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Castello Cabiaglio


dabbene

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Fantastico guarda quanti particolari escono, lo stemma eccezionale, l'aquila dei Cotta me la ricordavo, chissà se riusciamo un po' a decifrarlo questo stemma ? Magari anche @Corbiniano

Comunque i Cotta non erano un casato qualunque ebbero la loro influenza e il loro bel potere....

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Così si legge sul Cotta sulla storia di Castello Cabiaglio tratta dall'Archivio Parrocchiale di cui ho una copia fatta circa nel 1960 da Don Mario :

"E' del 28 settembre 1451 l'avviso che il duca di Milano manda al Podestà di Varese per comunicargli che la Valcuvia era stata concessa in feudo al consigliere Ducale Pietro Cotta. Il Cotta era un Patrizio milanese che apparteneva a una famiglia antica e assai potente , era il procuratore e l'uomo di fiducia del Duca Filippo Maria Visconti. Il feudo dei Cotta durò fino a che la famiglia si estinse, nel 1748 e contribuì a stringere legami fra Milano e la Valcuvia, "

Quindi i Cotta per lungo tempo al potere in Valcuvia....

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Da questo sigillo della Comunità di Cabiaglio del 1821 presente su un Atto di vendita di un terreno, risultano meglio le prerogative dello stesso e della località, il castello e il leone.

Del castello non c'è traccia, non si esclude che la località fosse denominata come castello che apre le porte alla Valcuvia ergendosi il loco su una collina al di fuori della strada provinciale.

Quando si insediò il Cotta in Valcuvia come feudatario cercò collegamenti con le famiglie potenti del luogo, per avere alleanze e avere sul posto chi gestisse il potere.

Si alleò con famiglie di notai, avvocati, in particolare con una famiglia, i Leoni.

I Leoni divennero quindi i rappresentanti locali del Cotta.

In un documento storico del 1700 a fianco al Santo Patrono del pase, Sant'Appiano troviamo lo stemma dei Leoni, quindi potere spirituale a Sant'Appiano, quello civile ai Leoni.

E lo stemma dei Leoni ha la presenza di un leone, quindi castello e leone.

 

Cabiaglio_timbro_della_Comune_1821.thumb.jpg.2ad884f15162fab796144c3f7ced1604.jpg

 

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All'inizio di questa via un cartello ci indica che l'ingresso al borgo era permesso solo passando da un grosso portone, ci sono ancora i segni dei punti delle cerniere, i vecchi raccontano che per entrare bisognava passare dal portone che evidentemente aveva i suoi custodi, il borgo in pratica era lui stesso avamposto sul colle e castello nel contempo.

Cabiaglio.jpg

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Salve @dabbene , sto pensando  di spostare il Post nella Sezione di Araldica , in quanto mi sembra piu' adatta allo sviluppo preso dall' argomento trattato . Questa Sezione di Storia ed Archeologia tratta anche di questi argomenti prettamente locali e circoscritti , ma che siano legati in qualche modo anche indiretto alla numismatica : storia delle monete ed archeologia antica , come chiaramente indicato in calce alla Sezione .

 

 

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Buonasera @Legio II Italica, la mia richiesta di "vedere lo stemma" deriva dal fatto che uno stemma visconteo nel 1521 mi fa riflettere. Se veramente trattasi di stemma "visconteo" e non "ducale" (ripreso poi dagli Sforza e da tutti i dominatori del Ducato, per intenderci è il celebre stemma in quarta con aquile e biscioni) sarebbe un caso abbastanza singolare. Solitamente infatti gli stemmi milanesi di primo '500 son sempre del tipo ducale, a volte con anche l'aggiunta dei gigli francesi (Ludovico XII e Francesco I ressero infatti il Ducato durante le Guerre d'Italia, con intermezzi di governo formale sforzesco). 

Se di stemma propriamente visconteo si trattasse sarebbe davvero una gran bella dichiarazione di fedeltà nei confronti di una casata che ormai non governava più da oltre 70 anni!!!

Quindi un discorso più storico che meramente araldico, almeno io lì vorrei arrivare, ovviamente poi la decisione di dove mettere la discussione non spetta a me.

