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  1. Esemplare molto interessante ! 50 centesimi 1863 valore M. Vittorio Emanuele II
  2. Salve a tutti...ricorro di nuovo alla Vostra conoscenza e competenza... Domenica scorsa, in uno dei molti mercatini romani, spulciando tra le ciotele delle monete "prendi 5 paghi 1 euro" ho pescato la moneta di cui il titolo della discussione e di cui a seguire posto le immagini (purtroppo le ho scattate stupidamente dopo averla messa in oblò). Riporto (spero si possa fare) un link dove vendono la stessa moneta e manco a poco prezzo! --> http://www.numismaticaivlia.it/negozio/index.php?main_page=product_info&products_id=819 Sono curioso di sapere cosa ne pensate e se sapete darmi qualche maggior info su questa moneta e/o analoghe.
  3. Buongiorno a tutti, vorrei chiedere con questa discussione, quanti esemplari effettivamente sono apparsi nelle varie aste e collezioni delle famose 100 lire 1940 ? Nel nostro catalogo ho trovato solo un riferimento all'asta Roma Numismatics Limited VI del 2013 dove sono stati venduti a 187.200 € Oltre a quelli presunti nei famosi barili ....ce ne sono altri esemplari presenti in collezioni note? o passati in altre aste di cui non sono al corrente? L'esemplare appartenete alla serie 1940 in cofanetto venduto all'asta Finarte 1984 dov'è andato poi? Ho trovato dunque una sola foto di queste 100 lire..... grazie Derek
  4. In questa serqua (termine peraltro adatto al contesto, derivando etimologicamente dalla parola siliqua) di discussioni di valutazione inserisco questa di approfondimento, nella speranza che possa essere utile a qualche utente. La siglia BN, come monogramma corsivo in rilievo, ovvero, in incuso in carattere tipografico romano maiuscolo, è presente sui seguenti tagli della monetazione di Vittorio Emanuele II: - 100 lire (1864) - 50 lire (1864), - 20 lire (parte del contingente del 1861, dal 1862 al 1869, parte del contingente del 1870, dal 1872 al 1873, parte del contingente del 1874) - 10 (1863 e 1865) - 5 lire oro (1863 e 1865) - 5 lire argento (parte del contingente del 1862, dal 1864 al 1866, 1869, parte del contingente del 1870, parte del contingente del 1871, parte del contingente del 1872, parte del contingente del 1873 e parte di quello del 1874) - 2 lire (1863) - 1 lira (parte del contingente del 1862, 1863, 1867), - 50 centesimi (parte del contingente del 1862, 1863, 1866, 1867) - 20 centesimi (1863, 1867). Tale sigla è il monogramma della Banca Nazionale e il ruolo assunto dalla stessa nella gestione della produzione delle monete del Regno d'Italia. Con R.D. n. 288 del 1861 venne stabilito che la fabbricazione di nuove monete d’oro e d’argento sarebbe avvenuta “su appalto a seguito di pubblici incanti”. Con la Convenzione del 21 dicembre 1861, la Banca Nazionale negli Stati Sardi ottenne l’esercizio di tutte le zecche per il periodo dal 1° gennaio 1862 al 31 dicembre 1873, e, a seguito di proroga, fino al 31 dicembre 1875. La zecca di Torino fu gestita direttamente dalla Banca Nazionale, quella di Milano alla società Talanger di Parigi, quella di Napoli affidata in gestione alla società Estivant anch'essa di Parigi, sotto la supervisione della Banca. Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online 5 lire 1870 M BN in corsivo maiuscolo per la zecca di Milano. Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online 2 lire 1863 N BN in cartella in incuso per la zecca di Napoli
  5. salve a tutti, un mio amico ha in collezione questa moneta un 20 lire 1882 volevo chiedere agli esperti se secondo voi e un 1 ribattuto oppure no. io purtroppo non mi intendo molto di questa monetazione.... buona serata
  6. Salve, nel riordinare le mie monetine, in particolare alcune decine di centesimi del Regno, mi sto imbattendo in diverse particolarità...posterò via via le monetine in questione...la mia vorrebbe essere l'occasione, magari, affinchè ognuno posti le proprie monete per questo segmento che presentino difformità dalla moneta tipo. Poi per ogni moneta, ovviamente, si può esprimere anche il proprio parere circa valore, stato di conservazione, rarità, etc. che non farebbe altro che accrescere la conoscenza su alcune casistiche magari già note magari ancora no. Inizio con questo centesimo 1867, che mi sembra presenti due esuberi di metallo ore una ed ore dieci, oltre ad una frattura di conio ore tre.
