentuali, per vedere cosa accade.

Anzi, lo contatto io e non appena mi risponde posto il tutto.

p.s. non ho capito se per stupefacente intendi in senso buono o meno....pardon....:(

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Ma su monete così antiche, dove una parte del volume è costituito da patina, come può essere attendibile questo metodo di "pesatura" per stabilire la percentuale dei metalli della lega?

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Infatti al momento il sistema migliore per misurare la composizione in maniera non distruttiva è l'XRF (Fluorescenza a Raggi X) che però funziona bene solo per monete poco corrose e omogenee. Una misura di densità non consentirà mai di ottenere la composizione di una lega non binaria, come dice giustamente Luigi. Infatti che vuol dire "la moneta è al 75,6% di rame, con le percentuali restanti distribuite per Stagno e forse, Zinco."? Anche per una lega binaria bisogna sapere in partenza quali elementi considerare, altrimenti come si fa a calcolare le percentuali? E una misura di densità non ti dirà mai COSA c'è dentro la moneta, ovviamente...

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Ma su monete così antiche, dove una parte del volume è costituito da patina, come può essere attendibile questo metodo di "pesatura" per stabilire la percentuale dei metalli della lega?

Praticamente estrapolava dalla media del peso della moneta a vuoto, e della moneta in alcool le percentuali del metallo nobile, partendo dalla conoscenza dei pesi specifici dei vari materiali.

La patina non so quanto può influire sinceramente, però diciamo che potrebbe essere una percentuale di errore minima.

La pesatura andrebbe fatta senz'altro su monete messe bene, senza troppe incrostazioni o che altro ovviamente, ma poco di più ne so...e sto praticamente facendo congetture...

Modificato da Mirko8710
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Infatti che vuol dire "la moneta è al 75,6% di rame, con le percentuali restanti distribuite per Stagno e forse, Zinco."?

Qua ho sbagliato io ad esprimermi. :D

La moneta conteneva il 75,6% di rame, e questo è il dato pervenutomi, Stagno e Zinco li ho aggiunti io in base alle mie conoscenze sui probabili materiali nella moneta in maggior quantità.

Aspettiamo i dati completi e poi vi dirò meglio....scusate....:(

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Guarda, la procedura di misura è semplice e fornisce in effetti le percentuali di leghe binarie (di cui siano noti i componenti) nel caso anche qui di materiali non corrosi (più che altro perché gli ossidi portano dentro come minimo un altro elemento - l'ossigeno appunto - e la lega non può essere più considerata binaria). Insomma la pesatura in aria da il peso della moneta, quella in alcool da il peso della moneta meno la spinta di Archimede dell'alcool, che è uguale al volume della moneta per la densità, nota, dell'alcool. Conoscendo quindi peso e volume della moneta si ottiene la sua densità Dmoneta. Questa densità se la lega è binaria (ad esempio argento e rame) è uguale alla densità dell'argento DAg per la sua percentuale in lega più la densità del rame DCu per la sua percentuale. Ma visto che la somma delle due percentuali è 100% (la lega è binaria) si vede subito che:

Dmoneta=DAg*x + DCu * (1-x)

Da cui si ricava facilmente x = (Dmoneta-DCu)/(DAg-DCu) e la percentuale corrispondente di argento è quindi x*100.

Se ci fosse un terzo elemento avremmo una sola relazione per trovare due incognite, e non sarebbe possibile risolverla...

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p.s. non ho capito se per stupefacente intendi in senso buono o meno....pardon....:(

Come ha già spiegato Vince, non è possibile ottenere informazioni sulla composizione di una lega ternaria mediante misura del peso specifico.

Se inchiamo con X, Y e Z le frazioni percentuali dei 3 metalli e con dx, dy, dz e dm le densità dei metalli puri e della moneta (le prime 3 tabellate, la quarta misurata), si possono scrivere solo 2 equazioni:

X + Y + Z = 1

X*dx + Y*dy + Z*dz = dm

Ma le incognite sono 3 e non è possibile risolvere il sistema.

