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coronato ferdinando I


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l ultima arrivata comprata oggi

un coronato di Ferdinando I

lettera M

non corrisponde ne al pannuti riccio 11a ne al 12b , comunque ci sono un sacco di varianti di una moneta che e` piuttosto comune.

peso 4 grammi il che vuol dire che non e` stata tosata.

tutti gli interventi sono bene accetti.

conservazione , valore , variante , rarita`

ciao

post-8662-1284224233,5_thumb.jpg

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Complimenti Rick. Sarà comune ma resta una bellissima testimonianza storica di un periodo molto tumultuoso, quello che seguì la contestata successione di Ferrante d'Aragona al trono di Napoli. L'episodio celebrato su questo tondello, coniato presumibilmente solo a partire dal 1462 ed evidentemente per molti anni a seguire (MEC 14, pp. 358-359) è appunto l'incoronazione di Ferrante d'Aragona. Se si concorda con la datazione di Grierson-Travaini, la sigla M non può ritenersi l'iniziale del Mastro di Zecca Antonio de Miraballe o Miroballis, come precedentemente ritenuto dal Dell'Erba, in quanto questi tenne temporaneamente lufficio solo fino al 1460.

La scena presente al diritto commemora appunto l'incoronazione solenne di Ferrante, celebrata nel duomo di Barletta l'11 febbraio 1459 per mano del cardinale Latino Orsini, legato papale a nome di Pio II, successore di Callisto III Borgia che aveva negato il suo placet alla successione, con una bolla del 12 luglio dello stesso anno in cui dichiarava tale successione illegittima, in quanto Ferrante era nato fuori da un unione matrimoniale di Alfonso il Magnanimo, nonostante i suoi predecessori Eugenio IV e Niccolò V avessero precedentemente alla morte di Alfonso ratificato la legittimità di tale successione.

Dietro la scomunica dellingrato Callisto, cresciuto negli onori proprio alla corte catalana di Alfonso in cui era stato vescovo di Valencia, c'era in realtà il disegno di favorire un suo nipote, Pedro Luis. Callisto cerca persino di trascinare allimpresa della conquista di Napoli Giovanni dAragona, ma invano. Nonostante lintervento del duca di Milano e del Collegio cardinalizio a favore dei diritti rivendicati da Ferrante, il Pontefice non si lasciò piegare. Fortunatamente per Ferrante, Callisto III muore poco dopo, nellagosto 1458. Il successore Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, in cambio dellinvestitura di Ferrante chiederà il pagamento dei censi arretrati (diritti feudali pendenti sui sovrani di Napoli, in quanto vassalli del romano pontefice) e la restituzione di Benevento e Terracina. Per riconoscenza a questo Pontefice, nel 1461 Ferrante ne sposò la nipote Maria Piccolomini. Ma di lì a pochi mesi scoppierà la prima congiura dei baroni del regno, sotto le insegne di un altro Giovanni, duca dAngiò. A tutte queste lotte che Ferrante dovette sostenere prima e dopo la sua incoronazione si riferisce il motto al diritto CORONATUS QUIA LEGITIME CERTAVIT, che è tolto dal Salmo III, 2.

Per me è un BB pieno, peccato per un conio evidentemente stanco proprio in corrispondenza del volto del sovrano e dei suoi attributi regali. Per il resto, si vedono benissimo le espressioni del legato papale cardinal Orsini e del vescovo di Bari. La tosatura è assolutamente la norma e bisogna dire che è anche molto lieve nel tuo caso; al rovescio si vede persino per un tratto la perlinatura esterna. Un esemplare quasi identico al tuo, differente solo nella punteggiatura, è quello descritto al n. 6 di pagina 23 della monografia di Mario Rasile (I coronati di Ferrante dAragona e la ritrattistica rinascimentale sulle monete) con modulo di 28 mm e al peso di 3,55 (ma si tratta di un esemplare parecchio tosato, il peso normalmente supera 3,90). Il Corpus ne descrive uno con legenda pressoché identica al n. 206, pag. 107.

