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Collezionisti e mercato numismatico negli anni


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Risposte migliori

è facile capire com'è la vita del collezionista di oggi; chi colleziona monete del passato le acquista tramite aste, on-line, negozi, convegni... sempre tramite questi ultimi ha pure un'occasione di incontro con altri collezionisti e di scoprire qualcosa di nuovo con mostre annesse ecc.

Chi colleziona moneta corrente (Euro, specialmente) ha le stesse possibilità, con l'agevolazione di potersi iscrivere a distanza alle varie Zecche, ricevendo direttamente a casa ad ogni emissione informazioni e le monete stesse.

L'identikit del collezionista dei giorni nostri è quindi quello di una persona aperta con il mondo, di possibilità economiche anche modeste. Una persona qualsiasi, quindi, purchè davvero appassionata.

Com'era invece il collezionismo numismatico in passato? Dal periodo da cui ci sono giunte le prime testimonianze, passando per il Regno e finendo nei "vicini" anni '80, come si è evoluto il collezionista medio? Come si procurava i pezzi da collezionare? Esistevano i piccoli o medi negozi? Come ci si "abbonava" alla Regia Zecca?

Parallelamente, come si è evoluto il sistema commerciale di questi oggetti da collezionismo?

Penso sia un argomento davvero vasto, che mi piacerebbe veder trattato in un unico Topic. Ce la faremo? :)

Quindi, amici, spazio a notizie e vari aneddoti. Ne sarei davvero curioso. Grazie. :)

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Avendo passato allegramente il mezzo secolo ed essendo figlio e nipote di collezionisti numismatici posso dirti come era il collezionismo nei lontani ahimè ormai anni '70. A quel tempo le fonti di reperimento delle monete erano sostanzialmente due : i negozi e i convegni. Entrambi erano molto più numerosi di oggi e comunque il collezionista medio instaurava con il commerciante un particolare rapporto di fiducia che faceva si che ogni acquisto facesse quasi storia a se'. Il catalogo di riferimento si chiamava Manuale del Collezionista di monete decimali italiane (da fine anni '60 si chiamo' Supermanuale) edito dal compianto Cesare Bobba, un pioniere della numismatica italiana. Scarse le riviste (come ora peraltro) e ancora più scarse le occasioni di confronto tra collezionisti. Da milanesissimo da oltre 8 generazioni non posso non ricordare la domenica in Via Armorari dove gli allora giovani Crippa, Bazzoni, Bassani offrivano pezzi eccezionali a prezzi invitanti. E non era raro festeggiare l'acquisto con un Campari in Galleria Vittorio Emanuele prima di tornare a casa per il pranzo con i parenti. Bei tempi che sono finiti per sempre.

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Bè quoto quanto scritto da min-ver e aggiungo la mia piccola esperienza romana con il mercato di Portaportese la domenica mattina. Ancora oggi 4/5 collezionisti sugli 'anta s'incontrano lì.

Arrivavano verso le 3/4 del mattino anche da altre città per prendersi il posto macchina o per il banchetto ed esporre monete e francobolli.Io non poteva non passarci almeno per 5 minuti........mi gustavo una trattativa e filavo via,all'oratorio a giocare a figurine! :D

bei tempi!

:rolleyes:

ps: il mercato di Portaportese non era come adesso,che lo hanno diviso fra Trastevere e la Prenestina (mi sembra).

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Negli anni 70 si faceva salotto da qualche commerciante .A Torino Raviola ,dove ho passato molte ore dopo il lavoro.

Il convegno annuale , ci venivano tutti da Ratto a Crippa, da Toderi a Varesi, Santamaria,De Nicola .......si cercava di arrivare presto per entrare prima ancora che i commercianti mettessero le monete sui tavoli, e poi iniziava la caccia.

E poi c'erano i listini. Non solo quelli dei commercianti italiani,ma anche quelli dall'estero ( Kunst und Muenzen, Muenzen und Medaillen dalla Svizzera, poi i tedeschi e perfino gli olandesi ) Si potevano fare buoni affari comprando all'estero le monete italiane e in Italia quelle straniere .

Oggi con internet e con tutti gli archivi connessi i prezzi si sanno ,basta cercare e le quotazioni sono lì a portata di mouse.

