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Inviato (modificato)

Da tempo volevo una moneta di Asti, avrei preferito un grosso ma sono tutti rari, quindi al momento mi accontento di questo bel denaro proveniente dall'asta L di InAsta.

Direi che è del terzo tipo a. Che ne dite ?

post-1677-0-69510700-1375093031_thumb.jp

ASTI , Comune (seconda metà del 1200)

Denaro

MI, 0,65 gr, 15 mm

MIR 34; Biaggi 232

* * *

La prima notizia certa relativa alla “Corsa del Palio” in Asti risale al 1275 e ci viene offerta dall’astigiano Guglielmo Ventura (1250-1325), mercante speziale e cronista per diletto, nel Memoriale "de gestis civium et plurium aliorum” (Memoriale intorno alle gesta dei cittadini astigiani e di molte altre genti).

Nella primavera del 1259, alla morte di Tommaso II di Savoia, Carlo d'Angiò approfittando delle lotte tra Asti ed i Savoia cercò di avvantaggiarsi della situazione che aveva logorato gli astigiani.
L'Angioino, coagulò attorno a sé oltre alle tradizionali forze nemiche degli astigiani anche quelle dei molti loro alleati che però temevano un aumento dello strapotere del comune di Asti. Nel 1259, il Provenzale stipulò un accordo con la città di Cuneo per il transito delle proprie truppe attraverso il Colle di Tenda e nei mesi seguenti ottenne la sottomissione di Alba, Cherasco, Savigliano, Bene e Mondovì.

Il conflitto durò circa 15 anni creando anche una profonda frattura tra Comune e Vescovado. In un primo tempo le due parti si videro alleate perché l'Angiò aveva occupato molti territori della Chiesa astigiana, ma intorno al 1270, quando il re restituì al vescovo i beni precedentemente sottratti in cambio della metà di Mondovì, Corrado di Cocconato andò in collisione con le strategie del Comune.
A questo punto, molti vassalli e famiglie fedeli all'episcopato si schierarono con il partito angioino e nel 1274 quando l'esercito astese venne sconfitto presso Cossano Belbo con molti prigionieri astigiani deportati ad Alba ed Aix-en-Provence, molte famiglie nobili del contado passarono dalla parte di Carlo I consegnandogli i proprii castelli.

Il Comune non si perse d'animo e stipulò un accordo con Genova ed il Marchese del Monferrato ed a Roccavione nel 1275, sconfissero le truppe reali. In segno di scherno, gli astigiani corsero il loro tradizionale Palio sotto le mura della città di Alba.

Il Ventura, dopo averci narrato le vicende della guerra, soggiunge: “Post hoc Astenses venerunt Albam ad Sanctum Franciscum et eorum vineas et arbores vastaverunt et prope eorum portas Paleus Astensis cursus fuit sicut fieri solet Ast in festo S. Secundi: et hoc fuit in Festo B. Laurentii anno Domini 1275”.

(Dopo questi fatti (L'occupazione di Alba, la distruzione di Cervere, il saccheggio di Savigliano, la conquista di Revello e Saluzzo) gli Astesi andarono ad Alba, a San Francesco e devastarono le vigne e gli alberi e sotto le loro mura fu corso il Palio Astese, come in Asti si suol fare, nella festa di San Secondo, e ciò avvenne nella festa del Beato Lorenzo (il Santo Patrono di Alba), nell’anno del Signore 1275).

Questo documento parla di alcuni fatti bellici tra Asti e Alba. La data si rifà alla celebre vittoria della città di Asti sul Comune di Alba, acerrimo “nemico” storico, e del fatto che, attorno alle mura della città sconfitta e umiliata, gli Astigiani il 10 Agosto 1275 corsero un Palio straordinario come segno di vittoria, e per infliggere un duro colpo al morale della città nemica.

Dalla narrazione del Ventura emerge che Asti, il 10 Agosto del 1275, correva il Palio, “sicut fieri”, cioè secondo la consuetudine del tempo, per cui si può aver motivo di credere che l’origine della Corsa dei Cavalli in Asti, possa attribuirsi pressappoco agli inizi del XIII secolo.

