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Inviato

Una strana iscrizione di Siracusa

Mi permetto una piccola divagazione che è più di pertinenza archeologica che numismatica, che riguarda uno strano oggetto posto in vendita da Edgar Lowen (USA) (a ben 7500 dollari, uno sproposito!):

http://www.edgarlowen.com/greek-coins-sicily-2.shtml

Al lotto n. 8130 c’è una sorta di enigma del passato, un frammento di bronzo con una iscrizione e numerosi altri segni, compresa l’impronta, a guisa di contromarca, un testina femminile che sembra copiata da

Allego la descrizione del venditore (in inglese):

8130. EXTREMELY INTERESTING INSCRIPTION FROM GREEK SYRACUSE, c. 5th-4th century BC. Consisting of a thick heavy bronze segment of a circle, engraved with the Greek letters SYRAKO, a triangle and a swastica, one possible archaic letter below and other engraved short lines. Set at the right side with a large blue cabachon glass, and at the left with what appears to be a silver coin of Syracuse, at least a silver disc with the head of a lady, likely Arethusa, facing left. 1.5 x 3.75 inches. A fascinating object that deserves further study. Any additional information on what this object might be and its function would be welcomed. Extremely rare one of a kind artifact. All ancient Greek inscriptions are eagerly sought especially one inscribed with the name of such a famous city. Unique!

post-7204-0-34414300-1339424921_thumb.jp

Si tratta quindi di un frammento largo circa 3,8 cm e lungo 9,5 cm. Mancano dati sullo spessore, anche se dalla foto si intuisce che non doveva essere molto spesso.

Innanzi tutto cosa poteva essere questo frammento?

Mi sono divertito a ragionarci sopra, sempre che sia un pezzo realmente autentico e non una volgare patacca moderna. Mi permetto di formulare qui una prima teoria.

L'unica cosa a cui riesco a pensare è che si sia trattato di una lamina che decorava la parte esterna della corona periferica di una ruota di un carro, forse di una quadriga da gara. Il motivo è dato dal fatto che il pezzo di metallo è spezzato da entrambi le parti e pertanto si tratta di un arco di cerchio e l'incurvatura molto morbida lascia supporre un cerchio piuttosto largo, come poteva essere appunto quello di una ruota di una quadriga (o biga). Concorre al giudizio anche il vetro blu, che, girando in gara e riflettendo i raggi del sole, assieme a molti altri, forse tutti dello stesso colore, doveva offrire uno spettacolo di luci veramente piacevole, atto a sollevare l'entusiasmo dei tifosi. Se chiudete gli occhi vedete lo spettacolo anche voi.

Allego un esempio di cabachon di zaffiro blu per avere una immagine vicina all’originale (ovviamente al posto del prezioso zaffiro è stato usato del vetro blu). Il cobachon indica il taglio di sfaccettatura più semplice e usato inizialmente su gemme, con una forma con la sommità convessa e la base piatta.

post-7204-0-19912900-1339424957_thumb.jp

Forse in origine l'oggetto potrebbe essere in sè genuino (anche se dalla foto non è possibile avere elementi più certi sulla genuinità), ma ho impressioni che sia stato successivamente modificato o alterato.

Qualche riflessione :

1) la svastica, che in sè è un segno beneaugurante e indicava l’infinito, rispetto agli altri elementi incisi è non solo assai più marcata ma ha anche i raggi corti, una raffigurazione questa molto più novecentesca..... che tipica del V sec. a.C.... Il delta posto a sinistra appare più verosimile.

I graffiti sono una cosa molto diversa dale monete e costituiscono un’opera unica e quindi di difficile interpretazione. Comunque da Calciati e da Attianese è possibile rilevare che spesso il delta indicava l’organo femminile e quindi può avere attinenza con la testina femminile, forse Afrodite.

