antoniok Posted March 27, 2013 Share #1 Posted March 27, 2013 pesa poco più di un grammo mi aiutate? grazie Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
scacchi Posted March 28, 2013 Share #2 Posted March 28, 2013 (edited) salve potrebbe essere AQUILEIA - DENARO D'ARGENTO- XII sec. Pellegrino II 1195-1204 Nel 1028 Corrado II concesse al patriarca di Aquileia Poppone il diritto di emettere moneta. Le prime monete patriarcali erano dette "frisacensi" dal nome della città austriaca. Successivamente ebbero caratteristiche proprie riportando l'indicazione della città "Aquilegia" e del nome del patriarca. Si tratta di una monetazione tra le più importanti dell'Italia settentrionale e cesserà con l'occupazione della Patria del Friuli da parte della Serenissima avvenuta nel 1420. http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a710/a710.html Edited March 28, 2013 by scacchi 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
profausto Posted March 28, 2013 Share #3 Posted March 28, 2013 http://www.mcsearch.info/search.html?search=similar%3A154522#0 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
antoniok Posted March 28, 2013 Author Share #4 Posted March 28, 2013 grazie mille Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
chievolan Posted March 28, 2013 Share #5 Posted March 28, 2013 Come ti è stato indicato è un denaro della zecca del Patriarcato d'Aquileia, anonimo, attribuito a Pellegrino II (1195-1204). Al R/ vi è la rappresentazione del tempio con le due torri e il frontone triangolare già a lungo raffigurato nei denari frisacensi e nei primi denari aquileiesi che hanno preceduto questa moneta. Il tempio è sostenuto da cinque colonne e quttro archi; la cuspide triangolare è sormontata da da un globetto; al di sopra vi è una grande croce. Le torri sono sormontate da una copertura raffigurata da linee che sembrano un ciuffo di foglie; al di sopra di ogniuna vi è un globetto. Alla base di torri e frontone vi è una linea orizzontale con le estremità ricurve verso l'alto (esiste una variante in cui la base è una semplice linea). Nessuna leggenda. Vi è un doppio contorno perlinato. E' il conio di martello. Puoi ben notare la scodellatura data dal sollevamento della fascia periferica al momento della battitura, in quanto il conio di martello era più piccolo del del tondello di metallo. Al D/ e raffigurato il patriarca, seduto in faldistorio ornato da aquile (indicate da una approssimativa testa e da una zampa), con mitra, bastone pastorale e libro (chiuso, come nel tuo esemplare, o aperto). La leggenda è AQVILE GIA.P. (le lettere QVI sono in nesso). Questo è il conio di incudine. Nel tuo esemplare, come per altro accade spesso, non è "ben riuscito". Puoi notare quelle particolari "strisciate" sul bordo esterno, date dai colpi di martello sul metallo per accentuare la forma circolare. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
antoniok Posted March 28, 2013 Author Share #6 Posted March 28, 2013 @chievolan ti ringrazio per la spiegazione Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
scacchi Posted March 29, 2013 Share #7 Posted March 29, 2013 (edited) @@chievolan grazie per la puntuale descrizione una domanda data dalla mia ignoranza e per la mia curiosità come mai sono rimasti al dritto i segni delle due torri del rovescio in incuso? spero si dica così Edited March 29, 2013 by scacchi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
Paleologo Posted March 29, 2013 Share #8 Posted March 29, 2013 @@chievolan grazie per la puntuale descrizione una domanda data dalla mia ignoranza e per la mia curiosità come mai sono rimasti al dritto i segni delle due torri del rovescio in incuso? spero si dica così Tondello molto sottile e coniatore molto forzuto? :D Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
chievolan Posted March 29, 2013 Share #9 Posted March 29, 2013 Col colpo di martello la sottile lamina si è espansa al centro e ha riempito i "vuoti" incusi dei due coni. Nel conio di martello le cavità delle due torri sono particolarmente ampie, tali da richiedere molto metallo per "riempirle", metallo insufficiente, dato il sottile spessore del tondello; metallo che quindi è entrato nelle cavità sotto il forte colpo ma, appunto per la sua sottigliezza, nella faccia del conio di incudine si sono evidenziate quelle due "mancanze". Rileggendo non so se sono stato abbastanza chiaro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.