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Inviato

Ho ricevuto e ringrazio il gentile Mirko il volume di Buceti che raggruppa le emissioni di un gran numero di zecche siciliane.

Di un tale compendio si sentiva la necessità in quanto la complessa ed estesissima monetazione siceliota ha avuto molto tentativi di sistematizzazione ma non esisteva un compendio generale che raggruppasse le emissioni con una buon grado di rappresentatività e completezza.

Mi soffermo brevemente su una descrizione , riportata dal Buceti, per la zecca di Lopadousa ove il pesce raffigurato al rovescio delle emissioni viene interpretato come cernia mentre , storicamente , lòa critica lo ha sempre interpretato come tonno.

Sicuramente se l'autore lo ha indicato come cernia avrà analizzato a fondo la raffigurazione che presenta diverse affinità con quella di un tonno.

Se ripercorriamo la storiografia dello studio di questa emissione scopriamo che era stata già descritta a metà del 1500, in una delle prime pubblicazioni dedicata alla numismatica siceliota dal belga Goltzius. Goltzius riporta un disegno , molto fedele, della moneta e descrive il pesce al rovesci come tonno. Successivamente tutti gli autori che hanno illustrato e descritto nuovi esemplari , rispetto a quello riportato dal Goltzius parlano tutti di tonno.

Ma ciò non significa che automaticamente debba essere preso come oro colato ciò che viene riportato da autori, per quanto originali ed antichi.

Ho quindi ricontrollato le caratteristiche del tonno e quelle della cernia

Uno degli elementi che caratterizzano il tonno è la forma della pinna caudale , inconfondibile che ritroviamo anche in rappresentazioni di tonno nella glittica del periodo come nel celebre cratere di Mandralisca con la raffigurazione del venditore di tonno

(continua)

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Inviato

Se consideriamo ora le monete troveremo in un rovescio che mostra il pesce per intero

la tipica coda del tonno , molto simile , se non identica alla pinna caudale delle foto riportate sopra.

Un'altra zecca ha raffigurato sulle sue monete delle bellissime rappresentazioni di cernia. In questo tetradracma battuto ad Akragas uno splendido esemplare di cernia occupa la metà inferiore del rovescio della moneta. Appaiono evidenti le differenze della pinna caudale, delle pinne dorsali, della bocca e financo il dettaglio degli occhi (questi ultimi non invece dettagliati nelle emissioni enee di Lopadousa) , avendo l'incisore saputo riprodurre, assai fedelmente le caratteristiche del prelibato pesce.

La bocca del pesce è assai diversa tra la cernia , che ha tra l'altro una struttura assai più robusta e meno lineare e pulita del tonno. Pur con i distinguo del caso dovuti alle rappresentazioni in scala assai ridotta sulle monete , tali differenze è, a mio avviso, possibile cogliere osservando attentamente i rovesci delle differenti emissioni c he ci sono pervenute.

Al di là di questo , quasi inutile, distinguo resta comunque l'ammirazione per la maestria che questi incisori, per sempre sconosciuti, hanno saputo realizzare con le loro piccole ma durature creazioni :)

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Inviato

ciao,

concordo che il pesce rappresentato sulle monete sia un tonno.

complimenti per la citazione del Golzius, grandissimo numismatico del tempo.

ciao

sku


Inviato

Mi complimento vivamente con Numa Numa per la puntuale descrizione e relativo corredo illustrativo.

Il pesce su Lopadusa è sicuramente un tonno, mentre quello raffigurato nel tetradramma di Akragas, con differente bocca e pinna caudale, è sicuramente una cernia.

Sembrano banalità (in fondo sono sempre pesci!), ma è utile e importante dare corrette identificazioni agli oggetti e animali raffigurati, anche per meglio comprendere cosa esattamente l'artista voleva rappresentare.