2) Inoltre e più in generale, anche se dalla foto non si vede bene, ho l'impressione che all'interno di tutte le incisioni che si vedono nell'oggetto (oggetti, simboli, iscirzioni e segni grafici) non vi sia lo stesso tipo di patina e di sedimenti che si notano sulla superficie piana dell'oggetto, nè che vi siano altri elementi che facciano supporre una coevità di dette incisioni rispetto all'epoca di creazione dell’oggetto: sembrano realizzate in un periodo abbastanza posteriore nel tempo.

3) la testina femminile incisa ricorda sicuramente (o è comunque ispirata) alle testine incise nelle emilitre bronzee siracusane "Ruota/delfini" e Delfino/conchiglia" e non ha alcuna attinenza o somiglianza con quelle incise sui tetradrammi siracusani .

A occhio il diametro doveva essere poco meno di 2 cm e quindi compatibile con le note emilitre di Siracusa, come il seguente:

post-7204-0-59915800-1339425014_thumb.jp

Lo stile però è assai rozzo e schematico e mi pare di vedere pure il ben noto "occhio di pesce lesso"... e questo elemento lascia parecchi dubbi e perplessità. Se l'oggetto è autentico mi sa che al posto della testina in origine doveva esserci invece magari un altra gemma di pasta vitrea simile a quella ancora presente sull'altro lato e che essendo essa oggi mancante "qualcuno" abbia pensato bene d'incidere sullo spazio vuoto (rialzandone i piani) una testina simile a quella dei citati bronzetti siracusani ; quell'alone nerastro che si nota intorno la circonferenza della testina va in questa direzione...., perchè assomiglia parecchio a quello presente intorno particolari o parti di monete ricostruite o "modificate" dai noti siciliani….

4) E' da dire inoltre che gemme di pasta vitrea color blu cobalto, alquanto porose e con inclusioni micacee rossastre come quella presente sul lato destro dell'oggetto sembrano più tipiche gemme utilizzate dai Romani (e non quindi dai Greci) dal I al tardo II sec. d.C., durante cioè la prima età imperiale, un periodo che dista circa 500 anni dalla presunta epoca di realizzazione dell'oggetto che dovrebbe essere il tardo V sec. a.C......

Magari qualcuno è in grado di affermare che in Sicilia nel V-IV secolo a.C. si usavano cabochon di pasta vitrea blu (mi sembra di ricordare che in Egitto già esistevano….).

5) Infine subito dopo la leggenda SYRAKO vi sono dei segni grafici verticali che sembrerebbero degli indicativi di valore, ma essi avrebbero poco senso ai fini decorativi.

Nella parte inferiore dell'oggetto invece sembra esservi una iscrizione (o comunque una breve serie di simboli grafici), capovolti rispetto al SYRAKO, e a forma di lettere arcaiche molto simili a quelle dell'alfabeto osco-umbro od etrusco....

Mah !!

Queste sono le mie impressioni.

Dovrei vedere dal vivo l'oggetto per essere più preciso ma il tutto non mi dà una buona impressione.... c'è qualcosa (anzi più di qualcosa) che non va.


Inviato

Interessante le considerazione da te riportate. Cosa ne pensi dell'orientamento della testa femminile (forse aretusa?) rispetto all'iscrizione incisa?

ciao

sku


Inviato

E' difficile valutare l'importanza dell'orientamento della testina. Resta il fatto che la testina è in posizione ortogonale rispetto all'iscrizione e quindi anche l'ipotesi di un rivestimento bronzeo della ruota può avere un suo fondamento (la ruota gira).....


  • 2 settimane dopo...
Inviato

ciao, sempre in tema posto l'immagine di un oggetto in bronzo con forma a "margherita" che riporta l'incisione KATANAION.

http://www.vcoins.co...p?idProduct=852

Descrizione:

UNIQUE GREEK BRONZE APPLICAE WITH INSCRIPTION OF KATANA, c. 4th-3rd century BC. The floral form applicae with 9 segments each inscribed with one letter of the Sicilian Greek city KATANAION, famous for its numismatic art. 30 mm. Extremely rare and interesting considering this would have certainly been engraved by the hand of an inhabitant of ancient Katana. All ancient Greek inscriptions are very eagerly sought.

