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La zecca di Orvieto. 1157-1513


Risposte migliori

Per chi fosse interessato alle vicende di questa graziosa cittadina segnalo la seguente pubblicazione ad un costo accessibile (12 Euro!) e di facile reperibilità. L'autore espone le vicende della zecca orvietana con riferimenti storici interessanti ed anche .. originali. Spero che la segnalazione sia di vostro gradimento :)

http://orvietosi.it/2012/08/la-storia-della-zecca-di-orvieto/

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Anche a me quella data di inizio mi sembra azzardata, tuttavia bisogna prima leggere le argomentazioni dell'autore. Comunque, nella presentazione c'è un refuso: nel 1154 regnava papa Adriano IV mentre Adriano VI, ultimo papa straniero prima di Giovanni Paolo II, regnerà tra 1522-1523. E' possibile avere luogo e data di edizione?

Modificato da Liutprand
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Ciao a tutti il progetto grafico è errato: è sbagliata la sinossi con il riferimento al papa come già osservato e il 1157 va letto come 1257 (segnalato da Paleologo):

all’interno del libro l’autore cita testualmente “la prima memoria di denari orvietani si ha in documenti senesi datati 16 ottobre 1257………. “ in nessun altra parte del libro, ho trovato sino adesso, l’anno 1157, in realtà l'autore ipotizza l'esistenza della zecca già dal 1240, anche qui non ho trovato

riferimenti a giustificazione se non un generico riferimento a Francesco Panvini Rosati.

Interessante la segnalazione di un decreto di appalto della zecca di orvieto (documento del 6 agosto 1341 in latino) con riferimento bibliografico a Francesco Montemarte Conte di Corbara, opera “ Cronaca inedita degli avvenimenti di Orvieto e di altre parti d’Italia dall’anno 1333 all’anno 1400” Torino, dalla Stamperia Reale,1816, p.285.

Ci sono delle imperfezioni e dei refusi sparsi, ma la ricerca documentale è molto dettagliata (solo in latino, senza traduzione).

Dunque luogo di pubblicazione Perugia giugno 2012 editore Intermedia snc

Modificato da denario69
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Spero che, dato anche il basso costo, si possa analizzare a fondo il contenuto del libro e segnalare all'autore i vari e gravi refusi (pure sulla copertina!) per procedere magari a una nuova edizione migliorata e con eventuali integrazioni.

Un'opera numismatica non deve essere mai definita come un punto di arrivo definitivo, ma essere aperta anche a nuove segnalazioni, senza invidie o polemiche.

Un'ottima palestra per i lamonetiani esperti del periodo medievale!

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Perfettamente daccordo acraf provvederò ad avvisare l'autore, anche se dubito sia ristampata un'edizione successiva :( .. Sino a dove son arrivato il libro scorre veloce e piacevole, a parte qualche svarione :). Interessante nella parte relativa alla casata di Gozzio di Orvieto e il collegamento con la zecca boema (originale :)). Forse in alcune parti il libro sembra un poco un manuale: le parti relative al ciclo di lavorazione in una zecca,gli addetti, la struttura nulla di nuovo.

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Ciao a tutti,

ho provveduto ad informare l'autore che molto cortesemente ha risposto.

Le segnalazioni saranno inviate all'editore per le successive ristampe.

Con riferimento all'anno 1157 (dubbio sollevato da Paleologo, Liutprand, Magdi) l'autore fa risalire l'attività della zecca, all'anno di nascita "Ufficiale"del Governo comunale di Orvieto: Orvieto come governo comunale necessitò infatti di una dichiarazione di consenso da parte di Papa Adriano IV nel 1157.

Sull'anno 1157 riportato in copertina l'autore argomenta:

"Perché i documenti senesi datati 16 ottobre 1257 parlino di denari orvietani è necessario che la Zecca che li conia sia già operativa con i suoi locali, i forni fusori, i contratti, le materie prime, i magazzini dei materiali, il personale specializzato, i coni e così via. Tutte attività che richiedono tempo per un piccolo Comune nascente in pieno Medioevo. Coniato il denaro orvietano, questo deve essere conosciuto, saggiato e accettato da altri governi specie se di Comuni maggiori come Siena. E' diffusa l'ipotesi che un libero Comune inizi tutte queste opere dal momento in cui è costituito, nel caso di Orvieto nel 1157, e che occorrano molti decenni per essere pienamente operativo circa l'emissione di monete."

Il punto di vista potrebbe essere condivisibile ed il libro espone una sorta di percorso circa l’organizzazione della zecca, la preparazione dei contratti, l’inserimento di maestranze ecc ecc forse questa sorta di percorso espositivo dovrebbe essere maggiormente evidenziato nella sinossi altrimenti alcune parti del libro potrebbero sembrare prettamente manualistiche, cosa che alla luce della puntualizzazione, in realtà non è ..

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  • 2 settimane dopo...

Molto banalmente, le tipologie di monete orvietane conosciute, per caratteristiche e metrologia ben difficilmente potrebbero essere assegnate alla metà del XII secolo. Questo, tra l'altro, significherebbe che un centro economicamente e commercialmente non di primaria importanza, lontano dalle principali vie di comunicazione terrestri e marittime, privo di fonti autonome di approvvigionamento del metallo, avrebbe iniziato a battere moneta autonoma prima di tutti i Comuni più importanti del'Italia centrale: prima di Pisa, Siena, Firenze, Perugia, Ancona, prima della stessa zecca senatoriale di Roma... Sinceramente mi pare alquanto improbabile, anche se sarei ben lieto di ricredermi: sarebbe una sorpresa abbastanza clamorosa.

In ogni caso, per rendere "pienamente operativa" una zecca medievale che fosse già dotata del relativo privilegio, o che avesse deciso di operare comunque in assenza di questo, servivano sei mesi a dire tanto...

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