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I falsi nelle monete e nelle medaglie


Risposte migliori

Ciao Giuseppe, la medaglia è un riconio francese postumo al 1840. Lo si vede dalla M di MARZO al rovescio e dai rilievi appiattita, da notare, inoltre, la scarsa nitidezza dei rilievi degli aquilotti posti in cima alle bandiere. In allegato un'immagine di come devo essere sulla medaglia postuma. Le medaglie postume sono battute da conii diversi da quelli autentici, e non gli stessi. Io ti consiglio di restituirla al mittente e farti rimborsare o in danaro o con altro materiale. Sul Siciliano e sul D'Auria sono riportati i numeri d'inventario dei conii conservati tutt'ora nel Museo Nazionale di Napoli, le medaglie che coniano tutt'ora alla Monnaye de Paris sono copie grossolane, imparagonabili a quelle autentiche.

E' importante che i collezionisti di oggi siano preparati sull'argomento dei riconii e dei falsi altrimenti si rischia la confusione, basta un po' di pratica nell'osservare le differenze e il problema verrà arginato. Per molti anni commercianti e case d'asta hanno spacciato medaglie postume per buone creando danni al mercato. Quando si tratta di portare a galla queste magagne bisogna mettere da parte la "gelosia di mestiere" e dire a tutti come fare a riconoscere le sòle. Quando un collezionista (specialmente giovane e alle prime esperienze) investe i propri soldi, deve sentirsi in una botte di ferro altrimenti cambia strada creando danni al mercato e portando risorse altrove. Ho assistito anni fa ad una situazione tragicomica, ad un'asta vennnero aggiudicate alcune medaglie postume a cifre tipo 700-1100 euro e nella stessa vendita alcune medaglie autentiche (rarissime) rimasero invendute o al palo.

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Ecco la medaglia premio del 1811 di Gioacchino Murat, quella postuma si riconosce per il diverso senso di avvolgimento dell'elemento decoratico all'interno del tripode. Nel 99% degli esemplari autentici è presente una rottura di conio (che in alcuni esemplari può essere più accentuata) sotto la seduta di Minerva.

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Quando un collezionista (specialmente giovane e alle prime esperienze) investe i propri soldi, deve sentirsi in una botte di ferro altrimenti cambia strada creando danni al mercato e portando risorse altrove.

parole sante.

La differenza più sostanziale sta nella M di Marzo, ecco un'immagine più chiara di un esemplare autentico in argento. La M è molto sottile se la paragoni a quella degli esemplari moderni.

Caro Francesco, con queste "dritte" penso che stia rendendo un servizio eccellente a tutti (collezionisti ed operatori del settore).

i miei complimenti più sinceri.

Mauro

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Medaglia del 1811 per premio all'accademia delle scienze di Napoli, secondo il mio modesto parere è la più bella medaglia di Gioacchino Murat, il ritratto al dritto è di una bellezza ineccepibile e il rovescio raffigura una scena favolosa. In argento è di grande rarità, personalmente conosco non più di due esemplari, sul D'Auria è riportata la foto di uno in argento FDC, un vero gioiello, impossibile descrivere la sua bellezza. Questa medaglia ha la particolarità di avere la leggenda errata al dritto RESTAVATOR anzichè RESTAVRATOR (errore fatto di proposito?).

Nella prima immagine è riportato un esemplare in bronzo autentico, successivamente quello francese postumo. Per quanto concerne il riconio francese, debbo confessare che mi manca in collezione (un raro caso di riconio rarissimobiggrin.gif ), l'unica immagine che sono riuscito a reperire proviene da un vecchio listino Kunst und Munzen del 1994. Il conio è completamente differente e il particolare che fa la differenza più evidente è la stelletta al dritto. Nella medaglia autentica del 1811 quest'ultimo è a sei punte, mentre nel riconio è a cinque punte e le lettere V della leggenda al rovescio sono più basse e larghe rispetto a quelle dell'originale. Nel taglio potrebbe esserci o meno la scritta COPIE o BRONZE.

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Ecco il riconio francese completamente diverso dall'autentica, anche qui è ripetuto fedelmente la parola al dritto RESTAVATOR.

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Mi nutro di queste informazioni adesso che anch'io mi sono imbarcato nel fantastico mondo delle medaglie.

Grazie a Francesco che mi sta facendo da mentore.

Gianluca

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Caro francesco di recente sul famoso sito d'aste è apparsa una favolosa campagna di sicilia del 1849 in argento falsa e fusa, so che sicuramente esistono modelli in fusione d'epoca originali ma quella apparsa sul noto sito era una vergognosa copia dei giorni nostri, sicuramente non ti è scappata e hai delle immagini da proporci!

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Ciao Paolo, ho un intera cartella piena di immagini su come riconoscere la Campagna di Sicilia falsa, in settimana posterò qualche foto. Quella in vendita a 350 Euro sul noto sito di aste on-line è una patacca clamorosa. Oggi una medaglia del genere in argento vale in spl sui 2500 euro, certa gente pensa di essere furba ma non sa che così facendo si butta la zappa sui piedi.

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Ecco la medaglia del 1813 per il ritorno di Murat a Napoli. Quella autentica inizia la rottura di conio al rovescio e precisamente sotto la zampa del cavallo. Nell'esemplare in oro illustrato su Il Medagliere, la rottura è leggera. Una seconda rottura del conio interessa anche il dritto, ovviamente man mano che si procedeva la rottura risulta più marcata. Nell'esemplare postumo non c'è alcuna traccia di rottura. La differenza nella capigliatura è mostruosa, quella autentica ha la capigliatura di un rilievo incredibile, difficile da descrivere on line. L'esemplare in bronzo qui postato è FDC assoluto. Toccare per credere.

