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Caro, Carino e Numeriano


Nicomaco

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Riassumo l’opera di Meloni Piero

Caro, Carino e Numeriano

Di Marco Aurelio Caro non compare la data di nascita nel calendario di Filocalo. Il fatto che il nomen sia Aurelio può far pensare che qualche suo avo avesse ricevuto la cittadinanza romana a seguito della Constitutio Antoniniana di Caracalla oppure dopo il congedo dal servizio militare. Quindi le origini della famiglia sarebbero provinciali.

Molte fonti lo danno originario della città di Narbona in Gallia e a supporto di tale teoria si può avanzare sia una relativa diffusione del cognomen Carus in territori celtici sia un elemento toponomastico quale il nome due fiumi della Gallia, il Cher (Cares) affluente meridionale della Loira ed il Chiers (Cares) affluente della Mosa. Altre ipotesi circa il luogo di nascita sono contenute nell’HA: il suo autore cita un Onasinos, qui diligentissime vitam Probi scripsit, che compare anche nel lessico Suda, il quale dice che Caro era nativo di Roma e nato da genitori illirici; è citato anche un altro autore, Fabio Cerilliano, probabilmente fittizio, che dice Caro nato in Illirico da genitori punici. Entrambe le notizie non sono vere ma a questo legame con l’Illirico è stato dato maggior credito arrivando a supporre che egli fosse in verità nativo di Narona (che quindi molte fonti avrebbero confuso con Narbona) e rientrasse a buon diritto nella schiera di imperatori militari di III secolo che avevano per patria i territori danubiani. L’HA riferisce poi un’altra origine falsa, cioè che Caro fosse nato a Milano, anche se iscritto per parte di nonno nel municipio di Aquileia. In conclusione, non vi sono veri motivi per dubitare una nascita a Narbona.

Probabilmente alla sua morte aveva sui 60 anni (come dice Malala, il quale riporta anche l’età di Carino e Numeriano al momento della loro morte: 32 il primo e 36 il secondo, anche se in verità le due età sono invertite, essendo Carino il fratello maggiore). Possibile una sua nascita intorno al 224. Carino nacque nel 250 circa e Numeriano 3 anni dopo.

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Della carriera militare e civile di Caro precedente all’elezione non si sa nulla di certo. Sicuramente fu il prefetto del pretorio di Probo, che al tempo in cui questi stava bonificando i territori intorno a Sirmio e combattendo contro i Sarmati, egli rivestiva un comando superiore in Rezia-Norico (in questi territori erano stanziate rispettivamente la III Italica e la II Italica (prima detta Pia)). Nell’HA è citato anche Capitone come prefetto del pretorio di Probo, ma questo dovrebbe essere un personaggio inventato, pur però ammettendo la possibilità per l’imperatore di avere più di un prefetto del pretorio. Il fatto che Caro rivesta una carica così importante dimostra oltre alla fiducia che nutriva Probo nei suoi confronti, anche una certa abilità militare e amministrativa (la prefettura del pretorio sta acquisendo in questo periodo mansioni sempre più civili).

L’HA parla di un proconsolato in Cilicia rivestito da Probo, ma la cosa è difficilmente accettabile soprattutto per il fatto che il titolo di proconsul Ciliciae non veniva più usato dall’età di Adriano. Tra l’altro anche del nipote di Aureliano, omonimo dell’imperatore (altro personaggio di fantasia) si dice che rivestì la stessa carica. Per mantenere la notizia dell’HA è stata avanzata la possibilità che Caro avesse veramente rivestito un comando in Cilicia come legatus dell’imperatore Probo al momento in cui questi stava riorganizzando il territorio in seguito alla repressione del problema degli Isauri, anche se tutto ciò mi sembra poco credibile.

