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Risposte migliori

Inviato (modificato)

Ciao a tutti,
apriamo questa discussione per raccogliere eventuali domande, richieste, proposte e critiche SUI CONTENUTI di questo volume alla cui uscita è gia stato dato spazio qui:

http://www.lamoneta....i/#entry1014314


Inoltre, come già qualcuno ha fatto, se avete da segnalare eventuali errori e mancanze sarà possibile aggiornare la lista di cui sotto:


ERRATA CORRIGE:

- Pag. 39 , Scheda 5 Lire Cinquantenario: viene indicato assi alla francese, in realtà sono alla tedesca come tutta la serie di questa tipologia.

- Pag. 65, Scheda 20 Lire Elmetto: il peso legale corretto è 20 grammi (come deducibile anche dalla lettura del decreto) e non 15 grammi come erroneamente indicato.

- Pag.280, La tavola qui presente allegata al decreto per la monetazione imperiale in argento, nichelio e bronzo manca delle raffigurazioni della moneta da una lira, 50 centesimi e 20 centesimi le quali sono invece presenti sulla tavola originale nelle nostri fonti.


ADDENDA:

- Pag. 58, Scheda Buono da 2 Lire e 1 Lira: tra gli articoli "Per approfondire"
Paola Salvatori, L'adozione del fascio littorio nella monetazione dell'Italia Fascista. "RIN n.109 (2008) pp. 333-352"

- Pag. 79, Per quanto riguarda la monetazione imperiale in argento, nichelio e bronzo è da notare come nel decreto fosse previsto per la moneta da 2 lire il contorno liscio (che fu invece realizzato rigato) inoltre le lire 10 e le lire 5 (sempre sul contorno) dovevano avere delle stellette e non le rosette.


Saluti
Simone

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indice.pdf

Prefazione.pdf

Modificato da uzifox

Inviato

visto che la stampa del volume è in digitale come ha detto Varesi non dovrebbe essere difficile correggere il testo per le future stampe. o no ? :)


Inviato

Buonasera.

Ho cominciato a leggere il libro ed a pagina 4 – all’interno del capitolo dedicato al “Sistema monetario vigente agli inizi del 1900” – si parla delle monete d’argento con titolo 900/1000. Il testo specifica come avessero corso legale nel territorio del Regno gli “scudi d’argento da 5 lire coniati nel principio del secolo XIX negli Antichi Stati d’Italia, dai Governi provvisori nazionali ecc.” ma prosegue evidenziando come il R.D.95/1900 “escludeva invece dal corso legale gli scudi pontifici e borbonici nonché quelli dell’ex Ducato di Lucca (…)”. Tolta Lucca, per la quale il testo e la norma riprodotta in calce al volume forniscono la motivazione di tale esclusione, mi interrogo sul perché di questa distinzione? Questione relativa alle caratteristiche delle monete papali e borboniche? Damnatio memoriae dei più strenui nemici del nostro Risorgimento?

Voi che dite?


Inviato

Ciao viganò e grazie, innanzitutto, per aver comprato il libro e per aver posto la Tua interessante domanda.

Ti rispondo, anche a nome dei coautori, in quanto mi sono occupato della parte "legale" dei contenuti del libro.

Come hai già ricordato Tu, l'esclusione degli scudi pontifici e borbonici, unitamente a quelli dell'ex Ducato di Lucca,è espressamente stabilita dal R.D. nr. 95 dell'8 febbraio 1900, che nel libro è integralmente pubblicato a pag. 138.

Non riterrei che detta esclusione sia frutto della damnatio memoriae verso queste monete quanto piuttosto sia la conseguenza "legale" derivante dal fatto che gli scudi "esclusi" avessero un titolo ed un peso difformi da quelli del Regno d'Italia, degli Antichi Stati nonchè dei Paesi stranieri membri dell'Unione Monetaria Latina.

Vi era dunque un'esigenza "decimalista" nella circolazione monetaria, che non si conciliava con monete aventi caratteristiche non omogenee nel peso e nel titolo.

E' in questa considerazione, direi, che va rintracciata la motivazione dell'esclusione di quegli scudi, dal corso legale.

Grazie ancora per la domanda e per l'interesse dimostrato.

Saluti.

Michele


Inviato

Concordo anch'io che non si volessero tenere in circolazione monete simili agli scudi del Regno d'Italia, ma diversi per peso e/o titolo, in grado così di ingenerare confusione e raggiri. Però lo scudo da 5 Lire di Pio IX era sullo stesso piede di quelli ammessi alla circolazione! Secondo me si è presa la palla al balzo del diametro di 38 anziché 37 per una sorta di damnatio memoriæ, anche se formalmente ineccepibile.


Inviato

Ciao V.U.

In effetti, l'unica anomalia (se così la vogliamo chiamare) è rappresentata dal mancato riconoscimento della moneta da Lire 5 di Pio IX.

