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IGNORED

Breva storia del regno di Leopoldo III del Belgio....


vathek1984

Risposte migliori

per quanto riguarda le striature al D/ sapete dirmi qualcosa?

Come ha scritto luke il metallo è zinco praticamente puro e credo che questa si possa definire una coniazione di emergenza.

Io penso che la tua moneta sia autentica e, per quanto riguarda le striature, sarei propenso a credere che essa abbia subito un trattamento postumo alla coniazione; infatti mi sembra che le striature attraversino i rilievi, tracciandovi dei solchi.

Inserisco l'immagine del dritto di un 5 ore danese in zinco del 1957 che forse ha subito un trattamento analago di "pulizia meccanica". Non ho elementi per stabilire con certezza assoluta se tale intervento sia stato effettuato in zecca, ma avendo visto altri esemplari in condizioni simili, penserei ad una laminazione.

Aggiungo ancora che gli esemplari che ho visto presentavano laminazione solo un lato o, comunque, se la laminazione è su entrambi i lati, su uno di essi risulta leggerissima. Questo fatto può essere eventualmente legato al processo di produzione che magari partoriva tondelli con superficie ruvida solo su un lato.

A questo punto mi fermo, ci vorrebbe un esperto o conoscitore di produzione e tecnologia dello zinco! :)

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Modificato da orlando10
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Prima di tutto, Buon Anno e complimenti per la bella discussione a Vathek e a tutti :)

Volevo apportare un paio di piccoli contributi, mi scuso se per farlo dovrò andare un pò OT, trattando (anche) di cartamoneta e, soprattutto, tornando indietro rispetto al periodo di cui si sta parlando, agli anni della seconda guerra mondiale e precedenti...ma ho perso l'attimo per inserirmi al momento giusto :rolleyes:

Come tutti sappiamo la popolazione del Belgio è divisa in due grandi etnie, la francese e la fiamminga (più una piccola minoranza tedesca di cui anche parlerò).

Questo fattto ha avuto una ripercussione numismatica quando, nelle banconote emesse dal 1927 al 1944 (e dunque anche nei primi nove anni di regno di Leopoldo III) al classico valore in franchi si affianca quello in belgas, una valuta di conto utilizzata nelle province fiamminghe al cambio di 5 franchi per 1 belga.

Come il biglietto in foto, da 500 Francs ou 100 Belgas del 1942, dalla mia collezione.

petronius :)

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La doppia valuta viene usata, una sola volta, anche su moneta, ma non da Leopoldo III.

Si tratta del conio da 10 Francs ou Deux Belgas del 1930, che commemora il centenario dell'indipendenza del Belgio, con il ritratto dei tre re già visti nella moneta da 100 franchi del 1948 insieme a Leopoldo III.

petronius :)

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....più una piccola minoranza tedesca di cui anche parlerò.

Si tratta delle città di Malmedy ed Eupen, quest'ultima capoluogo di quella che oggi è la Comunità Germanofona del Belgio, che conta circa 72.000 abitanti.

Queste due città, situate nella provincia Vallone, entrarono a far parte del Belgio alla fine della prima guerra mondiale. Un plebiscito per determinare se la regione dovesse essere separata dalla Germania e annessa al Belgio vide la vittoria del Belgio. Vittoria falsata dal fatto che il plebiscito richiedeva nomi e indirizzi dei votanti e, impaurita dalle deportazioni, la popolazione di Malmedy ed Eupen votò di unirsi al Belgio.

Quando nel 1940 i tedeschi invasero queste zone (che poi fino al 1945 saranno annesse al Reich) si verificò un curioso fenomeno di collaborazionismo attraverso la cartamoneta. Le banconote tedesche, sia i marchi d'occupazione della Reichskreditkassen che i rentenmark e le emissioni della Reichsbank furono obliterate dalle municipalità di Eupen e Malmedy con un timbro "L'union fait la force", motto che compare sullo stemma reale belga, e ne fu fissato il cambio a 12,5 franchi per marco, contro il precedente di 7-8 franchi per marco, svalutando di fatto la moneta belga.