Immagino fosse anche questo usato a decorare qualcosa, i fori forse creati per inchiodarlo..mah..

Avete idee a riguardo?

ciao

sku

post-7579-0-77090200-1340527136_thumb.jp


Inviato (modificato)

Ad Acraf: dici che l'iscrizione SYRAKO possa essere solo la forma abbreviata del genetivo?

Non so, da profano mi verrebbe da dire che lo spazio non mancava per riportare la legenda integrale. SYRAKO potrebbe essere il nome di una sorgente o di un torrente? Magari non so, un disco da mettere in relazione a un culto locale. Il valore propiziatorio della svastica e del delta potrebbe avere un nesso.

Per l'oggetto proposto da skubydu non saprei. Mi farebbe pensare a un qualcosa che mirasse ad enfatizzare il ruolo della comunità, data la legenda che occupa e caratterizza l'oggetto in sè.

I fori potrebbero essere successivi secondo voi?

Modificato da Semooon

Inviato

Ad Acraf: dici che l'iscrizione SYRAKO possa essere solo la forma abbreviata del genetivo?

Non so, da profano mi verrebbe da dire che lo spazio non mancava per riportare la legenda integrale. SYRAKO potrebbe essere il nome di una sorgente o di un torrente? Magari non so, un disco da mettere in relazione a un culto locale. Il valore propiziatorio della svastica e del delta potrebbe avere un nesso.

Per l'oggetto proposto da skubydu non saprei. Mi farebbe pensare a un qualcosa che mirasse ad enfatizzare il ruolo della comunità, data la legenda che occupa e caratterizza l'oggetto in sè.

I fori potrebbero essere successivi secondo voi?

ciao,

l'oggetto è cmq di piccole dimensioni, io ho pensato ad una decorazione (una sorta di borchia), magari di una cintura. Va considerato che ai tempi in cui è stato prodotto (sempre che sia originale) doveva essere lucido quasi come oro...

Potrebbe essere visto la qualità dell'incisione che questa sia successiva...pero è difficile da stabilire.

credo invece che i fori possano essere comtemporanei.

CIAO

SKU


Inviato (modificato)

Ciao Sku, ti ringrazio per l'intervento ;)

Purtroppo non ho gli strumenti né le conoscenze sufficienti per approfondire quanto da te illustrato.

Non ho competenze epigrafiche per esprimermi sull'autenticità dell'iscrizione, quindi rimango sul “so di non sapere” :P

Nel frattempo invece mi sono riproposto di indagare un po' sull'oggetto di Acraf e in particolare sui quesiti che avevo sollevato. Dato che ho lanciato il sasso, ho cercato di darmi delle risposte, almeno per colmare alcune mie lacune sull'argomento e mi piacerebbe condividere con voi i risultati di questa mia breve ricerca.

Mi ero chiesto se SYRAKO potesse mai essere un idronimo, magari una fonte o una sorgente locale. Così tramite il TLG online (Thesaurus Linguae graecae) ho inserito banalmente “Syrak” per vedere se fosse attestato a livello di fonti letterarie. E qualcosa è saltato fuori effettivamente; vi riporto l'excursus:

Stephanus Byzantius Gramm., Ethnica (epitome).

[...e accadde che i Crotoniati abitarono una salubre terra e divennero atleti, mentre i Siracusani si arricchirono enormemente a tal punto da incedere nella nomea di benestanti, ai quali non sarrebbe bastata una decima dei Siracusani. L'etnonimo è Siracusano, Siracusa al femminile. Vi è anche una palude che qualcuno chiama Surako e/o Surakeus.]

Scholia in Callimachum, Scholia in Aetia (P. Berol. 11629 + P. Oxy. 18.2169; 19.2208, 2212; 20.2258 addenda, fragmenta inedita)

[il termine surako deve il proprio nome allo stagno surako, mentre surakossai viene dalla moglie di Archia (fondatore di Siracusa) o dalle figlie Sura e kussa]

Josephus Genesius Hist., Βασιλεαι.

