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IGNORED

Crisi danese del 19° secolo e monete d’emergenza


darioelle

Risposte migliori

Mi piace immaginare che qualcuno, anche solo marginalmente coinvolto negli eventi bellici di cui parliamo, possa avere sfiorato queste monete che ora si sono fermate nella mia collezione e che allora circolavano nei due fronti opposti in guerra.

Ecco raffigurato in un 1/2 Penny KM662 del 1806 uno dei due belligeranti: Giorgio III

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Ed ecco il suo contemporaneo contraltare dalla parte del Regno di Danimarca, re Cristiano VII, il cui stemma è rappresentato in un 2 Skilling KM660,2 del 1805

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Grazie a petronius arbiter ed a Villa66 per il gradimento espresso.

Le cannoniere danesi erano piccole navi (poco più che delle barche con 1 o 2 cannoni) agili ed economiche ma incapaci di fronteggiare in uno scontro diretto le fregate britanniche, ragion per cui, dopo sette anni di guerra, dovettero soccombere allo strapotere della flotta inglese.

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Battaglia fra la fregata inglese HMS Tartar e cannoniere norvegesi vicino Bergen nel 1808

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Il trattato di Kiel pose termine alla guerra il 15 gennaio 1814: la Danimarca-Norvegia dovette cedere la piccola isola di Helgoland alla Gran Bretagna e l'intera Norvegia :shok: al re di Svezia, sotto il cui dominio resterà sino al 1905.

Ed ecco infatti che si passa da monete come questa 2 skilling KM255 del 1780 in cui si intravede lo stemma di Cristiano VII (C7) al dritto e la scritta “2 skilling Danske” con lo scudo danese al rovescio a chiara testimonianza della potestà danese sulla Norvegia in quel momento…

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be a quel periodo la gran bretagna era la potenza marittima , dopo il 1814 e fino al 1920 il regno unito era allora quello che gli usa eran oggi.

la ragione della supramazia della royal navy stava nella tecnica.

infatti le navi britanniche erano ricoperte con lastre di rame sotto la chiglia che avevano 2 effetti , il primo aumentava la scorrevolezza e il secondo preveniva la formazione di "barnacles" gli organismi marini che si attaccavano alla chiglia

il risultato e` che le navi erano piu` veloci e maneggevoli di quelle francesi o danesi

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India danese è stato accennato in precedenza, ed è stato circa ora (1845) nella tua storia che la Danimarca venduto Tranquebar e altri suoi insediamenti da molto tempo in India alla compagnia inglese delle Indie orientali. Ho pensato che forse io potrei forma queste due monete in thread.

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Sopra è un pezzo di 4-KAS (4-cash) India danese dal 1770 sotto re Cristiano VII, catalogati da Krause come KM154.1. Sotto è un pezzo di 4-KAS datato 1833 dal Regno di Federico VI, KM159.1.

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Questi rami crudamente colpito sono piccoli di diametro (c.13mm), ma sono relativamente spessi. Le pessime condizioni di questi pezzi di particolare sono tipica delle monete dell'India danese, triste a dirsi. L'aria del mare è stata dura su questi piccoli rami, e non mi sorprenderebbe impararedata loro dimensione scomodoche molti di loro sono state eliminate e trascorso diverse quantità di tempo disteso sul terreno o sul pavimento.

:) v.

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Danish India was mentioned earlier, and it was about now (1845) in your story that Denmark sold Tranquebar and its other longtime settlements in India to the British East India Company. I thought maybe I could fit these two coins into the thread.

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Above is a Danish India 4-KAS (4-cash) piece from 1770 under King Christian VII, cataloged by Krause as KM154.1. Below is a 4-KAS piece dated 1833 from the reign of Frederick VI, KM159.1.

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These crudely-struck coppers are small in diameter (c.13mm), but are relatively thick. The poor condition of these particular pieces is very typical of the coins of Danish India, sad to say. The sea air was tough on these little coppers, and it would not surprise me to learngiven their inconvenient sizethat many of them were dropped and spent various amounts of time lying on the ground or on the floor.

