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desiderio


marchemilio

Risposte migliori

signori,buona sera,è un pò che manco da codesto forum.avrei bisogno della vostra sapienza in qs campo che ignoro discretamente-un amico mi ha chiesto di dirgli alcunchè su questa sua moneta: a parte il fatto che è un tremisse(1,44g) di desiderio ed è di milano(flavia medolano) null'altro so menche meno la sua rarità e stima-sapreste voi dire qualcosa di più?(mi manca l'arslan)-ringrazio per l'impegno

marchemilio

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Servirebbero immagini più nitide (quelle postate sono molto sfocate). La moneta è molto rara e, se autentica, vale molto (nell'ordine di una decina di migliaia di euro). Deve essere valutata attentamente l'autenticità; una foto migliore aiuterebbe ma la cosa da fare è rivolgersi ad un autorevole perito.

Modificato da giollo2
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E' uno dei cosiddetti tremissi "stellati" emessi da Desiderio in diverse città del nord Italia (Travisio, Casteseprio, Pombia, Novate, Ticinum, Ivrea, etc.) e della Tuscia (Pisturia, Lucca, etc.).

Al diritto compare la legenda DESIDERIUS REX croce patente

al rovescio : FLAVIA MEDIOLANO stella radiata a sei raggi accantonata da altrettante fogliette

Interessante è esaminare l'origine, tuttora dibattuta , dell'appellativo Flavia

L’appellativo Flavia, riferito a cittá, si incontra per la prima volta sotto il regno di Liutprando (712-744) nella cosiddetta monetazione autonoma. Nella tradizione longobarda solo i re a partire da Autari (584-591) possono godere del titolo di Flavius, titolo mutuato probabilmente dal gentilizio della seconda dinastia imperiale romana Flavia, quella dell’imperatore Costantino. L’appellativo Flavia riferito a cittá ne determinerebbe la qualifica di regia, non a caso nelle cittá Flavie è sempre presente un centro amministrativo, giudiziario e fiscale, facente capo alla figura del sovrano. La titolatura riferita quindi alle cittá emittenti verrebbe quindi a sottolineare e rinforzare l’appartenenza allo stato Longobardo, e non sarebbe da interpretare come atto di rivendicazione di autonomia territoriale bensí, al contrario, come manifesta dichiarazione di adesione al regno Longobardo, costituendo di fatto una rivendicazione di legittimitá rivolta soprattutto ai due attori emergenti del contesto politico dell’epoca: il ducato romano e il regno franco.

Anche la simbologia, molto schematica, che ha sostituito la tradizione icononica nell'ultima fase della monetazione aurea longobarda merita qualche approfondimento.

La stella radiata puó essere interpretata come simbolo della sovranitá longobarda, e non a caso le viene riservato, con l’adozione del tipo aniconico delle Flavie, il posto che sulla moneta normalmente occupa l’effigie del sovrano. Numerosi sono gli esempi decorativi pittorici e architettonici nelle testimonianze d’arte coeve che riproducono la stella a sei raggi iscritta in una cornice circolare . Tale è l’importanza riservata nella moneta a questa simbologia che alcuni autori vi hanno voluto vedere il risultato di un processo di stilizzazione del Cristogramma, sulla scorta di processi di adattamento analoghi riscontrabili nella monetazione bizantina.

Occorre altresí notare che mentre la stella radiata passa da una configurazione a “sei punte semplici” sulle Flavie emesse anonimamente, ad una a “dodici punte” (sei punte accantonate da altrettante fogliette) nelle Flavie di Desiderio.

In merito all'autenticità del pezzo occorre un esame molto particolareggiato, essendo queste monete, non solo molto rare e ambite (un esemplare per Cstelseprio, sicuramente autentico, è appena passato dall'asta NAC56 ) ma anche molto facilmente falsificabili e falsificate. Si conoscono diversi falsi passati alla metà degli anni '80 attraverso case d'aste anche di nome. Di tanto in tanto qualche faslo riaffiora oggi in case d'asta di non primaria importanza.

Ho osservato esemplari falsi di questa tipologia specifica (ma diversa zecca) caratterizzati da un eccessiva "scodellatura" del tondello e con bordi spessi e rialzati.

