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IGNORED

L'aquila di San Gaudenzio


petronius arbiter

Risposte migliori

Descrizione della moneta da 20 $ oro MCMVII Ultra High Relief - ROVESCIO

Vista laterale di un'aquila in volo, la testa rivolta a sinistra, le ali in alto, posta sopra il sole, che ha i raggi verso l'alto a complemento del motivo del dritto.

Sopra l'aquila, vcino al bordo su due righe, UNITED STATES OF AMERICA / TWENTY DOLLARS.

E' ispirato, come già detto, al rovescio del Flying Eagle cent del 1857, che Saint-Gaudens considerava la più bella moneta (solo tra le americane, spero :rolleyes:) di tutti i tempi.

petronius oo)

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Descrizione della moneta da 20 $ oro MCMVII Ultra High Relief - BORDO

Lettere in rilievo e stelle, E * PLURIBUS * UNUM *********** (contate le stelle, sono 13, come i primi stati che hanno costituito gli USA ;)).

Un esemplare è stato coniato con il bordo liscio.

petronius :)

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Il termine Ultra High Relief usato finora per indicare la moneta del 1907 è entrato nell’uso comune solo negli ultimi decenni. Nei primi listini in cui è apparsa in vendita, così come nella corrispondenza ufficiale della Zecca dell’epoca, essa è chiamata quasi sempre Extremely High Relief, e addirittura alcuni cataloghi del passato si limitano a definirla Uncirculated.

La verità è che non c’è alcuna denominazione ufficiale per la particolare finitura di questa moneta.

Si ritiene che ne siano stati coniati da 18 a 22 esemplari, di cui 2 sicuramente rifusi, e che dunque quelli attualmente esistenti siano non più di 20.

Questi esemplari furono distribuiti ad alti funzionari governativi (tra cui Charles Barber), ad altre importanti personalità e due di essi finirono nella collezione della Zecca. Uno di questi ultimi sarà più tardi consegnato alla vedova di Saint-Gaudens.

Tutti coloro che le hanno ricevute erano pienamente consapevoli fin dal primo momento del valore e della rarità delle monete, che di conseguenza sono sempre state trattate con la massima cura, e ancora oggi sono per la maggior parte in altissima conservazione.

Negli annali della numismatica americana, la MCMVII Ultra High Relief è considerata una trophy coin per eccellenza, e non manca di suscitare grande interesse ogni volta che appare in asta. Nel novembre 2005 un esemplare in conservazione PF-69 (come quello in foto), la più alta conosciuta per questa moneta, è stato aggiudicato per 2.990.000 dollari.

petronius :)

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Il 3 agosto 1907, Augustus Saint-Gaudens muore :(

Dopodichè, la confusione più totale regna nella Zecca.

A dispetto dei lavori preliminari e delle indicazioni di Saint-Gaudens, la Zecca prepara conii con rilievi leggermente più bassi, ma ancora abbastanza diversi da quanto visto fino ad allora nella circolazione monetaria. Sono comunque ancora necessarie tre battiture di pressa (anziché sette come in precedenza, in ogni caso un miglioramento) per dare alla moneta il rilievo voluto.

Rendendosi conto che il disegno così concepito è incompatibile con un'alta velocità di produzione, alla Zecca decidono di coniare un numero limitato di esemplari e poi di modificare definitivamente i conii, portandoli al normale rilievo delle altre monete.

Nasce così la Double Eagle 1907 High Relief coniata in 12.367 esemplari che, oltre a un rilievo più basso, presentano piccole modifiche rispetto ai modelli originali di Saint-Gaudens, ma riportano ancora (e per l'ultima volta) la data in numeri romani, MCMVII.

petronius :)

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Come abbiamo visto più volte in altre discussioni, in passato tanto i collezionisti che, più in generale, il pubblico, erano rimasti spesso insoddisfati dei disegni delle monete sia d'argento che d'oro. Dai modelli di Barber per dimes, quarters e mezzi dollari, ai dollari Morgan, alla "doppia aquila" di Longacre, tutti erano stati aspramente criticati <_<

Ora, nel 1907, con i 20$ di Saint-Gaudens divenuti realtà, e con i 10$ Indian Head dello stesso artista entrati in circolazione pochi mesi prima, per la prima volta tutti sono contenti :D

petronius oo)

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La Double Eagle MCMVII High Relief è da sempre una delle monete più amate dai collezionisti.

