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Monetazione repubblicana provinciale - sondaggio


L. Licinio Lucullo

Risposte migliori

In una precedente discussione, ahala auspicava la redazione di un catalogo di "repubblicane provinciali" (l'aggettivo "provinciali" è qui usato in senso atecnico, atteso che in Italia, notoriamente, non ci fu mai organizzazione provinciale), che andrebbe a includere necessariamente emissioni oggi classificate come magnogreche, celtiche o preromane.

Lancio quindi un sondaggio: secondo voi, quali emissioni potrebbero essere considerate come "provinciali repubblicane"?

Erano "provinciali repubblicane" le monete delle coloniae iuris Latini (formalmente dotate di personalità giuridica distinta dall'Urbs, ma politicamente e socialmente sua emanazione)?

Erano "provinciali repubblicane" i bronzi emessi, come spiccioli, da comunità extraitaliane assoggetate da Roma?

Erano "provinciali repubblicane" le emissioni di autorità che amministratavano territori ridotti a provincia?

Fatto questo primo passo, bisognerebbe compierne un secondo, ancora più arduo: datere e attribuire le singole emissioni, per sapere se siano o meno inscrivibili nelle categorie. Ad esempio (riprendendo le tre categorie sopra espostre): l'aes grave di Ariminum fu emesso dalla colonia iuris Latini oppure no? I bronzi spagnoli che forse potrebbero raffigurare Scipione furono emessi da Carthago Nova prima o dopo dell'occupazione romana? Quali dei cistofori della Ionia furono emessi dopo la costituzione della colonia d'Asia?

Ci sono problemi insolubili. Sul piano teorico, la decisione su quali categorie siano o no riconducibili alla Repubblica sembra arbitraria. Ad esempio, molte città legate a Roma da un foedus di alleanza erano di fatto, sul piano socio-politico, comunità assoggetate. Ma considerare le loro monete come "provinciali repubblicane" significherebbe attrarre nella categoria persino le emissioni di Neapolis! Sul piano pratico, poi, ci sono emissioni che non si sa neppure se siano "filo-romane" o "anti-romane". E' il caso degli aurei di Capua, che potrebbero essere stati emessi durante l'alleanza con Annibale ... oppure no.

Che ne pensate?

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Sicuramente il termine "provinciale" è piuttosto fuorviante e risente del vecchio schematismo che riguarda le varie emissioni coniate più esattamente in provincie romane, come la Spagna, l'Asia, ecc. (ha abbastanza senso le emissioni trattate ad esempio nel Roman Provincial Coinage, che però parte al più presto dal I secolo a.C.)

Per limitarci al periodo repubblicano, per definire le emissioni di città o comunità che possono essere o filo-romane o anti-romane o essere coniate prima o dopo la fondazione di una colonia di diritto, preferirei il termine di "emissioni autonome".....

Quindi una emissione ad esempio a nome di Ariminum può benissimo inserirsi nel filone di una emissione comunque autonoma, anche se in questo caso chiaramente sotto impulso romano per una più efficace penetrazione dell'influenza romana verso un territorio tradizionalmente avverso ("ager Gallicus").

Mi sembra un termine sufficientemente "neutro" e non tiene conto a priori di una diretta influenza romana o meno (talvolta nemmeno tanto chiara da definire)....

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Io credo che le fattispecie pratiche che sembrano emergere dalla monetazione "locale" sono:

IN ITALIA:

- monete delle coloniae iuris Latini (nessuna delle coloniae civium romanorum in Italia, almeno secondo Mommsem, avevao una zecca: formalmente emissioni indipendenti, ma "romane" sul piano socio-politico;

- monete dei socii e dei popoli foederati: tutte independenti sul piano formale, ma alcune "romane" sul piano socio-politico (mi vien da pensare ai prisci Latini, ormai assorbiti da tempo), altre (ad esempio Neapolis) no;

- monete di popolazioni tributarie di Roma (ad esempio, le emissioni dei Celti Cisalpini): indipendenti (nota: la maggior parte delle popolazioni celtiche cisalpine era comunque nell'area transpadana, ovvero - all'epoca - fuori dall'Italia);

NELLE PROVINCE

- monete di popolazioni alleate: sicuramente indipendenti (si pensi a Siracusa, fino alla morte di Ierone, o all'Egitto, durante le guerre civili);

- monete di popolazioni sottomesse o territori occupati, emesse dalle autorità romane : romane provinciali in tutto e per tutto (si pensi alle monete macedoni firmate da C. Publilius, L. Fulcinnius e Aesillas; alle tetradracme di M. Terentius Varro Lucullus per Silla; ai cistofori firmati da C. Fabius M.f., proconsul; alla serie navale di Antonio, etc.), anche quando il nominale è di tradizione greca (come nel caso dei cistofori);

- monete di popolazioni costituite in province, emesse dalle autorità "amministrative" locali: romane provinciali anch'esse (ad esempio i cistofori di Efeso posteriori al 133 a.C., ai denari e ai bronzi con legenda iberica emessi sino al 34 a.C., etc.);

- monete delle coloniae deductae: romane (si pensi ai bronzi di Filippi firmati da Q. Paquius Rufus, al bronzo di Cabellio firmato da Lepido, ai bronzi emessi da monetazione di Q. Lucretius e L. Pontius, duumviri, a nome di M. Turius, legatus, etc.)

