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Inviato

Buongiorno amici lamonetiani, oggi volevo condividere con voi alcune monetine provenienti dal convegno di Torino.

Mi piacerebbe avere da voi giudizi e considerazioni in quanto queste monetazioni non sono proprio le più seguite da me anche se mi affasciano moltissimo

L'ho classificata come da titolo come una mezza lira di Ferdinando I di Borbone per Parma, personalmente trovo molto affascinante lo stile di questo piccolo pezzo in mistura, il santo a cavallo poi è molto elegante e rende bene l'idea del movimento, gradirei sentire i vostri pareri sulla conservazione ed eventualmente se l'NC che il nostro catalogo le dà rispecchia la sua reale reperibilità.

Eventuali note storiche ed una catalogazione corretta saranno molto apprezzati, chissà che un domani non decida di dedicarmi a tempo pieno a questa monetazine

ringraziando saluto

Sergio

PS scordavo i dati

mm 23 x 22,6 e gr. 1,85

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Inviato

Giusto il valore ed il regnante, la zecca però è Piacenza

Il 1789 è classificato al n°1190/5 del MIR, CNI 21.

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FPC/4

ciao

Mario

grazie Mario mi hai tolto un dubbio, non ero certo se attribuirla a Parma o a Piacenza come zecca, mi potresti dare una tua opinione sulla conservazione? ci arriva al BB?

sai su questo periodo non ho molti riferimenti per giudicare correttamente


  • ADMIN
Staff
Inviato

O meglio, la zecca è Parma ma la monetazione è per Piacenza :D

  • Mi piace 1

Inviato

Buonasera a voi,

sperando di fare cosa gradita, riporto quanto segue estrapolandolo dalla voce "Parma" presente nella "Guida delle zecche":

"... Nel 1783 Ferdinando di Borbone «ordinò una conveniente cussione di sesini di Parma eseguita ... nel Palazzo detto di S. Francesco, dove prima della erezione della moderna Università tenevasi le pubbliche Scuole». In precedenza era stata chiusa la zecca di Piacenza e gli utensili e i macchinari lì utilizzati erano stati trasportati a Parma. Per la nuova zecca ducale, ubicata in quello che allora era chiamato Palazzo ‘di San Francesco’ perché situato nei pressi del convento dei frati francescani (ex Palazzo dell’Università, in seguito Palazzo Cusani e attualmente Casa della Musica), si commissionò inoltre la costruzione di nuovi torchi a bilanciere e si fece trasferire a Parma anche l’attrezzatura superstite della soppressa zecca di Guastalla. La zecca di Parma rimase così l’unica officina monetaria del Ducato e fu poi chiusa nel 1799. Successivamente utilizzata sporadicamente, per emissioni di prova o per coniare medaglie, fino al 1861, quando venne definitivamente chiusa e smantellata."

Cordiali saluti, Teofrasto


Inviato

certamente ringrazio anche Incuso e Teofrasto per gli interventi che hanno fatto che mi aiutano a capire meglio "il picciol tondello" in questione


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