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Per la ribellione a Probo si rimanda alla biografia corrispondente, che qui riprendo: l’esercito era insoddisfatto perché costretto a lavori umilianti e forse inizia a circolare la voce di una smobilitazione fatta circolare dai denigratori di Probo (forse da Caro?), il che sembra strano per un militare nato come Probo, ben consapevole della necessità di un esercito a difesa dell’impero e soprattutto se avesse avuto intenzione di intraprendere veramente una campagna persiana. A esasperare i soldati può essere intervenuta anche una carestia. Ribellione delle truppe di Rezia e Norico che nominano Caro imperatore. Esistono 2 versioni dei fatti: quella che vuole l’opera iniziativa di Caro stesso o quella, meno credibile, di un’elezione subita da Caro (anzi questi si dice avesse informato l’imperatore del malumore e avrebbe addirittura chiesto di essere richiamato presso di lui, ma senza alcun risultato, perché Probo stranamente non avrebbe preso in considerazione le informazioni di quello che era il suo prefetto del pretorio. Le legioni così elessero Caro). Quindi Caro marciò contro Probo a Sirmio (Zonara dice che invece va verso l’Italia), cosa che dimostra che Caro aveva abbastanza le idee chiare e non era affatto insofferente del potere a cui era stato chiamato. A Sirmio ne concilio di guerra, nessun generale apre bocca perché ognuno pensa che la situazione sia ormai precipitata ed era meglio non mostrarsi apertamente contrari ad un usurpatore che avrebbe avuto buone probabilità di eliminare Probo. Solo il tribuno Martiniano propende per uno scontro con Caro. Tuttavia fu Caro ad avere la meglio e così Probo fu ucciso. Il Dies Imperii di Caro va quindi collocato in un periodo tra agosto e settembre (la bonifica dei territori di Sirmio non poteva certo avvenire al momento delle piogge autunnali). Comunque sia, i fatti non sono per nulla del tutto chiariti. Perché un militare esperto come Probo non si accorse del malumore dei suoi? Davvero c’erano piani per una guerra persiana che Probo tentennava ad intraprendere? (Caro dunque metterebbe subito in chiaro la cosa, affermando la sua volontà di intraprendere subito la guerra persiana)

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Con Caro si assiste ad una rottura per quanto riguarda i rapporti col senato, perché il nuovo imperatore non chiese più al senato di confermare la propria acclamazione, considerando l’operato dell’esercito come un fatto di per sé compiuto.

Dopo essere stato eletto, Caro preferì affrontare i vari problemi dell’impero servendosi di membri della propria famiglia. Oltre alla figlia (Aurelia) Paolina, Caro aveva due figli grandi, Carino che era un militare e Numeriano che invece avrebbe voluto dedicarsi ad altre attività. Caro vuole quindi tentare di avviare una dinastia, cercando di strappare il diritto di elezione anche all’esercito. Entrambi i figli sono nominati Cesari verso la fine del 282. Forse Carino fu nominato Cesare poco prima del fratello in quanto abbondano le monete in cui compaiono solo Caro e Carino. Quando Caro decise di partire per l’Asia, Carino ottenne all’inizio del 283 un ruolo giuridico particolare, perché pur rimanendo Cesare aveva alcune prerogative degli Augusti (es. il comando territoriale). Carino in assenza del padre fu incaricato di tenere a bada le zone occidentali dell’impero (fronte renano- AltoDanubiano).

È possibile che Caro, dopo gli eventi di Sirmio, si sia recato a Roma (un medaglione celebra il suo ADVENTVS assieme ai figli erroneamente chiamati Augusti). Un altro medaglione celebra il suo trionfo sui Quadi, anche se nessun’altra fonte ci parla di un tale trionfo. Esso dovrebbe alludere ad una sua vittoria contro quei Sarmati con i quali stava combattendo Probo, anche se Eutropio dice che tale campagna venne interrotta per muovere subito contro i Persiani. Inizio 283: Caro COS II – Carino COS . Ma quando Caro rivestì il primo consolato? Ornamenta consularia? Un precedente consolato suffetto? Subentrò a Probo per il periodo finale del 282? Altra stranezza è il fatto che Caro regna solo 10 mesi ma per lui sono attestate due potestà tribunizie.

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Sul trono di Persia dal 276 c’era Bahram II, a cui si era ribellato il fratello Ormizda provocando così una guerra civile. Nella biografia di Probo si è parlato di un’ambasceria persiana a Probo che accettò l’accordo di pace, pur avendo intenzione di compiere una spedizione persiana quando forse non ci fossero più altri problemi per l’impero. Il problema è che Sinesio riferisce che l’imperatore che ricevette questa ambasceria fu Carino mentre si trovava sulle montagne dell’Armenia e che rispose che avrebbe distrutto il regno persiano lasciandolo deserto come calva era la sua testa. In seguito il re persiano stesso venne al campo romano per offrire condizioni vantaggiose. Di questa storiella a parte l’errore di Carino, non convince l’attribuzione a Probo il fatto che egli non fu mai sulle montagne armene. Anzi sembra che si abbini bene a Caro, che tra l’altro era anche calvo, ma una pace Persia-Caro suona male.