Appena emesse costituivano una novità e venivano trattate anche oltre i 30 $, ma poi, fino agli anni '20, erano vendute per soli uno o due dollari sopra il facciale, e molte entravano in circolazione, soprattutto, ancora una volta, nel West, mentre negli stati centrali e sulla costa atlantica erano usate soprattutto per pagamenti esteri e come riserva d'oro delle banche.

Cosa non darei per tornare indietro a quegli anni :lol:

Alla fine degli anni '30 il prezzo inizia a lievitare, e negli anni '40 il collezionismo delle monete d'oro americane diventa una passione, che cresce sempre più negli anni '50, con la MCMVII High Relief costantemente in primo piano....un trend che continua ancora ;)

Oggi si calcola che ne esistano più di 5.000 esemplari, molti nello stato di zecca. Anche se la domanda è alta, la disponibilità fa sì che molte siano sul mercato nello stesso momento, il che significa che la Double Eagle MCMVII High Relief è da considerare una moneta costosa, ma non particolarmente rara. Stando ai cataloghi, per una conservazione MS-60, potrebbero essere sufficienti all'incirca 14.000 $ (13.750 per il World Coins 2011), mentre, volendo ancora una volta citare un importante realizzo, segnalo l'asta Heritage del novembre 2005 in cui una moneta in conservazione MS-69 è stata aggiudicata per 575.000 dollari.

petronius :)

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Rendendosi conto che il disegno così concepito è incompatibile con un'alta velocità di produzione, alla Zecca decidono di coniare un numero limitato di esemplari e poi di modificare definitivamente i conii, portandoli al normale rilievo delle altre monete.

E così i rilievi vengono modificati da Charles Barber e portati a un'alteza "normale": nasce la Double Eagle Saint-Gaudens low relief.

Oltre al rilievo la modifica più vistosa riguarda la data, che viene ora espressa in numeri arabi, giustificandola con la scarsa familiarità del pubblico americano con i numeri romani. Altre modifiche riguardano la lunghezza dei raggi del sole, sia al dritto che al rovescio, la forma delle lettere della parola LIBERTY, l'occhio dell'aquila.

La moneta così modificata viene coniata nel 1907 e 1908 nella Zecca di Philadelphia e nel 1908, per la prima volta, nella Zecca di Denver.
Complessivamente saranno prodotti nei due anni 5.296.968 esemplari, molti dei quali, soprattutto quelli coniati a Denver, saranno inviati all'estero.

Dal punto di vista collezionistico, le monete del 1907-1908 di questa tipologia sono da ritenersi comuni, e facilmente reperibili anche in alta conservazione a un prezzo accessibile. Prezzo che in caso di monete in media conservazione non supera quello dell'oro contenuto.

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IN GOD WE TRUST....or not? ph34r.gif

Quando si decise di coniare una nuova tipologia della moneta da 20 $ in oro, ci si chiese se riproporre sulla stessa il motto IN GOD WE TRUST, presente sulle "doppie" di Longacre fin dal 1866 (e anche su molte altre monete).

Alla fine si decise per il no, anche per via delle obiezioni sollevate dal Presidente Roosevelt, che era nettamente contrario.

Non che il Presidente non avesse fiducia in Dio, anzi, ne aveva talmente tanta che si irritava nel vedere come spesso i suoi concittadini non mostrassero affatto quel rispetto che, secondo lui, era dovuto al motto.