:) v.

Modificato da villa66
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Very nice coins Villa66!

Il riarmo dovuto alla guerra delle Cannoniere con l’Inghilterra causò la crescita dell’inflazione dal momento che lo Stato finanziò le sue spese militari con una grande emissione di denaro. L’inflazione aumentò così fortemente che il valore del denaro rispetto all’argento ebbe un crollo. Nel gennaio 1813 ciò porto ad una riforma monetaria con una nuova unità monetaria chiamata Rigsbankdaler. Fu fissato un limite massimo nell’emissione di nuove banconote e le vecchie in “Kurant” furono scambiate con le nuove (anch’esse inconvertibili!) in un rapporto di 6 a 1. Tuttavia lo Stato non poté coprire le sue passività per cui la riforma portò alla bancarotta. Il Rigsbankdaler stesso non riuscì a mantenere il suo valore e l’inflazione continuò a galoppare, pensate che fra il 1660 ed il 1810 lo stipendio danese per un giorno di lavoro si era mantenuto pressoché costante intorno a 20 skilling. Le guerre napoleoniche e la bancarotta statale portarono la paga a circa 200 skilling nel 1813. Nel 1820 si stabilizzerà intorno ai 30 skilling per riaumentare a circa 50 skilling intorno al 1850

La vasta riforma monetaria del 1813 cambiò parti importanti del sistema monetario Danese con la nascita della nuova banca reale (Rigsbanken) il cui scopo principale era di cercare di diminuire il valore totale delle banconote in circolazione per renderle convertibili in argento cosa che come abbiamo detto all’inizio avverrà solo dopo quasi trent’anni di sforzi nel 1845.

In questo periodo fu coniata questa moneta da 1 rigsbankskilling (l’unica in metallo “vile” del 1813 a parte le monete d’emergenza):

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Nel periodo di massima crisi fra il 1813 ed il 1815 con le vecchie monete non più valide e le nuove non ancora coniate, vista la fortissima mancanza di moneta spicciola per gli scambi commerciali, vennero prodotte delle monete d’emergenza, solo in rame e non anche in argento come erroneamente indicato dal World Coins, negli insoliti (per noi) tagli da 2, 3, 4, 6, 12 e 16 Skilling.

La Rigsbanken, su ordine del Re Frederick VI, che possiamo vedere effigiato in questa bella moneta da 12 skilling coniata appena l’anno precedente alla riforma monetaria,

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cominciò a produrre queste monete d’emergenza dette "rigsbanktegn".

La parola danese “Tegn” è difficile da tradurre ed il vocabolo più simile, a quanto mi dice un amico danese, è “tag” come la dog-tag di cui ha parlato Villa66 in una discussione di qualche settimana fa aperta da Jagd se non ricordo male…

Si avvicina il momento in cui dovrò postare le immagini di queste monete per cui se qualcuno può farmi avere in MP le foto delle sue sarei ben lieto di inserirle nella discussione!

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Inviato (modificato)

Queste monete d’emergenza furono usate per 3 anni per la normale circolazione monetaria in tutto il Regno quindi immaginiamo che esse possano aver girato duecento anni fa in Danimarca, Norvegia e su fino all’Islanda. Dal momento che furono usate come monete regolari, in Danimarca esse non sono considerate dei gettoni ma monete a tutti gli effetti e, se qualcuno possiede le prime edizioni del World Coins 19° secolo (edizioni 1 e 2 se ricordo bene), potrebbe trovarle con i KM#681-687.