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DE GREGE EPICURI

Il tema mi pare molto interessante sul piano storico; ma se lo trasferiamo all'ambito numismatico/classificatorio diventa un ginepraio, fonte di infiniti dubbi e complicazioni. Se proprio io dovessi definire le "repubblicane provinciali", ci metterei solo le monete emesse in Sicilia dopo l'occupazione romana e per tutto il periodo repubblicano; le monete iberiche dello stesso periodo (ma bisognarebbe individuare bene quelle emesse da autorità romane, ed escludere le altre); quelle coniate in Macedonia e zone limitrofe dopo Pidna e Cinocefale; e forse i cistofori "romani" del periodo repubblicano.

Già sui denari di Antonio non sarei d'accordo, perchè mi sembrano di competenza imperatoria e non provinciale; per non parlare poi delle dracme cisalpine, o di monete della Magna Grecia di città alleate o in qualche modo vassalle : l'organizzazione non era quello delle "province" propriamente dette.

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Concordo con Pittini nella definizione di "ginepraio". Credo che come discriminante debba essere considerata l'autorità emittente, riconducibile allo Stato romano o alle sue articolazioni, oppure no. In questo senso ho qualche difficoltà a considerare le monetazioni delle colonie latine italiche in quanto "romane", stante l'autonomia che le contraddistingueva (non c'era un "governatore", emanazione dello Stato romano, in loco con un ruolo equiparabile a quello dei governatori delle province), per non parlare poi, per fare un esempio, delle dracme venetiche (per quanto allineate al vittoriato ed emesse da un popolo tradizionalmente alleato di Roma).

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Awards

Grazie a tutti per il contributo!

Già sui denari di Antonio non sarei d'accordo, perchè mi sembrano di competenza imperatoria

A quali denari ti riferisci? Alla serie legionaria?

Io in verità pensavo ad un'altra e diversa serie di Antonio, la serie navale (cosiddetto fleet coinage), che però è composta di soli bronzi

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Mi é capitata per caso tra le mani stasera, mi sono ricordato delle discussione, e... la conseguenza é inevitabile:

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Ecco, questa é una moneta che a buon titolo si puo' definire una "provinciale repubblicana". Sulle altre citate ho qualche dubbio.

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Awards

la serie che tu citi è emessa da Antonio in quanto governatore di qualcosa?

Per la precisione, le emissioni della serie sono "firmate" da L. Sempronio, console designato, M. Oppio Capitone, pro-pretore e praefectus classis (entrambi probabilmente operanti in Acaia, forse il primo a Corinto e il secondo ad Atene), e C. Calpurnio Bibulo, pretore designato in Siria.

Ne ho parlato, pubblicandone un elenco in pdf, qui:

http://www.lamoneta.it/topic/99557-serie-navale-di-antonius/

Secondo me e - quel che più vale, visto che io sono solo un praticone - secondo McCabe sono monete romane a tutti gli effetti, sebbene il nominale sia espresso con una lettera greca.

Direi quindi, come minimo, repubblicane provinciali.

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Non la conosco. Cos' è ?

E' una moneta emessa a Cirene da Aulus Pupius Rufus, propretore, probabilmente tra il 34 ed il 31 a.C.

La leggenda al dritto (che si intravede appena) ed al rovescio é in greco, e cosi' la titolatura di Antiistratos e Tamias. La rappresentazione del dritto é tipicamente "libica", con la testa di Zeus Ammone, quella del rovescio nettamente caratterizzata come "romana", con la sella curule ed i fasci, attributi della funzione di Pupius.

Cosi' come romana é la denominazione: é un asse.

Qui un esemplare identico (con foto un po' migliore della mia ;) ):

http://via.lib.harvard.edu/via/deliver/chunkDisplay?_collection=via&inoID=349385&recordNumber=null&chunkIndex=0.11_0.11.0&method=viewℑ=full

Qui un articolo recente che parla della monetazione di Pupius:

http://www.academia.edu/728294/An_Unknown_Coin_of_Pupius_Rufus_Struck_in_Cyrenaica_Wiadomosci_Numizmatyczne_53_2009

Modificato da g.aulisio
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Awards

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