[il nome di questi (Siracusani) è legato a quello di alcune figlie di archia che presero parte alla spedizione coloniale (oppure: tra quanti presero parte alla spedizione coloniale il nome è da collegare alle figlie di...)- che sono Sura e Kosse- o a quello di una palude lì in zona, oppure alla fonte Surako in un primo momento, ora invece a quello di Arethusa.]

Pseudo-Scymnus Geogr., Ad Nicomedem regem, vv. 1-980 (sub titulo Orbis descriptio).

[il corinzio Archia con un gruppo di Dori si insediò sul lato opposto della vicina palude, la quale reca il nome con cui ora i Siracusani si autodefiniscono.]

Per non farla troppo lunga è facile capire come doveva concretamente esistere uno specchio d'acqua col nome di SYRAKW(O). Tuttavia è interessante notare come questo ci sia tramandato spesso come un vero acquitrino (limne), una sorta di palude. Ancora interessante è interpretare quell' apo dell'ultimo passo. Dove si ha la percezione che l'insediamento corinzio venne a sorgere esattamente sul versante opposto. E, sapendo che fu Ortigia (un'isola) la sede dell'apoikia siracusana, non è difficile dedurre come questo “stagno” si trovasse sulla terraferma, in corrispondenza del tratto costiero, così da essere sempre ben visibile e riconoscibile.

SYRAKO che nella maggior parte delle fonti pare fornire ai coloni il nome del nuovo stanziamento. Sulla base di una, nello specifico, può avere valore semantico analogo all'etnico “Siracusano”, ma si tratterebbe pur sempre di una rarità; ecco cosa dice strabone su alcune licenze poetiche:

Strabo Geogr., Geographica.

[...da Esiodo, il quale usa bri per brithu e briaron. Sofocle e anche Ione usano ra per radion. Epicarmo (commediografo siracusano) li per lian, Syrako per Surakoussas.]

A questo punto vorrei consigliarvi, se mai abbiate tempo, di dare un occhio alle pp. 152-158 di: Insediamenti coloniali greci in Sicilia nell’VIII e VII secolo A.C: Atti della II Riunione scientifica della scuola di perfezionamento in archeologia classica dell'Università di Catania (Siracusa, 24-26 novembre 1977), 1978.

In queste pagine Santi Luigi Agnello fa riferimento, con mio grande stupore, all'esistenza del fiume SYRAKO, riconosciuto nel torrente s. Giorgio. Identificazione già proposta in: Scavi e scoperte negli ultimi dieci anni in Sicilia, in Atti del II congresso nazionale di archeologia cristiana (1969), Roma 1971, p.47. (purtroppo non sono riuscito a reperire questo articolo).

Alla base di questa identificazione ci sarebbe un frammento di Duride di Samo (originario di Heraclea Minoa), tuttavia non riportato. Così ho provato a reperirlo con le risorse a me a disposizione. Penso sia questo:

Duris Hist., Fragmenta (Müller).

[ Duride infatti dice che la maggior parte delle città siceliote trae il proprio nome dai fiumi, è il caso di Siracusa, Gela, Imera...]

Lo Studioso aggiunge che questo riconoscimento sarebbe suffragato anche da evidenze archeologiche. In quello che doveva essere l'antico quartiere dell' Acradina( l'area urbana prospiciente l'isola di Ortigia) è stato ritrovato un vallone, “il quale, con un percorso obliquo da NO a SE, tracciava la zona pianeggiante della terraferma...Tale vallone era l'alveo di un corso d'acqua a regime torrentizio ( < rigagnolo> lo definì l'Orsi nel' 25)...l'abnorme e scomposta espansione edilizia del secondo dopoguerra ne ha cancellato quasi ogni traccia...”. Con queste pragmatiche parole viene definito quanto rinvenuto.