Se un tale atteggiamento può essere comprensibile da parte di chi, in fondo, si sentiva più tedesco che belga, lo è molto meno se si pensa che la stessa cosa avvenne a Liegi <_< capoluogo della Vallonia, città di lingua e tradizioni francesi.

Qui, per ingraziarsi l'occupante, ad essere obliterate con il timbo recante il motto reale belga, furono addirittura vecchie banconote imperiali tedesche, quelle da 100 marchi del 1910, ripescate da chissà dove e ormai fuori corso, ma che, così contromarcate, furono accettate e circolarono per un breve periodo.

Un fenomeno di collaborazionismo più unico che raro nella storia delle banconote e monete d'occupazione, che non trova riscontro neppure nei paesi guidati dai governi più filonazisti, quali la Francia di Pétain o la Norvegia di Quisling....e poi, dopo la guerra, se la presero col re per il suo atteggiamento ambiguo <_<

Purtroppo non ho trovato foto per documentare queste banconote, per chiudere questa mia parentesi, sperando di non avervi annoiato, posto il retro, con iscrizioni in fiammingo, del biglietto da 500 Francs ou 100 Belgas di cui ho parlato in precedenza.

petronius B)

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Ai comuni di Eupen e Malmedy, possiamo aggiungere anche l'ex territorio neutrale di Moresnet. Al congresso di Vienna, non fu possibile accordarsi sull'attribuzione di una piccola zona, comprendente i comuni di Moresnet e Kelmis Altenberg, che rimase sotto la sovranità congiunta del Belgio e della Prussia tedesca. Amministrato da un borgomastro e da un consiglio di 10 membri, aveva una superficie di soli 3 km quadrati e contava 350 abitanti (dati tratti da calendario Atlante De Agostini 1912)

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La doppia valuta viene usata, una sola volta, anche su moneta, ma non da Leopoldo III.

Si tratta del conio da 10 Francs ou Deux Belgas del 1930, che commemora il centenario dell'indipendenza del Belgio, con il ritratto dei tre re già visti nella moneta da 100 franchi del 1948 insieme a Leopoldo III.

petronius :)

Non su una sola moneta, ma su tre! Ci sono anche i 20 franchi - 4 belgi, coniati nel 1931 e nel 1932 e 5 franchi - 1 belga coniati dal 1930 al 1934 compresi.

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Grazie petronius per il tuo intervento, credo che di certo non sei andato OT, anzi hai aggiunto dei temi di grande interesse, tra l'altro facendoci vedere una banconota molto bella e che personalmente non conoscevo........ ;)

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La doppia valuta viene usata, una sola volta, anche su moneta, ma non da Leopoldo III.

Non su una sola moneta, ma su tre! Ci sono anche i 20 franchi - 4 belgi, coniati nel 1931 e nel 1932 e 5 franchi - 1 belga coniati dal 1930 al 1934 compresi.

Vero, mi erano sfuggiti :rolleyes:

petronius :)

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Ancora una moneta coniata durante il travagliato regno di Leopoldo III.

Negli ultimi mesi del 1944, il Belgio viene liberato dagli alleati. Ed è datata 1944 la moneta oggetto di questo post, il 2 franchi detto “Liberazione”.

Coniato presso la zecca di Filadelfia in acciaio galvanizzato ovvero ricoperto da uno stato di zinco, insolita combinazione di materiali dal punto di vista numismatico, la sua tiratura consiste in ben 25.000.000 di pezzi ed è considerato moneta comune.

Tuttavia esso è pure oggetto di interessanti riflessioni e di curiosità.

La zecca di Filadelfia infatti fu incaricata, fin dal 1943, di coniare moneta in argento per i Paesi Bassi, che per la propria liberazione avrebbero dovuto però attendere il 1945.

Se i rilievi della moneta belga sono palesemente “d’emergenza” e rivelano appieno l’incertissima situazione politica del paese, la cui reggenza, come detto nei post precedenti, era stata assunta dal fratello di Leopoldo III, Carlo Teodoro, al contrario non palesano incertezze i rilievi della monete olandesi (1 gulden, 25 cent, 10 cent).

