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IGNORED

La conquista della Libia.


Risposte migliori

Buona sera a tutti.

I recenti spiacevoli fatti che hanno posto al centro dell'attenzione la Libia, mia hanno indotto a riprendere in mano alcuni testi che narrano l'epopea coloniale italiana in quel Paese, per cercare una risposta alla domanda che pongo nel sottotitolo di questa discussione:

perchè il Governo italiano non varò una monetazione coloniale anche per la Libia?

All'epoca della conquista del Paese nordafricano (1911-1912) l'Italia optò da subito per la messa fuori corso delle monete turche, che erano la principale valuta del Paese, disponendo che le stesse venissero cambiate con la lira italiana, che fu pertanto riconosciuta come la valuta legale della Colonia.

Non mi è chiaro il motivo della disparità di trattamento tra la Libia e le altre Colonie italiane sul piano monetario e me ne chiedevo la ragione.

Il territorio libico divenne parte del territorio metropolitano del Regno solo a partire dal 1939 (la famosa "quarta sponda") mentre prima lo status del paese era sostanzialmente assimilato a quello delle altre colonie.

Non vi sarebbe stato dunque alcun motivo per riservare alla Colonia Libia un diverso trattamento monetario rispetto, ad esempio, alla Somalia Italiana o alla Colonia Eritrea, che invece erano state destinatarie di apposite valute coloniali.

Come mai, dunque, non si pensò di introdurre anche il Libia una moneta coloniale?

Saluti.

Michele

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Domanda interessante....Forse perche' la LIbia dell'epoca senza petrolio, tanto deserto e qualche beduino era considerata solo terra di espansione, suolo da coltivare e non Nazione da colonizzare .... .:)

A proposito, che moneta si usava a quel tempo in Libia per la spesa di tutti i giorni? La moneta Libica locale? Le lire Italiane? Entrambe?:rolleyes:

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Probabilmente era ancora largamente utilizzato il baratto 5 cammelli- una moglie ...

scherzi a parte credo sia stata proprio la dispersione degli abitanti , in zone a volte molto impevie e difficili da ragiungere , a rendere impossibile un rapido passaggio dalla monetazione turca a quella italiana .

Penso quindi che le due abbiano convissuto per un buon periodo , almeno fuori dai grossi centri abitati .

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Guest utente3487

Questa è una bella discussione, che si prospetta molto interessante....

Intanto cominciamo a dire che la Libia, conquistata dopo la guerra del 1911, di fatto era fuori dal nostro controllo, almeno fino agli anni 20 e passa. Solo le città della costa erano sotto controllo, l'interno era in mano alle tribù. E molto bellicose. Parlare di moneta per la Libia era forse troppo oneroso...

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Ciao.

"scherzi a parte credo sia stata proprio la dispersione degli abitanti , in zone a volte molto impevie e difficili da ragiungere , a rendere impossibile un rapido passaggio dalla monetazione turca a quella italiana .

Penso quindi che le due abbiano convissuto per un buon periodo , almeno fuori dai grossi centri abitati."

La curiosotà non era tanto quella legata alla probabile "convivenza" tra la valuta in corso nelle aree occupate e quella introdotta dall'Occupante.

Questo è infatti un fenomeno piuttosto comune, almeno nei primi tempi, in tutte le operazioni militari che danno vita a nuovi assetti politico-amministrativi.

La curiosità era invece rivolta alla mancata istituzione di una valuta coloniale per la Libia.

Va detto che la conversione della valuta locale (che era rappresentata dalla moneta turca) nella lire italiane, a dispetto dell'instabilità del controllo del territorio da parte dei colonizzatori italiani, venne invece disposta immediatamente, almeno nelle aree della Tripolitania e della Cirenaica.

Risale infatti al 31.12.1911 il Regio decreto (n. 1388) con il quale si autorizzava il cambio delle monete in circolazione in Tripolitania ed in Cirenaica; lo stesso regio decreto disponeva che "col giorno 1° marzo 1912 cesserà l'accettazione delle monete turche da parte delle pubbliche casse".

Tale scadenza venne in realtà prorogata da ulteriori 3 regii decreti che la fissarono definitivamente al 31.12.1914.

Interessanti i paramentri del cambio contemplati dal r. decreto nr. 1388 tra la valuta turca e quella italiana.

Le monete d'oro sarebbero state cambiate sulla base della lira turca da 100 piastre, ragguagliata a lire italiane 22,78;

Le monete d'argento e quelle di nichelio e di bronzo sarebbero state cambiate sulla base del megidiè turco, ragguagliato a lire italiane 4,3282.

Il cambio sarebbe comunque avvenuto in valuta dello stesso metallo di quella presentata, salve le differenze rappresentate dalle frazioni in dipendenza del suddetto ragguaglio.

