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DENARIO LII GIULIO CESARE


dux-sab

Risposte migliori

Sono qua per imparare, mi piacerebbe sapere il motivo per qui viene letto come LII cioè 52 anniversario di Cesare quello che a me sembra IIT . come si può dire che sia una L quella che su tutti gli esemplari sembra una T. Grazie a chi vorrà illuminarmi. (foto da CNG)

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Modificato da dux-sab
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Sono qua per imparare, mi piacerebbe sapere il motivo per qui viene letto come LII cioè 52 anniversario di Cesare quello che a me sembra IIT . come si può dire che sia una L quella che su tutti gli esemplari sembra una T. Grazie a chi vorrà illuminarmi. (foto da CNG)

 

La L che indica il valore di 50 si è evoluta dalla figura della freccia verso il basso che, in monete più antiche, indicava lo stesso valore.

Nel tempo i lati che formano la punta della freccia si sono appiattiti ed ancora successivamente ne è rimasto uno solo. 

So che ti sembrerà una spiegazione azzardata, ma tempo fa c'era una discussione sul forum, completa di immagini, che spiegava quest'evoluzione della freccia in L

 

EDIT: Ho trovato la discussione    http://www.lamoneta.it/topic/58105-ti-claudius-nero/?hl=%2Bfreccia+%2Bevoluzione#entry608304

Modificato da ggpp The Top
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In effetti, secondo la mia modestissima opinione potrebbe non essere LII, bensì IIT , per I(n) IT(inere)

 

Qui trovi un po' di link alle discussioni in cui se n'è parlato:

http://www.lamoneta.it/topic/99665-denario-di-cesare-con-trofeo-gallico/?p=1119415

Modificato da L. Licinio Lucullo
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In effetti, secondo la mia modestissima opinione potrebbe non essere LII, bensì IIT , per I(n) IT(inere)

 

Qui trovi un po' di link alle discussioni in cui se n'è parlato:

http://www.lamoneta.it/topic/99665-denario-di-cesare-con-trofeo-gallico/?p=1119415

infatti anch'io, forse influenzato dalle monete dei Savoia dove I.IT vuol dire "in Italia", avevo anch'io pensato come te a in itere.

ho letto  adesso l'artcolo dove Acraf fa l'esempio del quinario di Marco Antonio con A XL, ma questo ha la L e non la T per dire 50. 

Modificato da dux-sab
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Peraltro, dell'esemplare che posti abbiamo già parlato, sotto un profilo puramente tecnico: http://www.lamoneta.it/topic/105709-cesare-cr-4524-problemi/

grazie,mi ero perso questa discussione. Leggo che si tratta di una moneta, poi ritirata, uscita da ACR .

una macroscopica differenza rispetto agli altri coni la vedo nell'elmo senza le corna.

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grazie,mi ero perso questa discussione. Leggo che si tratta di una moneta, poi ritirata, uscita da ACR .

una macroscopica differenza rispetto agli altri coni la vedo nell'elmo senza le corna.

 

Complimentoi vivissimi per il dettaglio dell'elmo sopra il trofeo. Nella passata discussione su questo esemplare ex ACR nessuno s'era accorto di un altro errore del falsario: l'assenza delle corna che caratterizzavano proprio l'elmo di vinti Galli….

 

Passando al significato TII (o IIT, secondo il senso della direzione della lettura), ancora resiste la vecchia teoria che la scritta costituisca il numerale "52". Dal punto di vista strettamente epigrafico, può essere corretto, come indicato in un link citato più sopra.

Anche storicamente il numero "52" non è un assurdo considerando che questa emissione cade cronologicamente tra il 48 e il 47 a.C.. Quindi con ogni probabilità fu coniata poco dopo la decisiva vittoria di Farsalo, che ebbe luogo il 13 luglio 48 a.C., quando Cesare aveva compiuto proprio 52 anni (essendo nato il 13 luglio 100 a.C.).

La situazione non cambia molto anche considerando eventuali variazioni del computo della cronologia dell'anno romano.

Poi questa scritta TII sta al diritto, proprio a fianco della testa femminile, da molti identificata come Clementia, ma più probabilmente Venere, che era la dea protettrice della famiglia Giulia del ditattore (quindi anche della sua stessa nascita).