Così spiega le sue ragioni in una lettera del 13 novembre 1907:

"Quando la questione delle nuove monete è venuta fuori, abbiamo consultato le leggi esistenti e abbiamo visto che non c'erano obblighi di scrivere il motto IN GOD WE TRUST sulle monete. Poiché è però ormai consuetudine, anche senza obbligo legale, di mettere l'iscrizione potrei anche liberamente approvarla. Ma il fatto che l'approvo, non significa che ordino di metterla. Naturalmente, la decisione di cambiare la legge è assolutamente nelle mani del Congresso, e qualunque indicazione del Congresso sarà immediatamente seguita. Ma al momento, come ho già detto, non vi sono obblighi di legge riguardo l'iscrizione.
La mia opinione in merito è dovuta alla mia ferma convinzione che scrivere il motto sulle monete, o usarlo in qualche modo simile, non solo non avrebbe un effetto positivo pratico, ma sarebbe al contrario spunto per un'irriverenza pericolosamente vicina al sacrilegio.
Riguardo la scritta sulle monete, abbiamo già un'esperienza pratica. In tutta la mia vita, non ho mai sentito nessuno parlare con reverenza del motto sulle monete, o mostrare affetto o grande emozione per esso, ma al contrario ho sentito letteralmente centinaia di volte che esso è stato usato come un'occasione, un incitamento a battute ridicole, ed è cosa sopra tutte indesiderabile che una frase di così elevato valore possa dare luogo a simili brutture.
Per decenni, l'esistenza del motto sulle monete è stata una fonte costante di ridicolo, e questo è inevitabile."


La lettera continua citando alcune frasi costruite sul motto IN GOD WE TRUST....ma qui mi piacerebbe avere l'opinione di chi conosce l'America meglio di me wink.gif

"In God We Trust For the Eight Cents....In God We Trust For The Short Weight....In God We Trust For The 37 Cents We Do Not Pay..."

Naturalmente, non appena Roosevelt non sarà più Presidente, già alla fine del 1908, il motto ricomparirà sulle monete da 20 dollari :rolleyes:

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La lettera continua citando alcune frasi costruite sul motto IN GOD WE TRUST....ma qui mi piacerebbe avere l'opinione di chi conosce l'America meglio di me ;)

"In oro confidiamo." O—ed è ancora molto comune oggi—"In God We Trust; tutti gli altri pagare in contanti."

T.R. era un politico meraviglioso, ma su questo lui fraintesa suoi colleghi americani, fraintesa i tempi, e può avere fraintesa dalla legge. (La legge del 1865 sembrava chiara: "In God We Trust" a partire dal 1866 apparirebbe su tutte le monete d'argento più grande il dime, e tutte le monete d'oro più grande quarter-eagle.)

T.R. dicendo che lui sarebbe immediatamente piegarsi alla volontà del Congresso is...fun. Come tutti i presidenti americani buoni, T.R. sapeva quel Congresso, anche se l'organo supremo del paese, a volte deve essere... ha ottenuto circa. Gli americani in generale appoggio questa idea, ma quando il Presidente sostituire il suo giudizio per quella dell'espressa volontà del Congresso, lui o lei era meglio essere giusta

FDR avuto intorno Congresso con la finezza di Lend-Lease. Oggi egli è onorato per esso. E T.R. stesso, quando ha detto dal Congresso, che non sarebbe opportuno denaro per inviare Great White Fleet intorno al mondo, semplicemente trovato abbastanza soldi per inviarlo a metà del mondo. Congresso, T.R. sapeva, potrebbe essere considerato attendibile per trovare abbastanza soldi per riportarlo!

Ma se i presidenti americani possono talvolta essere legge quasi a se stessi, è fondamentale per poter ricordare che il loro potere è solo in prestito. Presidenti non sono dèi. E presidenti non sono "Il Popolo". Quindi "IGWT" serve uno scopo utile, ricordando la gente—tra cui presidenti—che una moneta americana dell'autorità emittente non la massima autorità (se spiritualmente o laicamente definito). "IGWT" è quindi una potente dichiarazione il popolo americano con i loro dirigenti a ricordare chi sono, e che non sono.