Da un punto di vista organizzativo, dunque, il Governo italiano puntò fin dal principio all'introduzione della valuta dell'occupante, almeno nei territori più controllati e sottomessi, disponendo la cessazione del corso legale della vecchia valuta turca fino a quel momento utilizzata dai libici ed "ereditata" dai precedenti occupanti.

Che poi nelle transazioni fra privati continuassero a convivere le monete turche con quelle italiane, questo lo ignoro; certamente però, dopo il 31.12.1914 la valuta turca non sarebbe stata più accettate dalle casse pubbliche nei territori della Tripolitania e della Cirenaica.

M.

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Se non ricordo male la Libia, data la vicinanza e la prospicienza all'Italia, era considera come una semplice estensione del territorio nazionale.

Quindi mi verrebbe da pensare che le intenzioni erano quelle di fare in modo che sul territorio libico il circolante fosse quello nostrano e non una monetazione coloniale come è avvenuto per la Somalia e fu tentato per l'Eritrea.

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Probabilmente (è una mia ipotesi) perchè nel territorio della Tripolitania turca, era già conosciuta e forse anche circolante la lira italiana, data la presenza di banche italiane. All'indomani dell'occupazione , non si ritenne opportuno fare un cambio di monetazione per non incorrere nel rifiuto da parte della popolazione di una valuta "sconosciuta" (come accadde col tallero italicum)

Che ne pensate di questa ipotesi ?

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Ciao a tutti.

"Probabilmente (è una mia ipotesi) perchè nel territorio della Tripolitania turca, era già conosciuta e forse anche circolante la lira italiana, data la presenza di banche italiane. All'indomani dell'occupazione , non si ritenne opportuno fare un cambio di monetazione per non incorrere nel rifiuto da parte della popolazione di una valuta "sconosciuta" (come accadde col tallero italicum)

Che ne pensate di questa ipotesi ?

Non sembra che nè in Tripolitania nè in Crenaica, il conio italiano circolasse o fosse comunque ben conosciuto alle popolazioni; almeno, ciò è documentato per quanto riguarda l'ultimo scorcio del XIX secolo, avuto riguardo ai due testi "d'epoca" di cui allego le scansioni.

Tripolitania:

344zdz9.jpg

2imatc2.jpg

Cirenaica:

j17v42.jpg

24qrgae.jpg

dxgx0m.jpg

A quanto pare, anche nel nord Africa libico, la moneta che "comanda" è quella turca, oltre all'intramontabile tallero di Maria Teresa e ad alte valute francesi ed inglesi ed egiziane.

Della lira italiana......neanche l'ombra.

In realtà, se troviamo ampie evidenze della penetrazione commerciale italiana in quei territori ben prima della conquista militare (ne sono testimonianza anche un certo numero di sportelli bancari di istituti di credito italiani già operativi in Tripolitania e Cirenaica prima dell'occupazione) non possiamo dire altrettanto per la diffusione della lira nelle aree colonizzate.

Non mi sembra pertanto che la ragione della mancata introduzione di una moneta coloniale in Libia risieda nel fatto che la lira italiana, all'atto dell'occupazione, fosse una valuta già nota alle popolazione libiche conquistate.

Anzi, probabilmente è vero il contrario e cioè che la lira fosse semisconosciuta ai libici.

Saluti.

Michele

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Grazie Piergi per questi documenti. Sono reliquie molto interessanti sulla monetizzazione del tempo nelle Colonie e sul commercio in Libia di allora.

In un certo senso ci riportano pero' alla domanda iniziale del perche'non fu creata una tipologia Italiana per tale colonia. :huh:

Modificato da lgmoris
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Grazie Piergi per gli interessanti documenti.

"Nella Tripolitania e Cirenaica il sistema monetario è perfettamente identico a quello della madre-patria".

Questa affermazione contenuta nel testo postato da Piergi non ci aiuta però a capire il motivo della scelta monetaria operata per la Libia.

Anche il criterio numerico della popolazione non sembra essere determinante.

Per fare un esempio, il numero di abitanti della Colonia Eritrea era molto simile a quello della Libia (1.000.000 di abitanti la prima e 876.000 la seconda).'

M.

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Guest utente3487

Chissà, potrebbe essere che, vista la situazione al momento dell'occupazione (a ridosso della 1GM) e lo scarso successo della monetazione per le altre colonie, si sia deciso di soprassedere...

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Ciao.

"Chissà, potrebbe essere che, vista la situazione al momento dell'occupazione (a ridosso della 1GM) e lo scarso successo della monetazione per le altre colonie, si sia deciso di soprassedere..."

Già, potrebbe essere.

Però si sarebbe potuto introdurre un conio ad hoc in un momento successivo......d'altronde, per la Somalia Italiana a partire dal 1925 e fino al 1938 si coniarono le "lire somale" in sostituzione delle rupie.

Volendo c'era tutto il tempo per progettare una monetazione coloniale per la Libia........