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Ecco quella postuma con tanto di scritta COPIE nel taglio, sono comunque medaglie da mettere volentieri in collezione a titolo di studio e confronto.

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  • 3 settimane dopo...

La medaglia che vi posto oggi è tra le più belle in assoluto del Regno di Napoli, è del diametro di 71 mm ed è datata 1799, fa parte di quel travagliato periodo storico della Repubblica Partenopea e della sua tragica fine. Come ben tutti sanno, Ferdinando IV non tornò a Napoli nel 1799 ma nel 1802, il soggiorno forzato in Sicilia creò tra i Napoletani quell'ansia per il suo ritorno, a differenza della consorte era molto amato dal suo popolo e la medaglia recita al rovescio EXPECTATE REDI (aspettate che ritorni). Da notare il Sebeto sdraiato e tranquillo nel golfo di Napoli e la tempesta che scompare dietro il Vesuvio lasciando lo spazio al sole che riappare. L'effimera Repubblica che lascia lo spazio alla famiglia reale.

Questa medaglia è riportata sul D'Auria al numero 62 ed è illustrato un esemplare in oro, una medaglia da nababbi. Essa venne coniata per i pubblici voti del ritorno a Napoli di Ferdinando IV, solo nel 1802 verrà coniata quella per i voti esauditi e il ritorno a Napoli.

Ecco in allegato un esemplare in bronzo. Sfogliando tra vecchi cataloghi d'asta (non posso rivelare quale asta) ho notato che venne venduto un esemplare in bronzo falso, si tratta di una vecchia fusione, una vera patacca. Ecco l'immagine, noterete una notevole differenza nei rilievi e nei dettagli del sole, del Vesuvio e della barba del Sebeto. La differenza con l'esemplare autentico è schiacciante. Le lettere della leggenda sono tutte ripassate a bulino.

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Mi diletto di medaglistica papale e quindi non è questo il mio habitat naturale.

Ma volevo fare i miei complimenti più sinceri a Francesco77 per la grande mano d'aiuto che così porge a tutti noi, amanti di queste piccole immense opere d'arte.

Perchè laddove ci sono rarità, il falso è sempre in agguato: non importa se commemori un papa o un uomo illustre, il sacro o il profano... teniamolo bene in mente.

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Per tutti gli esperti ed appassionati di militaria e medaglie portative, ecco oggi una rara patacca d'epoca (cfr.messaggio successivo), si tratta di una fusione sicuramente antica. I rilievi sono davvero inguardabili, tutt'altra storia è la medaglia autentica. La medaglia (autentica) in argento comunque non è moltro rara, spesso ne viene proposta una in qualche asta, è chiaro che chi ha riprodotto tale medaglia non ha avuto un grande riscontro economicoe considerando la fattura artigianale e il metallo utilizzato mi verrebbe da pensare a qualche riproduzione sostitutiva di qualche esemplare andato perso su di una divisa militare. A mio parere personale, è un falso molto interessante.

La medaglia venne coniata per ricompensa militare, ecco la didascalia presa dal D'Auria.

Medaglia 1797. Argento Ø 36,5 mm. Coniata a Napoli. Per la ricompensa di atti al valore militare. (opus:?).

Al dr./ FERDINANDUS IV UTRIUSQ.SICILIAE REX P.F.A. (Pius Felix Augustus). Busto corazzato del Re a destra con elmo piumato.

Al rov./ MILITIBUS BENE DE REGE AC PATRIA MERITIS (Ai soldati per meriti verso il Re e la Patria). Figura muliebre stante a sinistra incorona un guerriero galeato e armato di lancia e scudo; all’esergo, Æ.V.A./ MDCCXCVII.

(Ricciardi 56. D’Auria 57.)

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Mi diletto di medaglistica papale e quindi non è questo il mio habitat naturale.

Ma volevo fare i miei complimenti più sinceri a Francesco77 per la grande mano d'aiuto che così porge a tutti noi, amanti di queste piccole immense opere d'arte.

Perchè laddove ci sono rarità, il falso è sempre in agguato: non importa se commemori un papa o un uomo illustre, il sacro o il profano... teniamolo bene in mente.

Caro camerlengo, grazie per le tue parole incoraggianti. Come giustamente hai fatto notare, dove girano soldi, girano le patacche, e chi colleziona questo genere di medaglie conosce bene il loro valore. Il numismatico di oggi mette a disposizione la propria fiducia e i propri soldi (frutto di sacrifici e rinunce) ed è giusto che lo faccia in tranquillità e serenità. Se il mondo numismatico di oggi avesse il campo libero da ogni sorta di truffaldini e pataccari, sono certo che diventerà il miglior bene rifugio del futuro. Se molti investiranno con tranquillità in numismatica le nostre collezioni e il nostro materiale varrà oro. Se sul mercato continueranno a girare indisturbatamente le patacche per medaglie buone sarà un guadagno immediato per i pataccari ma una grande perdita d'immagine per tutti.

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Ottimo materiale,come sempre, quello proposto da francesco77!da cui traspare inubbiamente una grande preparazione e studio ,oltre che naturalmente amore, per le coniazioni borboniche..io sono solo un giovane collezionista, e per un giovane collezionista sono sempre ristretti i margini di manovra economici in un campo così bello ed affascinante oltrecchè ricercato, ma nonostante ciò cerco di documentarmi quanto più possibile per non arrivare impreparato al momento in cui incontrerò ( e si spera acquisterò) la mia prima medaglia borbonica...per questo leggo sempre i suoi post così interessanti ma allo stesso tempo così scorrevoli..

spero abbia intenzione di fare di questo post un articolo,affinche possa avere ancora maggiore rilevanza...

saluti

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