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Inviato

Intanto accenno che sto studiando, con la collaborazione di Valeria (Medusa), di rendere qui disponibili le mie vecchie monografie su zecche minori che formavano il mio Corpus Nummorum Antiquae Italiae, che furono pubblicate soprattutto negli anni '90 come inserti nella rivista "Panorama Numismatico". Ovviamente si renderebbe anche necessario un doveroso aggiornamento e saranno benvenuti tutti i contributi e osservazioni.

Potrebbe diventare una sorta di "piattaforma" per arrivare a una organica trattazione delle varie emissioni apparse in Italia e Sicilia nel periodo greco.

Qui colgo l'occasione della comparsa di un esemplare della rara monetazione di Mamar in un'asta ebay di Lanz:

http://www.ebay.it/itm/LANZ-Sizilien-Mamar-Hemilitra-Stier-Bull-Speer-Kopf-Nike-Aphlustre-RMA1525-/230764837283?pt=Münzen_Medaillen&hash=item35baa7f9a3

Con mia grande sorpresa mi sono accorto che era lo stesso esemplare che avevo illustrato nella mia monografia dedicata a questa zecca, apparsa nel numero di Panorama Numismatico n. 176, del 2003 (p. 156-160). Esso apparteneva a una vecchia collezione privata di uno svizzero, poi scomparso, che mi aveva anche inviato una (modesta) foto a corredo dello studio. Mi ha un pò stupito che fosse finito in un'asta ebay anche se di un noto commerciante come Lanz. Invece non è passato inosservato e ha avuto be 35 rilanci, specie fra 3 - 4 collezionisti, finendo con l'essere aggiudicato a quasi 800 euro, in linea col suo reale valore commerciale.

La ricomparsa di tale esemplare, con foto digitale molto migliore di quella che avevo avuto io, mi ha spinto a riesaminare questa misteriosa monetazione, che ha comportato anche una parziale revisione della mia monografia, che conteneva alcuni errori.

(continua)

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Inviato

SICILIA: MAMAR ? (409/405-403 a.C.)

UBICAZIONE E CENNI STORICI

Nessuna fonte storica cita una popolazione o località con nome Mamar, riportato su due rarissime emissioni del tardo V secolo a.C. La radice linguistica non sembra riconducibile all’ambiente greco, ma piuttosto a quello osco-italico e probabilmente si riferisce a Mamars, il nome osco del dio Marte. La stessa radice è alla base dei nomi delle popolazioni italiche Marsi e Mamertini (1). Di conseguenza è possibile ipotizzare una ristretta produzione di mercenari italici devoti al culto di Marte, presumibilmente Campani (2).

Tale ipotesi trova conforto nell’esistenza in collezione privata europea di una emilitra rinvenuta su una collinetta a pochissimi chilometri da Resuttano (CL) e quindi sulla strada che dall’interno della Sicilia porta ad Himera, assieme ad alcune emilitre himeresi con Sileno su caprone/Nike (3) e con Testa femminile/Globetti in corona (4) e frammenti di ceramica coeva. La notizia del rinvenimento non è purtroppo verificabile, ma confermerebbe la datazione all’ultimo decennio del V secolo a.C. e una circolazione gravitante in area himerese, in ogni caso svincolata dal piede ponderale in vigore a Siracusa al tempo di Dionisio I.

In particolare, la datazione deve essere collocata tra il 409 a.C., anno della distruzione di Himera, e il 403 a.C., anno della liberaziome di Dionisio I dall’assedio di Ortigia ad opera di mercenari campani, in precedenza al soldo di Cartagine. Dal momento che Resuttano era allora in territorio cartaginese, è possibile arguire che alcuni mercenari campani abbiano trovato residenza in tale località o nei dintorni dopo la pace di Imilcone del 405 a.C., prima di essere assoldati da Dionisio I.

G. Tagliamonte,
I figli di Marte. Mobilità, mercenari e mercenariato italici in Magna Grecia e Sicilia
, Roma 1994, p. 138.

G. Tagliamonte, op. cit., p. 137.

R. Calciati,
Corpus Nummorum Siculorum
, vol. 1, Milano 1983, p. 41, n. 27.

R. Calciati, op. cit., vol. 1, p. 43, n. 35.

(continua)


Inviato

MONETAZIONE

Sono note due emissioni in bronzo, ambedue con la protome di toro androprosopo, caratteristica di molte emissioni curate da comunità mercenarie.