"In God We Trust" è venuto fuori dell'orrore della nostra guerra civile. In tempi difficili, soprattutto, persone guardano per Dio. Così l'idea che T.R. potrebbe essere visto—o che potrebbero essere visto le nuove monete—per essere dispenser con Dio in the tough, tough economic times di (e in seguito) la depressione 1907.... well, basti dire che T.R. perso quella politicamente.

Infine, mi offrono un parere più personale in questo mare di auto-espressione: credo che l'aggiunta di "In God We Trust" aiutato il rovescio della monete 20-dollaro da un punto di vista estetico. Per me, equilibra quello che a volte sembra essere bella ma verticistico design.

Detto questo, penso ancora monete americane hanno in generale un problema con la loro estrema verbosità!

;) v.

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“In Gold We Trust.” Or—and it is still very common today—“In God We Trust; all others pay cash.”

T.R. was a wonderful politician, but on this one he misread his fellow Americans, misread the times, and may have misread the law. (The Act of 1865 seemed clear: beginning in 1866 “In God We Trust” would appear on all silver coins larger than the dime, and all gold coins larger than the quarter-eagle.)

T.R. saying he would immediately bow to the will of Congress is...fun. Like all good American presidents, T.R. knew that Congress, though the supreme governing body of the country, must sometimes be...got around. Americans in general support this idea, but when the president does substitute his judgment for that of the expressed will of Congress, he or she had better be right.

FDR got around Congress with the finesse of Lend-Lease. Today he is honored for it. And T.R. himself, when told by Congress it would not appropriate money to send the Great White Fleet around the world, simply found enough money to send it halfway around the world. Congress, T.R. knew, could be trusted to find enough money to bring it back!

But if American presidents can sometimes be law almost unto themselves, it is crucial for them to remember that their power is only on loan. Presidents are not gods. And presidents are not “The People.” So “IGWT” serves a useful purpose, by reminding folks—including presidents—that an American coin’s issuing authority is not the ultimate authority (whether spiritually or secularly defined). “IGWT” is therefore a powerful statement by the American people to their leaders to remember who they are, and who they are not.

“In God We Trust” came out of the horror of our Civil War. In tough times especially, people look for God. So the idea that T.R. could be seen—or that the new coins could be seen—to be dispensing with God in the tough, tough economic times of (and following) the 1907 Depression....well, let’s just say that T.R. missed that one politically.

Finally, I offer one more personal opinion in this sea of self-expression: I think the addition of “In God We Trust” helped the reverse of the 20-dollar coin from an aesthetic point of view. For me, it balances what sometimes seems to be beautiful but top-heavy design.

That said, I still think American coins in general have a problem with their extreme wordiness!

;) v.

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Grazie villa, è esattamente quello che aspettavo da te :D

Nel febbraio 1908, Augustus G. Heaton, già presidente dell' American Numismatic Society dal 1894 al 1899, propone che al posto del contestato IN GOD WE TRUST sia inciso sulla moneta l' "occhio divino", il cui significato sarebbe stato ben compreso sia dai giovani che dagli anziani, e non sarebbe stato soggetto a offensivi giochi di parole.

Un'idea che allora nessuno prende in minima considerazione, ma che avrà maggiore successo qualche decennio dopo, quando l' "occhio di Dio" comparirà sul biglietto da 1 dollaro ;)

petronius oo)

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Nell'agosto 1908 la rivista The Numismatist pubblica la notizia che il motto IN GOD WE TRUST potrebbe riapparire sulle monete da 10 e 20 dollari coniate dopo il 1° agosto. Sembra che due campioni del 20 dollari con motto fossero già stati coniati il 23 maggio di quell'anno, non si sa bene che fine abbiano fatto.

