Vai al contenuto
IGNORED

cavallo di Ferdinando II


Risposte migliori

Mi meraviglio che il più grande numismatico di tutti tempi, come appare proclamarsi tra le righe del forum, adotti banali mezzi per screditare quelli che sono amici all’occorrenza e carne da macello per il tempo relitto.

Peccato però che la fonte primaria è sempre quella archivistica e qualsiasi scritto porterai a supporto della tua tesi, che purtroppo non si sta appalesando costruttiva, non potrà mai disconoscere il documento madre – anche se ne ho molti altri, ma ti basti il solito – che contiene l’investitura dei feudi d’Albe e Tagliacozzo ai Colonna sotto Federico III, riscritta e nuovamente privilegiata sulla precedente concessione di Ferdinando I.

Ti basti il regesto di Tomassetti, conservato presso l’Archivio Colonna di Santa Scolastica a Subiaco. Questo fatto (l’investitura di Tagliacozzo ai Colonna sotto Ferdinando I) manca in tutte le enciclopedie, altrimenti non sarebbe stata una novità. In altri documenti sono inoltre chiare le date del 1489 in favore dei Colonna in quanto a giurisdizione etc.

Questi sono fatti certi, poi la sede della zecca poteva anche cambiare momentaneamente, ma è sempre la fonte archivistica a dircelo, non l’enciclopedia.

Regesto_Tomassetti_page_1.jpg

Sì, ok, ma nel 1489 erano altri tempi, durante il regno di Ferrandino (1495-1496) è tutt'altra cosa il rapporto Aragona - Colonna. Non dimenticare che Carlo VIII (uno spietato conquistatore) ridiede ai Colonna il feudo toltogli da Ferdinando I d'Aragona per mancata lealtà alla corona d'Aragona, com'è possibile che Ferrandino dia un simile privilegio a loro facendoli immortalare nella monetazione? Mah!

E poi chi l'ha detto che sono un grande numismatico? Io? A me non risulta, mi sono sempre dichiarato umile appassionato di numismatica. :hi:

Link al commento
Condividi su altri siti


Francesco ti ringrazio molto per i tuoi commenti.

Tengo a precisare che l'attribuzione di questi pezzi alla famiglia Colonna e/o a Tagliacozzo non è mia (anzi proprio qui chiedo maggiori lumi a voi piu' esperti di me su queste monetazioni) bensi desunta dai suggerimenti venuti nel corso di questa discussione - vedi definizione del pezzo come moneta "colonnese", oltre alla fonte da me citata, presa da Wikipedia (della quale sarebbe interessante concoscerne il compilatore.. :unknw: ).

Vedo che su questi due punti (zecca e autorità) vi sono comunque pareri ancora discordanti.

riguardo all'osservazione fatta da zecche del Sud terrei a sottolineare che l'evoluzione fisionomica (piu' che fisiologica :)) di Ferrante è non solo molto interessante ma anche piu' variegata, sotto il profilo della personalità rispetto ai ritratti di Carlo V la cui gran parte è idealizzata (come giustamente rilevava il grande Bernareggi e quindi scevri dai caratteri umani cosi arricchenti la ritrattistica del periodo rinascimentale). Sia i ducati che i coronati (non invece i cavali) di Ferrante mostrano un'evoluzione estremamente interessante della ritrattistica di questo sovrano e se poi possiamo pensare che "questi" ritratti possano essere quelli realistici pensate che testimonianze ci possono dare le "piccole" monete... :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Francesco ti ringrazio molto per i tuoi commenti.

Tengo a precisare che l'attribuzione di questi pezzi alla famiglia Colonna e/o a Tagliacozzo non è mia (anzi proprio qui chiedo maggiori lumi a voi piu' esperti di me su queste monetazioni) bensi desunta dai suggerimenti venuti nel corso di questa discussione - vedi definizione del pezzo come moneta "colonnese", oltre alla fonte da me citata, presa da Wikipedia (della quale sarebbe interessante concoscerne il compilatore.. :unknw: ).