M.

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La Libia, geograficamente, è molto vicina all'Italia, e forse, tra le intenzioni del Governo c'era anche quella di favorire l'emigrazione degli italiani nei territori conquistati (cosa che peraltro è avvenuta solo successivamente).

Non mi spingo a considerare l'ipotesi che già nel 1911 si intendesse annettere la Libia all'Italia perchè non è dimostrabile; tuttavia, per favorire gli Italiani, magari, si mantenne la valuta nazionale.

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Ciao.

"Chissà, potrebbe essere che, vista la situazione al momento dell'occupazione (a ridosso della 1GM) e lo scarso successo della monetazione per le altre colonie, si sia deciso di soprassedere..."

Già, potrebbe essere.

Però si sarebbe potuto introdurre un conio ad hoc in un momento successivo......d'altronde, per la Somalia Italiana a partire dal 1925 e fino al 1938 si coniarono le "lire somale" in sostituzione delle rupie.

Volendo c'era tutto il tempo per progettare una monetazione coloniale per la Libia........

M.

...ma le lire somale coniate nel '25, circolarono mai? o sono solo monete di circostanza? :unsure: :unsure:

renato

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...ma le lire somale coniate nel '25, circolarono mai? o sono solo monete di circostanza? :unsure: :unsure:

Circolarono per un anno o poco più.

Coniate nel 1926 (R.D. 17 gennaio 1926) con data 1925, furono ritirate nel 1927 perchè di valore intrinseco superiore a quello delle corrispondenti monete italiane, grammi 6 e 12 di argento .835 contro grammi 5 e 10 di argento allo stesso titolo.

petronius oo)

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Intanto cominciamo a dire che la Libia, conquistata dopo la guerra del 1911, di fatto era fuori dal nostro controllo, almeno fino agli anni 20 e passa. Solo le città della costa erano sotto controllo, l'interno era in mano alle tribù. E molto bellicose. Parlare di moneta per la Libia era forse troppo oneroso...

In Annali della monetazione italiana di Luigi Castellana, ho trovato una citazione che sembra avvalorare questa ipotesi.

La citazione è tratta da "Giuseppe Volpi. Industria e finanza tra Giolitti e Mussolini" di Sergio Romano (Bompiani, 1979).

Scrive dunque Romano:

"In Tripolitania e in Cirenaica, durante la guerra (la prima mondiale) i presìdi italiani avevano rinunciato all'occupazione dell'interno e si erano ristretti in pochi capisaldi lungo la costa...Terminata la guerra il governo dovette tenere conto d'un clima politico che non favoriva soluzioni coloniali, tanto da non prendere in considerazione la possibilità di far circolare monetazione ad hoc, come accadeva per l'Eritrea e come sarà attuato per la Somalia. Il governo pensò quindi di affidare la nomina di un Governatore per la Tripolitania a Giuseppe Volpi, per la sua fama di finanziere avventuroso ed abile diplomatico."

Questo avveniva nel 1921, Volpi lasciò poi l'incarico nel 1925 per diventare Ministro delle Finanze, ma non mi pare che, dal punto di vista del controllo del territorio, le cose siano migliorate di molto negli anni successivi, questo potrebbe quindi giustificare la mancata emissione di monete per la Libia per tutto il periodo della nostra occupazione.

petronius :)

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Buona sera a tutti.

Grazie a Petronius per aver postato la citazione tratta dagli "Annali" di Luigi Castellana (e anche per la precisazione sulle lire somale...)

La pagina "libica" del colonialismo italiano è ancora in gran parte da svelare ed è putrtoppo caratterizzata da imbarazzanti ipocrisie.

Secondo la retorica del tempo, il suolo libico doveva rappresentare la "quarta sponda" della madre patria, la promettente destinazione per migliaia di famiglie italiane che in Libia avrebbero dovuto migliorare il proprio avvenire e trovare il benessere.

In realtà, anche se nelle scuole italiane del dopoguerra si è sempre evitato accuratamente di intrattenere gli studenti sulle vicende coloniali italiane, oggi possiamo almeno dire che la faccenda libica andò molto diversamente da quelle che erano le intenzioni dei "Padri".

Sono invece rimasto un tantino sorpreso dalla frase, attribuita dal Rromano a Giuseppe Volpi (già Governatore della Tripolitania), secondo cui "terminata la guerra, il clima politico non favoriva soluzioni coloniali.

Se già nel 1918 (penso che il Volpi si riferisse alla fine della I guerra mondiale...) lo scenario politico non suggeriva il mantenimento della soluzione coloniale, non è molto chiaro a che titolo e con quali finalità l'Italia continuasse ad occupare la Libia fino al 1947.

Probabilmente anche gli aspetti numismatici devono aver risentito di questa incertezza di fondo nella valutazione politiche del fenomeno "Libia".

Saluti.

Michele

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