Perché infatti il conio è lo stesso degli anni precedenti la guerra, vi compare, con elegante acconciatura, la prode regina Guglielmina, costretta a riparare in Gran Bretagna e Canada contro la propria volontà, ma sempre vicinissima al popolo dei Paesi Bassi. Unica differenza che si riscontra è il marchio di zecca, la lettera “P” nel caso di Filadelfia, al posto del caduceo, segno della zecca olandese di Utrecht.

Se dunque i rilievi sono tanto diversi, i destini dell'emissione belga e di quella olandese da 25 centesimi, si incrociano nella zecca di Filadelfia anziché correre in essa paralleli! Sembra infatti che una o più lastre d’argento, destinate alla produzione dei 25 centesimi siano state utilizzate per la produzione dei 2 franchi, avendo questi due tipi lo stesso diamento (19 mm).

Per questo esiste una variante piuttosto rara del 2 franchi, coniata appunto in argento.

Di essa esistono falsi in acciaio argentato o in argento! Attenzione!

Inserisco immagini, prese su internet, del 2 franchi belga in acciaio galvanizzato e il rovescio del 25 centesimi olandese con la lettera “P”.

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Modificato da orlando10
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Prima di continuare con il nostro percorso storico, volevo aggiungere ancora qualcosa sulla ormai famosa moneta da 100 franchi, coniata durante la Reggenza, difatti (come mi ha fatto notare il sempre prezioso villa66), se era abbastanza comune ritrovare nella monetazione belga dei ritratti multipli che accollavano insieme i busti dei vari regnanti, ciò avveniva sempre in occasione di date particolari, come l'anniversario dell'indipendenza o comunque sempre con una funzione commemorativa, mentre invece nel citato pezzo da 100 franchi, non vi era alcuna commemorazione da fare. Il motivo principale di questa coniazione potrebbe allora essere puramente propagandistico, difatti rappresentare il discusso Leopoldo III, insieme al rimpianto padre Alberto I ed agli altri Re suoi predecessori, serviva a rammentare l'amore ed il rispetto, che il popolo belga aveva sempre nutrito nei confronti dei suoi sovrani, visti anche e soprattutto come simbolo di unità del paese, in un momento in cui la monarchia stessa era in forte discussione.

Ringrazio ancora villa66 per l'interessante spunto che ci ha fornito....... ;)

Riprendo le file del discorso, facendovi vedere un interessante manifesto, utilizzato nella campagna elettorale per il referendum, che come abbiamo visto consentì a Leopoldo III di tornare in Belgio nel 1950:

fe1mif.jpg

Si tratta chiaramente di un manifesto del fronte contrario al Re, in particolare voglio attirare la vostra attenzione su uno dei riquadri in basso, dove si vede un idealizzazione dell'incontro avvenuto tra Hitler e Leopoldo a Berchtesgaden il 16 novembre del 1940, e di cui abbiamo già parlato in precedenza.

Leopoldo poteva ora tornare in patria, ma in Vallonia e nella stessa Bruxelles, è bene precisarlo, il fronte del No aveva avuto la maggioranza dei voti, pertanto la sua vittoria non era stata piena, certamente però, il Re non poteva immaginare la violenza dei moti, che si sarebbero scatenati con il suo ritorno.

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Per supportare quanto detto da Vathek è utile ricordare le dinamiche sociali delle comunità belghe. La maggioranza fiamminga è stata, lungamente, oggetto di discriminazioni etnico-linguistiche. Nonostante l'aristocrazia del paese appartenesse al gruppo germanico, mentre la minoranza francofona era preminentemente popolare, il prestigio derivante dall'uso della lingua francese conferiva un alone di civiltà alla comunità vallona (seppure, i francesi li considerassero un po' alla stregua dei cugini poveri...). Soltanto nel 1932 la lingua neerlandese raggiunse la piena parità linguistica, accanto al francese.

Lo steso governo Van Zeeland era fortemente osteggiato dal movimento filofascista dei Léon Degrelle, i rexisti.

Al momento dell'invasione tedesca, l'estrema destra fiamminga si schierò con l'occupante, prima ancora che per affinità etniche, in funzione anti-vallona. Al compresenza delle armate germaniche e di un sovrano di origine tedesca (la casata belga è la Sassonia-Coburgo-Gotha, imparentata con quella britannica) pareva potesse garantire una supremazia ai neerlandesi, dopo anni di sottomissione culturale.