A procedere alla modifica del conio è ancora una volta Charles Barber, che aggiunge il motto al rovescio, in un arco sopra il sole.

Si fa ancora in tempo a coniare alcune centinaia di migliaia di esemplari datati 1908 con il nuovo disegno (il grosso del quantitativo previsto per quell'anno, circa 5.000.000 di pezzi, era già stato coniato senza motto).

Per la prima volta entra in scena la Zecca di San Francisco, con 22.000 pezzi che costituiscono il più basso quantitativo coniato in una singola zecca in un anno per le aquile di Saint-Gaudens (riferito, ovviamente, al tipo low relief con numeri arabi).

Non avendo trovato una foto dell'emissione 1908 con motto, vi posto questo splendido esemplare del 1909 :D

petronius :)

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Nel 1912 una nuova modifica, l'ultima, viene apportata al dritto della moneta.

Le stelle sull'orlo passano da 46 a 48 per effetto dei due nuovi Stati entrati a far parte degli USA, il New Mexico il 6 gennaio 1912 e l'Arizona il 14 febbraio dello stesso anno. Le stelle vengono aggiunte in basso a destra, oltre la 46a, e sovrapposte alle foglie di quercia. La differenza però viene ignorata dai numismatici, per i quali la moneta con le due stelle in più non costituisce una differente tipologia rispetto a quella con 46 stelle e il motto coniata dal 1908 al 1911.

La moneta dal disegno che possiamo dire definitivo, sarà coniata dal 1912 al 1933, con l'eccezione degli anni della Prima Guerra Mondiale, dal 1916 al 1919.

Delle coniazioni fino al 1932 conto di dare nei prossimi post una panoramica generale, soffermandomi su alcuni fatti particolarmente significativi, ma senza un'analisi dettagliata anno per anno, che risulterebbe probabilmente noiosa e servirebbe solo ad appesantire la discussione.

Dedicherò poi naturalmente amplissimo spazio alla mitica Saint-Gaudens Double Eagle 1933 :D

petronius oo)

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Scusate il ritardo con cui riprendo la storia di San Gaudenzio, ma in questi giorni non ho avuto molto tempo per dedicarmi al forum, spero di rimediare e di portare a compimento il discorso fino al 1932 entro venerdì prossimo, quando dovrò assentarmi per un breve periodo, per iniziare poi ai primi di marzo UNA NUOVA DISCUSSIONE interamente dedicata alla "doppia" del 1933.

Negli anni che vanno dal 1907 allo scoppio della Guerra Mondiale in Europa, continua per l'economia americana il trend positivo iniziato con la corsa all'oro del 1896. Ma a partire dall'agosto del 1914, le condizioni in Europa diventano critiche, mentre in America inizia a prendere piede un'inflazione sempre più rampante.

Le Double Eagles continuano a essere coniate fino al 1916, dopodiché la produzione cessa, anche a causa dell'aumento del prezzo dell'oro. Diventa sempre più difficile ormai acquistarle alla pari da banche o grossi commercianti di monete.

Grandi quantità di pezzi da da 20 $ erano state esportate durante i primi anni di produzione del modello Saint-Gaudens, e ora che la guerra in Europa sta avendo effetti disastrosi sulle valute di molti paesi, le monete d'oro statunitensi sono apprezzate più che mai ;)

Negli Stati Uniti, è ben difficile trovare in circolazione le monete da 20 $ nel periodo 1916-1917, se non, forse, in qualche remota cittadina del West.

Le Double Eagles sono ormai utilizzate solo nel commercio internazionale, e milioni di esse e di altre monete d'oro vengono conservate dal Tesoro, a garanzia dei Gold Certificates.

La produzione riprende nel 1920, le monete vengono ancora in gran parte accantonate dal Tesoro, ma piano piano riparte anche l'esportazione verso l'estero.

