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  1. manuelcecca

    Tallero Pisa 1604

    Tallero di Pisa anno 1604 tipo di Giulio Ae*. il tipo in realtà non è catalogato in Di Giulio, che riporta solo un tipo: Bc. A giudicare dalle aste presenti in sixbid-coin-archive la variante con il 4 allungato nello spazio vuoto tra tra punto e asterisco appare solo su un altro esemplare
  2. Ho chiesto lumi alla Dott.ssa Barbara Maria Affolter dell Archivio Storico della Ven. Arciconfraternita della Misericordia di Firenze, che pubblicamente ringrazio, la quale mi ha gentilmente confermato la bontà della medaglia in oggetto, commissionata da Loro per l'Anno Santo 1875. Non mi ha però saputo dire se è rara o meno. La stessa medaglia risulta anche descritta su un pdf trovato in rete a firma "Augusto Ridi" dal titolo "La medaglia coniata da Amalia Duprè" da cui estraggo alcune righe: "...oltre a quelle coniate o fuse per le feste patronali, che sono molte, si fanno notare anche medaglie devozionali, al merito e commemorative. Alcune sono rarissime.....Alcuni come il Gori, Il Giorgi e il Pieroni, nella seconda metà dell'Ottocento...hanno modellato più di una Medaglia della Misericordia....La Mater Misericordiae, plasticamente modellata da un anonimo, è una devozionale coniata per l'Anno Santo 1875...." A questo punto chi eventualmente avesse notizie riguardanti la stessa mi farebbe cosa gradita......e se mi fate un posticino su una scheda la possiamo inserire. Posto le misure: Ø 47,00 mm , sp al bordo 4,00 mm , peso 45,86 gr , dorata
  3. Fede1972

    Votiva Zona Lunigiana

    Buonasera mi potete aiutare gentilmente con questa votiva, da un lato si vede la figura di Gesù, dall'altra mi sembrava una figura femminile, ma ha la capigliatura molto strana, allora forse e' un Drago ??? Misure h3,2cm x l2,2cm Grazie a tutti . Federico
  4. il console

    DENA 1807

    Buongiorno, allego foto di questa DENA 1807 da 10 lire gradito parere su stato di conservazione rarità e valutazione sul mercato.
  5. Buongiorno, allego foto di questa 5 franchi 1807 busti medi, gradito parere su stato di conservazione rarità e valutazione sul mercato.
  6. il console