Un caro saluto,

Antonio 

Modificato da anto R
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4 minuti fa, anto R dice:

Buonasera @Legio II Italica, la mia richiesta di "vedere lo stemma" deriva dal fatto che uno stemma visconteo nel 1521 mi fa riflettere. Se veramente trattasi di stemma "visconteo" e non "ducale" (ripreso poi dagli Sforza e da tutti i dominatori del Ducato, per intenderci è il celebre stemma in quarta con aquile e biscioni) sarebbe un caso abbastanza singolare. Solitamente infatti gli stemmi milanesi di primo '500 son sempre del tipo ducale, a volte con anche l'aggiunta dei gigli francesi (Ludovico XII e Francesco I resero infatti il Ducato durante le Guerre d'Italia, con intermezzi di governo formale sforzesco). 

Se di stemma propriamente visconteo si trattasse sarebbe davvero una gran bella dichiarazione di fedeltà nei confronti di una casata che ormai non governava più da oltre 70 anni!!!

Quindi un discorso più storico che meramente araldico, almeno io lì vorrei arrivare, ovviamente poi la decisione di dove mettere la discussione non spetta a me.

Un caro saluto,

Antonio 

Ciao @anto R , non metto in dubbio l' interesse storico araldico della casata e in generale del Post , solo che una volta chiarito il dilemma araldico , vorrei riportare , se rientra tra gli argomenti del Post , il tutto verso una linea descrittiva piu' adatta alla Sezione .

Una buona serata

Claudio

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Per me va poi sempre bene....certamente non avevo finito e invece di continuare col Cotta torno indietro ai romani e poi passerò ai longobardi ...e al dopo..

Sempre nell'archivio parrocchiale è trascritto questo passo :

" Che Cabiaglio già esistesse al tempo dei romani, lo provano i ritrovamenti avvenuti nel 1889 durante gli scavi che il Cav. Giovanni Gattoni, allora Sindaco di Cabiaglio, fece fare per costruire un villino per i signori Pozzi di Milano, suoi ospiti. Allora furono trovate una decina di tombe a cremazione, del tipo a cassetta di beole, contenenti suppellettili fittili, vetro, ferro e monete imperiali di bronzo indecifrabile, molto probabilmente del primo secolo dopo Cristo ( vedi F. Ponti - I romani ed i loro precursori sulle rive del Verbano, nell'alto novarese e nell'agro varesino, Intra, 1896 )

Mi hanno riferito da ragazzo di altri ritrovamenti simili in zona.

Dei longobardi e del dopo Cotta che porta un nome che è storia come Giulio Visconti Borromeo parlerò dopo....quindi secondo me storia poi a me sai basta scrivere anche su un blog...

 

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Caro @Legio II Italica, ora ti spiego un po' meglio questa discussione storica e dell'identità...

La traccia che ora sto scrivendo alla voce Cabiaglio su Google è subito in evidenza, tu pensa a quante persone delle zone lo leggeranno e qualcuna è anche qui...

Lo faccio anche perché da ragazzo frequentavo la Parrocchia, don Mario come spesso capita, era appassionato di storia e archeologia, io lo tampinavo, gli chiedevo e lui raccontava la storia e poi la scrisse.

Mi feci dare il manoscritto prezioso che conservo come una reliquia, tra l'altro non risulta neanche più presente da quel che so in Archivio e quindi mi sento in dovere e obbligo di trasmettere alcuni passi di storia scritti da lui per le future generazioni e in fondo anche per la sua memoria.

Don Mario era un grande uomo, colto...io ricordo l'identità tramite lui, sono un tramite tra il passato che lui ha studiato e il futuro, spero sia chiaro ora l'intento...che però formalmente passando anche in età moderna potrei passare anche nella mia sezione per me è uguale...lascio giustamente a te ...

 

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Rimanendo al periodo romano la strada più antica della regione partiva da Milano andava a Sibrium ( Castelseprio ), attraversava la Valganna e giungeva a Ponte Tresa e poi a Bellinzona, questo era il tracciato storico.

Il tracciato Castelseprio - Ponte Tresa , in alcuni punti esiste ancora, è chiamata la strada romana e univa la Lombardia occidentale con la valle del Reno .

Non si può escludere che comunque che la valle di Cabiaglio fosse stata abitata anche prima nella civiltà di Golasecca e dalle invasioni celtiche che sicuramente ci furono in quelle zone.

E Cabiaglio essendo in collina, su un cocuzzolo offriva a tutti la possibilità di rifugiarsi, di un luogo sicuro mantenendosi con la caccia, la pastorizia, Cabiaglio era un posto appartato e relativamente sicuro da predoni e bande armate.