E nel 1920 dobbiamo segnalare una delle maggiori rarità, la "doppia" coniata a a San Francisco, tra le più difficili da trovare in alta conservazione....come quella in foto :rolleyes:

petronius :)

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E parlando di rarità di quegli anni, non si può non citare la moneta del 1921. Dico moneta, al singolare, perchè in quell'anno l'aquila di San Gaudenzio viene coniata solo a Philadelphia, in 528.500 esemplari, dei quali pare ne siano rimasti poco più di un centinaio, in vari gradi di conservazione.

Uno di essi, sicuramente ben conservato :rolleyes: è stato venduto in asta Goldberg nel settembre 2007 per la bella somma di 1.012.000 dollari.

Lo vedete in foto, ma non è il realizzo più alto per la "doppia" 1921, poichè un anno prima, nell'agosto 2006, un esemplare della stessa era stato aggiudicato in asta B & M per ben 1.495.000 dollari :o

petronius oo)

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Siamo così arrivati ai Roaring Twenties, i ruggenti anni Venti, che lasciano dietro di sè il ricordo dei gangster, del proibizionismo, dell'esplosione del jazz....ma nulla di particolare per quanto riguarda le nostre Double Eagles. Che continuano ad essere coniate in gran quantità per tutto il decennio nelle tre Zecche di Phialdelphia, Denver e San Francisco, e poi per la gran parte esportate o chiuse nei forzieri del Tesoro.

In particolare, finiscono all'estero milioni di monete coniate a Philadelphia dal 1922 al 1928, nonchè quelle di San Francisco del 1922 e di Denver del 1923, mentre la produzione di Denver e San Francisco dopo il 1923 e quella di Philadelphia dopo il 1928 rimane nelle mani del Tesoro, e solo un numero relativamente esiguo di esemplari viene distribuito.

Per un discorso più approfondito sulla situazione economica americana durante i Roaring Twenties vi rimando alla discussione sui Peace Dollar, non si può però fare a meno di notare come la produzione di monete d'oro non cessi nemmeno durante la Grande Depressione, anche se, per quanto riguarda i pezzi da 20 dollari, nel 1930 ne vengono coniati soltanto 74.000 nella Zecca di San Francisco, il che fa di questa moneta una delle maggiori rarità tra le aquile di San Gaudenzio.

petronius :)

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per quanto riguarda i pezzi da 20 dollari, nel 1930 ne vengono coniati soltanto 74.000 nella Zecca di San Francisco

La produzione riprende con vigore l'anno seguente, nel quale vengono coniati oltre 3 milioni di pezzi tra Denver e Philaldelphia, e anche il 1932 fa la sua parte, con 1.100.000 monete coniate a Philadelphia.

In questi anni, il Dipartimento del Tesoro, per venire incontro alle richieste dei collezionisti, opera una distribuzione straordinaria di Double Eagles, sia dell'anno in corso che dei precedenti, al valore facciale, maggiorato delle sole spese postali di consegna :yahoo:

Nell'estate del 1932 la lista delle Double Eagles disponibili, include queste varietà: 1925-D, 1925-S, 1926-S, 1927-D :o 1927-S, 1930-S, 1931, 1931-D e 1932.

La faccina sulla moneta 1927-D si giustifica col fatto che questa è oggi l'aquila di Saint-Gaudens più rara dopo quella del 1933, ma all'epoca non si facevano differenze tra le varie annate, e coloro che collezionavano per data e zecca potevano avere anche interi rotoli di 1927-D al facciale semplicemente inviando una richiesta scritta al Dipartimento del Tesoro, non immaginando che di lì a qualche decennio si sarebbero ritrovati tra le mani una vera e propria fortuna ;)

Per avere una qualunque 1927-D anche solo AU-50 (conservazioni inferiori non sono neanche prese in considerazione, non avendo queste monete di fatto mai circolato) sono oggi necessari centinaia di migliaia di dollari :rolleyes: Il record è detenuto da una moneta in conservazione MS-67 che in asta Heritage del novembre 2005 (non è quella in foto, che viene dalla collezione dello Smithsonian Institute) di dollari ne ha spuntati ben 1.897.500 :D

petronius oo)

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Nell'aprile del 1933 il governo smette di distribuire le monete d'oro al valore facciale, nel 1934 in base al Gold Reserve Act ne dichiara illegale il possesso e inizia a chiederne la restituzione, con l'esclusione di quelle riconosciute di alto valore numismatico.

