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Storia e monete di Magnenzio.


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Ho verificato, non abbiamo mai discusso la biografia di Magnenzio (303-353 d.C.); e poco le sue monete. Mi pare una lacuna da colmare, perchè il personaggio è singolare, e la sua storia per niente comune. Attingo a piene mani da Wikipedia France, che sembra la più informata, suppongo a causa dello "jus soli".

Flavio Magnenzio nacque ad Ambianum (allora Samarobriva, oggi Amiens) da stirpe gallica non romanizzata. Fatto prigioniero assai giovane dall'esercito romano, venne subito arruolato, com'era frequente destino dei barbari catturati; fece carriera divenendo comandante delle guardie dell'imperatore Costanzo Cloro. Militare di grandi capacità, nel regno di Costante divenne uno dei generali più importanti; ma nel 349 (o forse nel 350) si ribellò e si fece proclamare imperatore dalle truppe ad Augustodunum (Autun). Costante si trovava in Gallia per una battuta di caccia; fuggì verso la Spagna avendo appreso che gran parte delle legioni sostenevano Magnenzio, ma fu inseguito, catturato ed ucciso presso i Pirenei.

Dopo la morte di Costante, la maggior parte delle Province Occidentali riconobbero Magnenzio, che decise di estendere ulteriormente i confini del suo potere. Marciò su Roma, sconfisse e fece uccidere Nepoziano, e chiese a Costanzo 2° di essere riconosciuto come Imperatore di Occidente. A questo punto controllava, oltre alle 4 zecche galliche (Ambianum, Treviri, Lugdunum e Arelate) anche quelle di Aquileia, Roma e Siscia.

Ma sentite questa: a dispetto dei Chi-Rho giganti delle sue monete (emesse per tener buoni i cristiani e soprattutto i vescovi) era un fervente seguace della "religione antica", e fece celebrare in gran pompa dei sacrifici notturni, proibiti da Costante già nel 341. Molto pragmaticamente rispettò sempre i cristiani e si guardò bene dal perseguitarli. A Roma comunque favorì palesemente i culti pagani e nominò solo dei pagani alle cariche maggiori (prefettura urbana, annona, ecc.) : testimonianze di Zosimo e Filostorgio.

Sacrifici in onore di Cibele riapparvero nel 350 sul colle Vaticano, e vi si rinvenne una iscrizione di un flamine che ringraziava Magnenzio di aver messo fine alla "lunga notte cristiana".

Ma Costanzo 2° mosse contro di lui con un forte esercito, lo sconfisse prima a Mursa in Illiria (lungo la Drava) costringendolo a fuggire verso la Gallia. Sconfitto nuovamente a Mons Seleucus, Magnenzio si suicidò a Lugdunum il 11.8.353. Quasi subito si suicidò anche il fratello Decenzio, che dal 351 era stato elevato a Cesare.

Dopo le loro morti Costanzo 2°, ariano e persecutore dei cristiani niceni, degli ebrei e dei pagani, emise un editto che ne revocava tutta la politica religiosa (23.11.353): "Siano aboliti i sacrifici notturni celebrati per ordine di Magnenzio, sia ormai respinta questa licenza empia e sacrilega".

Fine della storia (che può essere integrata o criticata) e via con le monete.

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Magnenzio coniò nei tre metalli. Nell'oro: solidi, semissi e pezzi da 1 e 1/2 scrupolo. In argento: miliarense, miliarense pesante, e monete da 3 miliarensi (13,5 g.); ed anche silique da 3,4 g. Sono tutte monete rare o rarissime, che non ho mai visto (forse qualcuna su cataloghi d'aste). Anche per Decenzio vennero coniate monete simili.

Quanto ai bronzi, i più famosi sono i doppi centennionali col Chi-Rho al rovescio; le stesse monete esistono anche in forma di centennionali, con peso dimezzato. Eccone uno, un po' liso e con zecca non leggibile.Pesa 3,5 g. e misura 20,5 mm.