La campagna persiana prende avvio agli inizi del 283: è probabile una tappa ad Antiochia ma del viaggio non si conosce niente più. Forse i persiani tentarono di opporsi ma la resistenza fu presto e facilmente superata, come celebrano le iscrizioni monetali VNDIQVE VICTORES. Caro conquista le città di Seleucia al Tigri, Coche e la capitale Ctesifonte, più o meno tutte vicine, fregiandosi così dei titoli di Persicus Maximus –Parthicus Maximus ed estendendoli anche ai figli. È probabile che Caro volesse andare avanti con la conquista, procedendo oltre il Tigri ma a questo punto morì.

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Altrettanto complesse e poco chiare sono le versioni circa la morte di Caro. La prima, non accettabile, si trova in Malala e Zonara che vogliono Caro morto in una campagna contro gli Unni! Una tradizione migliore parla di una morte presso Ctesifonte: scoppia un’epidemia nell’esercito; Caro si ammala e viene portato nella sua tenda; a questo punto scoppia un temporale e Caro muore o per malattia o perché colpito da un fulmine. L’HA riferisce che i suoi cubicularii bruciarono la sua tenda. Nulla togliendo alla morte per malattia, si può però sospettare una congiura che tolse di mezzo l’imperatore approfittando del buio e della confusione di quel momento. Perché delle persone addolorate dovrebbero bruciare la tenda? Forse per coprire l’omicidio, facendo circolare la voce della morte per fulmine? Forse qualcuno non voleva proseguire la campagna persiana e aveva diffuso la diceria che Caro era stato giustamente ucciso perché tracotante e non rispettoso dei confini concessi dal fato? Poco chiaro è anche il ruolo del prefetto del pretorio Apro, che viene fatto corrispondere ad Arrio Apro, il quale era inoltre suocero di Numeriano. Ma sembra strano che fosse questi a capo della congiura, nonostante l’HA dica che fosse bramoso di potere. quale vantaggio nell’uccidere i suoi protettori e benefattori? Caro morì poco prima del 28 agosto 283 perché le monete alessandrine conoscono 1 solo anno per Caro. Regno di 10 mesi e 5 giorni: settembre-luglio.

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Marco Aurelio Carino e Marco Aurelio Numerio Numeriano subentrarono al padre col grado di Augusti. A differenza di Probo, Caro fu divinizzato come dimostrato dalle monete con la legenda CONSECRATIO.

Alla successione non ci furono problemi: viene solo ricordato un tentativo di ribellione in Egitto dove le truppe offrirono la porpora al prefetto d’Egitto Celerino, il quale però rifiutò.

Si è detto che Carino era un militare, mentre Numeriano voleva intraprendere una carriera diversa, essendo egli un poeta bucolico, migliore forse dello stesso Nemesiano (che probabilmente seguiva l’imperatore nella sua spedizione), ed anche un oratore.

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A Ctesifonte l’esercito si fermò nell’attesa che il caldo estivo si placasse e si potesse tornare in territorio romano. Tuttavia non si capisce perché ci fu una sosta di 6 mesi, visto che la spedizione di ritorno prese avvio agli inizi del 284. I territori conquistati furono perduti, anche se Bahram II potrebbe aver ceduto ai Romani la Mesopotamia e l’Armenia (forse riconquistate ai tempi del conflitto Carino-Diocleziano). È possibile che da Seleucia, l’esercito passò a Circesio, poi Palmira, Emesa (dalla quale proviene un rescritto imperiale datato 18 marzo 284), Antiochia.

Durante il ritorno anche Numeriano viene ucciso e anche per lui la situazione è poco chiara: da alcune fonti vien detto vinto dai Persiani e scuoiato, la sua pelle viene usata per fare un otre usato come trofeo di vittoria, ma la cosa ricorda molto la morte a cui andò incontro, dal punto di vista di scrittori cristiani, Valeriano, che a causa della sua empia persecuzione fu giustamente punito dall’ira divina. Tuttavia sotto Numeriano non si conoscono persecuzioni, anche se gli Acta Sanctorum (in verità non molto affidabili) fanno martirizzare diversi personaggi sotto il suo impero. Vien detto però che le condizioni della chiesa prima dell’ascesa di Diocleziano erano tutto sommato buone. Quindi non si capisce dove sia nata questa tradizione filo cristiana ostile a Numeriano. La seconda versione, più verosimile, ripropone una storia non diversa da quella di Caro: della morte di Numeriano le truppe vengono tenute all’oscuro perché l’imperatore, colpito da una malattia agli occhi è costretto a viaggiare in una lettiga e Apro impedisce ai soldati di vedere l’imperatore. Sia gli scrittori latini che i greci accusano Apro di aver commesso l’omicidio, ma ripeto … quali vantaggi nell’uccidere un genero che non voleva nemmeno fare l’imperatore? Avrebbe potuto benissimo regnare al suo posto mantenendolo in vita (come più o meno per i figli di Teodosio).

