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IGNORED

Testone 1560 A ( Inedito ) Emanuele Filiberto


Risposte migliori

Ho il piacere di presentarvi una moneta molto interessante che ho da poco scovato

Testone Inedito 1560 A - Emanuele Filiberto

D/ E PHILIBERT DUX SABAVDIE Busto corazzato del Duca rivolto a destra

R/AUXILIUM MEUM A DOMINO Scudo Sabaudo inquartato con Savoia al centro sormontato da corona a 5 fioroni in esergo ..1560 A.

Zecca Aosta o Asti

Peso 8,92 grammi , diametro 30 mm.

Mi e' stato proposto come testone del II Tipo (Mir Savoia 509) , ma studiandolo bene,secondo me, si possono cogliere delle differenze che fanno ritenere questo esemplare di una tipologia per il momento non ancora nota

Con il secondo Tipo ha in comune il R/ ; raffigurazione dello scudo e la legenda

Al D/ risulta evidente invece la differenza della testa del Duca piu' simile al III Tipo (Mir Savoia 510)anche se la capigliatura appare di un taglio diverso , la corazza e' completamente diversa da tutti i tipi di testone conosciuti

Presenta una decorazione particolarmente ricca , inoltre lo spallaccio in primo piano non ha il comune riforzo ma appare come la falda di un mantello simile all' ala di un volatile, sotto di esso dovrebbe esserci la crocetta racchiusa fra i due nodi savoia dal quale parte la legenda invece non e' presente in questo esemplare

Infine osservando la legenda del D/ si legge PHILIBERT come nel testone del I Tipo (Mir Savoia 508) a differenza del PHILIBERTVS individuabile in tutti i testoni a partire dal II Tipo fino al VI Tipo (Mir Savoia 513)

Ho esposto queste mie conclusioni al Dott. E.Montenegro ,a G.Grella,a B.Ingrao e all' amico Daniele presenti lo scorso mercoledi' mattina al Circolo Numismatico Taurinense e agli amici Silvio e Bernardino via email anche loro sono propensi a considerare questo testone un tipo inedito attualmente non noto nelle collezioni numismatiche pubbliche e private

post-116-0-42627400-1335519109_thumb.jpg

Modificato da piergi00
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Come ti ho detto per mail credo proprio si tratti di un inedito, ha la legenda PHILIBERT come il primo tipo ma il busto a destra come il II tipo.

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Supporter

innanzitutto bisogna dire che si tratta di una bellissima moneta, in buona conservazione e moooolto gradita all'occhio.... non ha difetti particolari e si presenta in ottima conservazione!!

inedita sicuramente come impronta di conio, come avevamo già accertato, non considererei tanto la legenda ma specialmente le differenze del busto....

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Gia' queste foto rispetto alle precedenti che hai visto rendono miglior giustizia alla moneta , tuttavia dal vivo alcuni particolari emergono maggiormente

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Supporter

non saprei come classificarla...

sono propenso a pensare un conio intermedio fra il I ed il II tipo piuttosto che fra il II ed il III tipo....

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Prima di stabilire se il conio di questo esemplare e' fra il I e il II o il III Tipo mi piacerebbe vedere una immagine ben fatta del testone 508f che non sono ancora riuscito a recuperare , Savoiardo ne hai vista una in qualche catalogo ?

Inoltre , secondo me il millesimo cosi' scritto con i due punti prima dell' anno ..1860.A non e' solo del Mir 508f ma anche del Mir 509 a differenza di quanto riportato dal Cudazzo

Infatti nell' esemplare fotografato al Mir 509 non si vede bene essendo quello presente pure sul Biaggi , mentre e' evidente nel testone riportato sul Simonetti

Modificato da piergi00
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in esclusiva su lamoneta news Pier molto ben fatto questo conio ben centrato sicuramente curato battuto di prima mattina (non aveva ancora bevuto :rofl: :rofl: ) debbo dire ancor piu bello che la stampata di domenica

ora pensa che lo hai solo tu :hi: e gli altri che invidia :blum: vecchi marpioni all'asciutto

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I vecchi marpioni hanno cosi' tante monete inedite che sicuramente non sentiranno la mancanza di questa

Almeno spero cosi' per loro

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Oggi al Circolo Numismatico Sabaudo abbiamo ripreso a parlare di questo testone , altri collezionisti e grandi esperti in monetazione sabauda , non presenti la volta precedente hanno espresso il loro parere potendo ora visionare l' esemplare dal vivo.