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Ecco una moneta da 50 franchi in argento, datata proprio 1950, proveniente dalla mia collezione, si tratta dell'ultimo pezzo che vi volevo presentare:

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Quando l'ho acquistata, devo ammettere che la mia attenzione è stata catturata soprattutto dal diritto, così simile al Mercury dime, coniato negli USA dal 1916 al 1945, anche se in questo caso la figura rappresentata col copricapo alato è chiaramente maschile; sul retro è invece presente una bella stilizzazione del leone che abitualmente appare sulle monete del Belgio; l'incisore è il solito Rau, che è gia stato citato in precedenza............nel complesso, la ritengo una moneta molto gradevole.

Vi posto inoltre il diritto del decino americano di cui vi parlavo, per coloro che non lo conoscono e per far notare la notevole somiglianza dell'incisione:

29m69nb.jpg

Permettetemi di aggiungere un altra curiosità, sul Mercury dime:

in teoria la figura ritratta non è il Messaggero degli Dei; Mercurio, ma bensì una rappresentazione della Libertà di pensiero, il problema fu che la popolazione americana, che gradì moltissimo questa monetina, la ribattezzò subito come il "Mercury dime" e non ci fu verso di far loro cambiare idea.... :D .

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Ancora prima del 22 luglio del 1950, il giorno in cui Leopoldo III rimise piede sul suolo natio, erano già iniziati gli scioperi e le manifestazioni di piazza contro il suo ritorno; certamente non aiutò il fatto che il Re arrivò a Bruxelles, scortato da 5.000 uomini dell'esercito che militarizzarono la città.

Tra il 22 ed il 26 luglio, cominciarono in tutto il paese attacchi contro ponti, edifici pubblici e linee elettriche, con modalità del tutto simili a quelle utilizzate dalla Resistenza belga contro l'invasore nazista, ed allo stesso modo continuarono gli scioperi generali.

Una immagine che documenta le dimostrazioni popolari di quei giorni:

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La situazione, continuò rapidamente a peggiorare in un clima di grande tensione, specialmente a Liegi e nelle città vicine, dove vennero rimosse le bandiere del Belgio e sostituite con quelle della Vallonia, come quella qui riportata:

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Il 30 luglio, a Grace-Berleur, vicino Liegi, la Gendarmeria aprì il fuoco con le armi automatiche contro la folla, causando la morte di tre persone. Ormai il Belgio era sull'orlo di una guerra civile, e da più parti si manifestava la volontà di istituire una repubblica; il Re subiva giornalmente fortissime pressioni a farsi da parte, provenienti anche dai più fidati consiglieri ed alleati, ed ebbe un duro alterco persino con il fratello Carlo, che aveva governato il paese durante la Reggenza.

Infine, il 1 agosto 1950, Leopoldo III decise, per salvare la monarchia ed il paese, di abdicare in favore del figlio Baldovino. Tuttavia Leopoldo, riuscì a rinviare la data della sua effettiva abdicazione di quasi un anno, e solo il 16 luglio del 1951, Baldovino I divenne il nuovo Re dei Belgi.

Ecco una foto di padre e figlio insieme, subito dopo l'abdicazione di Leopoldo III:

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Data la giovane età e l'inesperienza di Baldovino, Leopoldo continuò da dietro le quinte, ad avere un fortissimo ascendente sugli affari di governo, almeno fino al 1960 quando il nuovo Re si sposò; molti storici riflettono tale stato di cose, chiamando questo periodo con il nome di "Diarchia".

Dopo il 1960, Leopoldo si ritirò ufficialmente dalla vita pubblica e viaggò per il mondo, dilettandosi in studi entomologici ed antropologici. Morì a Woluwe-Saint-Lambert, il 25 settembre del 1983 e venne sepolto, come da lui espressamente richiesto, accanto alla regina Astrid.