Allora c'erano solo manuali per il Regno , o tuttalpiù per Savoia e antiche,ma le quotazioni erano poco affidabili e venivano aggiornate neanche una volta l'anno.

Ci si fidava dell'onestà e competenza dei commercianti .Un BB era un BB. Le foto sui listini erano " artigianali", quando c'erano......

Si riceveva il Listino e se c'era qualche moneta interessante si spediva la cartolina con la richiesta. Però bisognava arrivare prima degli altri.Capitava di chiedere 6 monete e riceverne una.

Si poteva anche telefonare ma allora il telefono si adoperava poco.Non come oggi .E di i telefonare all' estero non se ne parlava nemmeno.

Comunque si comprava bene specie da piccoli commercianti stranieri. Il pagamento si faceva ,dopo aver ricevuto le monete,con un assegno che si chiedeva in banca .Questo fino a quando non arrivarono leggi per la protezione della lira,che impedirono i pagamenti in valuta.

E poi c'erano le Aste. Ricordo quelle della Kunst di Lugano. Ci andavo con Raviola e Blengio e là trovavamo Toderi,Crippa e molti altri.

Dopo l'Asta c'era una cena ,offerta da Nascia e soci. Devo avere ancora dei Menu in qualche cassetto.. Bei tempi .

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E' un altro mondo quello di oggi, Internet ha portato l'universo a portata di mano ma anche ucciso il piacere della visita, della conversazione e delle relazioni. fine anni '70 inizio '80, per andare a monete (come fossero funghi) si prendeva la macchina, con mio padre e partivamo per commercianti, visite lunghe e di gusto.

Chiacchiere, aneddoti, storie e gran balle !! Tutto faceva parte del gioco; ognuno con le sue simpatie e con le sue debolezze, ma ci stava tutto; molta meno cattiveria e molti meno pettegolezzi che oggi inquinano l'ambiente.

A scrivere un libro ci vorrebbe poco ! Solo le aste della Montenapoleone tra il 1982 e la chiusura sarebbero 10 capitoli. Ricordo io, e se lo ricorda bene mio padre che ne pagò il conto, eravamo alla Montenapoleone, teneva le aste alla Banca in piazza Meda; salone enorme, buffet sempre pronto, 4 pause per tornata, una sorta di evento. Batteva l'asta Geppino de Falco, un commento per moneta ed un'idea sua di quanto la moneta doveva realizzare per non essere svenduta. Per farla breve arriviamo ad una prova che fu del Prof. Cosentino di Napoli, prova della piastra 1856 in rame con il bordo in rilievo, una moneta davvero particolare, e .... nessuno la voleva. Geppino non chiudeva la battuta, una filippica infinita e non si andava avanti. Mio padre ed io eravamo seduti davanti, belli sereni che la cosa non toccava .... ma Geppino aveva il Suo piano diabolico; guardando fisso mio padre disse "Dottore ... la prende Lei questa moneta unica ..." in tutta onestà non avevamo la più pallida idea di cosa fosse ..... , e il mio vecchio rispose " se dev'essere ... " . Azz una rintronata che ancora oggi mi ricordo alla lira il costo. Col senno di poi siamo ben contenti di aver accettato la premurosa offerta, e tutto poi ritornava, (Geppino ringraziò e ci offrì due monete ad un prezzo di assoluto favore).

Altro ambiente in sala, molti collezionisti e pochi commercianti. Era un evento, di aste poche e si aspettavano come il primo gelato di primavera. La Montenapoleone era gestita dai quattro grandi della numisamtica italiana, Ratto, Santamaria, de Falco e Crippa. se ne vedevano di tutte, ma in allegria. Ricordo un'asta intera dove Mario Ratto battè tutto o quasi contro il figlio Marco, e... ognuno aveva le sue commissioni ed i propri clienti, ed erano in studio uno di fronte all'altro. Alla fine Marco disperato per l'atteggiamento incomprensibile (davanti ai clienti non è un bel vedere) scosse la testa sconsolato, ma fin divertito. Ce ne sarebbero di storie, che tutti noi, magari con qualche anno di "marciapiede" numismatico sulle spalle potremmo dire ....