In allegato l'esemplare passato per la NAC.

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E' uno dei cosiddetti tremissi "stellati" emessi da Desiderio in diverse città del nord Italia (Travisio, Casteseprio, Pombia, Novate, Ticinum, Ivrea, etc.) e della Tuscia (Pisturia, Lucca, etc.).

Al diritto compare la legenda DESIDERIUS REX croce patente

al rovescio : FLAVIA MEDIOLANO stella radiata a sei raggi accantonata da altrettante fogliette

Interessante è esaminare l'origine, tuttora dibattuta , dell'appellativo Flavia

L'appellativo Flavia, riferito a cittá, si incontra per la prima volta sotto il regno di Liutprando (712-744) nella cosiddetta monetazione autonoma. Nella tradizione longobarda solo i re a partire da Autari (584-591) possono godere del titolo di Flavius, titolo mutuato probabilmente dal gentilizio della seconda dinastia imperiale romana Flavia, quella dell'imperatore Costantino. L'appellativo Flavia riferito a cittá ne determinerebbe la qualifica di regia, non a caso nelle cittá Flavie è sempre presente un centro amministrativo, giudiziario e fiscale, facente capo alla figura del sovrano. La titolatura riferita quindi alle cittá emittenti verrebbe quindi a sottolineare e rinforzare l'appartenenza allo stato Longobardo, e non sarebbe da interpretare come atto di rivendicazione di autonomia territoriale bensí, al contrario, come manifesta dichiarazione di adesione al regno Longobardo, costituendo di fatto una rivendicazione di legittimitá rivolta soprattutto ai due attori emergenti del contesto politico dell'epoca: il ducato romano e il regno franco.

Anche la simbologia, molto schematica, che ha sostituito la tradizione icononica nell'ultima fase della monetazione aurea longobarda merita qualche approfondimento.

La stella radiata puó essere interpretata come simbolo della sovranitá longobarda, e non a caso le viene riservato, con l'adozione del tipo aniconico delle Flavie, il posto che sulla moneta normalmente occupa l'effigie del sovrano. Numerosi sono gli esempi decorativi pittorici e architettonici nelle testimonianze d'arte coeve che riproducono la stella a sei raggi iscritta in una cornice circolare . Tale è l'importanza riservata nella moneta a questa simbologia che alcuni autori vi hanno voluto vedere il risultato di un processo di stilizzazione del Cristogramma, sulla scorta di processi di adattamento analoghi riscontrabili nella monetazione bizantina.

Occorre altresí notare che mentre la stella radiata passa da una configurazione a "sei punte semplici" sulle Flavie emesse anonimamente, ad una a "dodici punte" (sei punte accantonate da altrettante fogliette) nelle Flavie di Desiderio.

In merito all'autenticità del pezzo occorre un esame molto particolareggiato, essendo queste monete, non solo molto rare e ambite (un esemplare per Cstelseprio, sicuramente autentico, è appena passato dall'asta NAC56 ) ma anche molto facilmente falsificabili e falsificate. Si conoscono diversi falsi passati alla metà degli anni '80 attraverso case d'aste anche di nome. Di tanto in tanto qualche faslo riaffiora oggi in case d'asta di non primaria importanza.

Ho osservato esemplari falsi di questa tipologia specifica (ma diversa zecca) caratterizzati da un eccessiva "scodellatura" del tondello e con bordi spessi e rialzati.

In allegato l'esemplare passato per la NAC.

E' sempre un piacere leggere gli interventi di numa, autentica miniera di informazioni sempre ben esposte.

Come ha giustamente evidenziato é difficile, anzi impossibile, stabilire l'autenticità della moneta tramite fotografie ma mi espongo dicendo che il pezzo a me non dispiace affatto.

Aggiungo inoltre che ha una variante nella legenda del rovescio dove si legge MEDOLANO al posto di MEDIOLANO.

Negli anni '80 gli stellati sono stati oggetto di falsificazioni (pericolose), quindi é sempre buona cosa avvicinarsi a queste tipologie con estrema cautela e diffidenza.

Bel pezzo; mi piacerebbe poterlo esaminare.