Si tratta di monete la cui qualità produttiva, visto il momento di crisi e lo scarso tempo per introdurle in circolazione, probabilmente era già deficitaria in partenza, l’abbondante circolazione ed i due secoli buoni trascorsi dal conio hanno poi fatto il resto. L’esatta tiratura è sconosciuta ma si presume fosse abbastanza cospicua ed a quel tempo, ora meno J, la gente fu scontenta di queste monete visto che il loro contenuto in rame era molto inferiore al valore della moneta. Cionondimeno le autorità danesi pensarono bene di utilizzare un particolare sistema di bordo “antitosatura” che è efficace ed a mio avviso anche gradevole a vedersi, ricorda il “security edge” delle monete moderne indiane a cui saranno avvezzi parecchi collezionisti.

Ecco la tiratura in base alle diverse zecche secondo una fonte, sebbene non sia sicuro della sua piena attendibilità almeno è una indicazione:

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Modificato da darioelle
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Ed ora vi mostro singolarmente le sei monete per poterle apprezzare meglio.

Ho sperato in vostri contributi per vederne di migliori ma mi sa che vi dovrete accontentare del loro modesto stato di conservazione perché nessuno mi ha contattato sinora. :cry:

2 skilling 1815 - 17 mm., - 2,38 grammi – zecca: Copenhagen

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Questa è l’unica moneta con lo stemma tondeggiante al dritto. Esso è costituito da uno scudo con triplice corona, con tre leoni e nove cuori per la Danimarca nel primo campo a sinistra, leone coronato con l'alabarda per la Norvegia nel secondo campo e foglia di ortica stilizzata della Holstein nel terzo campo. Curioso è il fatto che la moneta sia stata coniata alla fine del 1816 ma con la data 1815.

Nella parte sinistra della foto ho inserito l’immagine del bordo con l’intaglio di sicurezza “antitosatura”.

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Curioso è il fatto che la moneta sia stata coniata alla fine del 1816 ma con la data 1815.

Conio già approntato in precedenza? E' accaduto altre volte con monete d'emergenza (qualche notgeld tedesco del 1918, se ricordo bene) ed anche con le monete lussemburghesi, dopo la prima guerra mondiale, anche se mi pare ci fosse qualche dubbio, a riguardo. Una teoria riguardava il fatto che si fosse voluta retrodatare (al periodo dell'occupazione tedesca) una moneta a nome del granducato, come affermazione di sovranità, ma potrebbe essere solo fantasia...

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6 skilling 1813 - 24½ mm., - 7,19 grammi– zecca: Copenhagen e Kongsberg in Norvegia.

Di questa moneta esiste appunto una versione, coniata a partire da 24 ottobre 1813 in Norvegia (l’anno prima che essa fosse ceduta alla Svezia), con il punto dopo il 6 che in 109.000 esemplari è elencata fra le monete Norvegesi come KM#282 ed il cui peso secondo delle fonti da un collezionista danese che ho dovrebbe essere 4,26 grammi(!) cioè ben diverso da quello della corrispondente moneta per la Danimarca, pare che questo sia dovuto ad un evidente differenza nello spessore dei tondelli.

A conferma dell’incertezza delle fonti sulla tiratura di queste monete vi faccio notare che mentre il World Coins parla di 109.000 conii l’altra fonte ne conterebbe solo 6.800!

La mia pesa 7,03 in pieno accordo con il consumo della moneta.

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Se qualcuno ha altre notizie e soprattutto la versione “norvegese” col puntino dopo il 6 sarei curioso di saperne di più. Quel che è certo è che la coniazione di queste monete prosegui anche dopo la cessione della Norvegia in conseguenza del trattato di Kiel! Di questa coniazione successiva furono accusati i britannici.

Si registrano anche alcune monete con il punto dopo il 6 ma senza punto dopo la parola TEGN, che pare siano state coniate a Copenhagen all’inizio della produzione di questa moneta.

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12 skilling 1813 - 27½ mm, - 9,96 grammi - coniata anch’essa a Copenhagen ed a Kongsberg in Norvegia. Anche per questa moneta esiste una versione norvegese catalogata come KM#283 del peso di 10 grammi e con una differenza nel 3 della data che risulta essere più debole per il fatto che i pistoni delle presse erano difettosi.