Questa moneta tuttavia ebbe corso legale nel Regno d'Italia fino al 15 ottobre 1885, quando venne posta fuori corso, insieme alle monete d'oro e d'argento di conio borbonico a sistema non decimale, dal R.D. 1° ottobre 1885 nr. 3370..

Quindi gli scudi da Lire 5 Pontifici hanno avuto corso legale nel Regno d'Italia (e non solo nella ex provincia romana) per ben 15 anni dall'annessione della stessa.

Mi pare che se avessero voluto "cancellarne" il ricordo, lo avrebbero fatto immediatamente o quasi.....e non avrebbero aspettato tutto quel tempo.

Curiosamente invece, gli "spezzati" della moneta da Lire 5 di Pio IX, coniati a partire dal 1866 e fino al 1870, non ebbero mai corso legale nel Regno d'Italia e vennero posti fuori corso nella ex "provincia romana" dal R.D. 18.2.1872 nr. 686, a partire dal 16.3.1872.

C'è da dire che fra questi "spezzati", per titolo e peso identici a quelli del Regno d'Italia, c'era però anche il tipo da lire 2,50 che, evidentemente, con quella denominazione non era coerente con i tipi monetari del Regno.

Saluti.

Michele


Inviato

Riassumendo potremmo dire quindi che per quanto riguarda quella nota si può parlare più di estrema sintesi di chi scrisse il testo di legge che dette per scontato vari aspetti piuttosto che di intento denigratorio o malevolo...

La dizione scudo pontificio e scudo borbonico quindi sarebbe da leggersi in modo usuale/colloquiale del tempo come "moneta di grosso modulo in argento" quindi rispettivamente "scudi pontifici", "5 lire pontificie" e "piastre borboniche" propriamente dette...

Le leggi sopra indicate da Michele e tutti gli aspetti sulla unificazione monetaria credo occuperanno un' importante parte del nostro prossimo volume che abbiamo in cantiere... ;)

Saluti

Simone


Inviato (modificato)

Però lo scudo da 5 Lire di Pio IX era sullo stesso piede di quelli ammessi alla circolazione! Secondo me si è presa la palla al balzo del diametro di 38 anziché 37 per una sorta di damnatio memoriæ, anche se formalmente ineccepibile.

Uhm...queste monete furono coniate in forza dell' editto papale del 18 Giugno 1866 "Nuovo sistema di moneta pontificia in lire e centesimi" con cui praticamente si ragguagliavano le caratteristiche delle nuove monete pontificie a quelle delle lire del Regno d'Italia.

Quindi se ti vai a leggere quell'editto quelle 5 lire sono concepite almeno sulla carta come tecnicamente uguali alle 5 lire del Regno D'Italia sia come peso, sia come diametro (è indicato 37 mm), sia come titolo, sia come tolleranze...considerando oltretutto che sempre quell'editto ammetteva al corso legale sul territorio pontificio tutte le monete d'argento da franchi e lire 5 coniati in altri Stati secondo le caratteristiche tecniche descritte nell'editto per proprietà transitiva è accaduto proprio lo stesso anche nei 15 anni successivi...come riportato da Michele.

Direi che alla luce di tutte le considerazioni l'ipotesi della damnatio memoriae non regge a questo punto... sono anche andato a controllare se nel 1885/1886 fosse successo qualcosa di grave nei rapporti tra papato e Regno ma non mi pare vengano fuori eventi eclatanti, sarà stata solo una scelta economica probabilmente per reperire al volo argento o per altre esigenze.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

Inviato (modificato)

Per gli amici che non hanno il nostro libro (e neppure il Regio deceto), posto di seguito la parte del provvedimento che riporta l'indicazione degli scudi ammessi al corso legale nel Regno e la discussa "avvertenza".

29diqtj.jpg

M.

Modificato da bizerba62

Inviato

Ciao Ragazzi

A pag.60 viene descritto il 100 lire Vetta D'Italia come moneta commemorativa del 25° anniversario dell'avvento al trono del Re, bellissima immagine correlata da Bustina originale dell'epoca, el dritto(della bustina :blum: )vi è giustamente riportato :

R.ZECCA MONETA COMMEMORATIVA DEL GIUBILEO DI SUA MAESTA' IL RE ----100 LIRE

mentre al rovescio , scritto a penna CINQUANTENARIO :help:

Possibile un tale errore?? :shok: e se invece...... :girl_devil:

Sergio


Inviato

Se invece......c'è chi attua la "sacra arte" del riciclo con i cartoncini oblò e chi se lo poteva permettere con le bustine della Regia Zecca :D

Saluti

Simone


  • 1 mese dopo...
Inviato

Come procede la lettura? :)

Altri errori (si spera di no :P) o questioni/dubbi da segnalare?