Ma dove il territorio fu strategico per me fu ai tempi dei Longobardi...

 

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@dabbene@anto R@Legio II Italica

Cari amici, ben contento di "ospitare" in Araldica il ramo stemmato di questa discussione, diventata col tempo davvero interessante.

Apritelo pure quando volete.

Magari postando lo stemma visconteo del 1521 di cui parlate più sopra.

Circa lo stemma Cotta, si tratta della tipica arma "parlante", ossia dotata di una figura che immediatamente allude al cognome (una cotta d'arme).

La variante in b-n del loro stemma postata a pagina precedente, con l'aquila accompagnata dall'acronimo SPQR, è interessante: sembra un goffo tentativo di giustificare la presunta origine romana della famiglia.

Da dove è stata tratta, esattamente?

Se volete, anche sui Cotta possiamo aprire una discussione in Araldica... ;)    :beerchug:

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Ma la funzione strategica e comunicativa di paesi come Cabiaglio e altri attigui erti su colli la svolgevano in età longobarda, come difesa e comunicazione dall'alto formando una rete di avvistamento comune.

Così Don Mario su questo periodo :

" Ai tempi dei Longobardi la zona prealpina e in particolare, nella nostra regione, la Valcuvia, il Comasco, la Brianza, costituivano la zona di confine del dominio dei Longobardi che insisteva sui centri fortificati di Castelseprio, Como, Monza. Agli avamposti di questa zona si stendeva un sistema difensivo formato da torri, da rocche, da castelli che i nuovi padroni della Lombardia avevano innalzato o resi efficienti per vigilare sulle strade da cui poteva irrompere il nemico. Dal Ticino all'Adda, dal Verbano al Ceresio e al Lario, e prima dei Longobardi e dopo di essi, molti erano i castelli che facevan guardia alle porte della Lombardia : torri, rocche, castelli che si seguivano a vista d'occhio, con manipoli di armati pronti a dare l'allarme se già dalle Alpi scendesse il nemico invasore. Di questo sistema difensivo faceva parte anche Cabiaglio il cui castello era collegato a vista con la Rocca di Orino a ponente e col Castello di Masciago  a levante ; i resti della Rocca di Orino si vedono ancora, sui ruderi di Masciago è stata edificata la chiesa. "

Aggiungo che il presunto Castello probabilmente si ergeva in località Fontanin di pret, da lì si vede la rocca di Orino e il Campanile di Masciago.

C'è poi una altura chiamata il Martinello su un cocuzzolo con una casa padronale oggi da cui si ha una vista a 180 gradi che spazia al Lago Maggiore, alla bassa Valcuvia fin oltre la Svizzera e le sue montagne, da lì si controlla tutta la zona dall'altra parte.

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Però eravamo rimasti al Cotta....

Il feudo passò dai Cotta nel 1727 al conte Giulio Visconti Borromeo, con diritto del venditore all'esazione dei diritti feudali, cioè del censo dell'imbottato, vita natural durante.

Nel 1751 risultava che il conte Visconti Borromeo pagava per l'imbottato 54 lire e 9 soldi all'anno e qui si potrebbe fare una riflessione se fosse molto per l'epoca o meno.

Mi fermerei qui...temo di avervi magari tediato e abusato della vostra pazienza...il ricordo storico c'è stato....

 

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Supporter

Buona giornata

State andando come un treno ..... però io faccio un passo indietro e torno alla questione degli svizzeri che vogliono Lugano e Locarno, visto che ho recuperato lo scritto al quale accennavo. :P

E' necessario un prologo.

La Lega di Cambrai è "sepolta" da Giulio II, lo stesso che l'aveva voluta per annichilire la Serenissima. Adesso fonda la Lega Santa in chiave antifrancese, perché comincia a temere che questi ultimi si facciano padroni dell'Italia; in questa nuova Lega vuole che ci siano i suoi "figli prediletti veneziani". :bad:

Venezia vuole recuperare i territori che le sono stati sottratti e accetta; quindi la Lega Santa si compone dei seguenti collegati: Stato della Chiesa, Venezia, Spagna, Cantoni svizzeri, Inghilterra e poco dopo anche l'Impero asburgico.