Molto interessante è l'originale ipotesi alternativa per leggere al contrario, come IIT e quindi come I(n) IT(inere), anche se obiettivamente è una ipotesi più debole, tenendo presente che ai più sarebbe incomprensibile tale lettura. Che bisogno c'era poi di risaltare che era una emissione coniata "in viaggio", quando si sa che Cesare era molto attento ai subliminali messaggi propagandistici ("io compivo gli anni, esattamente 52 anni, in occasione della battaglia decisiva contro Pompeo, grazie anche alla protezione di Venere"….), in vista anche della sua definitiva affermazione politica nel 47 a.C.

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Mi sono sbagliato.

La battaglia fi Farsalo avvenne il 9 agosto, esattamente 4 settimane (circa 1 mese) dopo  il compleanno di Cesare (quindi aveva in ogni caso già 52 anni).

Un ulteriore aspetto importante è che con i medesimi tipi fu coniato anche un raro aureo, che fu il primo emesso da Cesare e quasi un quarto di secolo dopo l'aureo coniato da Pompeo in occasione del suo trionfo del 71 a.C., quasi per ironico contrappasso della storia.

La testa femminile al diritto è comunque identificata preferibilmente come Clementia (= Indulgenza), conforme alla volontà politica di Cesare di essere indulgente nei confronti dei vinti, bene memore del tragico clima instaurato dalla precedente dittatura di Silla, che represse molto ferocemente i suoi avversari.

La scelta di tipi "gallici" può forse sorprendere in una moneta commemorativa dopo la vittoria di Farsalo contro le forze pompeiane. Inrealtà con la scelta di un simile tipo, Cesare voleva propagandare anche la sua fama di geniale comandante militare, dimostrata non solo dopo la decennale campagna contro i Galli, ma anche in occasione di questa decisiva battaglia.

Fu una moneta sì militare ma nel contempo carica di speranze per una rapida rappacificazione, vero e proprio manifesto della propaganda politica del futuro ditattore romano.

 

 

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Grazie. Ovviamente non puoi che aver ragione ... È solo che fatico a considerare l'austero Cesare a fare della propria età motivo di propaganda monetale.

Comunque credo che il suo anno di nascita non sia pacifico (100 o 101)

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Mi sembra un pò riduttivo definire "austero" Cesare, quando si sa che non era immune da una certa vanità e aveva, come tutti i dittatori di tutti i tempi, un "ego" veramente smisurato….

Questo ovviamente non toglie la possibilità di formulare ipotesi alternative su TII. 

E' vero che non esiste assoluta certezza sul preciso anno di nascita di Cesare. Non c'è nessuna fonte letteraria che abbia scritto esattamente l'anno di nascita, ovviamente con la datazione romana (ab Urbe condita), ma solo riferimenti indiretti.

Il più importante per la scelta dell'anno 100, condivisa dalla maggior parte degli storici, è dato dal fatto che Cesare aveva:

- 16 anni quando morì suo padre nell'84 a.C. (Plinio, N.H., VII, 53; Svetonio, Cesare, 1);

- 56 anni quando fu assassinato nel 44 a.C. (Plutarco, Cesare, 69, 1; Svetonio, Cesare, 88, 1; Velleio Patercolo, II, 41, 2).

 

Il famoso quinario di M. Antonio con A.XL (= 40 anni) reca un sicuro numerale e con L al posto di T, e questo potrebbe ingenerare alcuni dubbi sul fatto di considerare T come equivalente a L per indicare 50, cosa che però è dimostrato da diverse fonti epigrafiche. Che M. Antonio avesse realmente 40 anni quando emise questo quinario nell'estate del 43 a.C., in occasione dell'incontro tra M. Antonio e L. Plauzio Planco a Lione, è dimostrato dal fatto che egli era nato il 14 gennaio 83 a.C.

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avevo la foto di un quinario  di Augusto ( Asia), di un amico Francese che mi aveva chiesto un parere, con incise le lettere X A S che ho interpretato come valore 10 assi . secondo me un promemoria inciso 20 o 30 anni dopo la sua emissione quando per inflazione il suo valore era probabilmente aumentato dal precedente 8. scusate l'off topic ma visto che si parlava di numeri su quinari mi è tornata in mente e volevo un vostro parere.

Modificato da dux-sab
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Un graffito interessante. Difficile se era per "ritariffare" un quinario a 10 assi (quando normalmente valeva la metà di un denario di 16 assi, e quindi valeva 8 assi). Poi bisogna vedere se il graffito era XAS o piuttosto XIIS.

Spesso i graffiti su monete antiche stavano a indicare nomi o iniziali di nomi di persona.

In ogni caso sarebbero da verificare altre testimonianze per una ritariffa passata da 8 a 10 assi per un quinario, ovviamente in epoca successiva ad Augusto.

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