La produzione di Double Eagles cessa definitivamente con le coniazioni di inizio 1933, a quel punto sono stati prodotti 64.981.428 esemplari del tipo "con motto" (dal 1908 al 1933) a cui se ne devono aggiungere 5.296.968 del tipo "no motto" con data in numeri arabi (1907-1908) e 12.367 high relief con data in numeri romani (1907).

Il totale delle aquile di San Gaudenzio coniate per la circolazione è quindi di 70.290.763 pezzi, a cui vanno aggiunti i 18-22 specimen del tipo MCMVII Ultra High Relief e circa 790 pezzi con finitura proof, nelle varie tipologie (come già per le "doppie" di Longacre, il numero esatto di monete proof non è conosciuto).

Delle coniazioni del 1933, del Gold Reserve Act citato sopra, e di tante altre cose, parlerò in una nuova discussione, per chiudere in questa la carrellata di monete per la circolazione, niente di meglio che una Double Eagle del 1932....ma poi ci sono ancora due o tre cose da dire, non andate via ;)

petronius oo)

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Grazie al Gold Reserve Act rientrano dalla circolazione milioni di Double Eagles che qualche anno dopo, nel 1937, vengono rifuse :( unitamente a quelle già immagazzinate e mai distribuite dal governo. Nel frattempo però, le banche e i governi stranieri, si tengono più strette che mai le monete d'oro statunitensi acquistate nel corso degli anni, e non hanno alcun interesse a restituirle in cambio di banconote fresche di stampa ;)

Tra i milioni di Double Eagles rifuse, si pensa debbano esserci anche i 445.500 pezzi coniati a Philadelphia all'inizio del 1933, nessuno dei quali, in teoria, è mai uscito dalla Zecca....come vedremo non è così :rolleyes:

Tre anni dopo, nel 1940, un altro Presidente Roosevelt, Franklin Delano, appassionato filatelico (per questo probabilmente ha fatto fondere senza rimorso tutte quelle monete :lol:) fa emettere dalle Poste degli Stati Uniti una serie di 35 francobolli (The Famous Americans) dedicati ai più famosi artisti, poeti, educatori, scrittori, scienziati, compositori e inventori americani.

Tra i personaggi commemorati c'è il giusto riconoscimento anche per Augustus Saint-Gaudens, al quale viene dedicato il valore da 3 cents.

petronius :)

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E veniamo, per concludere, ai nostri giorni :)

Nel gennaio 2009 la Zecca degli Stati Uniti, per celebrare il nuovo secolo, decide di riconiare per i collezionisti la moneta da 20 dollari Ultra High Relief del 1907, la cui produzione era stata sospesa dopo poche monete di prova per insormontabili difficoltà tecniche.

Nasce così la 2009 Ultra High Relief Double Eagle Gold Coin.

Grazie alla moderna teconologia digitale vengono tracciati i modelli originali di Saint-Gaudens, aggiornandoli all'estetica moderna.

La nuova moneta ha 50 stelle nel contorno del dritto, tanti quanti sono oggi gli Stati degli USA, e al rovescio si è ritenuto di imprimere il motto IN GOD WE TRUST, assente nella versione orginale. Viene modificato anche il bordo, per renderlo più consistente.

La data è mantenuta in numeri romani, naturalmente MMIX.

