Antonello(65) 55 Posted April 23, 2014 Report Share #1 Posted April 23, 2014 (edited) Qualcuno sa questo gettone a cosa servisse? Forse da bar? Grazie 27mm; 4,5g è visibile sul dritto sotto le lettere la firma A. Donzelli Edited April 23, 2014 by Antonello(65) Quote Report Link to post Share on other sites
apollonia 4,268 Posted April 23, 2014 Report Share #2 Posted April 23, 2014 Antonio Donzelli è stato un famoso incisore milanese che ha firmato molte medaglie tra cui quella in occasione del viaggio in Puglia di re Umberto I nel 1889. E' un gettone probabilmente per una consumazione in un bar milanese da tenere ben stretto per la firma prestigiosa che porta. apollonia 1 Quote Report Link to post Share on other sites
Antonello(65) 55 Posted April 23, 2014 Author Report Share #3 Posted April 23, 2014 Grazie @apollonia infatti lo tengo insieme ad altri gettoni per consumazione che ho trovato e che in futuro mostrerò per sapere la loro origine. Non sai a quale locale si collega? Quote Report Link to post Share on other sites
sandokan 1,354 Posted April 24, 2014 Report Share #4 Posted April 24, 2014 @@Antonello(65) Mentre stavo cercando di migliorare le immagini che hai inviato per leggerle meglio, vedo che ti ha già risposto Apollonia, competentissimo. A me le due lettere sembrano più AG che non AC, ma posso sbagliare : non ho idea di quale esercizio possa averlo fatto coniare. La cifra, evidentemente, corrisponde ad Una Lira. Foto di qualità migliore, possibilmente....grazie. Quote Report Link to post Share on other sites
Antonello(65) 55 Posted April 24, 2014 Author Report Share #5 Posted April 24, 2014 Grazie @sandokan sempre gentilissimo quale risoluzione è la migliore? così in futuro non ci sarano problemi. Quote Report Link to post Share on other sites
sandokan 1,354 Posted April 24, 2014 Report Share #6 Posted April 24, 2014 @@Antonello(65) Francamente non lo so, non ho mai preso nota dei valori impiegati : in questo caso mi sono limitato ad aumentare la luminosità e il contrasto delle tue immagini. Quote Report Link to post Share on other sites
apollonia 4,268 Posted April 30, 2014 Report Share #7 Posted April 30, 2014 Nella ricerca di un caffè storico milanese al quale potessero adattarsi le iniziali C S ho trovato il Caffè dei Servi nel quale quindi avrebbe potuto essere speso questo gettone. Ma è stata molto gradita per i ricordi la scoperta di questo articolo a firma di F. Tettamanti, nel quale si menziona il ‘caffè del ginocchio’ di cui avevo sentito parlare da mio padre negli anni ’50. COSE DELL' ALTRO SECOLO 1900, nel bar dei poveri il «caffè del ginocchio» Costava cinque centesimi la tazza. Era la bevanda degli operai, dei garzoni, dei facchini che cominciavano o terminavano il turno di lavoro. Un'abitudine, quasi un rito, per fermarsi un istante, per scambiare quattro chiacchiere, per far sembrare meno dure le giornate. È l' inizio del secolo nuovo a Milano. Cesare Isotta e Vincenzo Fraschini aprono una fabbrica di automobili, il Comune comincia a costruire le scuole elementari di via Dal Verme, via Sacco, via Stoppani, via Moscati, per i figli della gente che abbandona la campagna e arriva in città a cercare lavoro e fortuna, e approva il servizio di refezione scolastica per i bambini bisognosi delle prime classi. Vittorio Emanuele III diventa re d' Italia e il 30 dicembre del 1900 parte l' ultima corsa del tram a cavalli Milano-Monza che verrà sostituito dai tram elettrici della Edison. Era l' alba del secolo nuovo e per quelli, davvero la maggioranza, che non si potevano permettere il lusso di una sosta in uno dei tanti locali del centro, il Caffè dei Servi, il Caffè del Duomo, il Belvedere, il Cova o il Caffè Campari, a far salotto e a sorseggiare un caffè vero continuava e prosperava la tradizione ottocentesca del «caffè del genoeucc» (letteralmente caffè del ginocchio). Una delle imprese più singolari e pittoresche dell' epoca. Si trattava di un banchetto, di una sorta di trespolo sulle ruote, di un bar dei poveri, gestito da un ambulante che di primo mattino, soprattutto in piazza Duomo, in estate come in inverno, serviva la bevanda calda che, in realtà, non era neppure un vero caffè, ma una brodaglia con ben poche pretese. Una bevanda di acqua filtrata attraverso i fondi recuperati dai bar dei signori della Galleria. Si chiamava così perché gli avventori che consumavano in piedi oppure seduti su un gradino erano costretti ad appoggiare la tazzina sul ginocchio per riuscire a mescolare lo zucchero. E nel linguaggio comune della Milano del Novecento un caffè non proprio buonissimo veniva subito marchiato: «È come il caffè del genoeucc». Cose dell' altro secolo. Però ora ci vorrebbe davvero una pausa caffè. Seduti al bar. apollonia 2 Quote Report Link to post Share on other sites
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