Il Chronicon Paschale dice Numeriano morto a Perinto. Morì sicuramente dopo il 28 agosto 284 (III anno alessandrino). I soldati si accorsero della morte dell’imperatore e la situazione si mise male per Apro. A questo punto si parla di un gruppo di duci e tribuni a capo del quale c’era il comandante della guardia personale dell’imperatore, Caio Aurelio Valerio Diocleziano, di origine dalmata, che viene acclamato imperatore il 17 settembre 284 a Calcedonia dalla quale si spostò a Nicomedia il 27 settembre. Davanti all’esercito egli giura di non essere stato complice dell’omicidio e uccide Apro. Bisogna davvero credere a questa sua affermazione?

Carino comunque fece divinizzare il fratello

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Riguardo a Carino le informazioni sono ancora più scarne perché doppiamente viziate e dalla propaganda del suo successore Diocleziano e dai difficili rapporti col senato (dai circoli filo senatori provengono gli storici e i biografi). Perciò Carino è presentato come devoto ad una vita del tutto sregolata e riprovevole: persino Caro si duole di affidargli il comando sull’Occidente e anzi lo vorrebbe addirittura destituire e uccidere sostituendolo con Costanzo, governatore di Dalmazia. In verità Caro era ben lieto di avere un figlio esperto di guerra e che si occupasse di mantenere tranquillità nell’impero mentre lui muoveva contro i Persiani. Verso la fine del 282 Carino vinse qualche popolazione germanica ottenendo per sé (e per il padre ed il fratello) il cognomen di Germanicus Maximus. È attestato anche Britannicus Maximus ma non si comprende a quale operazione legarlo (forse vittoria contro i pirati Franchi e Sassoni?). Di Carino l’HA dice anche che aveva come compagno di dissolutezza il praefectus urbi e aveva ripudiato ben 9 mogli, alcune gravide. In verità si conosce solo una moglie, Magnia Urbica, celebrata come Venus Genetrix, per cui è possibile che il DIVVS NIGRINIANVS delle monete sia suo figlio, morto piccolo.

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Probabilmente indisse nel 284 dei Ludi a Roma, i quali per la loro spettacolarità furono persino dipinti in un porticato del Palatium. Scoppiò anche un incendio che distrusse e danneggiò vari edifici che verranno poi ristrutturati da Diocleziano. Di Ludi probabilmente ce ne furono altri: i Ludi Sarmatici forse voluti da Caro nel 282 e altri giochi nel 283 indetti da Carino e Numeriano.

Il 285 fu la resa dei conti. Diocleziano è COS II (COS I è forse un consolato suffetto nel 283). Carino COS III (COS II nel 283 con Numeriano) insieme al suo prefetto del pretorio Marco Aurelio Aristobulo. Carino doveva affrontare due usurpatori: Diocleziano già citato e Marco Aurelio Giuliano Sabino. Non appena si spostò con l’esercito dalle Gallie, ecco che qui esplosero molti problemi: la difficile situazione economica, la carestia, le tasse elevate, il malgoverno dei funzionari e alcuni nuovi attacchi di Franchi e Alamanni portarono alla rivolta dei contadini Bagaudi, capeggiati da Amando e Eliano.

Per la campagna contro Sabino guardate la corretta biografia di Giuliano di Pannonia di Caio Ottavio (un solo errore: Carino muoveva dalla Gallia, non dalla Britannia).

Carino quindi dovette affrontare Diocleziano. Lo scontro avvenne a Margo in Mesia tra Viminacium e il Mons Aureus nell’estate del 285. Le fonti dicono che non fu una campagna facile: furono combattute forse più battaglie ed è probabile che Carino stesse anche vincendo la guerra, ma la morte lo colse per mano di un tribuno che si vendicò perché Carino gli aveva sedotto la moglie (cosa che ricorda Vittorino). L’HA che solitamente trova persino il minimo particolare per denigrare Carino, stranamente non fa menzione di questo evento, anche se è stata avanzata l’ipotesi che abbia volutamente taciuto per non sminuire il merito della vittoria per Diocleziano.

Riguardo alla datazione non si può essere precisi, perché le monete alessandrine non ci vengono in aiuto, essendo l’Egitto alla morte di Numeriano schieratosi per Diocleziano, non riconoscendo più Carino.

Grazie dell'attenzione, ma soprattutto grazie a chi ha compiuto questa ricerca. contribuite pure con immagini monetali se volete

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Ciao Nicomaco,

nelle tue ricerche hai trovato qualche accenno concreto riguardante la campagna britannica di Carino del 284?

