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Perchè Licinio piace poco.


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Ogni tanto mi interrogo su temi strettamente collezionistici: perchè un imperatore interessa molto, e un altro quasi niente? Ci sono secondo me sia motivi storici che numismatici. Spopolano i nomi più celebri (Augusto, naturalmente Cesare, anche se non fa parte dell'Impero), quelli "maledetti" sia a torto che a ragione (Caligola, Nerone, Domiziano), e i grandi personaggi di cui tutti hanno letto qualcosa (Traiano, Adriano, Marco Aurelio), ovviamente Costantino (editto di Milano adiuvante...) Inoltre vengono ricercati i nomi rari, le cui monete costano sempre di più (Galba, Otone, Vitellio solo per dirne alcuni). Aiuta anche il fatto che abbiano coniato monete belle e originali: Nerone in primis, che così somma un motivo in più.

Tutti gli altri sfumano gradualmente verso un interesse un po' minore, anche se comunque il primo secolo è sempre in vetta alle classifiche. Poi pian piano si va verso i trascurati ed i dimenticati: basta una moneta...Questo interesse scarso colpisce anche grandissimi personaggi della storia romana, come Diocleziano. Per non parlare degli altri tetrarchi.

Ultimamente ho buttato l'occhio su Licinio. In fondo, ha condiviso con Costantino la promulgazione dell'Editto di Milano (proprio in questi giorni, 1700 anni fa), eppure non ne ha tratto alcun beneficio, almeno sul piano numismatico. E' molto più noto e frequentato Massenzio, che almeno stava a Roma, è affogato nel Tevere a Ponte Milvio, e in fondo è stato vittima illustre della visione di Costantino...

Licinio invece stava in Oriente, di lui si sa abbastanza poco, solo che cercò di destreggiarsi con una politica religiosa equilibrata. Alla fine fu sconfitto ad Adrianopoli e Crisopoli, senza neppure l'onore di morire in battaglia! Anzi, Costantino lo risparmiò, e poi fu "costretto" a farlo uccidere perchè il perfido Licinio ottusamente complottava contro di lui. Che cosa non ci hanno raccontato Lattanzio ed Eusebio di Cesarea! Sapete che B.Altaner (professore di Cristianesimo Antico a Breslavia e autore di una famosa PATROLOGIA) definiva Eusebio: "vescovo di corte di pieghevole carattere"? E Overbeck, storico e numismatico:"arricciatore di corte della parrucca imperiale"?

Ma torniamo a Licinio. I suoi torti, dal punto di vista numismatico, sono una certa banalità nelle emissioni. L'oro e l'argento sono rari, d'accordo, ma le monete sono impostate per lo più sulla falsariga costantiniana. I bronzi poi sono molto ripetitivi, mentre Costantino da Cesare ha una serie di bronzi molto vari ed originali, oltre che di grandi dimensioni.

Una breve carrellata, con bronzetti presi un po' a caso. Il primo è uno IOVI CONS-ERVATORI di Cizico, in esergo SMK, ed una epsilon nel campo a dx (V officina). Giove, come sempre, ha uno scettro, e la vittoria che lo incorona; aquila ai piedi. Al D una legenda lunga: IMP C VAL LICIN LICINIUS PF (AUG).

Pesa 3,5 g. e misura 21-23 mm.

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Modificato da gpittini
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Il secondo bronzetto almeno ha il ritratto a sinistra, la scritta è breve: IMP LICI-NIUS AUG. Al rovescio sempre Giove, IOVI CONS-ERVATORI AUGG, in esergo SMK, nel campo una corona a sin. e A a destra (prima officina). Pesa 2,7 g. e dovrebbe essere RIC 9.

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All'ultima manca un pezzettino, ed è anche più difficile da classificare a causa del busto: a me sembra laureato, corazzato e drappeggiato, ma sarà così? E' della zecca di Roma. Al D. si legge: IMP LICINIUS PF AUG. Al R. c'è il sole, che regge il globo nella sua sinistra: SOLI IN-V-ICTO COMITI, S-F nel campo (che permette di datarla al 315 d.C.)