Inviato

Ho ancora qualche dubbio sul fatto che si tratti di un tonno, come avevo già detto in una discussione di qualche anno fa, che però partiva dall'esame di un bronzo di Lampedusa apparso in un'asta tedesca e poi ritirato... credo! :-).

Io lo trovo molto simile alla spigola (mentre nuota, viva, non come la vediamo sui banchi del mercato o... in tavola).

Ho trovato questo interessante articolo in rete:

http://www.mcu.es/museos/docs/MC/ActasNumis/Lopadusa.pdf


Inviato

Ho ancora qualche dubbio sul fatto che si tratti di un tonno, come avevo già detto in una discussione di qualche anno fa, che però partiva dall'esame di un bronzo di Lampedusa apparso in un'asta tedesca e poi ritirato... credo! :-).

Io lo trovo molto simile alla spigola (mentre nuota, viva, non come la vediamo sui banchi del mercato o... in tavola).

Ho trovato questo interessante articolo in rete:

http://www.mcu.es/museos/docs/MC/ActasNumis/Lopadusa.pdf

Caro Okt, temo ci possano essere pochi dubbi al riguardo con l'identificazione del pesce con il tonno, visti i riscontri iconografici oggettivi . Il tonno è stato raffigurato anche in molte altre monetazione coeve di altre zecche dell'area meditarranea (dalla spagna alla grecia continentale). L'elemento distintivo è certamente la pinna caudale oltre alla forma e alle proporzioni che contraddistingue questa specie.

Grazie per la segnalazione dell'utile articolo (credo uno dei pochissimi scritti su questa zecca, le cui monete mancano dalle principali collezioni pubbliche - anche per questo poco studiata) che ripercorre la storiografia degli autori che hanno parlato di queste emissioni


Inviato

""Caro Okt, temo ci possano essere pochi dubbi al riguardo con l'identificazione del pesce con il tonno, visti i riscontri iconografici oggettivi . Il tonno è stato raffigurato anche in molte altre monetazione coeve di altre zecche dell'area meditarranea (dalla spagna alla grecia continentale). L'elemento distintivo è certamente la pinna caudale oltre alla forma e alle proporzioni che contraddistingue questa specie.

Grazie per la segnalazione dell'utile articolo (credo uno dei pochissimi scritti su questa zecca, le cui monete mancano dalle principali collezioni pubbliche - anche per questo poco studiata) che ripercorre la storiografia degli autori che hanno parlato di queste emissioni

Il pesce raffigurato è sicuramente un tonno, che per la Sicilia e comunque per gran parte dei paesi bagnati dal mediterraneo ha sempre rappresentato fonte di " benessere alimentante" ancora oggi viene venduto a trance esattamente come raffigurato nel cratere. Riguardo all'altro pesce (anche da pescatore) posso dirvi che non è una cernia ma uno scorfano. La cernia non assume mai la forma "difensiva" (bocca aperta e pinne a vela) ne da viva nè da morta, cosa invece che fa lo scorfano.


Inviato

""Caro Okt, temo ci possano essere pochi dubbi al riguardo con l'identificazione del pesce con il tonno, visti i riscontri iconografici oggettivi . Il tonno è stato raffigurato anche in molte altre monetazione coeve di altre zecche dell'area meditarranea (dalla spagna alla grecia continentale). L'elemento distintivo è certamente la pinna caudale oltre alla forma e alle proporzioni che contraddistingue questa specie.