L’emissione n. 1 fu descritta per la prima volta da Imhoof-Blumer, il quale aveva scoperto un esemplare nel Museo di Copenhagen e uno nel British Museum, accennando all’esistenza di un terzo esemplare nel Museo di Berlino, confuso tra le monete di Himera (5). Successivamente un quarto esemplare fu descritto dal Gabrici nella sua fondamentale opera sulle monete di bronzo della Sicilia antica (6).

Permasero alcune perplessità sulla corretta lettura della leggenda e quindi dell’attribuzione. Ci fu chi non escluse la possibilità di leggere la leggenda come Kamar e quindi come una emissione di Kamarina (7).

Il rovescio richiama da vicino la nota serie (hemilitron, tetras, hexas ed onkia) di Himera con Sileno su caprone al diritto e Nike alata a sinistra al rovescio (8), emessa pochi anni prima.

Il piede ponderale tuttavia non sembra essere lo stesso in vigore a Himera poco prima della sua distruzione. Infatti le emilitre himeresi con Sileno su caprone pesano tra 6,5 e 4,5 g,, i tetrantes della stessa serie pesano tra 4 e 2 g e si riferiscono a una litra teorica di circa 13 g, mentre l’emilitra (e l’unico tetras) di Mamar ha un peso leggermente superiore, riferendosi a una litra di circa 16 g. (o 18 g.). Le monete coeve che più si avvicinano sul piano ponderale sono quelle di Solous, anche esse una emilitra e un più raro tetras, con i tipi Testa di Eracle/Gambero e segni di valore sotto forma di globetti (9). Questo parallelismo conferma l’ambiente punico per le emissioni con Mamar.

F. Imhoof-Blumer,
Monnaies Grecques
, Paris-Leipzig 1883, p. 22, tav. B n. 7.

E. Gabrici,
La monetazione del bronzo nella Siciia antica
, Palermo 1927, p. 144, tav. II n. 8 e Fig. 5.

Cfr. dibattito tra V. Cammarata e G.K. Jenkins riportato nel Supplemento al vol. 25 degli Atti dell’Istituto Italiano di Numismatica (
Le origini della monetazione di bronzo in Sicilia e in Magna Grecia
), Roma 1979, p. 190-191. Cammarata aveva chiesto al Jenkins se era possibile l’attribuzione della moneta a
Kamarina
, ottenendo però risposta negativa.

R. Calciati, op. cit., p. 41-43, n. 27-34 (cfr. anche nota 1).

Cfr. mia monografia su
Solous
, vol. III, p. 136, n. 4-5.

(continua)


Inviato

1 EMILITRA - AE (8,38-6,76 g.) 409/405-403 a.C

D/ = Protome di toro androprosopo nuotante a sinistra; sopra, chicco di grano e MAM e sotto, A e a sinistra, P.

R/ = Nike in volo a sinistra, tiene una benda nella destra; all’intorno, sei globetti.

Rif.: Calciati - (manca); Minì - (manca)

Nella mia vecchia monografia non avevo distinto queste due varianti:

Variante 1a (1 conio D/ e 1 conio R/):

D/: senza simbolo

post-7204-0-25521500-1333731315_thumb.jp

a) London, BMC pag. 240 (incerte), 1 g. 8,38

nessuna foto disponibile

b) Berlin g. 7,80

post-7204-0-68451000-1333731863_thumb.jp

c) Astarte 11/2002, 302 g. 7,79

post-7204-0-81725500-1333732295_thumb.jp

d) The New York Sale IX/2007, 141 g. 6,57

(continua)


Inviato

post-7204-0-97207500-1333732472_thumb.jp

e) Lanz ebay 2012, RMA 1525 g. 6,78

post-7204-0-33746100-1333732523_thumb.jp

f) Peus 383/2007, 141 g. 6,57

Variante 1b (1 conio D; 1 conio R/, lo stesso del precedente)

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a) SNG Copenhagen 1072 g. 7,89

post-7204-0-68591000-1333732674_thumb.jp (disponibile solo diritto)

b) Palermo, Gabrici 1 g. 7,23

post-7204-0-84624500-1333732791_thumb.jp

c) ArtCoins 4/2011, 577 g. 6,77

E' facilmente osservabile come l'ultimo esemplare illustrato, di ArtCoins, abbia subito un forte lavoro di bulinatura.

(continua)


Inviato (modificato)

L’emissione n. 2, finora nota in unico esemplare, ha la protome di toro androprosopo trasferita al rovescio, mentre al diritto reca una bella testa di ninfa con chioma cinta da lunga bnda che l’avvolge più volte. Un’acconciatura simile ricorre su didrammi di Segesta e di Motya, del 425-415 a.C. (10), a sua volta derivata da un tipo siracusano del 430 a.C. (11).