Campana , "l' ingegnere" e l' amico Fabio hanno ravvisato una somiglianza con la testa e il busto ,in particolare la parte inferiore, del testone del III tipo di Emanuele Filiberto Conte di Asti (1538-1559) (Mir Savoia 473)

Per Bogliano potrebbe collocarsi nel periodo del passaggio fra Conte e Duca , assegnandolo cosi' alla zecca di Asti

La discussione continua......

Modificato da piergi00
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Savoiardo cosa ne pensi di quest' ultimi pareri

p.s. L' amico Alessandro rosicava per non aver messo le mani per primo su questo esemplare :blum:

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Savoiardo cosa ne pensi di quest' ultimi pareri

p.s. L' amico Alessandro rosicava per non aver messo le mani per primo su questo esemplare :blum:

ciumbia :girl_devil: io posso dire che la scena l'ho vista spero di non fare un colpo al superenalotto se no a qualcuno viene l'infarto :rofl: :rofl:

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Inviato (modificato)

Queste scene del nostro comune amico sono abituali tutte le volte che non riesce a chiudere un buon affare

Modificato da piergi00
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Noto con piacere solo ora il bel testone postato in questa discussione. Se non mi sono perso qualche passaggio in asta, mi sentirei di confermare che in letteratura non sia mai stata pubblicata un simile tipologia.

Non comprendo però i motivi che spingono a ritenerla coniata ad Aosta, e non ad Asti. Nel 1560 la zecca di Aosta era quasi certamente chiusa (l'appalto del Vialardi era terminato nel febbraio dell'anno prima), mentre ad Asti lavorava ancora Giacomo Dian. Dalle ricerche di archivio che ho condotto non ho trovato alcun cenno ad un'attività di Aosta nel 1560, mentre per Asti esistono delle ordinanze specifiche datate 15 luglio 1559 che stabiliscono l'emissione di testoni, cavallotti, grossi e quarti, tutti menzionati nei conti corrispondenti del maestro Dian riferibili al periodo 1559-1561. Le affermazioni che riporta ad esempio il Simonetti sulla assenza di documenti per Asti dopo il 1559 e il contestuale mutamento della sigla di zecca in quell'anno dalla A alla stella sono errate (non ho mai capito su che basi venisse affermato ciò). Questo obbliga a riconsiderare alcune attribuzioni dei pezzi datati 1559 con la lettera A.

La moneta appartiene a tutti gli effetti al periodo ducale, dato che con la pace di Cateau-Cambrésis del 1559 il Ducato di Savoia era stato pienamente ripristinato (almeno sul piano formale) e la contea di Asti inserita all'interno di questa istituzione. Nessun periodo intermedio, dunque, ma inizio dell'età ducale.

Regards,

E.

Modificato da eligio
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Inviato (modificato)

In questi giorni ho avuto il tempo di sfogliare il Duboin e controllare le ordinanze relative alle battiture per la

zecca di Asti e di Aosta per il periodo 1559-1661.

Come si evince dall' ordinanza del 15 luglio 1558 citata anche da Eligio e dalle lettere del 12 gennaio e 15 luglio 1559 ,nella zecca di Asti operava Giacomo Diano al quale viene concesso di battere anche testoni , mezzi e quarti

Il periodo di emissione va dal 2 giugno 1558 al 31 maggio 1561 e dal 1 luglio 1561 al 31 dicembre 1561 come indicato dai Conti dello stesso mastro di zecca d' Asti Giacomo Diano

Si battono testoni per marchi 3070

Pertanto il testone della discussione, potrebbe essere stato battuto nel 1560 ,perido ducale,dalla zecca di Asti essendo operante in base all' ordinanza del 1558