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Grazie vathek per la scheda storica e le monete inserite in discussione. :)

Senza presunzione naturalmente e senza minimamente smentire le ricostruzioni storiche di chi mi precede, do una mia lettura del quadruplo ritratto che non credo abbia un fine propagandistico nel senso comune di popolarità e consenso e neppure un richiamo all’unità se preso tout court.

Credo piuttosto che, se anche non ci fosse stato nessun problema per la monarchia, tale ritratto sarebbe stato coniato allo stesso modo, come icona sinceramente dovuta alla tradizione monarchica nella ritrovata indipendenza.

C’è dunque l’indipendenza ritrovata. Quale occasione più propizia per un ritratto multiplo, se fino a quel momento, esso era servito per commemorare anniversari di indipendenza?

Se vogliamo capovolgere la medaglia (in senso figurato), potrei dire che l’assenza di un richiamo del genere alla monarchia, quella sì, avrebbe suscitato ulteriore perplessità molto più di quanto la presenza dello stesso ritratto avrebbe potuto concretamente esprimere potenzialità di propaganda.

La differenza può apparire sottile, ma è concreta.

Inoltre i legami dinastici, anche se numismaticamente palesato in occasione di ricorrenze, vanno letti in termini di tradizione e legittimazione.

La tradizione è quella cattolica, vissuta dalle principali personalità della monarchia belga del secolo ventesimo non certo in maniera bigotta, ma in termini di carità, progresso comune, cavalleria (al di là delle scelte dei singoli, vedi il tema dell’aborto durante il regno di Baldovino I da un lato o la scelta dello stesso Leopoldo III di risposarsi dall’altro). I re dei belgi appunto sono maestà cattoliche, le loro consorti godono del privilegio del bianco, Elisabetta, moglie di Alberto, è stata addirittura insignita della Rosa d’Oro.

La legittimazione è quella di una dinastia che, nonostante il regno fosse ancor giovane, non può essere messa in discussione, quali che siano i passaggi.

Torniamo al ritratto. La presenza di Leopoldo III in esso di chi avrebbe aumentato la popolarità? Dello stesso Leopoldo? Di Carlo Teodoro? Dell’istituzione monarchica? No. Non è ricerca del consenso, ma espressione di identità o, se vogliamo, di vitalità della monarchia. Il ritratto è una risposta ai belgi, un fine piuttosto che un mezzo. Se monarchia deve essere, quella è l’unica possibile.

Pertanto, parlare in termini di propaganda schietta o richiamo all’unità, a mio avviso e ripeto molto umilmente, sarebbe riduttivo e dettato da una sensibilità o da una logica estranea o che solo parzialmente riesce a farsi interprete di questi ritratti.

Voglio ringraziare minerva per gli spunti e l’aiuto fornitomi nella stesura di questo post.

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Gradisco questa discussione molto! Ringrazia il vathek ;) . E ringraziamenti anche a orlando10 e a minerva per darci tutti un'occasione pensare ulteriormente alle possibilità iconographic dei 100-franchi belga di 1948-1954.

Vedo la moneta mentre un'esercitazione nelle pubbliche relazioni--facendo pubblicità--a nome di Leopold III e la sua continuazione come re, tanto come un manifesto di elezione incollato ad una parete pubblica. (Penso “l'elezione„ a causa del referendum su Leopold III.) Il collegamento “del candidato„ con la tradizione belga e la legittimità ha conferito quindi sarebbe molto utile alle sue probabilità elettorali. Ma la moneta potrebbe anche essere pubbliche relazioni a nome del monarchy belga in se e forse persino un admonition a Leopold III che l'istituzione era più importante al paese che la sua propria posizione all'interno di esso.

Sappiamo che il re e perfino il monarchy belga in se erano in una certa difficoltà dopo la guerra, con il republicanism(!) in corso di realizzazione. E quel fa il disegno 4-ritratti dei 100-franchi dopoguerra più incinti con il significato che potrebbe essere al contrario. Noto, per esempio, l'inversione per i 3 ritratti sui 1930 10-franchi (dove il Albert popolare I è il più visibile) con i 1948 100-franchi, in cui il Leopold impopolare III è il più minimo il visibile.