Saluti

Simone


  • 1 mese dopo...
Inviato

Up


Inviato

A pag.26 in riferimento alle monete emesse dal 1901 el 1907 in argento(se ho ben capito)"La coniazione di queste monete avvenne in buona parte utilizzando e rifondendo scudi d'argento precedentemente ritirati" quali scudi?

illuminatemi,grazie

--odjob


Guest utente3487
Inviato

Gli scudi emessi a nome di VEII e Umberto I e non solo....

Inviato (modificato)

Se vedi a pag. 25 ci sono due decreti a cui si riferisce quell'inciso e sono:

  • R.D. 8 ottobre 1906 nr. 557 “Trasforma dieci milioni di scudi italiani in monete divisionarie d'argento”.
  • R.D. 17 marzo 1907 nr. 138 "Autorizza la Regia zecca a coniare spezzati d'argento pel valore di lire 5,000,000 mediante rifusione di scudi di conio nazionale”.

A pag 156 e 158 trovi rispettivamente i due decreti integrali.

All'articolo 1 è affermato che tassativamente si trattava di "scudi d'argento da Lire 5 di conio nazionale".

Come ha anticipato elledi si trattava sopratutto di scudi VEII o UI ritirati in precedenza perchè troppo logori, calanti o comunque non conformi alla circolazione ma come puoi leggere a pagina 4 siccome in quel periodo avevano corso legale anche

"Scudi d'argento da lire 5, coniati nel principio del secolo XIX negli Antichi Stati d'Italia, dai Governi provvisori nazionali, nel Regno d'Italia, Belgio, Francia, Svizzera, Grecia e per conto della Repubblica di san Marino.

Il R.D. nr. 95/1900 escludeva invece dal corso legale gli scudi pontifici e borbonici nonché quelli dell'ex Ducato di Lucca, perché già aboliti dal Governo Granducale Toscano succedutogli nel 1847"

saranno stati rifusi sicuramente anche scudi di regnanti precedenti.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

Inviato

Direi anche quelli dell' ex Regno di Sardegna


Inviato (modificato)

Beh penso proprio di si, rientra nella dicitura "coniati nel principio del secolo XIX negli Antichi Stati d'Italia"

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

Inviato

Allora alle tirature delle 5 Lire di Vitt.Em.II e di Umberto I c'è da considerare che molte monete furono ritirate e rifuse e quindi,soprattutto quelle con tirature basse,sono ancora più rare di quanto si pensi


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Buongiorno.

Salvo mio errore, non ho trovato nella bibliografia in calce alla sezione dedicata al "Buono" da una e due lire l'articolo di Paola Salvatori "L'adozione del fascio littorio nella monetazione dell'Italia Fascista". (RIN 109 del 2008 pp. 333-352)

L'articolo mi sembra ben fatto e scritto in maniera facilmente comprensibile nonché ricco a sua volta di una vasta bibliografia.

Se ho commesso una svista, chiedo venia; se la segnalazione potrà essere utile, ne sono lieto.

A presto.


Inviato (modificato)

Ciao viganò,

effettivamente l'articolo che ci segnali manca.

Personalmente non conosco i contenuti dello stesso quindi non mi esprimo sulla sua validità (sicuramente @@rongom ne saprà di più) ma recepisco molto volentieri l'indicazione e ho già provveduto ad aggiungerlo a inizio discussione tra gli addenda... ;)

Ti ringrazio

Simone

Modificato da uzifox

Inviato

Buongiorno.

Salvo mio errore, non ho trovato nella bibliografia in calce alla sezione dedicata al "Buono" da una e due lire l'articolo di Paola Salvatori "L'adozione del fascio littorio nella monetazione dell'Italia Fascista". (RIN 109 del 2008 pp. 333-352)

L'articolo mi sembra ben fatto e scritto in maniera facilmente comprensibile nonché ricco a sua volta di una vasta bibliografia.

Se ho commesso una svista, chiedo venia; se la segnalazione potrà essere utile, ne sono lieto.

A presto.

Ciao, mia semplice dimenticanza....l'età avanza portate pazienza...

Nella mia bibliografia generale l'articolo è presente...

  • Mi piace 1

  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

Piccolo aggiornamento che si va ad aggiungere agli altri sul primo post di questa discussione.

ERRORE

- Pag.280, La tavola qui presente allegata al decreto per la monetazione imperiale in argento, nichelio e bronzo manca delle raffigurazioni della moneta da una lira, 50 centesimi e 20 centesimi le quali sono invece presenti sulla tavola originale nelle nostri fonti.


ADDENDA (grazie a segnalazione di @@elledi)

- Pag. 79, Per quanto riguarda la monetazione imperiale in argento, nichelio e bronzo è da notare come nel decreto fosse previsto per la moneta da 2 lire il contorno liscio (che fu invece realizzato rigato) inoltre le lire 10 e le lire 5 (sempre sul contorno) dovevano avere delle stellette e non le rosette.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

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