Le varianti di questo primo tipo di coronato sono pressoché infinite. Si va dall'iniziale apposta a rovescio: M o B (per Benedetto Cotrullo, 1460-68), alla croce potenziata che può essere rigata come nel tuo caso oppure liscia, alle infinite abbreviature e disposizioni della legenda (con o senza croce in avvio, con le A prive dell'asticella centrale, come nel tuo caso; con avvio perpendicolare alla figurazione oppure no, la croce potenziata può essere circondata da un numero variabile di cerchi lineari oppure da cerchio perlinato, etc.). Le figure dei due alti prelati che affiancano il sovrano possono variare moltissimo nell'inclinazione della testa, nei paramenti e nella postura. Si tratta dell'ultimo massimale in argento napoletano di stile perfettamente gotico. La legenda è già in caratteri "romani" ma le figure hanno ancora lo stile e la scarsa espressività degli antichi gigliati. Il collezionismo si orienta più verso il tipo più "raffinato" dei coronati "rinascimentali" (quello con il ritratto o con l'Arcangelo), per cui le varianti di questo tipo sono relativamente poco studiate. Quello che ci hai presentato è certamente tra quelli di più frequente apparizione sul mercato.

Gli esperti certamente sapranno dirti meglio. Ciao! ;)

Modificato da JunoMoneta
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grazie per la risposta.

e` un periodo che non conosco molto ma quello che hai detto e` molto interessante.

come hai detto la moneta e` poco tosata (fortunatamente) e pesa 4 grammi che dovrebbe essere piu` o meno il peso giusto.

ho visto ci sono molte varianti di legenda e questo dimostra che sia stata battuta in tanti esemplari.

ciao

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Complimenti Rick. Sarà comune ma resta una bellissima testimonianza storica di un periodo molto tumultuoso, quello che seguì la contestata successione di Ferrante d'Aragona al trono di Napoli. L'episodio celebrato su questo tondello, coniato presumibilmente solo a partire dal 1462 ed evidentemente per molti anni a seguire (MEC 14, pp. 358-359) è appunto l'incoronazione di Ferrante d'Aragona. Se si concorda con la datazione di Grierson-Travaini, la sigla M non può ritenersi l'iniziale del Mastro di Zecca Antonio de Miraballe o Miroballis, come precedentemente ritenuto dal Dell'Erba, in quanto questi tenne temporaneamente l’ufficio solo fino al 1460.

La scena presente al diritto commemora appunto l'incoronazione solenne di Ferrante, celebrata nel duomo di Barletta l'11 febbraio 1459 per mano del cardinale Latino Orsini, legato papale a nome di Pio II, successore di Callisto III Borgia che aveva negato il suo placet alla successione, con una bolla del 12 luglio dello stesso anno in cui dichiarava tale successione illegittima, in quanto Ferrante era nato fuori da un unione matrimoniale di Alfonso il Magnanimo, nonostante i suoi predecessori Eugenio IV e Niccolò V avessero precedentemente alla morte di Alfonso ratificato la legittimità di tale successione.

Dietro la scomunica dell’ingrato Callisto, cresciuto negli onori proprio alla corte catalana di Alfonso in cui era stato vescovo di Valencia, c'era in realtà il disegno di favorire un suo nipote, Pedro Luis. Callisto cerca persino di trascinare all’impresa della conquista di Napoli Giovanni d’Aragona, ma invano. Nonostante l’intervento del duca di Milano e del Collegio cardinalizio a favore dei diritti rivendicati da Ferrante, il Pontefice non si lasciò piegare. Fortunatamente per Ferrante, Callisto III muore poco dopo, nell’agosto 1458. Il successore Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, in cambio dell’investitura di Ferrante chiederà il pagamento dei censi arretrati (diritti feudali pendenti sui sovrani di Napoli, in quanto vassalli del romano pontefice) e la restituzione di Benevento e Terracina. Per riconoscenza a questo Pontefice, nel 1461 Ferrante ne sposò la nipote Maria Piccolomini. Ma di lì a pochi mesi scoppierà la prima congiura dei baroni del regno, sotto le insegne di un altro Giovanni, duca d’Angiò. A tutte queste lotte che Ferrante dovette sostenere prima e dopo la sua incoronazione si riferisce il motto al diritto CORONATUS QUIA LEGITIME CERTAVIT, che è tolto dal Salmo III, 2.