Grazie per la segnalazione dell'utile articolo (credo uno dei pochissimi scritti su questa zecca, le cui monete mancano dalle principali collezioni pubbliche - anche per questo poco studiata) che ripercorre la storiografia degli autori che hanno parlato di queste emissioni

Il pesce raffigurato è sicuramente un tonno, che per la Sicilia e comunque per gran parte dei paesi bagnati dal mediterraneo ha sempre rappresentato fonte di " benessere alimentante" ancora oggi viene venduto a trance esattamente come raffigurato nel cratere. Riguardo all'altro pesce (anche da pescatore) posso dirvi che non è una cernia ma uno scorfano. La cernia non assume mai la forma "difensiva" (bocca aperta e pinne a vela) ne da viva nè da morta, cosa invece che fa lo scorfano.

ciao potresti avere ragione, si intravedono nella rappresentazione sulla moneta degli aculei.....

ciao

sku


Inviato

""Caro Okt, temo ci possano essere pochi dubbi al riguardo con l'identificazione del pesce con il tonno, visti i riscontri iconografici oggettivi . Il tonno è stato raffigurato anche in molte altre monetazione coeve di altre zecche dell'area meditarranea (dalla spagna alla grecia continentale). L'elemento distintivo è certamente la pinna caudale oltre alla forma e alle proporzioni che contraddistingue questa specie.

Grazie per la segnalazione dell'utile articolo (credo uno dei pochissimi scritti su questa zecca, le cui monete mancano dalle principali collezioni pubbliche - anche per questo poco studiata) che ripercorre la storiografia degli autori che hanno parlato di queste emissioni

Il pesce raffigurato è sicuramente un tonno, che per la Sicilia e comunque per gran parte dei paesi bagnati dal mediterraneo ha sempre rappresentato fonte di " benessere alimentante" ancora oggi viene venduto a trance esattamente come raffigurato nel cratere. Riguardo all'altro pesce (anche da pescatore) posso dirvi che non è una cernia ma uno scorfano. La cernia non assume mai la forma "difensiva" (bocca aperta e pinne a vela) ne da viva nè da morta, cosa invece che fa lo scorfano.

credo tu abbia ragione

e visto che sei un esperto di pesci ci puoi dire se aveva più probabilità di essere rappresentato uno scorfano piuttosto che una cernia a quell'epoca ?

Mi spiego meglio, visto che non si practicava all'epoca la pesca subacquea, era più facile pescare, con le reti , una cernia o uno scorfano o non vi era differenza ? Il tonno veniva pescato probabilmente già a quell'epoca con la mattanza ..


Inviato

lo scorfano dovrebbe essere un pesce di scoglio, credo non convenisse gettare le reti vicino le scogliere, si impigliano e si strappano


Inviato

Interessante l'ipotesi dello scorfano. Non sono un pescatore di mare e gradirei pure io sapere se è più facile pescare con i mezzi di allora uno scorfano o una cernia. Mi sembra di ricordare che però lo scorfano ama acque piuttosto profonde, oltre 20 m.

La sua proverbiale bruttezza, accompagnata però dalla squisitezza delle sue carni, può avere facilmente presa sull'immaginazione di un valente incisore greco.

Circa il confronto tra tonno e spigola:

post-7204-0-58115300-1322156751_thumb.jp Tonno

post-7204-0-95125200-1322156767_thumb.jp Spigola

c'è da rilevare che su Lopadusa sia le pinne dorsali che soprattutto causali depongono a favore del tonno. C'è poi da aggiungere che il tonno era molto diffuso in tempi antichi (molto più che oggi) ed ha una ben maggiore valenza economica ed alimentare rispetto alla piccola spigola.....


Inviato

lo scorfano dovrebbe essere un pesce di scoglio, credo non convenisse gettare le reti vicino le scogliere, si impigliano e si strappano

Facciamo una breve lezione di Ittica. 1) vi sono diversi tipi di scorfano i più comuni, quelli di scoglio si distinguono dai scorfani di fondale ( o di sabbia) per le dimensioni più ridodde e dalla loro capacità mimetica con il fondale roccioso dove vivono, solitamente il loro colore è sul marrone scuro, mentre lo scorfano di sabbia ha un colore rosa acceso quasi rosso e di mole ben più grandi raggiunche anche i 3 Kg. in Sicilia viene chiamato "cipolla".2) I fondali prediletti dai due Scorpaenidae sono molto diversi, il primo quello di scoglio predilige i bassi fondali da pochi centimetri a 30 metri al massimo. Il secondo quello rosso o di sabbia vine in fondali che vanno dai 40 ai 100 e oltre metri di fondale. Considerando che all'epoca non esisteva la pesca a strascico, ma esisteva sicuramente quella con le reti da posta mi pare più plausibile che si tratti del primo tipo di scorfano, e anche oggi viene pescato con lo stesso sistema, reti da posta sulle scogliere calate a pochi metri di fondale.