Ho trovato esclusivamente riferimenti generici ad un azione bellica oltre i Vallo ma niente di più specifico.

Qualcosa in effetti combinò, se è vero che assunse il titolo (assieme al fratello) di Britannicus Maximus... :whome:

Ciao

Illyricum

:)

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La Pauly-Wissowa (II,2, col.2455, Henze) sotto la voce Carino dice solo: “combatté anche contro i Britanni (il suo cognomen era Britannicus Maximus)”. http://ia700305.us.archive.org/6/items/PWRE03-04/Pauly-Wissowa_II2_2455.png

CIL 14, 126 = Dessau 608:

Provincia: Latium et Campania / Regio I Località: Ostia Antica. I nomi dei 2 imperatori sono erasi.

[[im[pp(eratores) C]aesa[res]]] / [[M(arci) [Aurelii]]] / [[C[ar]inus [et]]] / [[[Numeria]ns]] / Pii Felices Invicti Augusti / Germanici maximi Brittannic / maximi Persici maximi / tribuniciae potestatis / co(n)ss(ules) patres patriae / proconsules / pontem Laurentibus / adque Ostiensibus / olim vetustate collabsum / lapideum restituerunt / [[6]] / [[6]]

forse anche CIL 14, 127

Provincia: Latium et Campania / Regio I Località: Ostia Antica

] / Pii Felices Inv[icti Augusti] / Germanici [maximi Brittannici(?)] / maximi [Persici maximi

Il titolo viene esteso anche al fratello.

Ma non si conoscono per questo periodo operazioni contro i Britanni. Appena l’anno dopo, nel 285, anche Diocleziano assunse il medesimo titolo

[CIL 6, 1116: Provincia: Latium et Campania / Regio I Località: Ostia Antica

Imp(eratori) Caes(ari) C(aio) Valerio / Diocletiano / Pio Felici / Invicto Aug(usto) pontif(ici) max(imo) / Brittannic(o) max(imo) Germ(anico) / max(imo) trib(unicia) potest(ate) II co(n)s(uli) II / p(atri) p(atriae) proco(n)s(uli) / honorati et decurion(es) / et numerus militum / caligatorum // Cura(m) agentibus / Cn(aeo) Sergio Mercurio / M(arco) Licinio Privato / Ti(berio) Claudio Sosipole / magistris q(uin)q(uennalibus) lustri XXIX].

Forse si parla di uno scontro vinto da parte di qualche generale di Carino e nemmeno da lui direttamente.

A cosa abbinarlo? Operazioni in Britannia? Meloni propende più per questa ipotesi che a quella che si riferisce a operazioni marittime nella Manica contro i pirati Franchi e Sassoni, le quali parrebbero da legarsi alla sollevazione dei Bagaudi in Gallia (anche se in verità non ne vedo il motivo: questa sollevazione è del 285, il titolo invece comparirebbe già dal 284).

Qualcuno ha parlato di una vittoria su Carausio ma è davvero poco credibile.

Dove hai trovato la notizia “oltre il Vallo”?

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Ciao,

Dove hai trovato la notizia “oltre il Vallo”?

al momento non ho cercato tra gli appunti e ho solo effettuato una generica ricerca sul web.

Il mio interesse è marginale rispetto al Braithwell Hoard (che ha come termine Probus) ma è chiaro che ho allargato la mia ricerca al periodo precedente e successivo al periodo rappresentato.

Mi incuriosiva la presenza di Carinus in Britannia per mettere a fuoco la situazione britannica attorno al 284: spedizione rivolta verso le popolazioni del Nord oltre il Vallo? Verso le popolazioni della "Brigantia" o verso qualche altra rivolta "indipendentista"? E ancora: Carinus sbarcò sull'isola o come in altri casi si "appropriò" di un titolo dovuto ad un evento bellico minore condotto da qualche suo generale?

Mi sa che questi interrogativi rimarranno inevasi...

Ciao

Illyricum

:)

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Già che le monete di questi imperatori son proprio brutte, non me ne vogliano gli appassionati eh...semplice considerazione estetica personale!

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DE GREGE EPICURI

Di solito, chi ama molto i bronzi del primo secolo non riesce ad apprezzare gli antoniniani..Però non è del tutto vero che queste monete siano così brutte, anche se le monete di Caro e dei figli non hanno certo la varietà e l'arte di quelle ad es. di Probo, che spesso sono splendide. Ti mostro un Carino che a me non dispiace.

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