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http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/Page/t03/view_html?idp=133

questa e` la villa dove risiedeva suo fratello decenzio , da cui ha preso il nome desenzano del garda

vale una visita vista la qualita` dei mosaici che sono al livello del palazzo imperiale di costantinopoli......

anche paolino e mariov che ci avevo portato l anno scorso son rimasti contenti

https://www.google.co.uk/search?q=villa+romana+desenzano&bav=on.2,or.r_cp.r_qf.&bvm=bv.46751780,d.d2k&biw=1360&bih=677&um=1&ie=UTF-8&hl=en&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=dHKaUaLROIjJ0AXh5YDAAw

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Rovescio. Certo è paradossale che un pagano (e mi pare ci siano buone prove che lo fosse) abbia coniato le monete più cristiane in assoluto: non solo il chi-rho, ma anche l'alfa e l'omega dell'Apocalisse!

post-4948-0-63639400-1369076667_thumb.jp

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Ma ci sono anche bronzi di Magnenzio di assoluto stile costantiniano, come questa GLORIA ROMANORUM (4,8 g. e 25 mm.), che esiste identica anche per Costanzo 2°.

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Ecco il rovescio: l'imperatore cavalca a dx e travolge un nemico. Zecca di Roma.

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Edited by gpittini
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I bronzi più comuni di Magnenzio e Decenzio sono però quelli che al rovescio riportano "le due vittorie" e lo scudo al centro coi VOTA. Anche questa è moneta tipicamente costantiniana, già presente con due legende diverse (VICTORIAE LAETAE PRINC PERP e VICTORIAE DD AUGG Q NN), la legenda qui diventa: VICTORIAE DD NN AUG ET CAES.Questa pesa 4,5 g e misura 21 mm. In esergo: TRB. Credo sia: RIC VIII 312 Treviri.

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Edited by gpittini
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Ciao Gianfranco,

ti posto, a completamento della tua esposizione, un solido di Magnenzio da Aquileia:

post-3754-0-52261900-1369082839_thumb.jp

Magnenzio (350-353), Solido, Aquileia, c. 351 d.C., AV, (g 4,52, mm 22, h 12). D N MAGNEN - TIVS P F AVG, busto drappeggiato e corazzato a d., Rv. VICTORIA AVG LIB ROMANOR, la Vittoria, con ramo di palma, e Libertas, con scettro, reggono un’asta sormontata da un trofeo; in ex. SMAQ. RIC 134; C 48. Molto raro. Minimi colpetti al dritto. q.spl.

una moneta d'argento

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Magnenzio, RIC 256 Treveri, Siliqua Obv: IMCAEMAGNENTIVSAVG - Bare-headed, draped and cuirassed bust right.
Rev: VIRTVSEXERCITI Exe: TR - Virtus standing, facing, holding spear and resting hand on shield. January 350 - March 351 (Treveri).

e un'imitativa:

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Magnenzio (350-353). Gallia. Imitazione di maiorina. D/ Pseudolegenda. Busto a testa nuda, drappeggiato e corazzato a destra. R/ Pseudolegenda. L'imperatore stante a sinistra tiene Vittoria e labaro. AE. g. 2.87 mm. 18.50 RR. Molto raro e di qualitv† eccellente per il tipo. Bella patina cuoio. qSPL/BB+.

e un suo avversario, sconfitto il 30 giugno 350 a Roma, come già da te espresso:

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Nepoziano/GLORIA ROMANORVM

Ciao

Illyricum

:)

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DE GREGE EPICURI

Grazie per la bella integrazione, trovo affascinante specialmente l'imitativa: quella che si vede dietro alla testa è una treccia? Tipica della Gallia Comata. Devo invece correggere un mio errore di traduzione. Magnenzio non fece carriera sotto Costanzo 1° Cloro, morto nel 306 quando il rampollo aveva solo 3 anni, bensì sotto Costante (in francese Constant, mentre Costanzo fa Constance), al quale più tardi si ribellò. Inoltre, per scusarmi delle foto bruttine che ho postato, mostro nuovamente due Chi-Rho molto più belli (e grandi), già postati in passato. Prima Magnenzio, mi pare di Treviri.