    Piastra 1678 Cosimo III

    Buongiorno, allego foto di questa piastra di Cosimo III., Gradito parere su stato di conservazione (traccia di appiccicagnolo) rarità e valutazione sul mercato.
  7. Ieri sera sono stato rapito da questo Piombino... e che dovevo fare, lasciarlo andare? Proveniente da InAsta 101, ha fatto un giretto e ora riposa tra i miei vassoi. Ve lo mostro, è un quattrino di Niccolò Ludovisi con busto a destra. Spero vi piaccia. ZECCHE ITALIANE - PIOMBINO - Niccolò Ludovisi (1634-1665) - Quattrino CNI 34/70; MIR 370/3 (CU g. 0,63) N.
  8. Good day to All! Could You please help me with this francescone - according to catalogue, this type appeared in 1777 only, but on the coin I see 1776. Is this catalogue's mistake, or RRRRR coin, or something else? Thanks! https://ibb.co/2PMk85Y https://ibb.co/MVrKPm3 https://ibb.co/KGm97R9 https://ibb.co/QKsfZtx
  9. Sul numero di giugno di "Medioevo" c'è un interessante articolo di F. Borghero-A. Montagano su di un raro fiorino di Firenze del 1376 che ha in cartiglio la scritta LIB. La coniazione si inserisce nella così detta "Guerra degli Otto Santi".
  10. Vorreì iniziare questa discussione per appunto divulgare la storia di questa fantastica moneta dell epoca moderna. Incominciamo dando le prime informazioni su questa tipologia di monetazione. Monetazione che veniva battuta nell officina di Firenze e incominciò sotto Ferdinando II nel 1665, nessuna moneta risulta firmata, nè si conoscono i nomi degli artisti che hanno lavorato, in tale periodo, nella zecca fiorentina. La Questione avvenne e si trascinò sino al 1665 quando si decise di ovviare agli inconvenienti dei commercianti e negozianti di Livorno (questione dovuta alla presenza dei reali calanti nel peso) con la creazione di una moneta nazionale in grado di competere con l argento forestiero, la quale si sperava, avrebbe risolto la questione. Ad essa venne dato il nome di pezza delle rose (in seguito modificato in pezza della rosa) dal tipo del rovescio, sove comparivano appunto due rigogliose piante di rosa. la moneta doveva essere emessa al taglio di 13 pezzi e 1/11 per libra di metallo della bontà di once 11 di argento fino,pesava 22 denari conforme era stato permesso per legge di S.A.S.del 1 Marzo 1661 e rescritto dell 8 Maggio del 1665. L iconografia: L arme medicea sul diritto e sul rivescio, una pianta di rose con la legenda: GRATIA OBVIA VLTIO QVAESITA-LIBURNI : Con questa impresa-scrive il Galeotti-per la quale il motto fu composto da Francesco Rondinelli,bibliotecario del Granduca,volle Ferdinando II far comprendere ai suoi nemici che pur essendo di animo generoso e buono aveva occorrendo mezzi adeguati e pronti a rintuzzare le offese così come la rosa che di fronte alla sua grazia e bellezza-GRATIA OBVIA-ha le spine per difendere e punire quando si osi toccarla-VLTIO QVAESITA. E le spine, nelle varie figurazioni delle piante di rose, sono poste sempre in eloquente evidenza. Allego foto della prima pezza della rosa.
  11. Saluti a tutti. Premetto che la monetazione toscana non è il mio ambito di collezione, quindi mi scuserete eventuali imprecisioni. Osservando alcuni lotti in asta da Elsen ho notato un fiorino con una armetta non particolarmente significativa ma che, non so perché, tra le altre ha attirato la mia attenzione. La descrizione della casa d'aste, probabilmente corretta, riporta l'individuazione di due "palme decussate", primo semestre 1331, Iacopo di Alberto Alberti. Mi aveva attirato il fatto che, a mia vista, non sembrano palme e avevo anche chiesto lumi in altra discussione circa la correttezza dell'attribuzione. Poi però la curiosità si è spostata sul nome dello zecchiere...riporto qui di seguito alcune foto per poi condividere la storia del personaggio, che sorprendentemente mi riporta in veneto e quindi nelle zone di mio interesse...