Volendo essere pignoli, oltre Cu, Sn e Pb, andrebbe considerato anche l'Ag (4 incognite, quindi)

Spero di aver spiegato il motivo del mio "stupore".

Luigi

Modificato da tacrolimus2000
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Grazie ragazzi per gli interventi, ora è tutto molto più chiaro.

Oggi ho trovato, per chi interessato, queste analisi su assi del Primo Impero:

Chemical Compositions of Copper-Based Roman Coins. V. Imitations of Caligula, Claudius and Nero

G. F. Carter , M. H. Kimiatek , F. J. Klupacs , Jean-Baptiste Giard, Revue numismatique, 1978, Volume 6 , Numero 20.

Ciao

Illyricum

:)

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  • 2 settimane dopo...

Scusate il ritardo del mio intervento ma, ero in vacanza...:D

Il sistema che abbiamo utilizzato a Verona è quello ideato dall'Ing. Debernardi (CNR Torino) e i cui risultati sono stati pubblicati su "The Celator" e su un'altra rivista italiana di settore (non ricordo quale).

Premesso che io avevo solo il compito di farla testare (non escludo pertanto errori di procedura), tale sistema funziona correttamente su leghe binarie (si devono conoscere a priori le leghe utilizzate), per i motivi elencati chiaramente da Tacrolimus e Vince, mentre c'è sicuramente una percentuale di errore se si considerano monete antiche aventi leghe con più di due componenti.

Debernardi ha dimostrato che sull'argento repubblicano le tolleranze sono piuttosto buone e la misura effettuata è piuttosto valida.

Diversamente, parlando di monete in bronzo con percentuali miste considerevoli (es: 90% Rame, 5% Pb, 3% Sn, 2% altro) la misura finale sarebbe certamente influenzata (principalmente dalla percentuale del piombo a maggior peso specifico) e sicuramente contenere una certa percentuale di errore.

Dovrei andarmi a rivedere i dati di Debernardi ma mi pare di ricordare che dalle sue prove l'errore percentuale risulta dell'ordine del 2% sul totale parlando di monete di argento.

Avendo a disposizione dei dati come quelli tratti dal BM e citati dal buon Luigi, si potrebbe calcolare il peso specifico in funzione dei due metalli a maggior cntenuto (Cu e Pb) in maniera da avere, per il radiato in questione, un dato più centrato, senza dimenticare però che è un dato puramente teorico e non privo di errori dal momento che non siamo in grado, con questo sistema, di estrapolare i singoli metalli contenuti nella lega.

Altro problema legato al bronzo sono eventuali incrostazioni dure e miste (conglomerati che includono quindi anche bolle d'aria e terra) che certamente falsano la misura anche in maniera considerevole.

Viceversa il sistema dell'XRF analizza la sola superficie e pertanto su una moneta d'argento antica è molto probabile che il fino misurato in superficie sia superiore a quello contenuto nel nucleo falsando ancora una volta la misura (questo fenomeno è ormai ampiamente dimostrato e conosciuto).

Indubbiamente invece con l'analisi che Vince ci ha mostrato a Pisa è possibile andare più in profondità e avere quindi delle percentuali ancora più precise, ma di questo potrebbe parlarci lo stesso Vince in maniera più approfondita.

Riguardo alle mie misure fatte a Verona, il Debernardi mi ha scritto analizzandole: "Purtroppo non vedo un comportamento del tutto stabile nelle tue misure..." questo, come mi ha spiegato, a causa dell'ambiente non ottimale in cui ho operato (temperatura eccessiva ed eccessivo movimento di aria causato dal via vai delle persone) così alcune monete misurate a Verona e rimisurate da lui hanno rivelato un errore delle mie misure nell'ordine del 5-10%...:(

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