La situazione è estremamente dinamica e per alcuni versi improbabile. Papa Giulio vuole per se Parma, Piacenza, Ferrara; vuole che Verona sia data agli Asburgo e magari anche Brescia, vuole che Milano sia ridata agli Sforza grazie agli svizzeri che sono al soldo di Venezia, vuole che Cremona e la Ghiaradadda siano date a Milano e che Firenze torni ai Medici .... insomma è lui che "tiene banco" e vuole servirsi dei collegati per i suoi disegni, lui vuole, vuole, vuole .... :mad:

Ovvio che così non può essere .... Venezia per prima, constatato che dietro le lusinghe e le parole non c'è molto, comincia a defilarsi e ad aprire un canale diplomatico con i francesi, grazie ad Andrea Gritti (futuro Doge), che si trova in Francia prigioniero del Re (per modo di dire.... giacché fa quel che vuole), che promettono alla Serenissima di fargli riavere i propri territori.

Anche gli svizzeri hanno da ridire ... Va bene liberare Milano, e lo fanno insediando Massimiliano, figlio di Ludovico il Moro, ma vanno rispettati i patti, che riguardavano un grosso esborso di danaro e la proprietà di Lugano e Locarno, siti vicini ai loro Cantoni.

L'ho fatta un po' breve, ma ecco cosa scrive Marin Sanudo al riguardo (volume XV):

MDXII SETTEMBRE

Di Zuan Jacomo Caroldo secretario nostro, date a Vegevene (Vigevano), a di 29. Dil zonzer lì, e coloquii auti col cardinal (Matteo Schiner cardinale sedunense "svizzero di Sion") et datoli le lettere di cambio di denari etc. Il qual cardinal voria far intelligentia con la Signoria nostra e il stato di Milan, perché l'Imperator ed il Re di Spagna vol meter il ducha Carlo nel stato di Milan. Item, rasonando de recuperar il stato nostro, disse il cardinal ben la Signoria vol Cremona per uno breve dil Papa: ridendo e dicendo l'è pur dil stato di Milan. Item, coloquii auti di la dieta fata da sguizari a Bada (Baden), qual dimandano queste cosse al stato di Milan: ducati 150 mila a San Martin (il giorno di), et ducati 40 mila a San Michiel (il giorno di), et voleno Lugan, Lucarno e Domodossola per loro cantoni et che che il stato di Milan si obbliga dargli in loro aiuto compagnie 2, cadauna homeni d'arme 500, e sguizari se offerisse venir aiutar il stato di Milan compagnie 2, essendo pagati li sguizari a ducati 4 1/2 al mese per homo, e li prometeno dar al stato di Milan Aste (Asti) col territorio...

Da qui si deduce che c'era una trattativa bella e buona tra La Lega Santa e gli svizzeri per far si che Milano venisse liberata dai francesi da parte degli svizzeri e che gli stessi avrebbero dovuto insediare uno Sforza. Nessun atto di forza, quindi, ma patti.

Si legge anche:

Item sguizari voleno uno capitolo da' milanesi che non venendo Maximilian Sforza a Milan in certo termine, loro sguizari possi elezer uno ducha di Milan cui loro piacerà, pur che sia di caxa Sforzesca.

saluti

luciano

 

Modificato da 417sonia
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Inviato (modificato)

Cerco di vedere ora rispetto all'ottimo intervento di @417soniail momento storico più dalla parte dei valcuviani, gli svizzeri e i milanesi integrando quello che già si legge nell'articolo proposto da @alfred.

Ci sono degli aspetti da considerare, il Ducato di Milano ormai in declino totale, gli abitanti della Valcuvia ma anche del lago Maggiore erano sottoposti a scorribande e saccheggi e cercavano protezione, e poi c'erano gli elvetici che potevano portare ordine e protezione.

Gli elvetici certamente trattano ma anche agiscono in loco e in particolare agivano contro le rocche, i castelli, le fortificazioni spesso abbattendole o distruggendole.

Gli elvetici ritenevano strategica la zona che portava fino a Varese e nel contempo verso i valichi di passaggio.

Interessante è sapere che si valutò se abbattere una fortezza in Valcuvia, forse quella di Orino, che oggi è fortemente rimaneggiata ma visitabile  ancora e che forse declinò nelle strutture proprio da quegli anni in avanti.

Nel contempo gli elvetici usano la diplomazia mantenendo al Cotta la gestione anche per volere di Massimiliano Sforza, Duca di Milano.

Nel 1515 gli elvetici furono sconfitti a Marignano dai francesi condotti da Francesco I ; terminava quindi il periodo elvetico, di breve durata, sul ducato di Milano, arrivavano i francesi ma presto anche loro passeranno i feudi agli spagnoli.