  7. mi capita di possedere un 10 lire somale 1925, ritirate e sostituite nel 1926 perché di gr.12 e diametro 28 mm. Ebbene questa che possiedo pesa circa 10 grammi (9.14 per l'esattezza) e ha il diametro di 27 mm .come prescritto (anziché 28) Non ritengo che l'usura di questa mia moneta (che ha comunque ben circolato) possa essere scesa da gr 12 a gr.9,14.e mi vien fatto di pensare che sia una delle poche tarde emissioni coniate correttamente in gr,10 e mm27. Ringrazio quanti vorranno cortesemente esporre in merito il loro parere sulla sua autenticità e valore. Adalberto
  8. Nella recente discussione a proposito di "strane colorazioni" dei 5 centesimi impero ("5 centesimi impero 1942: coniato in rame o cosa?") iniziata da @, si discuteva anche con @@maxxi della natura di questi "fenomeni" numismatici. Mi spiego: esistono già alcune categorie, come: le varianti, che sono dei prodotti "voluti", e non casuali (per esempio la presenza o meno dei "punti" nei centesimi Prora.....); gli errori, o meglio difetti di conio: decentrature, lettere e numeri ribattuti o mancanti, conio stanco...ecc.. Ma quando una moneta presenta delle caratteristiche anomale, a prima vista dei "difetti", che però non derivano né da modifiche compiute sui modelli, né da errori dei meccanismi del conio (quindi non da procedimenti durante o dopo la coniazione), ma hanno una causa più "a monte", come una caratteristica intrinseca del tondello, sia dal punto di vista del materiale con cui risulta esser prodotto, sia delle dimensioni (diametro e spessore), di cosa si parla?... Esiste già un modo per definire questi casi, o siamo ancora sul generico? Curiosità?...Anomalie da produzione?....Oppure potrebbero (o addirittura dovrebbero) rientrare nella "normalità", senza per forza esser messi in qualche categoria....proprio perché derivano da caratteristiche intrinseche della moneta?... ..Mi viene in mente un altro caso: quello dei 5 lire d'oro di Vittorio Emanuele II. Questa moneta presenta (quasi sempre, credo..) i segni del conio della faccia opposta, su di uno o entrambi i lati; ma per quale motivo è accaduto ciò? Per un problema della macchina......o piuttosto per via di una caratteristica intrinseca del tondello, nella fattispecie lo spessore veramente esiguo, che forse ha fatto sì che la moneta "patisse" troppo la pressione del conio?.. Può essere veramente definito "difetto di conio", questo fenomeno....insieme ad altri casi simili?.. Mi rendo conto che questi casi sono molto numerosi, e forse risulta un po' difficoltoso seguirli tutti; tuttavia, ho l'impressione che spesso, come si abusa dell'aggettivo "eccezionale", si tenda un po' a generalizzare anche la dimensione opposta, facendo rientrare nelle categorie di "errore, o difetto di conio" (e magari penalizzandole, dal punto di vista del valore numismatico...è questo il punto cruciale.!..) delle situazioni che, magari, di "sbagliato" o di "difettoso" non hanno proprio nulla, ma, anzi, rientrerebbero nella normalità. Se ci sono degli altri casi che vi vengono in mente, proponeteli pure...