Per me è un BB pieno, peccato per un conio evidentemente stanco proprio in corrispondenza del volto del sovrano e dei suoi attributi regali. Per il resto, si vedono benissimo le espressioni del legato papale cardinal Orsini e del vescovo di Bari. La tosatura è assolutamente la norma e bisogna dire che è anche molto lieve nel tuo caso; al rovescio si vede persino per un tratto la perlinatura esterna. Un esemplare quasi identico al tuo, differente solo nella punteggiatura, è quello descritto al n. 6 di pagina 23 della monografia di Mario Rasile (I “coronati” di Ferrante d’Aragona e la ritrattistica rinascimentale sulle monete) con modulo di 28 mm e al peso di 3,55 (ma si tratta di un esemplare parecchio tosato, il peso normalmente supera 3,90). Il Corpus ne descrive uno con legenda pressoché identica al n. 206, pag. 107.

Le varianti di questo primo tipo di coronato sono pressoché infinite. Si va dall'iniziale apposta a rovescio: M o B (per Benedetto Cotrullo, 1460-68), alla croce potenziata che può essere rigata come nel tuo caso oppure liscia, alle infinite abbreviature e disposizioni della legenda (con o senza croce in avvio, con le A prive dell'asticella centrale, come nel tuo caso; con avvio perpendicolare alla figurazione oppure no, la croce potenziata può essere circondata da un numero variabile di cerchi lineari oppure da cerchio perlinato, etc.). Le figure dei due alti prelati che affiancano il sovrano possono variare moltissimo nell'inclinazione della testa, nei paramenti e nella postura. Si tratta dell'ultimo massimale in argento napoletano di stile perfettamente gotico. La legenda è già in caratteri "romani" ma le figure hanno ancora lo stile e la scarsa espressività degli antichi gigliati. Il collezionismo si orienta più verso il tipo più "raffinato" dei coronati "rinascimentali" (quello con il ritratto o con l'Arcangelo), per cui le varianti di questo tipo sono relativamente poco studiate. Quello che ci hai presentato è certamente tra quelli di più frequente apparizione sul mercato.

Gli esperti certamente sapranno dirti meglio. Ciao! ;)

Complimenti davvero all'amico Junomoneta (Giuseppe?) che ha scritto un articolo più che un intervento!

Apprezzo molto l'analisi artistico-stilistica (evidenziata in grassetto) che fa capire il periodo di transizione tra il gotico e il rinascimentale, da lì si nota una preparazione che va oltre la numismatica.

Il coronato non potrà mai essere uguale a quello riportato nel Pannuti-Riccio del tipo 12 perchè le varianti riguardanti l'impostazione della leggenda e della punteggiatura sono centinaia (per quello dovrai consultare il CNI vol. XIX che riporta una miriade di varianti). Il riferimento è Pannuti-Riccio 12b per via della sigla M sotto la croce potenziata. Come già anticipato dal mio illustre predecessore, il peso è assolutamente nella norma e non mi preoccuperei più di tanto. La conservazione anche per me è un BB. Se l'hai acquistata nella ciotola hai fatto un affarone. Continua così. Francesco

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Ringrazio Francesco, che come d'abitudine è troppo generoso nei suoi giudizi.

Mi accorgo di aver tralasciato le altre iniziali che possono comparire sotto la croce al rovescio. Oltre a M e B, le più comuni, in rarissimi casi si riscontra la presenza di una C o di una U. In altri casi può essevi una Y. Il D'Andrea-Andreani ritiene questa ultima variante appena NC, eppure mi è capitato di vederla ben di rado.