Vedo che su questi due punti (zecca e autorità) vi sono comunque pareri ancora discordanti.

riguardo all'osservazione fatta da zecche del Sud terrei a sottolineare che l'evoluzione fisionomica (piu' che fisiologica :)) di Ferrante è non solo molto interessante ma anche piu' variegata, sotto il profilo della personalità rispetto ai ritratti di Carlo V la cui gran parte è idealizzata (come giustamente rilevava il grande Bernareggi e quindi scevri dai caratteri umani cosi arricchenti la ritrattistica del periodo rinascimentale). Sia i ducati che i coronati (non invece i cavali) di Ferrante mostrano un'evoluzione estremamente interessante della ritrattistica di questo sovrano e se poi possiamo pensare che "questi" ritratti possano essere quelli realistici pensate che testimonianze ci possono dare le "piccole" monete... :)

Ci sono almeno due correnti di pensiero sulla ritrattistica di Ferrante, personalmente (cosa quindi sindacabile, per carità) la interpreto come diversità di stile e quindi di mano nell'incisione, mentre per altri il profilo del re "matura", per così dire, nel tempo. Il mio richiamo alla ritrattistica di Carlo V, che sia idealizzato o meno, era per l'inequivocabile passaggio da un busto imberbe e con il caschetto ad un altro (coronato e con capelli corti) barbuto, in analogia anche ad altre discipline artistiche che immortalarono l'imperatore in età adulta.

Link al commento
Condividi su altri siti


Ci sono almeno due correnti di pensiero sulla ritrattistica di Ferrante, personalmente (cosa quindi sindacabile, per carità) la interpreto come diversità di stile e quindi di mano nell'incisione, mentre per altri il profilo del re "matura", per così dire, nel tempo. Il mio richiamo alla ritrattistica di Carlo V, che sia idealizzato o meno, era per l'inequivocabile passaggio da un busto imberbe e con il caschetto ad un altro (coronato e con capelli corti) barbuto, in analogia anche ad altre discipline artistiche che immortalarono l'imperatore in età adulta.

in Carlo V il passaggio tra ritratto giovanile, dai tratti fisiognomici e il ritratto di tipo formale e poi idealizzato è quasi repentino. Non si assiste all'evoluzione dei tratti somatici dalla giovinezza alla maturità. I ritratti giovanili, essenzialmente dei tari' per Messina e dei carlini, leggermente piu' tardi , ma ancora fisiognomici per Napoli (che peraltro si ritrovano in alcuni ritratti molto iniziali sui rechenpfennig delle Fiandre) vengono inclusi dal Bernareggi nelle monete rinascimentali con ritratto realistico, mentre i ritratti di Carlo V degli scudi , etc. che connotano la piena maturità del personaggio (peraltro bellissimi) ne sono esclusi.

Per i ritratti di Ferrante non si tratta di diverso incisore o diversa mano dello stesso, osservando la galleria, peraltro interessantissima , dei ritratti offerti dai coronati è evidente la maturazione dei tratti del suo volto da giovanili, ancora poco differenziati, a quelli tondi ed espressivi della piena maturità che arrivano ad esprimere i tratti della sua personalità.

Link al commento
Condividi su altri siti


Mi meraviglio che il più grande numismatico di tutti tempi, come appare proclamarsi tra le righe del forum, adotti banali mezzi per screditare quelli che sono amici all’occorrenza e carne da macello per il tempo relitto.

Peccato però che la fonte primaria è sempre quella archivistica e qualsiasi scritto porterai a supporto della tua tesi, che purtroppo non si sta appalesando costruttiva, non potrà mai disconoscere il documento madre – anche se ne ho molti altri, ma ti basti il solito – che contiene l’investitura dei feudi d’Albe e Tagliacozzo ai Colonna sotto Federico III, riscritta e nuovamente privilegiata sulla precedente concessione di Ferdinando I.

Ti basti il regesto di Tomassetti, conservato presso l’Archivio Colonna di Santa Scolastica a Subiaco. Questo fatto (l’investitura di Tagliacozzo ai Colonna sotto Ferdinando I) manca in tutte le enciclopedie, altrimenti non sarebbe stata una novità. In altri documenti sono inoltre chiare le date del 1489 in favore dei Colonna in quanto a giurisdizione etc.