Sembra chiaro che Leopold III non potrebbe comparire sulla moneta da sè da solo. (Se avesse, un Leopold d'argento III che emerge dallo zinco di wartime avrebbe rilasciato una dichiarazione molto semplice ed estremamente elegante sia a che al favore della nazione belga.)

Ma, come ampiamente descritto in questo filetto, Leopold III non ha avuto semplicemente l'autorità personale necessaria per servire da simbolo del rebirth nazionale dopo che la guerra--ha dovuto prenderlo in prestito dai suoi antenati.

Così è semplicemente il disegno dei 4-ritratti un'ammissione di quella realtà? O è un tentativo di cambiare quella realtà?

Qualunque la risposta, lascialo prego dire ancora quanto sto godendo questa discussione, e ché piacere è di cominciare il nuovo anno in tale azienda.

:) v.

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I like this discussion very much! Thanks vathek ;) . And thanks also to orlando10 and minerva for giving us all an opportunity to think further about the iconographic possibilities of the Belgian 100-franc of 1948-1954.

I see the coin as an exercise in public relations–advertising–on behalf of Leopold III, and his continuation as King, much like an election poster pasted to a public wall. (I think “election” because of the referendum on Leopold III.) The linking of the “candidate” with Belgian tradition and the legitimacy conferred thereby would be very valuable to his electoral chances. But the coin could also be PR on behalf of the Belgian monarchy itself, and perhaps even an admonition to Leopold III that the institution was more important to the country than his own position within it.

We do know the King and even the Belgian monarchy itself was in some trouble after the war, with republicanism(!) afoot. And that makes the 4-portrait design of the postwar 100-franc more pregnant with meaning than it might be otherwise. I note, for instance, the reversal in order of the 3 portraits on the 1930 10-franc (where the popular Albert I is the most visible) with the 1948 100-franc, where the unpopular Leopold III is the least visible.

It seems clear that Leopold III could not appear on the coin by himself alone. (If he had, a silver Leopold III emerging from the wartime zinc would have made a very simple and most elegant statement both to and on behalf of the Belgian nation.)

But, as amply described in this thread, Leopold III simply did not have the personal authority necessary to serve as a symbol of national rebirth after the war—he had to borrow it from his ancestors.

So is the 4-portrait design simply an admission of that reality? Or is it an attempt to change that reality?

Whatever the answer, please let me say again how much I am enjoying this discussion, and what a pleasure it is to begin the New Year in such company.

:) v.

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Grazie orlando10 e villa66 per i vostri interventi :)

In particolare, grazie per averci illuminato sulle possibili motivazioni, del quadruplo ritratto presente sulla bella moneta d'argento da 100 franchi. Direi che ambedue le teorie prospettate sono molto valide e degne di nota e non è neanche detto che siano difficilmente conciliabili..... ;)

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Grazie orlando10 e villa66 per i vostri interventi :)

In particolare, grazie per averci illuminato sulle possibili motivazioni, del quadruplo ritratto presente sulla bella moneta d'argento da 100 franchi. Direi che ambedue le teorie prospettate sono molto valide e degne di nota e non è neanche detto che siano difficilmente conciliabili..... ;)

Molto gentili,vathek.

:) v.

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Leopold III è comparso su un'altra moneta dopo che abdicasse, e prima che morisse.

Forse qualcuno che sia migliore ad inviare le immagini che sono ci darò uno sguardo a quello 5-ritratti argento 1980 500-franchi che celebro i 150Th anniversario di indipendenza belga.

:) v.

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Leopold III appeared on another coin after he abdicated, and before he died.

Maybe someone who is better at posting images than I am will give us a look at that 5-portrait silver 1980 500-franc celebrating the 150th anniversary of Belgian independence.

:) v.

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Leopold III è comparso su un'altra moneta dopo che abdicasse, e prima che morisse.

Forse qualcuno che sia migliore ad inviare le immagini che sono ci darò uno sguardo a quello 5-ritratti argento 1980 500-franchi che celebro i 150Th anniversario di indipendenza belga.

;)

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petronius :)

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Leopold III è comparso su un'altra moneta dopo che abdicasse, e prima che morisse.

Forse qualcuno che sia migliore ad inviare le immagini che sono ci darò uno sguardo a quello 5-ritratti argento 1980 500-franchi che celebro i 150Th anniversario di indipendenza belga.