  9. Ciao a tutti, consultando il catalogo online di Lamoneta.it nella sezione del Regno d'Italia di Vittorio Emanuele III a fondo pagina, ci sono i riferimenti dove c'è il documento in pdf (interessantissimo e che ho scaricato :D) della travagliata storia del 20 centesimi esagono ; volevo chiedere se c'è qualche documento del genere anche per quanto riguarda i centesimi prora. Grazie a tutti in anticipo Saluti, Devon
  10. ...Immagino già la risposta, ma lo considero comunque un "approfondimento" sperando che chiunque voglia porre la stessa domanda sia facilitato nella ricerca. Tutti sanno che il 5 lire aquilino e il 10 lire biga furono coniati con tondelli sia della zecca Reale sia della Società Metallurgica Italiana. L'elemento fondamentale che contraddistingue i MIB dai "romani" è la presenza delle due stellette, o rosette, sul contorno, accanto a uno dei tre Fert: ** FERT ** Domanda: oltre a questa caratteristica così evidente, che comunque non è un elemento casuale ma è stata fatta appositamente, e a parte le differenze nello spessore del bordo (che comunque riguardano solo quelle del 26, romane), ci sono...o sono state notate (e magari documentate) altre differenze tra i MIB e i romani, per quanto riguarda le figure, le legende...o altro?.. Oppure sono perfettamente uguali in tutto? Grazie a chi vorrà rispondere.
  11. Vorrei avere chiarimenti ufficiali da Voi sul tema della Discussione,impostata da me appena sopra! Grazie! Cavallero
  12. Ciao a tutti. :hi: Volevo chiedere a chi fosse interessato notizie in merito all'esistenza di Prove e/o Progetti della monetazione in bronzo di Umberto I per la Colonia Eritrea. Come è noto, il R.D. 10 agosto 1890, n. 7049, che stabiliva il sistema monetario della Colonia Eritrea, all'art. 4 aveva previsto l'emissione di "sottomultipli in bronzo, cioè pezzi da 2/100, 1/100 di Tallero, pari ad italiani centesimi dieci e cinque di lira", che avrebbero dovuto essere "coniati in piena conformità degli articoli 1 e 4 della legge 24 agosto 1862, n. 788, tanto riguardo alla lega, al peso ed al diametro, quanto rispetto alla tolleranza di fabbricazione" Il secondo comma dell'art. 4, stabiliva altresì che dette monete "porteranno nel retro la Nostra effigie coronata, volta a sinistra, colla leggenda Umberto I Re d'Italia e l'anno di fabbricazione, il verso ed il contorno saranno come negli spezzati di cui all'art. 3" (e cioè con la leggenda "Colonia Eritrea, in basso due rami riuniti d'alloro e nel centro la stella d'Italia ed il valore in italiano, in amarico ed in arabo"). Sappiamo, tuttavia, che queste monete in bronzo non vennero mai prodotte in quanto si inviarono in Eritrea contingenti di monete in bronzo da 10 e da 5 centesimi di conio italiano, che avevano, come già ricordato, le stesse caratteristiche delle monete non emesse. Controllando sul Pagani e sul Luppino, non ho trovato alcuna menzione di studi premonetali aventi ad oggetto queste specie in bronzo e mi chiedevo se, almeno a livello "sperimentale", le zecca di Roma e di Milano, coinvolte nella coniazione delle monete per la Colonia, avessero realizzato qualche "prototipo". Sapete dirmi qualcosa in proposito? Grazie e saluti. Michele
  13. Come parte di un più grande thread europeo, ci saranno alcuni post su c.1885 prezzi e monete del Regno italiano qui, nella sezione moneta estera: http://www.lamoneta.it/topic/141522-1885-europe-on-50-american-cents-a-day/ . Vi prego di scusare il tono, alcuni dei quali saranno di natura molto elementare al pubblico italiano—sto scrivendo per il mio notebook, che manca la familiarità con il soggetto che tutti godono. Ma spero che ci potrebbe essere qualcosa di utile.... :) v. ---------------------------------------------------------- As part of a larger European thread, there will be some posts on c.1885 prices and coins of the Italian Kingdom here, in the foreign coin section: http://www.lamoneta.it/topic/141522-1885-europe-on-50-american-cents-a-day/ . Please excuse the tone, some of which will be of a very elementary nature to an Italian audience—I’m writing for my notebook, which lacks the familiarity with the subject you all enjoy. But I do hope there might be something useful…. :) v.