Questi sono fatti certi, poi la sede della zecca poteva anche cambiare momentaneamente, ma è sempre la fonte archivistica a dircelo, non l’enciclopedia.

vorrei chiedere a Mero mixtoque, e mi auguro che utilizzi toni condiscendenti con un novizio della monetazione napoletana, se queste fonti sono state citate o sono reperibili in qualche pubblicazione. Mi riferisco nello specifico all'infeudamento (o alla giurisdizione su tali comuni) di Tagliacozzo (ed eventualmente altri possedimenti) a favore della famiglia dei Colonna sotto Ferrante, Ferdinando II e Federico III.

Link al commento
Condividi su altri siti


vorrei chiedere a Mero mixtoque, e mi auguro che utilizzi toni condiscendenti con un novizio della monetazione napoletana, se queste fonti sono state citate o sono reperibili in qualche pubblicazione. Mi riferisco nello specifico all'infeudamento (o alla giurisdizione su tali comuni) di Tagliacozzo (ed eventualmente altri possedimenti) a favore della famiglia dei Colonna sotto Ferrante, Ferdinando II e Federico III.

Se i suoi interventi non fossero pilotati sarei molto più generoso nelle risposte.

In ogni caso queste fonti sono state citate e questa è la mia eloquente nota di circa 3 anni fa, ormai, che rimanda al privilegio di cui ho pubblicato il frontespizio – ora barrato per le concessioni imposte dalla soprintendenza – ma questa per me è preistoria della zecca di Tagliacozzo. Ora sto lavorando su altri profili, ma vedo che c’è ancora chi pensa a Brindisi di fronte a documenti espliciti e tenta con ogni mezzo di coinvolgere i più sprovveduti.

D’ora in poi non interverrò più, a presto per altre novità.

http://postimage.org/'>Nota.jpg

http://postimage.org/'>upload

http://postimage.org/'>Privilegio.jpg

http://postimage.org/'>host images

Link al commento
Condividi su altri siti


la ringrazio mero mixtoque per le citazioni, molto utili, di tali documenti.

Detto questo non mi era capitato in quasi 7 anni di frequentazione del forum di essere incluso nella categoria degli sprovveduti, pilotati da numismatici piu' esperti e navigati :blink: . D'altronde c'è sempre una prima volta :hi:

lascio a chi mi conosce forse poco di piu' trarre ogni ragionevole conclusione.

Il mio interesse, puramente personale, è stato destato dalla monetina di Ferrante/Ferrandino con la colonna. Tutto qui. e per questo mi poaceva conoscere e approfondire meglio la sua storia. Sono alieno da diatribe vane o di parte che mi lasciano del tutto indifferente. adoro, come sanno quelli che mi conoscono, la numismatica è l'unica supremazia che riconosco è quella culturale ;)

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Dall'alto della mia ignoranza numismatica mi pare di capire che l'utente mero mixtoque imperio abbia conoscenze palesemente superiori degli appassionati presenti in questa discussione, ritengo si tratti di uno Studioso e un Ricercatore con "S" ed "R" maiuscole, forse un professore di numismatica o un autore di libri di numismatica.

A mio parere, però, ciò non lo autorizza a fare illazioni su altri utenti (numa numa "pilotato") o dileggiare altri utenti che hanno opinioni diverse magari frutto di minori conoscenze, a maggior ragione trattandosi di forumisti che sono sempre a disposizione, senza alterigia, di altri forumisti che ne sanno ancora meno, il sottoscritto tra tanti.

Prima da scienza vena a bona crianza... la traduzione penso sia superflua, visto la cultura di chi legge...

Saluti a tutti e buona continuazione.

Modificato da Eldorado
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Se i suoi interventi non fossero pilotati sarei molto più generoso nelle risposte.

In ogni caso queste fonti sono state citate e questa è la mia eloquente nota di circa 3 anni fa, ormai, che rimanda al privilegio di cui ho pubblicato il frontespizio – ora barrato per le concessioni imposte dalla soprintendenza – ma questa per me è preistoria della zecca di Tagliacozzo. Ora sto lavorando su altri profili, ma vedo che c’è ancora chi pensa a Brindisi di fronte a documenti espliciti e tenta con ogni mezzo di coinvolgere i più sprovveduti.