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Grazie Gianfranco per queste informazioni :)

Ammetto che non immaginavo che Magnenzio fosse pagano. L'intreccio tra cristianesimo e paganesimo è un argomento estremamente interessante.

Nella parte occidentale dell'impero mi pare che Magnenzio coniò monete esplicitamente cristiane, mentre a Roma ebbe un atteggiamento pagano (e neutro per quel che riguarda le monete dove non mi sembra ci siano espliciti riferimento a divinità pagane).

Questa ambiguità religiosa probabilmente fu una mossa politica per ottenere consensi?

ps: bellissime le tue monete. Specialmente le ultime due ;)

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Awards

storia molto interessante!! (ammetto, nella mia sconfinata ignoranza, di non conoscere questo personaggio..)

come sempre poi, complimenti per le monete :)

ps: qualcuno conosce l' intera iscrizione della "lunga notte cristiana"?

Edited by Afranio_Burro
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  • 2 weeks later...

DE GREGE EPICURI

Ad Afranio Burro: no, purtroppo non sono in grado di rintracciare l'iscrizione completa, perchè Wikipedia Fr. non citava con precisione. Ho trovato invece altre due foto di mie monete di Decenzio, e ve le mostro: così qualcuno mi conferma la classificazione. La prima è di Aquileia, credo non sia comune; è la VICTORIAE DD NN AUGG ecc. e in esergo AQP. Singolare la titolatura al D.: DN DECENTIUS FORT CAES. Credo sia la RIC 168, e non la 171 o la 174, perchè non vedo nè foglioline attorno al segno di zecca, nè stella nel campo.

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La seconda è di Lugdunum. Qui la legenda al D è: DN DECENTIUS NOB CAES. Al R. (la tipologia è la stessa) compaiono nel campo le lettere S-V mentre all'esergo : PSLG. Anche in questo caso lo scudo dei VOTA non è retto da alcuna colonnina. Propendo per RIC 127.

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Grazie Gianfranco, discussione molto interessante, su un personaggio di solito poco considerato.

Tanto che devo ancora andare a vedere la villa del fratello e abito a meno di 70 km :(

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Magnenzio coniò anche dei bellissimi medaglioni aurei da tre e da due solidi nella zecca di Aquileia, sua capitale per un paio d'anni.

Arka

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DE GREGE EPICURI

Ad Afranio Burro: no, purtroppo non sono in grado di rintracciare l'iscrizione completa, perchè Wikipedia Fr. non citava con precisione. Ho trovato invece altre due foto di mie monete di Decenzio, e ve le mostro: così qualcuno mi conferma la classificazione. La prima è di Aquileia, credo non sia comune; è la VICTORIAE DD NN AUGG ecc. e in esergo AQP. Singolare la titolatura al D.: DN DECENTIUS FORT CAES. Credo sia la RIC 168, e non la 171 o la 174, perchè non vedo nè foglioline attorno al segno di zecca, nè stella nel campo.

la sto cercando disperatamente, coinvolgendo anche diversi amici che studiano archeologia e lettere classiche... spero di venirne a capo perché la cosa mi incuriosisce molto... potrebbe girarmi la pagina di Wikipedia in cui ha letto questa informazione?

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Nel mio piccolo volevo contribuire alla discussione, questa è una mia moneta appena acquistata di magnenzio ma purtruppo non conosco la storia di questa tipologia di moneta, aspetto approfondimenti :)

http://www.ebay.it/i...9#ht_2183wt_699

Niccolò
Niccolò, la tua non è Magnenzio bensì Massenzio... ;)
Ciao
Illyricum
:)
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DE GREGE EPICURI

Ad Afranio Burro: trovi la citazione parziale nella versione francese di Wikipedia, passando eventualmente attraverso Google France o Google Suisse e digitando MAGNENCE. Scusa ma io coi link non sono molto bravo...Penso che l'epigrafe sia riportata da Zosimo, II, cap 42 o 46 o 58 o altri; oppure da Giovanni Zonara, Epitome.

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