2 TETRAS ? - AE (4,12 g.) 409/405-403 a.C.

D/ = Testa di ninfa a destra, con capelli trattenuti da una benda che gira quattro volte intorno al capo; all’intorno, tre globetti.

R/ = Protome di toro androprosopo nuotante a sinistra; sopra, MAMAP.

Rif: Calciati - (manca); Minì - (manca)

UNICUM

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a) Palermo, Gabrici 2 g. 4,12

Quest'ultimo esemplare abbisogna di definitiva conferma per la lettura e finora non sembrano apparsi altri esemplari.

E' da osservare che nel recente volume di M. Puglisi (La Sicilia da Dionisio I a Sesto Pompeo, Messina 2009) non c'è alcun accenno alla monetazione di Mamar.

Ovviamente sono gradite vostre osservazioni e considerazioni.

(10) Per Segesta, cfr. G.E. Rizzo,
Monete greche della Sicilia
, Roma 1946, tav. LXII, n. 8; per Motya, cfr. G.K. Jenkins,
Coins of Punic Sicily. Part I
, Revue Suisse de Numismarique vol. 50, 1971,Serie I, 1-13

(11) Cfr. E. Boheringer,
Die Münzen von Syrakus
, Berlin-Leipzig 1929, Reihe XXII.
Modificato da acraf

Inviato

ciao, complimenti come sempre per le monografia che hai fatto, e ti ringrazio per la tua disponibilità verso il forum (noi)!!

è una monetazione che merita sicuramente un approfondimento.

Stavo notando la presenza in una emissione del chicco, hai idee in merito?

ciao

sku


Inviato

La presenza del chicco (nella variante 1b) potrebbe indicare un nesso proprio con i mercenari campani che hanno spesso adottato tale simbolo.

Basta pensare ai Campani di Entella, che praticamente furono i primi mercenari a coniare moneta in Sicilia, come si può evincere anche nell'articolo -corpus :

A. Campana, Sicilia: Kampanoi di Entella (410-408 a.C.), in: Kampanos, Editrice Diana, Cassino 2010, p. 57-88.

Allego un dracma in argento da loro coniati:

post-7204-0-48003100-1333755797_thumb.jppost-7204-0-61767400-1333755825_thumb.jp

dove si può vedere un grande chicco sotto il cavallo, al diritto.

La scelta del chicco (che però sembra essere più di orzo che di grano) rimarca non solo le abitudini alimentari dei mercenari, a base di orzo (e ricorre frequentemente anche nelle monete di Cuma), ma anche probabilmente la presenza sul posto di un granaio, indispensabile per lo svernamento di truppe acquartierate.


Inviato

Aggiungo che, ovviamente, il simbolo "chicco" non è esclusivo dei mercenari, ma ricorre con una certa frequenza su monete greche, in genere per indicare l'importanza del frumento nell'economia cittadina.

In ogni caso tale simbolo doveva avere una importante valenza economica per i mercenari, specialmente quelli campani e di origine italica.

Infatto bisogna considerare che la paga che veniva assegnata a un mercenario in pratica constava di due voci:

- misthòs (o opsònion), che era la paga vera e propria, spesso in moneta, che veniva effettuata si solito alla fine del mese o più spesso a conclusione delle operazioni belliche. Probabilmente il costo giornaliero di un cavaliere mercenario (i Campani in particolare erano specializzati come valenti cavalieri) ammontava a un dracma, mentre per un semplice oplite (soldato della fanteria) ammontava a 4 oboli.

- sìtos, che era la somma di denaro necessaria alle spese di sostentamento, che veniva in genere pagata all'inizio del mese e spesso sostituita da razioni di grano e di altri prodotti alimentari.

Quindi il "chicco" costituisce anche un riferimento all'importanza dei rifornimenti alimentari dati in natura ai soldati di ventura.

  • Mi piace 1

Inviato

Ciao Arcaf, complimenti per l'interessante e accurato lavoro che stai facendo.

Saluti

Latino ;)


  • 1 anno dopo...
Inviato

Segnalo una variante apparentemente inedita comparsa in asta ROMA Numismatics:

http://romanumismatics.com/auction/lot/0060/

Sicily, Mamar... Æ Hemilitron. 400-350 BC. MA-M-A-R Forepart of man-headed, bearded bull l. / Nike, wearing long chiton, flying left, holding filleted aplustre(?) in her raised r. hand. SNG Copenhagen 1072 (Incerta); F. Imhoof-Blumer, Fluss- und Meergötter auf griechischen und römischen Münzen, SNR XXIII (1923), 188; Giuseppe Buceti, Mamar, Page 255. 6.80g, 18mm, 5h.