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  • 2 settimane dopo...

Bè quoto quanto scritto da min-ver e aggiungo la mia piccola esperienza romana con il mercato di Portaportese la domenica mattina. Ancora oggi 4/5 collezionisti sugli 'anta s'incontrano lì.

Arrivavano verso le 3/4 del mattino anche da altre città per prendersi il posto macchina o per il banchetto ed esporre monete e francobolli.Io non poteva non passarci almeno per 5 minuti........mi gustavo una trattativa e filavo via,all'oratorio a giocare a figurine! :D

bei tempi!

:rolleyes:

ps: il mercato di Portaportese non era come adesso,che lo hanno diviso fra Trastevere e la Prenestina (mi sembra).

Anch'io ho piacevoli ricordi di Porta Portese, sopratutto nei primi anni 90. Ricordo un banchetto, si trovava sulla destra lungo la strada che scende giù partendo da Piazza Ippolito Nievo, tenuto da una coppia di anziani. Erano simpatici e molto competenti, la signora con i capelli bianchi e il marito con gli occhiali. Molte monete della Repubblica me le procurai lì. Una volta pagai le mie monete con diecimila lire a firma Fazio FDS, che erano appena uscite al posto di Ciampi. Il vecchietto mi regalò una moneta da due lire e mise le 10.000 lire in vendita. Le vendette quasi subito ad uno sciocco acquirente, che non realizzò che di quelle banconote ci sarebbe stata un'invasione nel giro di poche settimane....

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prima andavo spesso per le bancarelle, cercavo i mercativi e mi affezionavo ai venditori che venivano periodicamente: si facevano affari ma si prendevano anche molte fregature!

Oggi ci vado ancora ma come parametro di riferimento ho ebay, se qualcosasulla bancarella costa di più rispetto al compralo subito di ebay allora non lo prendo.

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Concordo con quanto detto da tutti sopra. Erano altri tempi con tutto il fascino che il passato da' loro. Ma lenti.....

Occorrevano veramente anni per fare progressi con la collezione. Oggi l'internet ha rivoluzionato tutto. Il suo impatto e' stato uguale all'invenzione della stampa da parte di Gutenberg! Si e' democratizzato il collezionismo aumentandone infinitamente il numero degli appassionati. Sotto la pressione di una domanda senza limiti a mio avviso i FDC scopariranno presto e le conservazioni inferiori aumenteranno di valore. I collezionisti sono oggi piu' informati, educati ed eccitati nel loro hobby per l'interessante "caccia" che l'internet offre loro e la consequente velocita' nel far progredire la collezione. Vogliono sapere tutto ed avere tutto "oggi" non "domani".

Come in ogni moneta abbiamo pero' anche il "Rovescio" di questa rivoluzione. Insieme alle migliaia di onesti operatori vi sono molti "crooks" ( persone disoneste) che sporcano l'intero sistema. I falsi sono senz'altro aumentati e continueranno ad aumentare parimenti all'espansione di questo settore economico. I rischi di perdere dei soldi nell'acquisto di un falso, per una spedizione non arrivata o per un disaccordo con il venditore sono diventati gli ostacoli giornalieri di ogni collezionista.

In fondo anche per la numismatica ed il collezionismo e' arrivato il vento del cambiamento. Credo un vento per tanti aspetti positivo che soffia sul fuoco della passione del collezionista e produce al tempo stesso una miriade di nuovi servizi e posti di lavoro. Basti pensare alla espansione delle perizie causata dall'aumento dei falsi, ai negozi virtuali, alle ditte per trasferimento di fondi in rete come Pay-Pal fin o ai siti Blog e Forums come il nostro. Direi che viviamo in un mondo diverso, ma senza dubbio eccitante!!

:)

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Dimenticavo una cosa importante: per vari motivi il metodo della bancarella di una volta rimane il più valido nella maggioranza di casi. PErché su internet non si vede la moneta e non si ha un metro di giudizio accurato, c'è sempre il rischio che la moneta sia peggiore di quanto sembri, o addirittura molto più piccola se non si conosce il tipo di moneta.

Non a caso penso che un quarto di monete acquistate su internet non le avrei mai acquistate se le avessi viste dal vivo.

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