Si è pertanto ritenuto che l'ambiente salmastro più volte evidenziato dalle fonti antiche corrispondesse in realtà all'esito finale del corso d'acqua. Ovvero che in prossimità della foce il fiumiciattolo fosse solito traboccare, inondando il terreno circostante. Non a caso all'altezza di Viale Teocrito è stato trovato un deposito di un potente banco di terra alluvionale non inferiore a 3,35 m.

Altro fatto interessante è che l'alveo del torrente andava a delimitare la sezione orientale dell'Acradina, la quale mostra un impianto viario per plateiai e stenopoi a partire già del VII sec. a.C.; quindi il SYRAKO veniva a far parte dello stesso progetto urbanistico della Siracusa arcaica di VII e VI secolo, divenendone un punto cardine e ordinatore.

Chiedo scusa in anticipo per l'argomento off-topic e per non riuscire a inserire i testi in greco (non legge il carattere) XD; di monete non si parla, ma ho pensato che potesse arricchire la discussione.

[Ringrazio il mio carissimo Amico Matteo per l'aiuto fornitomi per la traduzione dei singoli passi]

Modificato da Semooon

  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Una strana iscrizione di Siracusa

Mi permetto una piccola divagazione che è più di pertinenza archeologica che numismatica, che riguarda uno strano oggetto posto in vendita da Edgar Lowen (USA) (a ben 7500 dollari, uno sproposito!):

http://www.edgarlowe...-sicily-2.shtml

Al lotto n. 8130 c’è una sorta di enigma del passato, un frammento di bronzo con una iscrizione e numerosi altri segni, compresa l’impronta, a guisa di contromarca, un testina femminile che sembra copiata da

Allego la descrizione del venditore (in inglese):

8130. EXTREMELY INTERESTING INSCRIPTION FROM GREEK SYRACUSE, c. 5th-4th century BC. Consisting of a thick heavy bronze segment of a circle, engraved with the Greek letters SYRAKO, a triangle and a swastica, one possible archaic letter below and other engraved short lines. Set at the right side with a large blue cabachon glass, and at the left with what appears to be a silver coin of Syracuse, at least a silver disc with the head of a lady, likely Arethusa, facing left. 1.5 x 3.75 inches. A fascinating object that deserves further study. Any additional information on what this object might be and its function would be welcomed. Extremely rare one of a kind artifact. All ancient Greek inscriptions are eagerly sought especially one inscribed with the name of such a famous city. Unique!

post-7204-0-34414300-1339424921_thumb.jp

Si tratta quindi di un frammento largo circa 3,8 cm e lungo 9,5 cm. Mancano dati sullo spessore, anche se dalla foto si intuisce che non doveva essere molto spesso.

Innanzi tutto cosa poteva essere questo frammento?

Mi sono divertito a ragionarci sopra, sempre che sia un pezzo realmente autentico e non una volgare patacca moderna. Mi permetto di formulare qui una prima teoria.

L'unica cosa a cui riesco a pensare è che si sia trattato di una lamina che decorava la parte esterna della corona periferica di una ruota di un carro, forse di una quadriga da gara. Il motivo è dato dal fatto che il pezzo di metallo è spezzato da entrambi le parti e pertanto si tratta di un arco di cerchio e l'incurvatura molto morbida lascia supporre un cerchio piuttosto largo, come poteva essere appunto quello di una ruota di una quadriga (o biga). Concorre al giudizio anche il vetro blu, che, girando in gara e riflettendo i raggi del sole, assieme a molti altri, forse tutti dello stesso colore, doveva offrire uno spettacolo di luci veramente piacevole, atto a sollevare l'entusiasmo dei tifosi. Se chiudete gli occhi vedete lo spettacolo anche voi.

Allego un esempio di cabachon di zaffiro blu per avere una immagine vicina all’originale (ovviamente al posto del prezioso zaffiro è stato usato del vetro blu). Il cobachon indica il taglio di sfaccettatura più semplice e usato inizialmente su gemme, con una forma con la sommità convessa e la base piatta.

post-7204-0-19912900-1339424957_thumb.jp

Forse in origine l'oggetto potrebbe essere in sè genuino (anche se dalla foto non è possibile avere elementi più certi sulla genuinità), ma ho impressioni che sia stato successivamente modificato o alterato.