Cosa ne pensate?

post-28866-0-76759300-1386367395_thumb.j


Inviato

Sarebbe in effetti una variante inedita, che si potrebbe chiamare variante 1c, che si avvicina alla variante 1b per la presenza del chicco sopra la protome di toro (anche se di conio diverso) e caratterizzata dalla comparsa del simbolo astro al rovescio.

Tuttavia ho molte perplessità sulla sua autenticità, per alcune incongruenze stilistiche.

L'astro mi sembra troppo bene disegnato e i rilievi sono un pò pastosi, anche considerando una semplice usura.

E' difficile esprimere un netto giudizio, ma a me non piace per niente. Vedremo se compaiono altri esemplari.

Sembra una invenzione moderna, allo scopo di "creare" nuove varianti.....

  • Mi piace 1

Inviato

concordo, le varianti inedite soprattutto in questi ultimi anni spuntano come funghi (pezzi che mancano nelle piu importanti opere e/o collezioni, dal CNS al CNA), sono pezzi che vanno valutati dal vivo con molta attenzione (in tutti gli aspetti, stile, patina ecc), e mi rivolgo oltre al semplice collezionista, anche a chi potrebbe produrre uno studio.

ciao

skuby


Inviato (modificato)

E' incredibile lo stillicidio di esemplari falsi (o diciamo - politically correct - "sospetti") che continua a prfluviare il mercato con cadenza regolare.

Avrete notato che spesso compaiono esemplari di coniazioni molto rare, finora conosciute in pochissimi esemplari e , finora, di difficile o difficilissima apparizione sul mercato.

Da un paio d'anni ecco che magicamente sono cominciate ad apparire coniazioni, tra l'altro a volte in eccellente conservazione, di Herbessos, Alontio, Sicracusa con la svastika, Petra, ora amnche la rarissima MAMAR.

Ad un esame, neanche troppo analitico questi esemplari presentano delle caratteristiche per etnico, tipologia, morfologia delle rappresentazioni, stile e patina - uno o piu' di questi elementi combinati - che sono incoerenti con gli originali e non sembra esser troppo difficile smascherarne la vera natura.

Questo buon lavoro di analisi che comporta una conoscenza del settore nonché l'uso di idonei apparati su cui appoggiarsi per i necessari riscontri (corpora, pubblicazioni specialistiche, database di foto, cataloghi di collezioni, articoli) sembra venire fatto esclusivamente da pochi sparuti appassionati (oserei chiamrli "mohicani" ) su queste pagine , mentre nella pubblicistica numismatica, ed in altre opportune sedi, maxime negli studi delle case d'asta e dei commercianti piu' esperti, queste analisi e riscontri sembrano aver perso totalmente la loro funzione venendo probabilmente saltati a pié pari in nome di qualche logica di mercato piu' pratica ed imperante oltre ai ritmi sempre piu' incalzanti dettati dal mercato stesso.

Un'aétra caratteristiche che accomune questo profluvio di esemplari rarissimi e sspetti è , se avete notato , il basso livello economico sia di stima che di realizzo di queste monete sul mercato. Come se , abbassando l'asticella si invogliassero dei collezionisti piu' di bocca buona ad acquistare cio' che viene correttamente identificato e di conseguenza snobbato da collezionisti piu' maturi esperti ed accorti.

Sinceramente non so quanto questo fenomeno potrà ancora durare, tuttavia so che sta recando un grave, gravissimo danno e che un domani quando finalmente se ne sarà presa coscienza in modo piu' globale il danno , ahimé , sarà stato già fatto e speriamo solo sia reversibile...

Dimenticavo.. posto sotto per confronto un esemplare da ASTARTE esitato diversi anni fa (forse all'epoca certi obbrobbri non venivano ancora fuori)

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post-4253-0-71307300-1386433503_thumb.jp

Modificato da numa numa

Inviato

SICILIA: MAMAR ? (409/405-403 a.C.)