D’ora in poi non interverrò più, a presto per altre novità.

Nota.jpg

upload

Privilegio.jpg

host images

Ok, cerchiamo di mantenere la discussione aperta senza agitarci, siamo tra persone per bene e non è giusto pizzicarsi senza motivazione. Numa numa è un grande esperto medievalista e non ha certo bisogno di presentazioni, chi lo conosce sa bene quanto peso hanno i suoi ottimi interventi nel forum, evidentemente mero mitoque si riferiva ad altri utenti e non a lui quando parlava di sprovveduti o pilotamenti vari.

Tralasciamo il gossip numismatico e veniamo al nocciolo, mi pare, e non vorrei sbagliare, che questo documento gentilmente concessoci da mero mixtoque conferma l'assegnazione nel 1497 di Tagliacozzo ai Colonna da parte del re Federico III d'Aragona che regnò tra il 1496 e il 1501, rammneto a tutti che Ferdinando II d'Aragona, effigiato sul cavallo sub judice, regnò tra il 1495 e il 1496 e in tale biennio FerDinando II non diede alcun privilegio ai Colonna di batter moneta.

Se mero mirtoque ci mostra un documento a firma Ferdinando II d'Aragona che parla di tale privilegio ai Colonna giuro che metto in moto l'auto in questo momento, percorro tutta l'autostrada fino alla casa di Mero mixtoque e m'inginocchio davanti a lui in segno di sottomissione.

Link al commento
Condividi su altri siti


Basta che leggi l'ultima riga del privilegio postato che ricalca anche la concessione di Ferrandino (Ferdinandum Regem secundum).

Questa discussione è paradossale, ecco perché mi scoccia un po'. Le carte sono evidenti.

Link al commento
Condividi su altri siti


bene. finalmente sembra abbiamo un punto fermo. Concessione del privilegio ai Colonna prima da parte di Ferrante, poi confermata da Ferrandino e infine rinnovata da Federico III.

Questa discussione non è affatto paradossale bensi la ricerca di elementi che per qualcuno che ci studia sopra da anni possono chiaramente apparire piu' che scontati, non cosi per altri utenti, come me , che si avvicinano da poco a questa materia.

Quello stesso qualcuno dovrebbe rendersi conto che se questa puo' apparire materia per lui scontata non cosi potrebbero essere per centinaia di altre discussioni, in campi storici o numismatici specialistici ove potrebbe essere lui a non essere in grado di seguire le conclusioni di studiosi di quel settore. Ecco perché, tutto va sempre giudicato relativamente e soprattutto con un po' di condiscendenza verso chi ha semplicemente voglia di saperne di piu' perché potremmo trovarci noi stessi, un domani - in altre discussioni - nella posizione di dover chiedere lumi a chi ne sa piu' di noi :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Tornata la calma, se me lo consentite vorrei fare un passo indietro, cioè al quesito iniziale, sull'attribuzione a Ferdinando II di questo cavallo.

Sicuramente il busto rappresentato al D/ è diverso da quelli tipici ed inconfondibili dei ritratti di Ferrandino che troviamo sui cavalli battuti inequivocabilmete a Brindisi o sul carlino dello stesso sovrano battuto a Napoli, ma allo stesso tempo questo busto presenta un ritratto giovanile poco consono al ritratto di Ferdinando I d'Aragona che solitamente troviamo sui cavalli emessi a suo nome, ma di certo a lui più somigliante.

Mi trovo a dubitare quindi si possa trattare di Ferrandino, concordando con Zecche del Sud, che forse si tratta di una diversità di stile dovuta alla mano dell'incisore.

A riguardo, sperando di fare cosa gradita, posto un passo tratto da "Memoria Historica dell'antichissima e fedelissima città di Brindisi" del rev. Andrea della Monaca edito nel 1674.