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Modificato da darioelle
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Inviato (modificato)

Di questa moneta vi mostro pure il bordo (cliccate sull'immagine) perché, sebbene anche in altri casi siano evidenti irregolarità e curvature nella scanalatura centrale (pur essendo la moneta regolarmente piatta) , in questo esemplare si raggiunge davvero il massimo con una evidente discontinuità fra l’inizio e la fine del solco.

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A qualcuno l’immagine suggerisce qualcosa sulle modalità con cui venivano applicate le scanalature ai tondelli? Avete delle ipotesi?

Secondo me la fase di solcatura del bordo avveniva prima del conio delle monete facendo girare il tondello attorno a qualcosa che lo incideva. In questo caso forse la moneta non venne posta perfettamente in asse ed ecco lo sfasamento nell’incisione.

Modificato da darioelle
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16 skilling 1814 - 30mm, - 14,12 grammi - zecca: Copenhagen ed Altona.

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Da notare in questa moneta, l’unica del 1814, uno stemma al dritto con forma leggermente diversa dagli altri senza le punte in alto e più squadrata. Eccone la descrizione. Lo scudo è diviso in quattro parti da una croce di Dannebrog. Nel primo campo tre leoni e nove cuori, simbolo di Danimarca. Nel secondo campo leone coronato con alabarda per la Norvegia. Il terzo campo è diviso in due parti: sopra tre corone e sotto due leoni dello Schleswig. Il quarto campo è anch’esso diviso. Nella parte superiore un leone su nove cuori, che rappresentano i "Goti" e sotto il serpente a simboleggiare i "Vendi". Al centro della croce, un piccolo scudo tripartito. Il primo campo indica Holstein con la foglia di ortica. La seconda parte indica il cigno di Stormarn ed infine nel campo inferiore un cavaliere di Ditmarsken (contea dello Schleswig). Il cuore dello scudo è a sua volta diviso in due: a sinistra i fasci di Oldenburg e a destra la croce di Delmenhorst.

Se qualcuno avesse una moneta in buone condizioni forse si potrebbe rendere giustizia a cotanta profusione di simboli, altrimenti vi chiedo scusa per la conservazione di quanto vi mostro qui sopra e lascio il tutto alla vostra immaginazione :angry:

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nuova banca reale (Rigsbanken) il cui scopo principale era di cercare di diminuire il valore totale delle banconote in circolazione

Nel Ducato di Schleswig-Holstein la riforma del 1813 non fu accettata ed introdotta per la presenza di una banca affidabile con uno standard monetario stabile che garantiva il cambio con l’argento, nessun interesse ci sarebbe stato quindi ad introdurre una valuta più instabile, povera e non convertibile.

Il fatto che la nuova banconota in Rigsdaler non potesse circolare nello Schleswig-Holstein e nella Norvegia, ormai ceduta alla Svezia, limitò molto l’area di circolazione della enorme quantità di banconote in rix-dollar e creò delle disparità e discrepanze nella politica monetaria. Dopo pochi anni nel 1864, il Ducato, passerà definitivamente in mano tedesca, dove è tutt’ora.

Ecco la mia moneta 1 Sechsling del 1851 KM162 “gemella” di quella postata da luke_idk in precedenza

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E poi un notgeld da 10/100 di Gutschriftsmarke durante la galoppante inflazione della Repubblica di Weimar

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Per non infierire vi risparmio la moneta tedesca da 2 euro del 2006 che illustra la porta medievale di Holsten a Lubecca per commemorare lo Schleswig-Holstein.

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Per non infierire vi risparmio la moneta tedesca da 2 euro del 2006 che illustra la porta medievale di Holsten a Lubecca per commemorare lo Schleswig-Holstein.

Mi devi scusare, ma è l'unico modo che ho per intervenire in questa interessantissima discussione, visto che di monetazione danese non conosco praticamente nulla :D

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petronius oo)

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