Il risultato è lo splendido capolavoro che vedete sotto, con il quale vi saluto dandovi appuntamento ai primi di marzo, per raccontare la storia di un'aquila da 7 milioni di dollari :D

petronius oo)

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Petronius, grazie mille per le tue interessanti "lezioni"!

Per il momento le ho potute leggere solo a "spizzi e bocconi" ma conto al più presto di rimediare e poter dedicare un po' di tempo per gustarmele da capo a fondo.

In attesa del nuovo post dei primi di marzo, lancio un sassolino dicendo che, secondo me, oggi "quella" moneta non varrebbe certo 7 milioni...lo sai, il mercato è fatto di domanda/offerta! ;)

Sei d'accordo? Ne discutiamo poi, nel post che sarà più appropriato.

La UHR è veramente una delle monete più belle che ho mai visto! Mio padre inizialmente commentò: sì, bella, ma un po' piccolina. :o

Ciao,

MM

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In attesa del nuovo post dei primi di marzo, lancio un sassolino dicendo che, secondo me, oggi "quella" moneta non varrebbe certo 7 milioni...lo sai, il mercato è fatto di domanda/offerta! ;)

E l'offerta, oggi, potrebbe essere più alta di quanto sospettato....ne parliamo a tempo debito ;)

Grazie per gli apprezzamenti :D

petronius :)

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Lamoneta è diventato il mio posto preferito per leggere circa americane monete, e thread come questo sono un grande motivo perché ;) . Vasta conoscenza aggiunto a un vero entusiasmo per il soggetto, e un affetto inconfondibile per monete in generale—è una combinazione imbattibile.

Questo thread di lettura mi sono reso conto del "1 stato = 1 stella" convenzione era ancora complicando la vita per i progettisti della moneta americana. (Ho troppo comodo con l'idea che il problema ultimo era stata una preoccupazione nel tardo 1790, quando hanno smesso di taglio stelle supplementari in moneta muore e depositato su un 13 permanente, uno per ciascuna delle colonie originale). Così viene ricordato delle monete 46-star modificate per 48-star monete, e quindi 50 stelle sulla nuova edizione...

Leggendo questo thread anche mi ha ricordato quanto di un debito che collezionisti e ammiratori di queste monete il dovere per gli Europei e per loro banca-caselle e altri rifugi. Senza tale connessione Europeo, sembra chiaro che alcuni tiratura della St. Gaudens sarebbero scomparse completamente.

Grande letto, petronius...e il 1933 è ancora a venire!

:) v.

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Lamoneta has become my favorite place to read about American coins, and threads like this one are a big reason why ;) . Broad knowledge added to a real enthusiasm for the subject, and an unmistakable affection for coins in general—it’s an unbeatable combination.

Reading this thread made me realize the “1 state = 1 star” convention was still complicating life for American coin designers. (I got too comfortable with the idea that the problem had last been a concern in the late 1790s, when they stopped cutting additional stars into coin dies and settled on a permanent 13, one for each of the original colonies.) So being reminded of the 46-star coins modified to 48-star coins, and then 50 stars on the new edition...

Reading this thread also reminded me of how much of a debt that collectors and admirers of these coins owe to Europeans, and to their bank-boxes and other hideaways. Without that European connection, it seems clear that some mintages of the St. Gaudens would have disappeared completely.

Great read, petronius...and the 1933 is yet to come!

:) v.

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  • 4 mesi dopo...

Ho letto attentamente quello da Voi riportato !

Una storia fantastica e molto entusiasmante quella dell'Aquila !!

Come avrete notato ho avuto in regalo una moneta del 1924. Credo abbia poco valore ma visto quanto scritto e storia me la tengo stretta !! ;)

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  • 4 mesi dopo...

Interessantissima discussione, petronius, complimenti!

Esiste già qualche discussione sulla moneta da 50$ che mi pare abbia una faccia molto simile alla 20?

In caso, petronius, cosa ne dici di raccontarci qualcosa anche sull'oncia?

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