  14. Ciao a tutti, che ne dite di questo esemplare? Mi confermate che è è un falso d'epoca? Viste le varie escrescenze (bolle di fusione?) dovrebbe esserlo. Materiale non saprei... Non ha il normale suono argentino, non è magnetico e il colore appare verosimile. Pesa 17,85 grammi contro i 25 grammi regolamentari. Contorno con FERT praticamente assenti o appena accennatii. Diametro uguale all'originale, spessore leggermente inferiore. Saluti Simone
  15. Rovescio : Allegoria dell`Italia armata con ramo nella destra e scudo nella mano sinistra in quadriga andante a sinistra . Sotto i cavalli la data 1913 e in basso a sinistra il nome dell`autore ( D * CALANDRA ) e a destra il nome dell`incisore ( A * MOTTI INC * ) . In esergo il valore ( L. 5 ) tra nodi sabaudi , il marchio di zecca ( R ) a sinistra e la stella d`Italia a destra .Nel campo in alto circolarmente la scritta " 1^ Prova "
  16. Dati i "numerosi difetti di conio" riscontrati, la Commissione Artistico Monetaria decise il rifacimento dei modelli.......Così si esprimono i cataloghi. Ma quali sono esattamente, questi difetti ..o errori, o debolezze.. che si riscontrano sulla lira e sul 2 lire "quadriga veloce"?...Il Gigante attribuisce una "seconda classe" per via di debolezze riguardanti il contorno....ma mi sembra strano che sia solo questo il problema!... Mi piacerebbe proporlo come approfondimento. Anche con esempi fotografici, se è possibile... Tuttavia occorrerebbero foto di esemplari FDC o quasi, per non confondere segni di usura con problemi di conio. Foto intere, o anche solo dei particolari incriminati... (e tenendo sempre presente la difficoltà di valutare una foto..) ...Per esempio questa; che problemi potrebbe avere?
  17. Da poco ho iniziato a prendere in considerazione questo tipo di moneta e mi sono reso conto che la valutazione del grado di conservazione è particolarmente complesso. Quali sono i punti chiave da prendere in esame? Al R/ le criniere, la fiaccola, l'Aequitas? Al D/ capelli, baffi, sopracciglio, stelletta, spallina? Questa l'ho graduata Spl/Fdc, cosa ne pensate?
  18. Ciao a tutti, ho visto questa moneta su ebay . Chi la vende afferma che nonostante peso e diametro siano corrispondenti agli esemplari originali , chi l'ha esaminata la classificata come non autentica. Vista la mia infinita ignoranza a questo punto mi chiedo. A meno che di grandi differenze visive, da cosa differisce dall'originale? Grazie a tutti quanti vorranno colamare questa mia lacuna.
  19. Ciao a tutti, che ne dite di questo esemplare? E' un falso d'epoca? Io propenderei per il sì viste le escrescenze (bolle di fusione?). Materiale non saprei... Non è magnetico e appare piuttosto scuro Pesa 16,43 grammi contro i 20 grammi dell' originale. Contorno rigato. Diametro 35,3 mm. Saluti Simone
  20. Recentemente qualcuno ha detto che questa sezione doveva fare un salto di qualità. Non ci si deve limitare a chiedere quanto vale una moneta, quanto si può pagare un determinato esemplare sul mercato, insomma ci troviamo sempre di fronte al bivio di chi intende la numismatica e il collezionare, dissociato dal valore economico dei singoli pezzi che andiamo ad aggiungere alle nostre raccolte e quelli nobili d'animo che intendono la numismatica con la N maiuscola, che si limitano allo studio e inorridiscono quando sentono parlare di valore economico di un determinato pezzo. Personalmente, ritengo che conoscere alcune dinamiche di mercato, di quotazione, di valore puramente economico ha la sua importanza e non va affatto avvilita. Sapere quale prezzo sia giusto pagare un 50 lire 1912, piuttosto che un 50 lire 1911 o qualsivoglia altra moneta è secondo me una buona cosa. Affidarsi alle quotazioni dei cataloghi risulta essere sempre più assurdo. Lo stesso si dica se si tengono conto dei realizzi delle aste. Sapere che di una determinata moneta ci