Caro Rick, se l'hai pescata in una ciotola hai fatto un ottimo acquisto. E' magari poco "inseguita" ma rappresenta uno dei tipi monetali più affascinanti del XV secolo, ancora complimenti!

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Ringrazio Francesco, che come d'abitudine è troppo generoso nei suoi giudizi.

Mi accorgo di aver tralasciato le altre iniziali che possono comparire sotto la croce al rovescio. Oltre a M e B, le più comuni, in rarissimi casi si riscontra la presenza di una C o di una U. In altri casi può essevi una Y. Il D'Andrea-Andreani ritiene questa ultima variante appena NC, eppure mi è capitato di vederla ben di rado.

Caro Rick, se l'hai pescata in una ciotola hai fatto un ottimo acquisto. E' magari poco "inseguita" ma rappresenta uno dei tipi monetali più affascinanti del XV secolo, ancora complimenti!

Caro Juniormoneta, io non faccio complimenti ma dico la verità ;) , Riguardo il coronato con la Y, anche a me è capitata di vederla di rado (Pannuti-Riccio 12d). A parer mio è più di NC, io direi che un R2 ci sta, sei d'accordo?

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Riguardo il coronato con la Y, anche a me è capitata di vederla di rado (Pannuti-Riccio 12d). A parer mio è più di NC, io direi che un R2 ci sta, sei d'accordo?

Non mi pronuncio, ma mi affido di buon grado alla tua esperienza. E devo ammettere che in linea generale le pur eccellenti compilazioni curate da Christian Andreani e Alberto D'Andrea mi hanno non poche volte spiazzato per "revisionismi" in materia di rarità. Al momento mi viene in mente solo il doppio bolognino dell'autonomia della zecca teatina, riproposto anche nel nostro Catalogo nell'insuperabile esemplare della Collezione Reale. Ebbene questo "mostro sacro", sempre ritenuto un pezzo quasi introvabile, prestigiosissimo per tipologia, rilevanza storica e fascino numismatico, e quindi anche molto ricercato, in una particolare variante viene giudicato "appena" R3! Di certo non sono sufficientemente preparato per giudicare, ma da semplice appassionato devo riconoscere di aver notato svariate "rivoluzioni" del "comune sentire" (quello per intenderci che va dai cataloghi specialistici al "chiacchiericcio"). Certamente un'opera, per essere veramente innovativa, deve per forza spezzare qualche tradizione consolidata o semplice "leggenda metropolitana" e il lavoro dei due Autori dispone pienamente di tutte le carte di una grande autorevolezza ed esperienza sul campo per compiere questo ribaltamento. Ma la frequenza con cui analoghe "rivoluzioni" sono condotte nelle pagine di queste peraltro pregevoli pubblicazioni, mi ha lasciato piuttosto confuso...

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Ringrazio Francesco, che come d'abitudine è troppo generoso nei suoi giudizi.

Mi accorgo di aver tralasciato le altre iniziali che possono comparire sotto la croce al rovescio. Oltre a M e B, le più comuni, in rarissimi casi si riscontra la presenza di una C o di una U. In altri casi può essevi una Y. Il D'Andrea-Andreani ritiene questa ultima variante appena NC, eppure mi è capitato di vederla ben di rado.

Caro Rick, se l'hai pescata in una ciotola hai fatto un ottimo acquisto. E' magari poco "inseguita" ma rappresenta uno dei tipi monetali più affascinanti del XV secolo, ancora complimenti!

Caro Juniormoneta, io non faccio complimenti ma dico la verità ;) , Riguardo il coronato con la Y, anche a me è capitata di vederla di rado (Pannuti-Riccio 12d). A parer mio è più di NC, io direi che un R2 ci sta, sei d'accordo?

Francesco e voi tutti del forum,

sarebbe da fare chiarezza sulla scala da adottare x la rarità.

