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IGNORED

ROMA


caiuspliniussecundus

Risposte migliori

La scritta ROMA che si trova sui denari repubblicani e su molti didrammi è un Nominativo o un ablativo (in urbe Roma), come suggerisce Belloni in La moneta Romana (Carocci) ??

Caius

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Bhe, penso si debba andare ad interpretazione (come, ad esempio, quella di Belloni da te citata) in mancanza di un contesto "letterale" che naturalmente su una moneta non possiamo trovare... ROMA può essere sia nominativo che ablativo (anche vocativo, ma qui penso centri poco :P).

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Io lo ho sempre inteso come un genitivo plurale Roma(norum).

Però sarebbe interessante sviluppare qualche confronto NELLA STESSA EPOCA con monete di altra provenienza e con altro genere di iscrizioni pubbliche.

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Premetto che non sono un gran letterato....Secondo me dipende dai casi in cui si trova scritto. Ad esempio se la scritta Roma si trova sotto la personificazione di Roma andrebbe interpretata al nominativo, le altre volte in ablativo....ditemi se l'ho sparata!!! :P

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Premetto che non sono un gran letterato....Secondo me dipende dai casi in cui si trova scritto. Ad esempio se la scritta Roma si trova sotto la personificazione di Roma andrebbe interpretata al nominativo, le altre volte in ablativo....ditemi se l'ho sparata!!! :P

114435[/snapback]

Dal punto di vista logico funzionerebbe anche, ma il problema è che tu sottintendi un legame fra la legenda e la raffigurazione che per quell'epoca è tutto da dimostrare.

Io ho l'impressione che la legenda fosse prevalentemente percepita come esplicitazione dell'emittente e non come didascalia all'immagine.

Comunque per avere argomenti bisognerebbe, come dicevo, andare a controllare un po' di casistica in ambiti confrontabili.

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Secondo me il genitivo è ROMANO(RUM) come da didramma romano campano, per cui tenderei ad escluderlo. Interessante l'ipotesi del vocativo (o ROMA!).

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Io direi di leggerlo seplicemente come è cioè Roma quindi nominativo.

114528[/snapback]

Ciao a tutti :)

Concordo con chi legge ROMA come un nominativo in quanto indicazione della

città emittente

mi sembra poco probabile che si tratti di un ablativo di

stato in luogo (in Urbs Roma) per due ragioni:

- non vedo ragione per riportare questa formula su una moneta

che aveva lo scopo di circolare in e fuori Roma e che abbastanza presto

ebbe corso legale ben oltre i confini cittadini

- per indicare lo stato in luogo non si diceva in Roma, ma

semplicemente ROMAE

a mio avviso improponibile il vocativo

P

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