sono accumuli pronti a finire sul mercato, è utile a chi sta per comprare un esemplare della moneta interessata da questo fenomeno che, purtroppo o per fortuna si verifica e che fa crollare il mercato. Sapere che un Regnante "è di moda" e che un altro è poco apprezzato al momento, può sempre essere una buona informazione per chi decide di prendere un esemplare per la propria raccolta. E ovvio che tante informazioni gli operatori commerciali evitano di diffonderle, non avrebbero nessun interessa, specialmente se hanno in cassetto quelle monete che potrebbe crollare da un momento all'altro. I collezionisti che frequentano convegnii e fiere, hanno occhi e orecchie, le informazioni raccolte potrebbero essere di buon aiuto per i collezionisti nuovi e vecchi. Trovare una ottima moneta e pagarla quello che è il valore del momento sarebbe una buona cosa. Forse gli spunti di discussione che ho dato possono essere banali, ma sarebbe interessante conoscere l'opinione di chi frequenta questo forum. Renato
  21. Ciao a tutti, a voi un 2 centesimi di Vittorio Emanuele III coniato con una legenda che presenta alcune lettere un po' barcollanti e ribattute… La prima E di Emanuele e il secondo numerale di III sembrano essere state corrette in seguito a un primo posizionamento errato. Chissà, magari chi ha punzonato il conio dal quale deriva questa moneta lo ha fatto dopo un'abbondante pausa pranzo...
  22. Volevo chiedere a chi possiede un catalogo Montenegro del 2015 con che grado di rarità sono riportate tali varianti e che commenti sono espressi a riguardo? Grazie in anticipo...:) Ovviamente se tale variante è ora riportata anche nel catalogo Gigante 2015 mi interesserebbero anche le informazioni relative..
  23. Ciao a tutti! In un'altra discussione nella sezione "falsi" Giov60 mi ha gentilmente spiegato il fatto che la rarità di un esemplare può dipendere sia da una sua coniazione in un numero limitato di pezzi, sia dal fatto che tutta un'annata sia stata distrutta o utilizzata come mezzo di pagamento per debiti statali o una serie di altri motivi.. Detto ciò, da neofita mi chiedo: le monete del regno R4 o R5 hanno questa rarità esclusivamente perché nel tempo è andata "persa" la maggior parte dei pezzi di un certo taglio per un dato anno o esistono monete che sono state prodotte in un numero ristrettissimo di esemplari a monte? In tal caso potreste dirmi quali? Ad esclusione delle monete di prova ovviamente.. Scusate la domanda ingenua :) Grazie in anticipo!
  24. ...E tu ridevi, stella di Venere, stella d'Italia, stella di Cesare: non mai primavera piú sacra d'animi italici illuminasti, da quando ascese tacita il Tevere d'Enea la prora d'avvenir gravida e cadde Pallante appo i clivi che sorger videro l'alta Roma... Scoglio di Quarto di G: Carducci. La stella d'Italia è uno dei simboli della nostra Nazione. Lo si ritrova nell'emblema della Repubblica; nello stemma sabaudo, in uso fino al 1890; nell'Iconologia di Cesare Ripa in diversi monumenti; F. Liberti L'Italia turrita e stellata, Napoli S. Ricci, Cenotafio di Dante Alighieri, Firenze Stele di Quarto nelle onorificenze della Repubblica come l'Ordine della Stella d'Italia , già Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, già Ordine coloniale della Stella d'Italia; , sul bavero dei nostri militari e sulle controspalline dei loro ufficiali. e ovviamente non poteva mancare sulle nostre monete... Ma quale è l'origine di questo simbolo?
  25. Quando un tondello che ha sulle spalle oltre 150 anni, ci arriva così, non può non affascinarci! Vi inviterei a postare qualche bella moneta in rame, spesso sottovalutate, poco apprezzate, ma di grande bellezza, se ben conservate. Monotone forse, tutte uguali, forse....fino a Vittorio Emanuele III, che creerà dei piccoli capolavori in rame!! Renato
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