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OBOLO imitativo di MASSALIA ?


palpi62

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Buongiorno, apro un'altra discussione sulla monetazione Celtica.

Questo obolo di Massalia ha la particolarità di avere le lettere M A invertite A M, secondo la teoria di uno studioso, questo deriva dal fatto che dovrebbero essere monete imitative delle nostre popolazioni Celtiche, forse i Boi ??

P.S. purtroppo le foto sono piccole, ma se notate i lineamenti e le finiture sono più grossolane rispetto alle Massaliote.

Gradirei il parere degli esperti, grazie

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Lo "raffinatezza" di stile degli oboli marsigliesi non è purtroppo sempre un buon indicatore circa l'ufficialità o meno delle emissioni, trattandosi di emissioni massive che si sono protratte per un gran lasso di tempo, con esiti stilistici spesso molto rozzi.

Rispetto al dritto che appare sulla moneta postata da Palpi, beh, c'è da dire che ci sono serie ufficiali che mostrano una testa ben piû barbarica.

Nel tentativo di districarsi nella classificazione degli oboli ellenistici di Massalia si sono cimentati Claude Brenot, nel suo catalogo del Fond Général del medagliere di Marsiglia e poi nel catalogo realizzato assieme alla Scheers sul Museo di Lione, e George Depeyrot ("le monnayes hellénistiques de Marseille"). Vi è poi un lavoro (non accademico, ma interessante per la documentazione presentata) pubblicato dal Circolo Numismatico di Nizza (H. D'Hermy, Massalia, les oboles des periodes classiques et hellinistiques et leurs imitations locales).

Infine, sempre su oboli e relative imitazioni segnalo il piu generale, recentissimo, volume di Feugère e Puy edito dalla BNF ("Dictionnaire des monnies découvertes en Gaule méditerraniéenne").

Conosciamo quella che chiamerei una cauta ipotesi, piú che una teoria, dell'Arslan circabla possibilità di oboli alla ruota cisalpini. Quanto all'ambito transalpino c'è da notare il cospicuo, diversificato e ben documentato fenomeno in ambito provenzale, nell'ambito del quale sono ben presenti esemplari a legenda invertita.

Alcuni autori, tra i quali la Brenot, mettono però in evidenza il fatto che tale caratteristiche della legenda si trovano, raramente, anche in alcune emissioni ufficiali.

In sintesi l'approccio piû recente tende ad emmettere sia un'origine imitativa sia ufficiale degli oboli con AM.

Parlando di imitativa mi riferisco ovviamente alle imitazioni Salluvie e Liguri provenzali: ad oggi non vi è alcuna prova dell'esistenza di un tale fenomeno in area padana.

Tornando all'obolo di palpi potrebbe essere anche riconducibile al gruppo III delle classificazione della Brenot, e quindi ad un tipo ufficiale.

Sarebbe interessante conoscerne il peso.

Modificato da g.aulisio
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L'attribuzione a zecca ufficiale o non ufficiale è proposta da Brenot su quali basi? Esclusivamente stilistiche o è rafforzata anche da ritrovamenti in scavo e dall'analisi dei tesoretti?

Io mi sono sempre chiesto come abbia fatto la Brenot ad attribuire con certezza all'atelier massaliota certe dracme leggere (suo gruppo 1, si veda ad es. il catalogo del museo di Lione) che presentano uno stile quantomeno rozzo e poco raffinato...

Certamente, come si diceva in qualche altra discussione, lo stile non è sufficiente per comprendere una realtà complessa come quella di Massalia, città greca ma immersa in un mondo ligure o celto-ligure. Sarebbe interessante cercare di capire, magari con confronti con l'arte figurativa, quale era il livello artistico della polis. A mio avviso resta comunque valida l'ipotesi di artisti venuti da fuori, magari dal sud Italia, per incidere i coni della dracma pesante: dopo queste emissioni lo "stile" cambia e non è più quello canonico "greco". Questo discorso penso possa valere anche per gli oboli.

Tornando all'obolo in questione, l'inversione delle lettere M e A potrebbe anche essere legato al fatto che talvolta la scrittura greca può essere destrorsa?

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DE GREGE EPICURI

Ad Etrusco: mi pare che legende greche retrograde siano frequenti nel periodo arcaico, ma raramente oltrepassano il IV secolo a.C., salvo che in rare città della Magna Grecia. A Massalia non si erano mai avute legende retrograde, mi sembra.

Anch'io ho visto il volumetto di D'Hermy del Circolo di Nizza: effettivamente contiene la riproduzioni di moltissimi oboli atipici, compresi non pochi con lettere AM invece che MA; ma anche altre lettere, lettera singola, ecc.

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  • 3 settimane dopo...

Mi scuso con @@etrusco per non aver risposto prima, ma il post mi era sfuggito.

In effetti la Brenot, che non é la sola ad ipotizzare l'"ufficialità" di alcune emissioni AM (della stessa opinione Rolland e Deroc, contro Depeyrot), basa tale attribuzione su dati di ritrovamento (essendo l'elemento stilistico estremamente aleatorio), dati che mostrano la compresenza di esemplari con AM accanto ad emissioni certamente ufficiali.

Restando in argomento, vi propongo altre due imitazioni, attribuite a Glanum, di cui ad un interessantissimo articolo di Mescle e Chevillon comparso nell'ultimo numero dei Cahiers Numismatiques.

Il primo obolo é contraddistinto dal monogramma ΠTN dietro la testa al dritto e da una leggenda del rovescio apparentemente normale, caratterizzata dal tratto della A "spezzato".

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Ora il medesimo monogramma, e la medesima caratteristica della A, é presente sulle dracme certamente attribuibili a Glanum sulla base della leggenda:

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Ed in effetti guardando bene la leggenda dell'obolo si scopre che c'é il trucco : non si tratta di un MA, ma bensi' di un ΓΛA ... mascherato.

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Mica male, no?

E non é finita qui.

Un'altra serie di oboli, che condividono il medesimo dritto col monogramma e che sono pertanto da riferire alla medesima zecca mostrano un rovescio apparentemente "normale", o quanto meno senza trucchi nella leggenda.

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Ma anche questi hanno al rovescio qualcosa di particolare : immancabilmente un punto é presente sul raggio della ruota a ore 9, sopra la M.

In un caso leggenda taroccata, nell'altro un "punto segreto"... e lo stile non é poi tanto male.

Voilà.

Modificato da g.aulisio
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