;)

11hwi05.jpg

petronius :)

Grazie mille, petronius!

;) v.

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Nel fare i complimenti ai partecipanti per la interessante discussione vorrei anche ricordare che il re Leopoldo III è presente anche in una moneta del Congo Belga da 5 franchi la KM#24. Se non si trovasse una foto su internet potrei provare a fare una foto della mia ed inserirla.

Ciao!

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... Così è semplicemente il disegno dei 4-ritratti un'ammissione di quella realtà? O è un tentativo di cambiare quella realtà?

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... So is the 4-portrait design simply an admission of that reality? Or is it an attempt to change that reality?

I think that the monarchy held Belgian people in high and so could and had to admit his history for better or for worse.

Penso che la monarchia tenesse in alta considerazione la gente belga, pertanto poteva e doveva ammettere la propria storia nel bene e nel male. :)

Nel fare i complimenti ai partecipanti per la interessante discussione vorrei anche ricordare che il re Leopoldo III è presente anche in una moneta del Congo Belga da 5 franchi la KM#24. Se non si trovasse una foto su internet potrei provare a fare una foto della mia ed inserirla.

Se riesci, postala. :P Fa sempre piacere vedere le foto degli appassionati, quando disponibili ovviamente, inserite direttamente nel forum, anche se non dovessere essere perfette.

Proseguendo nell’esposizione, non dobbiamo trascurare in questa carrellata quella che forse è la moneta più amata di Leopoldo III: il 50 franchi “Esposizione Universale 1935”, dedicato appunto a questo evento tenutosi a Bruxelles, ma anche al centenario delle ferrovie belghe.

Coniata nel 1935, le variabili di questa moneta sono:

1 - le legende (francese e fiamminga)

2 - l’orientamento degli assi (a medaglia o a moneta)

3 - la posizione delle legende del taglio rispetto ad una delle due facce.

Tali variabili, nelle varie combinazioni, danno luogo a ben otto varianti, tra le quali le più rare sono quelle con legende fiamminghe, allineamento a medaglia e con legenda del taglio in una qualsiasi delle due posizioni possibili.

Il metallo è argento al 680‰ e rame al 320. Sono stati battuti 140.436 pezzi con legenda in francese (questa tiratura comprende tutte le varianti con legenda in francese) e 140.435 pezzi con legenda in fiammingo (come sopra).

I coni sono stati incisi, in stile déco, da Paul Wissaert (1885-1972): al dritto campeggia un elegante San Michele Arcangelo, patrono di Bruxelles, al rovescio il Palazzo del Centenario, anch’esso riconducibile ad un contesto art déco, opera di Joseph van Neck (1880-1959).

Immagini prese on-line.

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Modificato da orlando10
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Volevo concludere la carrellata storica, con questa bella foto di Leopoldo insieme alla seconda moglie Lilian, ritratti ormai più anziani e serenamente ritirati a vita privata:

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Inoltre, permettetemi di aggiungere una breve chiosa finale, che rappresenta la mia semplice opinione e non ha alcuna pretesa di storicità; non credo affatto che Leopoldo III sia stato un cattivo Re, anzi ritengo che la sua decisione di rimanere in Belgio con le proprie truppe, seppur non condivisibile appieno, sia stata sintomatica di un grande coraggio; il suo problema principale, fu invece il regnare in un periodo storico estremamente difficile, in particolare per un paese piccolo come il Belgio, e maggiormente esposto per la sua posizione geografica, ai venti di guerra.

Sono poi convinto, che se avesse scelto di andare all'estero con il suo Governo, sarebbe stato dai più considerato un codardo ed un fuggiasco, come avvenne al nostro Vittorio Emanuele III, anche lui costretto, durante il suo lungo e travagliato regno, a prendere scelte durissime ed altamente controverse.

Infine, volevo rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato a questa discussione e che sono stati fondamentali, per renderla più interessante e completa....... B) ;)

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A gentile richiesta allego la scansione della mia moneta del Congo Belga. Non è proprio in conservazione eccellente ma dal vivo è meglio, spero che vi piaccia!

Ciao!

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