Sotto l'immagine di quello che rimane ora della Rocca di Orino, visitabile anche oggi ma dopo una lunga passeggiata nei boschi valcuviani, escursione certamente da consigliare.

 

Rocca Orino.jpg

Modificato da dabbene
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  • 1 mese dopo...

Ogni tanto voglio riprendere anche questa discussione che poi rimane anche sui motori di ricerca e gli amanti dell’identita’ del luogo erano entusiasti che ci fosse uno che scrivesse su di loro , Castello Cabiaglio , un prototipo di discussione conoscitiva e storica dj una piccolissima identità del varesotto, taggo forse chi può essere interessato sicuramente @alfred ma magari @ciosky68 o @ilvio o @El Chupacabra o chi vorrà ....

Il nucleo storico del paese e’ fatto di costruzione che vanno dal 1500 al 1700 molte hanno la data di costruzione , la più antica risale al 1579, interessante vedere come il catasto teresiano già nel 1722 avesse inquadrato la parte storica con una precisione simile a quella attuale.

Questi paesi della Valcuvia hanno spesso la caratteristica di avere affreschi importanti nei vicoli, sulle facciate, uno in  particolare risulta molto interessante e affascinante ....

continua ...

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L’affresco risale a un periodo variabile dal XV al XVI secolo, raffigura una Madonna in trono col Bambino e che tiene in mano una sfera che poi rappresenta il mondo.

Ai fianchi due Santi, San Domenico e Sant’Antonio abate.

L’affresco segue la tradizione Cristiano - bizantina e sembra suggerire al viandante di proseguire per la Via Crucis successiva che porta alla chiesetta in sommità del luogo .

Il tutto in una casa che probabilmente voleva dare anche un segno di devozione e protezione ma il cammino deve continuare verso il luogo sacro di arrivo.

continua ....

 

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Allora da qui si sale per la Via Crucis guardando le cappelle e il panorama del paese...

” alla distanza di tre colpi di bombarda dal centro del paese si erge sulla cima del monte una chiesetta dedicata alla Beata Vergine chiamata Santa Maria del Cerreto “

cosi si esprimeva il Vescovo Ninguarda quando venne in visita pastorale nel 1592....

Ora definita semplicemente chiesa del Ronchetto ....

continua ...

 

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Il culto della devozione alla Madonna e’ sempre stata una caratteristica del paese e lo e’ tuttora, oggi raramente solo in casi speciali e per qualche matrimonio viene usata per il culto.

Le cappelle per il culto sono 14 ai lati della strada.

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Posto da sogno in gioventù ... posto da sogno anche ora....salendo tra gli alberi di castagno la vedi a un certo punto la su in alto ...

Ma altro nel tempo si potrà dire di Castello Cabiaglio ...

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Questo affresco della Madonna con Bambino, mi ricorda per analogia uno altrettanto bello nella chiesa di S. Pietro a Gemonio.

questa Chiesa, monumento Nazionale dal 1912, risale al X /XI secolo la navata centrale e una laterale  con l'altare con enigmatiche decorazioni in rosso e nero e uno slanciato campanile sempre del XI sec., Successivamente le navate diventano tre con un ciclo di affreschi che partono  della fine del XIV e arrivano XVII secolo

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Grande Alfred, mi dicono anche ma forse tu ne sai di più, che fonte ispiratrice ulteriore sembrerebbe essere stato un affresco di Cittiglio che permetterebbe tra l'altro la datazione che gli viene data.

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Altro input che butto lì' ....gli affreschi della via Crucis furono opera di due pittori, uno noto G.B. Ronchelli , altro meno tal Paolo Petter. 

Petter cognome sicuramente dei luoghi, quello che si dice di lui e' che opero' e decoro' le navate di Sant'Appiano in Cabiaglio, lavoro' sulle cappelle del Sacro Monte di Varese, ma soprattutto lavoro' nella chiesa del Convento di Azzio e qui e' un assisti per vedere di saperne di più', di certo opero' sembra molto localmente ...

 

 

 

 

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Beh @alfrede altri che sono intervenuti dobbiamo intanto gioire dell’interesse avuto da questa discussione con quasi 1600 letture, un paese di poche anime che nessuno conosce a volte può attrarre anche lui, basta vederlo con la luce giusta, i Cabiagliesi so che ne saranno fieri di questo come lo sono della loro identità ...ma magari altro arriverà ancora ...

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