In esergo RT, scritto malamente come sempre, specie la T. La classificherei come: RIC VII, Roma, 22 (ma non escludo che sia la 23). Pesa 3,7 g. Sarebbe una bella moneta, peccato per il pezzetto mancante. Sarei curioso di sentire che cosa pensate di Licinio e delle sue monete.

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Ciao, anche per me è un peccato dimenticare queste emissioni, spesso conservate anche bene (io ne ho una simile). Per me sono gli aneddoti a rendere più o meno ricercati i pezzi. E soprattutto le loro morti. Lo stesso avviene anche ai giorni nostri, in cui per esempio un John Lennon o un Elvis vanno molto.

Modificato da Luca Tecnorete
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Awards

Ciao Gianfranco,

perchè un imperatore interessa molto, e un altro quasi niente?

... semplice, la Storia (e gli storici antichi) riportano le gesta dei vincitori, non dei vinti...

Volevo aggiungere tra le badilate di IOVI CONSERVATIORI nei miei vassoi una particolarmente gradevole:

Licinio I, Antiochia RIC 27, IMPLICINIVSAVG / IOVICONSERVATAVGG (Giove protegge gli Augusti), gamma in campo dx, SMANT in exe. 19 mm. Rated R2.

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Oltre alla piacevolezza visiva conferitale dalla patina da deserto, quello che mi piace è la presenza del barbaro accovacciato in posizione di sottomissione:

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Cambiando tema, una moneta meno appariscente ma ritengo comunque discreta e non comunissima, al di là del rating del RIC:

Arles, RIC 219. IMPLICINIVSAVG / LICINIVGVSTI, tra i campi V[O]-TIS XX, in exergo SA o TA, diametro 19 mm, indice di rarità tra "S" e "R5".

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Ciao

Illyricum

:)


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be licinio come crispo o come costantino II e` poco richiesto perche` lo trovi senza problemi , di solito fa parte dei lotti che prendi per iniziare

ci son anche altri imperatori non considerati , come costanzo gallo o valente e valentiniano oppure galerio maximianus

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Forse dipende anche dal gusto estetico; per molti queste monete sono "più brutte" perchè lontane da certi canoni classici che si riscontrano in monetazioni più antiche e quindi se ne disinteressano.

A me invece non dispiacciono per nulla!

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Una bella carrellata di nummi liciniani:

http://www.numisology.com/Licinius.htm

Forse l'aspetto più interessante della numismatica liciniana è la contoriforma monetaria che portò allemisisone di follis dal valore di 12,5 Denarii Comuni (contro i canonici 25 DC).

Non sono monete brutte, sono solo un po' monotone. Il collezionismo va molto "a sensazioni", se una monetazione non ispira c'è poco da fare.

Modificato da Nikko
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ricordo anche che la figura del prigioniero partico (o dacico) ai piedi di licinio era stata trattata in un ottima discussione iniziata da Nikko

ci son anche emissioni di costantino per roma con il prigioniero ai piedi

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C'è anche un altro motivo, più culturale, del "defilamento" di Licinio (e di Crispo, e di Liciniano, e di Costantino II e Costanzo II): sono tutte figure che sui libri di storia (almeno quelli studiati al liceo e anche all'Università) entrano nell'orbita di Costantino I. Cioè, si è studiata la figura del protagonista e abbiamo trattato le altre figure come pianeti sterili di un sistema solare. Certo, c'entrano anche l'Editto di Milano e il concilio di Nicea. Abbiamo considerato Costantino I come figura spartiacque: prima di lui e dopo di lui. Ha contribuito, poi, lo spostamento verso Oriente dell'asse politico dell'Impero. Ci si chiederà: perchè allora l'eccezione di Giuliano? la risposta è semplice: nell'immaginario Giuliano "l'Apostata" incarna l'ancient regime. Risulta ai più una figura accostata a Diocleziano che al nuovo mondo costantiniano. E non a caso molti dei nostri ragazzi lo collocano a Ponte Milvio al posto di Massenzio. Riassumento: nella "cultura" basica, l'Impero Romano finisce con Costantino I. I quasi duecento anni successivi sono stati liquidati dai professori di storia in due pagine di libro e tre lezioni subito dimenticate. Con soli due grandi protagonisti successivi: papa Leone ("che fermò Attila") e Romolo Augustolo.

Modificato da cancun175
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