La cernia, pesce ormai quasi estinto in Sicilia (quelle che si vedono in pescheria sono cernie tropicali, oceano indiano) è anch'esso un pesce di scoglio alla pari dello scorfano, anzi lo definirei pesce da tana, perchè vive nello stesso posto, tana, da cui non si allontana mai (chi fa subacquea conosce bene l'abitat, solitamente è formata da un cumolo di scogli sovrapposti con almeno tre vie di fuga) tranne per emigrare dopo aver deposto le uova nel mese di settembre-ottobre, inabbisandosi in fondali più sicuri, e ritornare verso maggio nello stesso posto per accoppiarsi. La si può trovare, anche se raramente da pochi metri fino ai 50 metri, (maggio-ottobre) poi come deddo sparisce in acque più profonde. La sua pesca oggi si effettua con i conzi ( lenza con tanti ami posti a 3-4 metri l'uno dall'altro, ) calati in fondali variabili dai 10 ai 50 metri su fondali rocciosi e caratteristiche specifiche, la cattura della cerni è un caso fortunato, solitamente le prede sono altri pesci. Vivendo in fondali rocciosi non è possibile la pesca con lo strascico, ma può capitare, raramente, di rimanere impigliata nelle reti da posta, tipo quella per gli scorfani.

Morale della favola, per i pescatori di 2500 anni fa era molto più semplice catturare uno scorfano di scoglio che una cernia. Le reti di allora penso erano un pò meno sofiscicate di quelle di oggi, e la cernia, pesce furbo, difficilmente andava a farsi fregare da una rete a maglia semplice, dalla quale si poteva liberare facilmente, mentre lo scorfano per via delle pinne dorsali e caudali,(spine) e per il suo corpo molto spigoloso era sicuramente facile preda anche di una semplice rete.


Inviato

Ah, gli scorfani ai ferri che ho mangiato nell'isola di Mljet (Meleda per i Veneziani) durante le vacanze di qualche anno fa!

Erano certo di scoglio, ma erano rosa.

Vedevo stendere le reti la sera e alarle la mattina, e poi, all'una...

Tramonto a Mljet:

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Inviato

Morale della favola, per i pescatori di 2500 anni fa era molto più semplice catturare uno scorfano di scoglio che una cernia. Le reti di allora penso erano un pò meno sofiscicate di quelle di oggi, e la cernia, pesce furbo, difficilmente andava a farsi fregare da una rete a maglia semplice, dalla quale si poteva liberare facilmente, mentre lo scorfano per via delle pinne dorsali e caudali,(spine) e per il suo corpo molto spigoloso era sicuramente facile preda anche di una semplice rete.

Grazie , hai centrato esattamente il punto della mia domanda

quindi da quanto riporti parrebbe più probabile che lo scorfano era forse soggetto più popolare (dopo il tonno :D ) per essere rappresentato sulle monete quale quelle di agrigento.

Il pesce raffigurato sul tetra di Agrigento è compatibile con la figura di uno scorfano , intendo per la disposizione/forma delle pinne (soprattutto la caudale) , bocca, forma etc. ?

cosi ci togliamo ogni ulteriore dubbio ;)


Inviato

Desidero unirmi nei ringraziamenti al bravo Numismaticasicula per la chiara lezione di ittica, un ottimo esempio di buona divagazione culturale che può offrire la numismatica classica.