Al cavallo vincitore veniva destinato un premio che consisteva in genere, parecchie misure di tela di seta o di velluto, o panno di lana, di prezzo considerevole, al secondo un gallo vivo.
Per tale motivo, questo gioco venne, a poco a poco, chiamato “correre il Palio” o “correre al Palio” (ad Pallium, oppure ad Scarletum correre, cioè correre per il drappo scarlatto) proprio perché il “Pallium” era il drappo offerto al vincitore.

La voce “Palio”, pertanto, incominciò ad essere usata non tanto per indicare la corsa, quanto per indicare il drappo di velluto che della corsa costituiva il premio più ambito.
Dal latino “pallium”, che sta ad indicare il telo di stoffa rettangolare indossato come soprabito sopra la tunica romana, il Palio propriamente detto designa il grande drappo di velluto cremisi, congiunto ad un labaro raffigurante le insegne di Asti e l’effige di San Secondo, Patrono della Città. Il “labaro” misura cm. 75x146. L’unità di misura del Palio è il “raso”, un’antica misura piemontese, corrispondente a sessanta centimetri.

Modificato da fra crasellame
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Inviato

Direi di si per il terzo tipo, per lo stile, la croce, i caratteri della leggenda, bella moneta comunque che ha i suoi bei intrecci anche con la monetazione genovese....

Mario


Inviato

Se vuoi, nella scheda puoi restingere la datazione alla seconda metà del Duecento (quella che generica 1140-1336 che - ahimé - va ancora per la maggiore nei cataloghi è un po' old-fashoned).

E.


Inviato

Se vuoi, nella scheda puoi restingere la datazione alla seconda metà del Duecento (quella che generica 1140-1336 che - ahimé - va ancora per la maggiore nei cataloghi è un po' old-fashoned).

E.

Sì, nella scheda ho messo seconda metà del '200. Correggo anche qui. Grazie :)

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Inviato (modificato)

Questa è stata una delle mie prime monete medievali,non è bella come la tua ma si legge

post-25-0-50010800-1375107965_thumb.jpg

Modificato da favaldar

Inviato

Interessante anche la tua con il trattino nella E. Se ho capito bene è leggermente più tarda rispetto alla mia.

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Inviato (modificato)

Questa dovrebbe essere del 1 Tipo con :

Croce piccola senza punto al centro di REX

Con punto prima di ASTENSIS

La E di REX con trattino

L'ho presa anni fa da un Genovese D.O.C. che è iscritto anche qui nel forum

Modificato da favaldar

Inviato (modificato)

Se ho capito bene il bel documento "Astensis" visto il cerchio cordonato e non perlinato potrebbe essere tipo 3 gruppo C. Il globetto centrale dalla foto non si vede ma magari c'è.

Modificato da fra crasellame
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Inviato

Se seguiamo il catalogo dell'articolo sul forum, anch'io lo inserirei nel tipo 3 gruppo C per caratteristiche quali S orizzontale, E con trattino, crocetta in leggenda, croce.., da quel che vedo, ci sono due sole interpunzoni, una al diritto e una al rovescio, non c'è poi il globetto al centro di REX, quindi potrebbe essere una ulteriore variantina all'interno del gruppo.


Inviato (modificato)

mi sembra che anche la N abbia un trattino nella stanghetta

Modificato da lollone

Inviato

mi sembra che anche la N abbia un trattino nella stanghetta

Esimio carissimo è vero, non sbagli mai, fatti sentire !

un caro saluto,

Mario

  • Mi piace 1

  • 2 mesi dopo...
Inviato

Questa dovrebbe essere del 1 Tipo con :

Croce piccola senza punto al centro di REX

Con punto prima di ASTENSIS

La E di REX con trattino

L'ho presa anni fa da un Genovese D.O.C. che è iscritto anche qui nel forum

oh mi par di riconoscerla :)

Se dici Genovese alla moderna ... beh... Savonese please :)

Se dici Genovese in senso storico (così come un civis romanus di Mediolanum per noi oggi era un Romano, insomma), allora assolutamente si :D


  • 8 anni dopo...
Inviato

salve a tutti

mi potete aiutare a identificare meglio questa moneta

grazie, marcoScreenshot_20220513_231807.thumb.jpg.78c5b276bbd73bbfcbb7ded6dd5920ac.jpg


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