Qualche riflessione :

1) la svastica, che in sè è un segno beneaugurante e indicava l’infinito, rispetto agli altri elementi incisi è non solo assai più marcata ma ha anche i raggi corti, una raffigurazione questa molto più novecentesca..... che tipica del V sec. a.C.... Il delta posto a sinistra appare più verosimile.

I graffiti sono una cosa molto diversa dale monete e costituiscono un’opera unica e quindi di difficile interpretazione. Comunque da Calciati e da Attianese è possibile rilevare che spesso il delta indicava l’organo femminile e quindi può avere attinenza con la testina femminile, forse Afrodite.

2) Inoltre e più in generale, anche se dalla foto non si vede bene, ho l'impressione che all'interno di tutte le incisioni che si vedono nell'oggetto (oggetti, simboli, iscirzioni e segni grafici) non vi sia lo stesso tipo di patina e di sedimenti che si notano sulla superficie piana dell'oggetto, nè che vi siano altri elementi che facciano supporre una coevità di dette incisioni rispetto all'epoca di creazione dell’oggetto: sembrano realizzate in un periodo abbastanza posteriore nel tempo.

3) la testina femminile incisa ricorda sicuramente (o è comunque ispirata) alle testine incise nelle emilitre bronzee siracusane "Ruota/delfini" e Delfino/conchiglia" e non ha alcuna attinenza o somiglianza con quelle incise sui tetradrammi siracusani .

A occhio il diametro doveva essere poco meno di 2 cm e quindi compatibile con le note emilitre di Siracusa, come il seguente:

post-7204-0-59915800-1339425014_thumb.jp

Lo stile però è assai rozzo e schematico e mi pare di vedere pure il ben noto "occhio di pesce lesso"... e questo elemento lascia parecchi dubbi e perplessità. Se l'oggetto è autentico mi sa che al posto della testina in origine doveva esserci invece magari un altra gemma di pasta vitrea simile a quella ancora presente sull'altro lato e che essendo essa oggi mancante "qualcuno" abbia pensato bene d'incidere sullo spazio vuoto (rialzandone i piani) una testina simile a quella dei citati bronzetti siracusani ; quell'alone nerastro che si nota intorno la circonferenza della testina va in questa direzione...., perchè assomiglia parecchio a quello presente intorno particolari o parti di monete ricostruite o "modificate" dai noti siciliani….

4) E' da dire inoltre che gemme di pasta vitrea color blu cobalto, alquanto porose e con inclusioni micacee rossastre come quella presente sul lato destro dell'oggetto sembrano più tipiche gemme utilizzate dai Romani (e non quindi dai Greci) dal I al tardo II sec. d.C., durante cioè la prima età imperiale, un periodo che dista circa 500 anni dalla presunta epoca di realizzazione dell'oggetto che dovrebbe essere il tardo V sec. a.C......

Magari qualcuno è in grado di affermare che in Sicilia nel V-IV secolo a.C. si usavano cabochon di pasta vitrea blu (mi sembra di ricordare che in Egitto già esistevano….).

5) Infine subito dopo la leggenda SYRAKO vi sono dei segni grafici verticali che sembrerebbero degli indicativi di valore, ma essi avrebbero poco senso ai fini decorativi.

Nella parte inferiore dell'oggetto invece sembra esservi una iscrizione (o comunque una breve serie di simboli grafici), capovolti rispetto al SYRAKO, e a forma di lettere arcaiche molto simili a quelle dell'alfabeto osco-umbro od etrusco....

Mah !!

Queste sono le mie impressioni.

Dovrei vedere dal vivo l'oggetto per essere più preciso ma il tutto non mi dà una buona impressione.... c'è qualcosa (anzi più di qualcosa) che non va.