Riferendosi a re Ferdinando II scrive:

"... non si mostrò ingrato a tanta fede e a tanta obbedienza della città, perciochè non solo testificò sempre il riconoscere il Regno da Brindisi, come da quella città in cui si era servata viva la Maestà del suo scettro, quando pareva per tutto morta, ma anco perchè col suo esempio haveva mosso tutte le altre città del regno a ritornare alla fedeltà di prima. Non contento di questo fè batter monete d'argento e di rame, le quali da una faccia havevano l'immagine di San Teodoro Brundisino vestito dalle sue armi militari, nel cui scudo erano le due colonne, antica insegna della città, e dall'altra vi erano queste lettere intagliate:

FIDELITAS BRVNDVSINA

Mostrando con questo ieroglifico, e con le parole ivi scritte ch'il suo Real Solio non cascò per il solo appoggio fermissimo di quelle colonne della stabil fede Brundusina, premiando la generosità de' cittadini, con l'honore, ch'è premio proprio della virtù, e dando esempio al resto del Regno, ch'emulò la la gloria di Brindisi, seguendo le medesime vestiggie di fedeltà. S'è continuata da' Brundusini la regia impresa delle due colonne, singolar vanto della antica sua origine di Ercole fino ad hoggi. Furono battute le dette monete non solo nella zecca di Brindisi, che durò per tutto il tempo del Regno Aragonese, ma in molte altre città del Regno e particolarmente nella istessa città di Napoli, molte delle quali si vedono anco in questi tempi andare in volta".

Da queste righe, scritte da uno storico, ma basate su diversi manuscritti Brundusini, emerge ancor di più il legame zecca di Brindisi/Stemma a due colonne (spero con questo di non riaprire la diatriba). Ma il tutto potrebbe essere successivo alla ripresa del Regno da parte di Ferrrandino, sarebbe quindi da capire cosa è successo in zecca prima, con Ferdinando I d'Aragona, e dopo con Federico.

Questo per sottolienare che probabilmente si è polemicizzato troppo su una presunta coniazione (Tagliacozzo o Brindisi che sia) di una moneta che forse ancora non si è in grado di stabilire da chi sia stata emessa.

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


dall'interessante citazione postata da Fedafa, che ringrazio, emergono pero' ancora piu' dubbi sulle zecche di origine in particolare dei cavalli che possano essere stati coniati all'epoca.

Posto le monete con le due colonne , non ci piove, possano essere assegnate a Brindisi, resta il fatto che il Della Monaca menziona "molte altre città del regno" come luoghi di coniazione di "dette monete", quindi avremmo un testimonianza (per quello che possa valere naturalmente ) su una molteplicità di zecche che batterono presumibilmente cavalli e moneta enea della casa d' Aragona.

Il cavallo oggetto della discussione non riporta le due colonne, né la "fidelitas brundisina", bensi riporta , quasi come simbolo accessorio, quello di una colonna coronata che appare molto simile all'arme della nobile famiglia romana infeudata di diversi possedimenti nel Meridione. Mi fermo qui ma l'evidenza che abbiamo attende comunque uan spiegazione (che magari potrà anche essere totalmente diversa dalle conclusioni apparenti cui ci portano questi indizi).

Terzo punto le presunte fattezze del ritratto riportato sul cavallo in questione. La ritrattistica fisiognomica di Ferrante è largamente conosciuta, sia attraverso i ritratti monetali dei coronati e dei ducati sia attraverso i busti in marmo, celebre quello policromo conservato al Louvre di Pietro da Milano. Se l'iconografia monetale è abbastanza coerente , ben diverso invece appare il ritratto di questo cavallo, non solo per la giovane età attribuibile alla raffigurazione ma soprattutto per il piglio e l'atteggiamento , quasi spavaldo , del ritratto, non facilmente riconducibile alla resa ritrattistica piu' tranquilla che conosciamo di questo sovrano.

Chiaramente questa è un'analisi di tipo stilistico, nulla toglie che se affiorasse dai documenti , ad esempio, un legame tra la colonnina e don Ferrante questo scioglierebbe ogni riserva. Consideriamo in ultimo che comunque sono conosciuti altri tipi di cavallo sicuramente attribuibili (perche ne riportano il numerale) a Ferdinando II e sicuramente attribuibili alla zecca di Brindisi (perche riportano le due colonne) con il ritratto del giovane sovrano.

Parimenti esistono dei cavalli battuti a Brindisi con il ritratto canonico, maturo, di Ferdinando I.