Inviato

Morale della favola, per i pescatori di 2500 anni fa era molto più semplice catturare uno scorfano di scoglio che una cernia. Le reti di allora penso erano un pò meno sofiscicate di quelle di oggi, e la cernia, pesce furbo, difficilmente andava a farsi fregare da una rete a maglia semplice, dalla quale si poteva liberare facilmente, mentre lo scorfano per via delle pinne dorsali e caudali,(spine) e per il suo corpo molto spigoloso era sicuramente facile preda anche di una semplice rete.

Grazie , hai centrato esattamente il punto della mia domanda

quindi da quanto riporti parrebbe più probabile che lo scorfano era forse soggetto più popolare (dopo il tonno :D ) per essere rappresentato sulle monete quale quelle di agrigento.

Il pesce raffigurato sul tetra di Agrigento è compatibile con la figura di uno scorfano , intendo per la disposizione/forma delle pinne (soprattutto la caudale) , bocca, forma etc. ?

cosi ci togliamo ogni ulteriore dubbio ;)

Si, il pesce raffigurato sulla moneta di Agrigento è sicuramente compatibile ad uno scorfano e molto meno alla cernia. Quello che dirò adesso non centra nulla con quanto in discussione, ma aggiungo, lo scorfano si nutre prevelentamente di granchi, essendo un pesce che non ama nuotare per catturare le sue prede, se ne sta fermo e con l'aiuto del suo mimetismo cattura il "suo pranzo" solo quando ha la preda a dochi centimetri della sua sproporzionata bocca. Non è difficile trovare nella sacca digestiva granchi e altri piccoli crostacei. Nella cernia si trovano solo piccoli pesci e molluschi. Inoltre è legenta popolare che il pesce raffigurato nel tetra è lo scorfano e non una cernia.


Inviato

grazie mille per le interessanti spiegazioni sulle abitudini culinarie dello scorfano che legano tale pesce forse ancora di pù all'iconografia di Akrags

interessante anche il riferimento alla legenda popolare.


Inviato

Ottima la notizia dei gusti dello scorfano. Il fatto che si cibi di granchi, che sono ampiamente rappresentati sulle monete Akragantine, può da un lato spiegare un nesso tra il pesce scorfano e il granchio e dall'altro la scelta proprio di questo pesce fra i vari pesci che nuotavano davanti alle coste siciliane.

Normalmente presso i Greci i nessi fra animali come fra simboli non è mai casuale.....


Inviato

Ottima la notizia dei gusti dello scorfano. Il fatto che si cibi di granchi, che sono ampiamente rappresentati sulle monete Akragantine, può da un lato spiegare un nesso tra il pesce scorfano e il granchio e dall'altro la scelta proprio di questo pesce fra i vari pesci che nuotavano davanti alle coste siciliane.

Normalmente presso i Greci i nessi fra animali come fra simboli non è mai casuale.....

In effetti, nelle monete classiche le raffigurazioni non sono per nulla casuali hanno sempre un loro significato, o perlomeno un collegamento con l'ampiente circostante esiste sempre: Lipari e messina nelle sue monete raffigura anche il delfino, e tutti sappiamo che il basso tirreno anche oggi è un abitat ideale per questo mammifero marino (anche se oggi con le spadare la sua presenza non allieta più come una volta queste acque). Nacona, riportava la capra, ancora oggi nella zona non è raro vederle abbarbicate sui dirupi dalle parti di Piazza Armerina, Enna con la sua testa di torro, anche da quelle parti ancora oggi sono le uniche (o quasi) zone dove si allevano allo stato brado i bovini. Per non parlare di Abacaenum (odierna Tripi) Scrofe e maialini, allevati ancora oggi per la ricchezza dei boschi di querce, con i loro frutti, ghiande, alimento principe per i suini. Oggi nelle zone dei Nebrodi si allevano maiali e si produce uno dei migliori salami dop della Sicilia: Sant'Angelo di Blolo. E tante altre cose di cui ci sarebbe da scrivere per anni.


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