La più comune è una scala a 7 gradini : C R R2 R3 R4 R5 U

è anche possibile adottare quella ad 8: C NC R R2 R3 R4 R5 U

altri adottano la seguente sempre ad 8 gradini (sopratutto all'estero): CC C NC R R2 R3 R4 U

E' quindi facile fare confusione tra un NC ed un R o R2 ... dipende da quale scala si usa ;-)

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Giusta puntualizzazione. Infatti il D'Andrea-Andreani mi pare accorpi R5 e U nel solo grado R5, per cui R4 diviene automaticamente "conosciuta solo in pochi esemplari"...chiedo scusa per l'esempio infelice. Ad ogni modo normalmente la suddivisione tra CC e C avviene di solito dentro l'ambito delle "comuni", individuandone alcune che lo sono in modo quasi ossessivo. Anche il grado NC mi pare non vada di solito ad inficiare tanto i gradini superiori, il più delle volte è una sottocategoria di R...o mi sbaglio?

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Riguardi al volume stilato dall'Andreani e il D'Andrea, lo trovai quando uscì, un buon testo. di ottima e semplice consultazione.

Con ciò non voglio dire che sia completo e speciale, d'altronde quale "opera" l'ho è, specialmente per una zecca come quella Napoletana, dove ogni giorno potrebbe essere buono per nuovi inediti o varianti.

Lo consiglierei come integrazione ai capi saldi della letteratura Numismatica.

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Riguardi al volume stilato dall'Andreani e il D'Andrea, lo trovai quando uscì, un buon testo. di ottima e semplice consultazione.

Con ciò non voglio dire che sia completo e speciale, d'altronde quale "opera" l'ho è, specialmente per una zecca come quella Napoletana, dove ogni giorno potrebbe essere buono per nuovi inediti o varianti.

Lo consiglierei come integrazione ai capi saldi della letteratura Numismatica.

Assolutamente. Non vorrei che la mia domanda di sopra apparisse come una critica, che non posso permettermi e non ho nemmeno intenzione di fare ad un testo che reputo già (a pochi anni dalla pubblicazione) un importante riferimento. Tanto più che per le monete abruzzesi mancava da sempre un catalogo completo ed un valido prezzario. Per Napoli, poi, il Pannuti-Riccio è sempre stato pressoché irreperibile. Quanto a C.N.I. e Cagiati, oltre che carissimi sono anche di complessa consultazione, poco aggiornati e privi di riscontri affidabili sulla rarità dei pezzi. Il Biaggi è encomiabile per ampiezza e praticità, ma approssimativo e, se dai un'occhiata a rarità e stime è da scoppiare a ridere. Insomma, i testi di Andreani e D'Andrea erano NECESSARI e sono stati redatti anche ottimamente, per quanto mi riguarda. Avevo solo colto l'occasione per chiedere ai più esperti se hanno avuto perplessità nella consultazione di fronte a certe attribuzioni di gradi di rarità. Tutto qui. Per il resto tutta la mia ammirazione e stima ai due autori e ai moltissimi collaboratori.

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Giusta puntualizzazione. Infatti il D'Andrea-Andreani mi pare accorpi R5 e U nel solo grado R5, per cui R4 diviene automaticamente "conosciuta solo in pochi esemplari"...chiedo scusa per l'esempio infelice. Ad ogni modo normalmente la suddivisione tra CC e C avviene di solito dentro l'ambito delle "comuni", individuandone alcune che lo sono in modo quasi ossessivo. Anche il grado NC mi pare non vada di solito ad inficiare tanto i gradini superiori, il più delle volte è una sottocategoria di R...o mi sbaglio?

In Catalunya è molto utilizzata la scala con NC (per loro Escasa), e secondo me è giusto sottolinare le monete che Non sono Comuni da quelle Rare, è uno spartiacque. Poi la Rarità e l'Unicità vanno distinte ancora per una finezza nei confronti di chi pubblica una moneta inedita :-).

Si potrebbe aprire una discussione scientifica su questo tema ... e qui parte il lato ingegneristico :-), tra probabilità e frequenze campionarie :-)

Modificato da vox79
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