Occorre, a mio avviso , continuare ad indagare nella direzione di identificare con maggior certezza l'origine di questo pezzo e quella colonnina è comunque un elemento da valutare in ulteriori indagini.

Modificato da numa numa
Link al commento
Condividi su altri siti


a dire il vero avete dimenticato il cavallo di Ferdinando II per Napoli, col ritratto identico al carlino e molto simile al cavallo dell'articolo di Fabrizi. A mio parere è questo l'unico ritratto accertato di Ferdinando II

post-299-1266158109,3_thumb.jpg
post-299-1266158210,16_thumb.jpg
Modificato da vox79
Link al commento
Condividi su altri siti


a dire il vero avete dimenticato il cavallo di Ferdinando II per Napoli, col ritratto identico al carlino e molto simile al cavallo dell'articolo di Fabrizi. A mio parere è questo l'unico ritratto accertato di Ferdinando II

Ciao Vox, se hai problemi ad inserire testi o immagini prova add aggiornare la pagina CTRL + F5.

Link al commento
Condividi su altri siti


a dire il vero avete dimenticato il cavallo di Ferdinando II per Napoli, col ritratto identico al carlino e molto simile al cavallo dell'articolo di Fabrizi. A mio parere è questo l'unico ritratto accertato di Fe

.
Modificato da numa numa
Link al commento
Condividi su altri siti


a dire il vero nel MIR sono elencati cavalli per la zecca di Brindisi (con le due colonne) che presentano chiaramente il ritratto di Ferdinando II. Questo cavallo postato da Vox per Napoli in realtà non mi pare sia di cosi indiscutibile attribuzione per quanto concerne il ritratto. Anzi il profilo quasi ricorda di piu' don Ferrante piuttosto che Ferrandino, ma la schiacciatura di conio non consente un'attribuzione senza eccezioni..

Link al commento
Condividi su altri siti


a dire il vero nel MIR sono elencati cavalli per la zecca di Brindisi (con le due colonne) che presentano chiaramente il ritratto di Ferdinando II. Questo cavallo postato da Vox per Napoli in realtà non mi pare sia di cosi indiscutibile attribuzione per quanto concerne il ritratto. Anzi il profilo quasi ricorda di piu' don Ferrante piuttosto che Ferrandino, ma la schiacciatura di conio non consente un'attribuzione senza eccezioni..

Non sono d'accordo. questo ritratto è molto simile a quello del carlino . Inoltre è stato riconosciuto dai più grandi studiosi sull'argomento come Crusafont.

Link al commento
Condividi su altri siti


Facciamo un passo indietro, era il 2009 ed il nostro caro Gionata Barbieri pubblicava, non a caso in lingua spagnola, questo studio importantissimo:

http://digidownload.libero.it/storia_e_numismatica/%20Los%20Cavalli%20deFerrandinoacunados%20en%20la%20Ceca%20de%20NapolesGN172.pdf

A seguito di questo studio tutti gli studiosi della monetazione Catalano-Aragonese cominciarono a riflettere, come si faceva nell'800, attorno ai tavoli dei migliori salotti del mondo. Fu condivisa l'idea dello studio di Gionata , e universalmente accettata. Tant'è che il maggior esperto del Mondo di monete Catalano-Aragonesi cita il nostro Gionata Barbieri più volte nei suoi lavori ed in particolare nell'ultimo eccelso libro, ed il suo discepolo Jordi Vall-llosera quando ha visto la moneta di persona ha esclamato Ferdinando II , finalmente!

E' proprio questo spirito che manca ad alcuni soggetti che frequentano questo forum , e mi riferisco a Numa Numa ed al suo intervento poco intelligente. Addirittura si fa riferimento ad un libro di infarinatura generale come il MIR e non si più grandi esperti del Mondo come Crusafont o Jordi Vall-llosera.