  12. prosegue la mia ricerca per le piastre medicee e in attesa di poter andare a roma vi chiedo se siete disponibili a pubblicare le vostre piastre medicee per accrescere ulteriormente il database di studio . Nessuna moneta sarà pubblicata o condivisa da altre parte , serve solo a una ricerca privata , grazie a tutti
  13. La prima raffigurazione iconografica della Fortezza di Livorno, apparve nel rovescio del Quarto di Tollero sotto la monetazione di Cosimo III nel 1683. Indicato come R2 in arg 920 e del peso di 6,2/6,9 grammi e del diametro di 25/26 millimetri. Al diritto vi é la raffigurazione del busto del Granduca Cosimo III coronato, mentre al rovescio, la Fortezza sopra la torre sinistra la bandiera e sopra centrale "FIDES" e sotto il basamento di essa la data 1683. (Allego foto di Monete passate su aste pubbliche)
  14. BUONGIORNO cari il mio studio sulle piastre medicee procede bene ed ho ho potuto analizare fino ad ora 800 esemplari circa , mi è venuto però un dubbio sulle piastre di cosimo I che sono ostinatissime a trovarsi , per ora ho analizzato 50 pazzi contro i 250 di cosimo III E ferdinando volevo chiederevi , non è che un po' tutti abbiamo sottostimato la loro rarità , sarei quasi intenzionato a considerare la rarita' minima R3 , voi che ne pensate ? spiegate anche i ragionamenti se possibile grazie
  15. Salve a tutti. Di recente mi sono trovato alle prese con una moneta della zecca di Firenze che di solito non rientra nei miei campi di interesse e per cui non ho neanche accesso alla principale bibliografia di settore. Mi rivolgo, dunque, ai più esperti su questo tipo di monetazione per richiedere gentilmente una più corretta classificazione del giulio in argento di prima serie senza data per Cosimo I de Medici duca di Firenze e Siena (secondo periodo: 1555-1569) che di seguito descrivo (proveniente da asta Varesi Aurora 12, lotto 44): D/ COS . MEDICES . FLOREN . ET SENAR . DVX II. Stemma mediceo con corona ducale. R/ IOA . B . PROT . E COS . CONS . S. Giovanni Battista e s. Cosimo in piedi a sinistra. All'esergo: DIVIS . Il peso è di 2,82 g. e il diametro di 28 mm. Il dubbio nasce confrontando la legenda di D/ di questo esemplare con quelle riportate nel CNI XII (unico testo a mia disposizione, purtroppo, per questo tipo di monetazione), le stesse pure presenti nella relativa scheda dedicata a questa tipologia sul catalogo del nostro Forum, poiché tra le varianti elencate nel CNI non sembra figurare tale legenda. Una veloce ricerca nel più recente mercato numismatico, effettuata tramite acsearch, non ha prodotto risultati da questo punto di vista. Mi chiedo quale possa essere la giusta classificazione del giulio in questione e il suo effettivo grado di rarità. Si tratta di una variante inedita per la legenda? Grazie a tutti per l'aiuto e i consigli.
  16. Buongiorno ragazzi come da titolo , sto cercando di fare una catalogazione apporfondita delle piastre medicee , so che i dottori Pucci e Ciabatti hanno trovato circa 850 pezzi , volevo sapere se qualcun altro aveva provato a fare una stima e abbia ottenuto risultati maggiori , per il momento ho iniziato con francesco de'medici e ho trovato una 70ina di pezzi diversi . urgerei anche di 2 consigli : per il momento ho consultato le aste pandolfini , ranieri , bolaffi varesi , nomisma e crippa , ho in programma di iniziare con kunker e nac a breve , conoscete altre case con molto materiale che potrei cercare ? DOMANDA 2 avete mai visto un 1578 ? ho trovato una 20ina di 75 e 30 85 ma niente 78 , è un errore di catalogazione o è estremamente raro? grazie in anticipo a chi parteciperà
  17. AndrewChoosy