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signori,vi ringrazio per il vs impegno e stupisco della vs sapienza-purtroppo le uniche foto che mi sono state date sono queste-ora posto l'altro tremissis di cui ignoro quasi tutto-probabilmente anche qs è di desiderio(monogramma)-peccato per la terribile rottura ...

post-2586-007119900 1287570677_thumb.jpg

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Bè, se l'hai attribuito a Desiderio hai una certa dimestichezza con questo tipo di monetazione. I tremissi con monogramma e S. Michele sono dtati battuti Da Aistolfo, Ratchis e Desiderio. Purtroppo la qualità delle immagini che hai postato non permette di leggere la leggenda del diritto. In ogni caso anche questa, dando per scontata l'autenticità, è una moneta molto rara e di grande valore.

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Negli anni '80 gli stellati sono stati oggetto di falsificazioni (pericolose), quindi é sempre buona cosa avvicinarsi a queste tipologie con estrema cautela e diffidenza.

Argomento estremamente interessante.

Non so nulla di queste falsificazioni.

Ci sono notizie un pò più dettagliate o, ancora meglio, qualche immagine?

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bè,la attribuisco a desiderio sulla esile base di una immagine di tremissis con monogramma simile trovata sul web...,non è il mio genere d'elezione che è la monetazione romana classica-grazie della risposta

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In merito all'autenticità del pezzo occorre un esame molto particolareggiato, essendo queste monete, non solo molto rare e ambite (un esemplare per Cstelseprio, sicuramente autentico, è appena passato dall'asta NAC56 ) ma anche molto facilmente falsificabili e falsificate. Si conoscono diversi falsi passati alla metà degli anni '80 attraverso case d'aste anche di nome. Di tanto in tanto qualche faslo riaffiora oggi in case d'asta di non primaria importanza.

Ho osservato esemplari falsi di questa tipologia specifica (ma diversa zecca) caratterizzati da un eccessiva "scodellatura" del tondello e con bordi spessi e rialzati.

In allegato l'esemplare passato per la NAC.

...certo ma sibrium ha una zecca che, suppongo,in quanto piccolo paese,assai più rara di milano...

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A mio avviso si tratta di una moneta molto rara indipendentemente dalla zecca di emissione (ammesso che si tratti di zecche diverse; alcune ipotesi si basano su una o poche zecche centralizzate). In ogni caso credo, ma vado a memoria, che gli esemplari di Castelseprio conosciuti siano di più di quelli di Milano. Non credo sia attendibile il confronto della rarità di due monete conosciute entrambe in pochi esemplari.

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Negli anni '80 gli stellati sono stati oggetto di falsificazioni (pericolose), quindi é sempre buona cosa avvicinarsi a queste tipologie con estrema cautela e diffidenza.

Argomento estremamente interessante.

Non so nulla di queste falsificazioni.

Ci sono notizie un pò più dettagliate o, ancora meglio, qualche immagine?

Nulla, purtroppo. Si sa solo che furono smerciate da un commerciante svizzero.

Non ho foto né altri documenti tangibili, spiacente.

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No, non é Desiderio.....

ubi major,minor cessat(per non cadere in una antica diatriba sull'uso del latino nel forum...:quando arriva il più grande,il minore si ritira-

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In basso mi sembra di intravedere ..S.. VL

Quindi direi che si tratta di Aistolfo

si le condizioni di questa ,a parte la frattura, sono peggio dell'altra e le lettere nn sono tutte presenti e son parziali-grazie di nuovo per il vs tempo

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Grazie a Giollo per le utili foto di questi esemplari, davvero rari per gli ultimi re Longobardi.

Per Marchemilio: ti sei chiesto perche ti hanno dato foto cosi sfocate ? In fondo oggi fotografare una moneta con una qualsiasi macchinetta dotata di autoficus e magari anche funzione macro non dovrebbe risultare impossibile.

I falsi di questa monetazione possono essere davvero insidiosi e hanno ingannato , anche recentemente, commercianti pur bravi.

Se vuoi togleirti dubbi consiglio l'esame da parte di un esperto di questa monetazione, possibilmente un esame con l'ausilio di forti lenti da parte di qualcuno competente.

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