UBICAZIONE E CENNI STORICI

Nessuna fonte storica cita una popolazione o località con nome Mamar, riportato su due rarissime emissioni del tardo V secolo a.C. La radice linguistica non sembra riconducibile all’ambiente greco, ma piuttosto a quello osco-italico e probabilmente si riferisce a Mamars, il nome osco del dio Marte. La stessa radice è alla base dei nomi delle popolazioni italiche Marsi e Mamertini (1). Di conseguenza è possibile ipotizzare una ristretta produzione di mercenari italici devoti al culto di Marte, presumibilmente Campani (2).

Buona la considerazione di Tagliamonte. Le versioni più diffuse Mamers, Mamrs, Mamar/Mamars, Mavors, Mamors, Marmar, Marmor, Marmers tra gli Italici, riprese poi anche dai Romani con alcune nuove integrazioni e varianti.


Inviato

Sulla questione del chicco di grano, non mi esprimerei in maniera così dietrologica. Sicuro è che rappresenta un simbolo, vicino alle consuetudini dei popoli italici. Ma non era una peculiarità dei popoli osco-sanniti trasferiti in Sicilia per combattere da mercenari.


Inviato

Come per Longane, nell'altra discussione, colgo l'opportunità per riportare le pagine della mia monografia su Mamar, pubblicata su Panorama Numismatica n. 176 del 2003 (dieci anni fa).

Anche qui sarebbe opportuno un aggiornamento, ma resta appunto il delicato problema di distinguere il grano dal miglio, ossia le monete sicuramente autentiche da quelle di moderna riproduzione....

Poi servirebbe sapere l'esatta area di circolazione di queste monete, per confermare la vecchia ipotesi di un'area vicino a Resuttano....

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  • 5 mesi dopo...
Inviato

Segnalo un ulteriore esemplare "sospetto" dalla prossima asta ROMA (e-sale 8, lotto 44), che sembra prodotto dalla stessa "bottega" dell'esemplare discusso negli ultimi post di questa discussione, messo in asta a dicembre 2013, sempre da ROMA Numismatics.

Ho notato come, nonostante il prezzo di partenza relativamente basso per una emissione così rara, nessuno ha ancora fatto offerte ad un giorno dalla chiusura.

Che la comunità dei collezionisti stia cominciando ad acquisire maggiore consapevolezza?

6.85g, 21mm, 5h

Saluti :)

Nico

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Inviato

Difficile da giudicare dalla sola fotografia, ma l'aspetto non è per nulla rassicurante…..


Inviato

Segnalo un ulteriore esemplare "sospetto" dalla prossima asta ROMA (e-sale 8, lotto 44), che sembra prodotto dalla stessa "bottega" dell'esemplare discusso negli ultimi post di questa discussione, messo in asta a dicembre 2013, sempre da ROMA Numismatics.

Ho notato come, nonostante il prezzo di partenza relativamente basso per una emissione così rara, nessuno ha ancora fatto offerte ad un giorno dalla chiusura.

Che la comunità dei collezionisti stia cominciando ad acquisire maggiore consapevolezza?

6.85g, 21mm, 5h

Saluti :)

Nico

pezzo venduto alla base.....

skuby


  • 4 mesi dopo...
Inviato

Segnalo un nuovo esemplare presente nella prossima asta artcoins E-22.

post-7579-0-88144800-1413908423_thumb.jp

Lot 165: Sicily, Hemilitron, Mamar, c. 400-350 BC; AE (g 7,37; mm 20; h 6); MAMAP, forepart of man-faced bull swimming l.; above, grain. Dotted border, Rv. Nike flying l., holding band; at l., star. CNS -; SNG Copenhagen 1072; SNG ANS -. Very rare, green patina, minor crasches. Good very fine / Very fine.

SKUBY


Inviato

Si tratta della variante inedita, con stella, già descritta su post # 11.

Non è un clone, ma resto perplesso di fronte a simili esemplari e sarebbe utile avere le impressioni di altri.


  • 1 anno dopo...
Inviato

altro esemplare nella prossima vendita Lanz di dicembre, attribuito con punto di domanda ai Mamertini..

 

post-7579-0-11819600-1446833685_thumb.jp

 

MAMERTINON (?)
Bronze, um 400 - 350 v. Chr. MA - M - A - P. Protome eines androkephalen Stiers nach links. Getreidekorn oben. Rs: Nike nach links. Um sie herum 6 Wertkugeln angeordnet (davon nur 2 sichtbar). SNG Cop. 1072; F. Imhoof-Blumer, Fluss- und Meergötter auf griechischen und römischen Münzen, SNR XXIII (1923), 188. 7,01g. Sehr selten. Leicht geglättet, sonst sehr schön.

 

skuby
 

 

 

 

 

 

 

 

 


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