E' proprio questo il motivo che mi fa mancare dal forum per mesi o forse anche per un anno, per poi rietrare dopo essere più volte invitato dal caro amico Francesco, per poi di nuovo pentirmi di diffondere conoscenza , quando persone completamente ignoranti sull'argomento vogliono fare la parte dei leoni . Saluti a tutti e Tanti AUGURI

Modificato da vox79
Link al commento
Condividi su altri siti


francamente non so se è l'aria che gli studiosi di Napoli respirano ma in questa breve discussione si continuano a vedere persone colte brave e intelligenti che perdono subito le staffe e si stracciano le vesti appena qualcuno (non solo il sottoscritto) esprime un parere che va in contraddizione con il loro.

In un 'area pubblica di dibattito il contraddittorio è direi quasi d'obbligo (altrimenti che dibattito é :)), ma si vede che a qualcuno non va di essere contraddetto oppure non ha strumenti dialettici per un confronto.

Un confronto sano, pacato e direi sportivo ha il merito di esporre agli altri un contraddittorio di idee , talvolta anche opposte, che permette generalmente di progredire e portare un contributo alla conoscenza. Battibeccare o ritirarsi sull'Aventino non fa progredire le conoscenze di nessuno-

Ma torniamo all'assunto e vediamo di mettere ordine con qualche testo alla mano.

In questo giorni ero in viaggio e quindi ho citato il testo che mi ricordavo a memoria senza tema di sbagliare, il MIR. Rientrato posso utilmente citare qualche riferimento in piu' che ci puo' illuminare su questa vicenda.

Pannuti- Riccio : non vengono riportati per Ferdinando II per la zecca di Napoli cavalli

Mario Rasile "I cavalli delle zecche napoletane del periodo aragonese , Formia coll. Nummus et Historia VI , a pag. 14 specifica che per Ferdinando II si conoscono cavalli per la sola zecca di Brindisi.

Giovanni Bovi "Le monete di Napoli dal 1442 al 1516" , estratto da BCNN LIII, 1968. a pp. 26-27 non riporta cavalli per Ferdinando II d'Aragona

Miguuel Crusafont ha scritto un piccolo articolo in catalano pubblicato nei NAC (Quadernio Ticinesi ) del 1993 pp- 295-297

El cavallo de Nàpols de Ferrandino. ove riporta un cavallo attribuito a Napoli per Ferrandino ma , come specifica lui stesso, con il ritratto di Ferrante

Infine ho guardato il monumentale M. Crusafont I Sabater " Cataleg General de la moneda Catalana" , barcellona 2009

che sotto "Ferran II de Nàpols" elenca due cavalli con il ritratto di Ferdinando I , nn. 3521 e 3521a; due cavalli con il ritratto di Ferdinando II ma attribuiti alla zecca di Brindisi : nn. 3522 e 3523; e infine un cavallo , il n. 3521b che riporta il ritratto di Ferdinando II attribuito alla zecca di Napoli per il qualke viene citata l'opera del Barbieri.

Quest'ultimo esemplare viene citato da Crusafont come unico, la foto riportata dal Crusafont corrisponde come contorni a quella riportata nel post 66, (ved in particolare la forma quadrata e il contorno della legenda) anche se il ritratto parrebbe differente, piu' definito nella foto del Crusafont che riprende il Barbieri, meno dettagliato nella foto del post di cui sopra - Tale differenza potrebbe comunque essere imputabile ad una foto di cattiva qualità che riproduce il medesimo esemplare.

Quali conclusioni possiamo trarne? Conosco la serietà e l'impegno di Gionata Barbieri che sono furoi discussione. E' ben possibile quindi che esista un cavallo battuto per Napoli attribuito a Ferrandino con il proprio ritratto. Vedremo se nell'evolversi degli studi tale attribuzione verrà condivisa anche da altri studiosi e soprattutto se verranno fuori esemplari che offrano una lettura migliore per avvalorare tale interessante attribuzione.

Di sicuro c'è comunque che i cavalli battuti per questo sovrano a Brindisi (vedi Crusaf. 3522 e 3523 ripresi anche dal MIR) ci riportano un ritratto per ora migliore di quello illustrato nel Crusafont per Napoli e decisamente migliore di quello al post 66 (ammesso che non sia lo stesso esemplare) che soffre di una conservazione non ottimale.