    Francescone 1790: varianti

    Salve. Mi piacerebbe creare una discussione inerente le varianti del Francescone del 1790. Sono completamente digiuno dell'argomento ma ho voglia di iniziare a conoscere ed approfondire questa nuova monetazione. Ringrazio in anticipo quelli che vorranno partecipare e condividere tondelli e informazioni.
  18. Nemo Nostrum

    Fiorini & fiorini

    Buonasera a tutti. In un documento contabile fiorentino circa del 1370 trovo dei pagamenti contabilizzati in 'fiorini d'oro'. Dopo la contabilizzazione, le somme sono erogate ai beneficiari in 'fiorini' e basta. È dichiarato un cambio fra i 'fiorini d'oro' e 'fiorini' di poco piu di 1 a 3. Un 'fiorino' è suddiviso n 20 soldi, un soldo in 12 denari (lo si capisce dai calcoli). I pagamenti sono fatti a dei mercenari ungheresi. Non riesco a capire la differenza fra i 'fiorini d'oro' e i 'fiorini'. Qualche idea? Grazie in anticipo.
  19. Spero di fare cosa gradita, agli amici del forum, pubblicando anche qui la mia piccola ricerca su una moneta della Zecca di Firenze. Fatemi sapere cosa ne pensate. Saluti Marfir
  20. Il trattato di Firenze del 1557 e la successiva pace di Cateau-Cambrésis del 1559, che ponevano termine alla lunga guerra fra gli Asburgo e i Valois, videro, nella stesura dei nuovi confini degli Stati, la costituzione, su ex possedimenti della Repubblica di Siena, dello Stato dei Presìdi, una piccola entità territoriale comprendente Orbetello, Porto Ercole, Porto S. Stefano, Talamone e, dal 1603, Porto Longone (l’odierno Porto Azzurro dell’Isola d’Elba), che il re Filippo II di Spagna volle riservarsi per il controllo navale della costa tirrenica e per garantire approdi sicuri alle sue navi. Dominio diretto della corona spagnola, il piccolo Stato fu affidato per l’amministrazione al viceré di Napoli. Al periodo della dominazione spagnola si deve un forte sviluppo delle strutture e delle fortificazioni militari nel territorio sopravvissute fino ai nostri giorni. La dominazione spagnola fu interrotta nel trentennio 1707-1737, anni delle guerre di successione austriaca e polacca, che videro la momentanea sovranità austriaca. Quando Carlo di Borbone si impadronì del Regno di Napoli, anche i Presìdi passarono sotto la corona borbonica (1738), seguendone le sorti fino al 1801, anno dell’invasione napoleonica dell’Etruria. Il trattato di Versailles del 1815 sancì l’annessione dell’ex Stato dei Presìdi al Granducato di Toscana dei Lorena. Sotto Ferdinando IV di Borbone fu battuta l’unica monetazione destinata al piccolo dominio toscano. Essendo un territorio di limitate dimensioni, crocevia di commerci e di genti, al confine fra il Granducato e lo Stato Pontificio, vi circolavano monete di varie zecche e di diverse unità di misura, creando gran confusione e difficoltà nei ragguagli. Le monete napoletana e romana la facevano da padrone, la prima per ragioni politiche e finanziarie, in quanto moneta “ufficiale”, la seconda per gli scambi e i rapporti commerciali con gli abitanti delle viciniori province laziali di Roma e di Viterbo. La documentata circolazione di valuta genovese, spagnola, napoletana, toscana, pontificia è indice di un’intensa attività commerciale e produttiva in Orbetello e dintorni. Ma se il ducato romano e napoletano costituivano le monete di riferimento per il commercio all’ingrosso e gli affari finanziari, tra il popolino si faceva di conto con la lira toscana e i suoi derivati. I pezzi più piccoli (aliquote di soldi e denari) erano molto usati nella vendita al minuto di merci dell’uso quotidiano. Se ne deduce che questo settore fosse predominio dei mercanti toscani, con un fitto interscambio con i Presìdi fatto di esportazione di prodotti agricoli, legna, carbone, pesce fresco e salato. Per questi motivi a Napoli si ritenne opportuno battere i pezzi in rame per i Reali Presìdi secondo il sistema monetario toscano e non quello napoletano. Ferdinando IV di Borbone, in tre diverse emissioni (1782, 1791 e 1798) fece coniare questo quattrino del medesimo valore dell’ordinario in corso nel Regno, pari alla 400esima parte di un ducato. Nei tagli di quattro, due e un quattrino, i pesi erano dunque rispettivamente identici alle monete da un grano, da un tornese e da tre cavalli circolanti nel Regno di Napoli. La serie dei quattrini coniata per i Reali Presidi vede come costante al diritto dei tre nominali il profilo di Ferdinando IV di Borbone volto a destra, lungo il bordo l’iscrizione Ferdinando IV per grazia di Dio Re delle Due Sicilie e in basso la sigla P (1 e 2 quattrini) o B P (4 quattrini) quale firma dell’incisore Bernardo Perger per la serie del 1782, mentre la P o D P delle emissioni del 1791 e 1798 sono riferite ovviamente al figlio Domenico, essendo Bernardo morto nel 1786. Il rovescio presenta in alto la corona reale sovrastante la scritta REALI PRESIDII, il nominale QVATTRINI, il valore espresso in numeri romani inserito tra le cifre arabe dell’anno di emissione. Solo nei pezzi da 4 quattrini le iscrizioni del rovescio sono circondate da due rami di lauro legati in basso da un fiocco. Ai lati della corona compaiono le iniziali dei direttori della zecca: C. C. per il Cesare Coppola (emissioni del 1782) in carica fino al 1790; A. P. sono le iniziali di Antonio Planelli (emissioni del 1791) mentre la sigla R. C., impressa sui nominali del 1798, designa la Regia Corte, ovvero la monetazione battuta a benefizio della Corte ed in particolare della regina Maria Carolina. Particolari rarità di questa monetazione sono due esemplari di 4 quattrini 1782, l’uno ribattuto su una prova in rame del 6 ducati di Carlo III, attestato dal CNI, e l’altro ribattuto su un grano del 1719 di Carlo VI d’Asburgo, inedito e, infine, un esemplare di 4 quattrini 1798 ribattuto su un grano da 12 cavalli di Ferdinando IV (mai apparso).
  21. Buonasera, sulla scia di altre discussioni di moneta piccola di zecche Toscane, mi piacerebbe creare in questo post un bell'archivio di piccioli della Repubblica di Firenze. Partirei io con quello più vecchio in mio possesso acquistato di recente in un asta. Fiorino piccolo nuovo da 1 denaro 1260/1279 - MIR 77 D/ + FLORENTIA R/ + S ‘ IOHANNE · B · Ø 16,17 mm g. 0,63 Saluti Marfir
  22. Buonasera, vorrei proporvi alcune monete per vostra opinione su autenticità e stato di conservazione. La prima è questa dena del 1807, diametro 40,0 mm(però abbastanza variabile da 38,8 a 40,2) e peso 39,33 g. la greca sul bordo è abbastanza sbilenca e le scritte DIECI e LIRE sono scentrate rispetto allo spessore; è normale? grazie in anticipo per i vostri commenti
  23. questa mezza dena mi lascia qualche dubbio di autenticità. pur non essendo affatto un esperto, mi sembra avere un tono grigiastro uniforme, la forma è irregolare (anche se vedo quella sul Gigante non sembra molto meglio da questo punto di vista) e la scritta CINQUE sul bordo è molto scentrata e parte è uscita dallo spessore della moneta. Misura (35,8 mm) e peso (19,51 g) sono cmq compatibili. cosa ne pensate? grazie in anticipo
  24. questo Francescone (41,5 mm e 27,1g) che credo e spero sia autentico (poi ditemi voi..), ha dei segni ben evidenti sul dritto e anche sul bordo. secondo voi, che stato di conservazione si potrebbe assumere? grazie
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