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Asse

Materiale: Bronzo

Diametro: 28 mm

Peso: 10,64 g

Anno: 34-31 a.C.

Zecca: Cyrene

D/ Testa Zeus-Ammone

R/ Sella castrensis con bilancia sulla seduta; fasci littori ai lati; nel campo L a sinistra della sella, Λ a destra

RPC 919: al D/ ΑΥΛΟC ΠΟΥΠΙΟC L, al R/ TAMIAΣ ANTICTPA

RPC 920: al D/ KAI TAMIAC L, al R/ ΠΟΥΠΙΟC ANTICTPAC

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Modificato da L. Licinio Lucullo

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Semisse

D/ ΠΟΥΠΙΟC. Ariete a destra. Sotto, L

R/ POYOC TAMIAC. Sella quaestoria, hasta e sacculus. Nel campo a destra, L

RPC 921

D/ ANTICTPA. Ariete a sinistra. Sotto, L

R/ ΠΟΥΠΙΟC TAMIAC. Sella quaestoria, hasta e sacculus. Nel campo a destra, L

RPC 922

Quadrante

Testa a destra (Libia? Apollo?). Dietro, L

ΠΟΥΠΙΟC. Serpente attorcigliato. L

RPC 923

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Il monetario è conosciuto unicamente per queste emissioni. La sella castrensis (differente dalla sella curulis) e i fasci, presenti sull'asse, erano attributi dei propretori, mentre la sella quaestoria, l'hasta e il sacculus presenti sul semisse erano attributi dei questori. La legenda greca lo qualifica infatti TAMIAΣ [KAI] ANTICTPA[THΓOΣ], quaestor pro praetore.

La datazione delle monete (34-31, secondo Buttrey) è tradizionalmente attribuita a un periodo intermedio fra i governatorati, altrimenti noti, di tali Crassus e 31 Scato; in ogni caso l'emissione deve precedere la riforma augustea del 27, quando Creta e Cirenaica divennerpo province senatorie governate da un praetor pro consule, anzichè da un quaestor pro praetore.

Secondo l'opinione più diffusa, la zecca per la Cirenaica doveva trovarsi a Cyrene; tuttavia un quadrante noto in unico esemplare reca la sigla ∏T, che secondo Piotr Jaworski (An Unknown Coin of Pupius Rufus Struck in Cyrenaica, Wiadomosci Numizmatyczne 53, 2009) sta per Ptolemais e riprende una legenda (∏TOΛEMAI) presente anche sull'emissione RPC 916 di Crassus (predecessore di Pupio Rufo).

La L sempre presente al D/ sta per Lybia. La tipologia scelta è tipicamente locale (Zeus-Ammone era quasi un emblema nazionale della Cirenaica) eccetto il seprente attorcigliato, presente sul quadrante, che compare per la prima volta nella monetazione di questa regione ed è sicuramente un riferimento religioso, anche se non ancora chiarito. Il ritratto presente al dritto del quadrante viene identificato nella Libia da Robinson, da Buttrey e dal RPC, in Apollo dal Müller.

Jaworski (Jaworski, Biuletyn Numizmatyczne 4, 2006) recensisce un quadrante noto in soli 2 esemplari, che al retro presenta le lettere ∏ P, interpretate come le iniziali di nomen e cognomen del magistrato.

Modificato da L. Licinio Lucullo

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