Ho controllato anche la documentazione sulla zecca di Aosta

E' nota una ordinanza del 1 ottobre 1554 che concede la battitura di ducati , scudi , talleri , grossi ,..., ma non prevede testoni a Nicolo' Vialardo

Purtroppo la quantita' e il tipo emesso non risulta dai conti del mastro di zecca di Aosta , tuttavia conosciamo i dati presenti nel conto delle guardie dall' ottobre del 1554 fino al febbraio del 1559

Questi confermano che in tale lasso di tempo non vennero battuti testoni

Risulta invece dalla lettera della Camera dei Conti del 12 Gennaio 1559 e di quella successiva del 28 marzo 1559 che anche Aosta e' autorizzata a battere testoni del tipo dell' ordinananza del 15 luglio 1558.

Sappiamo tuttavia che a Nicolo' Vialardo , a seguito della pace di Cateau-Cambrésis con il possesso nuovamente della Savoia, viene affidata la zecca di Chambery' e quindi lascia Aosta

Non risulta dalla documentazione un nuovo mastro di zecca che prenda il suo posto ad Aosta dopo il 1560

Il tutto e' confermato della lettera dei Conti 2 ottobre 1559 e dagli stessi conti del mastro di zecca Vialardo a Chambery' che vanno dal 17 ottobre 1559 al 30 dicembre 1561.

Mi pare quindi difficile attribuire il testone di questa discussione alla zecca di Aosta considerato il fatto che all' epoca non operava piu' tale officina basandosi sulla documentazione attualmente conosciuta.

p.s. Grazie Eligio della ulteriore conferma di non aver mai visto in cataloghi e testi numismatici questa tipologia di testone e della sua probabile battitura nella zecca di Asti

Modificato da piergi00
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Grazie a Piergi per gli estratti dal prezioso volume del Duboin (una messe di informazioni, peccato non sia in PDF in rete... uno spunto per un lavoro "wiki"?).

Tra l'altro, sulle ordinanze c'è un po' di ambiguità. A me risultano due diversi provvedimenti, uno del 15 luglio 1558 e un secondo del 15 luglio 1559, entrambi riferiti ad Asti, entrambi menzionanti testoni, ma con caratteristiche intrinseche leggermente diverse! Questa sottigliezza non cambia nulla rispetto a quanto stiamo discutendo qui, ma dà l'idea della complessità dell'analisi documentaria e della sottigliezza delle argomentazioni.

Questo pomeriggio ho controllato ancora in giro tra la mia biblioteca ed effettivamente non ho trovato un testone simile a quello qui pubblicato.

Un altro piccolo gioiello che emerge dal forum, e un piccolo tassello in più alla monetazione dei Savoia, alla quale restano comunque ancora molti pezzi da scoprire.

E.

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ragazzi premesso che non ho tanti libri da consultare ma il buon Piergi mi ha dato il duboin io per stile e fattura dico che è di Aosta dove vive il Cemb :blum: Cuneiller allievo di Vialardi?

Modificato da angelonidaniele
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Bravo Daniele , mi hai fatto risparmiare del tempo nella ricerca di questo articolo di M.Orlandoni che mi era stato suggerito dall' amico Biagio Ingrao

Qui l' autore sostiene la battitura del testone 1560 classificato come del V Tipo dal Simonetti ad Aosta poiche' e' presente la sigla N.V.

Ipotizza pertanto che il Vialardo pur operando come mastro di zecca a Chambery sia stato presente anche temporaneamente ad Aosta

Modificato da piergi00
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Inviato (modificato)

Grazie a Piergi per gli estratti dal prezioso volume del Duboin (una messe di informazioni, peccato non sia in PDF in rete... uno spunto per un lavoro "wiki"?).

E.

E' vero purtroppo non e' disponibile in pdf

Tuttavia e' consultabile qui

http://www.basesdocu...ives/duboin.php

Rinnovo la domanda posta un paio di mesi fa , qualcuno e' in grado di scaricare con una procedura automatica e veloce queste scansioni e poi trasformarle in pdf ?

Scaricarle manualmente pagina per pagina e' un lavoro improbo

Modificato da piergi00
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