Link al commento
Condividi su altri siti


francamente non so se è l'aria che gli studiosi di Napoli respirano ma in questa breve discussione si continuano a vedere persone colte brave e intelligenti che perdono subito le staffe e si stracciano le vesti appena qualcuno (non solo il sottoscritto) esprime un parere che va in contraddizione con il loro.

In un 'area pubblica di dibattito il contraddittorio è direi quasi d'obbligo (altrimenti che dibattito é :)), ma si vede che a qualcuno non va di essere contraddetto oppure non ha strumenti dialettici per un confronto.

Un confronto sano, pacato e direi sportivo ha il merito di esporre agli altri un contraddittorio di idee , talvolta anche opposte, che permette generalmente di progredire e portare un contributo alla conoscenza. Battibeccare o ritirarsi sull'Aventino non fa progredire le conoscenze di nessuno-

Ma torniamo all'assunto e vediamo di mettere ordine con qualche testo alla mano.

In questo giorni ero in viaggio e quindi ho citato il testo che mi ricordavo a memoria senza tema di sbagliare, il MIR. Rientrato posso utilmente citare qualche riferimento in piu' che ci puo' illuminare su questa vicenda.

Pannuti- Riccio : non vengono riportati per Ferdinando II per la zecca di Napoli cavalli

Mario Rasile "I cavalli delle zecche napoletane del periodo aragonese , Formia coll. Nummus et Historia VI , a pag. 14 specifica che per Ferdinando II si conoscono cavalli per la sola zecca di Brindisi.

Giovanni Bovi "Le monete di Napoli dal 1442 al 1516" , estratto da BCNN LIII, 1968. a pp. 26-27 non riporta cavalli per Ferdinando II d'Aragona

Miguuel Crusafont ha scritto un piccolo articolo in catalano pubblicato nei NAC (Quadernio Ticinesi ) del 1993 pp- 295-297

El cavallo de Nàpols de Ferrandino. ove riporta un cavallo attribuito a Napoli per Ferrandino ma , come specifica lui stesso, con il ritratto di Ferrante

Infine ho guardato il monumentale M. Crusafont I Sabater " Cataleg General de la moneda Catalana" , barcellona 2009

che sotto "Ferran II de Nàpols" elenca due cavalli con il ritratto di Ferdinando I , nn. 3521 e 3521a; due cavalli con il ritratto di Ferdinando II ma attribuiti alla zecca di Brindisi : nn. 3522 e 3523; e infine un cavallo , il n. 3521b che riporta il ritratto di Ferdinando II attribuito alla zecca di Napoli per il qualke viene citata l'opera del Barbieri.

Quest'ultimo esemplare viene citato da Crusafont come unico, la foto riportata dal Crusafont corrisponde come contorni a quella riportata nel post 66, (ved in particolare la forma quadrata e il contorno della legenda) anche se il ritratto parrebbe differente, piu' definito nella foto del Crusafont che riprende il Barbieri, meno dettagliato nella foto del post di cui sopra - Tale differenza potrebbe comunque essere imputabile ad una foto di cattiva qualità che riproduce il medesimo esemplare.

Quali conclusioni possiamo trarne? Conosco la serietà e l'impegno di Gionata Barbieri che sono furoi discussione. E' ben possibile quindi che esista un cavallo battuto per Napoli attribuito a Ferrandino con il proprio ritratto. Vedremo se nell'evolversi degli studi tale attribuzione verrà condivisa anche da altri studiosi e soprattutto se verranno fuori esemplari che offrano una lettura migliore per avvalorare tale interessante attribuzione.

Di sicuro c'è comunque che i cavalli battuti per questo sovrano a Brindisi (vedi Crusaf. 3522 e 3523 ripresi anche dal MIR) ci riportano un ritratto per ora migliore di quello illustrato nel Crusafont per Napoli e decisamente migliore di quello al post 66 (ammesso che non sia lo stesso esemplare) che soffre di una conservazione non ottimale.

Ecco lo studio di Bovi citato da numa numa, correva l'anno 1968.

Dai ragazzi ...... non vi arrabbiate ..... siamo nel periodo del Santo Natale, e poi siamo tutti parte di una sola famiglia: quella della Numismatica. :hi:

http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1968a1.pdf http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1968a2.pdf http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1968a3.pdf

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.