Dando un'occhiata al SNG ANS cosa mi incuriosisce???(avevo forse gia'visto qualcosa di simile......)

Questo piccolo oggetto ha somiglianza o per lo meno del tardo periodo siracusano........puo'c'entrare qualcosa con la moneta fig.90 paragrafo 171.......ti allego link::

http://www.forumanci....asp?key=sicily

Modificato da Rex Siciliae

Inviato

Ho recuperato la foto::::::::.


Inviato

Scusami, ma il riferimento che hai riportato riguarda la prima emissione di Siracusa (fine VI - inizio V secolo a.C.) e quindi non è corretto parlare di un tardo periodo siracusano o, peggio, del tempo di Agatocle (che non c'entra niente).

Se ti riferisci alla testina femminile, essa ha capelli raccolti sulla nuca in guisa di sphendone e richiama più bronzetti del tardo V secolo a.C. come quello che avevo già postato all'inizio.

Se ti riferisci invece alla forma della legenda SYPAKO, devi sapere che sulle monete siracusane l'etnico era scritto solo con SYPA oppure SYPAKOSI oppure SYPAKOSION (ovviamente con la grafia greca che qui non riesco a rendere e prego i responsabili del Forum di inserire anche il noto font dei caratteri "Symbol" che permette di scrivere agevolmente in greco), ma mai SYPAKO ome sul frammento di bronzo postato all'inizio.

Ringrazio Semoon per il suo notevole sfoggio culturale e per l'opportuno richiamo al "Thesaurus Linguae Graecae" per una ricerca di termini greci (anche se ovviamente biosgna avere frequentato almeno il liceo classico per capire meglio). Interessante il riferimento al fiume SYPAKO.

Naturalmente non possiamo sapere se l'intenzione dell'epigrafista era di riferirsi al fiume oppure, più verosimilmente, al nome della città (amche se non in maniera corretta e completa).

Chissà che significato aveva tutti quei segni obliqui dopo la parola (forse l'elemento acqueo del fiume.....?).

Non potremo mai sapere e resta la curiosità di uno strano frammento con iscrizione con una testina della ninfa Aretusa di Siracusa (che presiedeva alla nota fonte dell'isola di Ortigia, che attirò fin dall'inizio l'attenzione dei primi coloni dorici che poi fondarono Siracusa).


Inviato

Ringrazio e colgo le tue potenzialita'nel campo greco.

Ho iniziato a studiare le greche comperando il Sear e adesso seguendo il forum che a sua volta mi feci scoprire il SNG Ans,il Carollo e altri testi che mi incuriosirono sempre del territorio siciliano...............

Alla discussione.....

.............vedevo(forse solo io)la somiglianza di quella testa nella borchia di carro(?)che hai proposto con la somiglianza della moneta che ho fatto presente ed associarla:(sara'proprio un frammento borchia di quadriga quella tua?)dato che gia'esistevano le quadrighe?

Questo era il mio pensiero....ma di studio ancora sono al 25%........

Saluti e scusami se ho intralciato la tua discussione.Ti seguo sempre........


Inviato

Non si tratta di intralcio alla discussione, ma semplicemente non avevo capito bene il tuo quesito e non riuscivo a cogliere il nesso tra questo tetradramma arcaico con il misterioso frammento.

Quello postato all'inizio avevo ipotizzato potesse essere un frammento della corona di una ruota, mentre l'altro oggetto, a forma di rosone, postato da skubydu (e con iscrizione KATANAION) potrebbe essere una borchia da fissare con chiodi. E dove? Boh!

In ogni caso la quadriga potrebbe avere diversi ornamenti in bronzo fissati alle componenti di legno. Giustamente hanno evidenziato che lamine di bronzo, quando nuove, brillano e in qualche modo si avvicinano all'oro e quindi facevano la loro bella figura.

Purtroppo non so molto sulle decorazioni che ornavano questi carri in epoca greca (V-IV secolo a.C.) e forse qualche dettaglio è possibile cogliere sui vasi attici e altri oggetti.


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